In questa classe sono individuate le aree ove l'alto rischio geologico comporta gravi limitazioni per la modifica alla destinazione d'uso del territorio.
In tale ambito sono escluse le nuove edificazioni, se non interventi volti al consolidamento e/o alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti.
Per gli edifici esistenti saranno consentiti esclusivamente le opere relative ad interventi di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo così come definiti dall'art. 27, comma 1, lettere a) b) e c) della L.R.
12/2005, senza aumento di superficie o volume e senza aumento del carico insediativo. Sono consentite le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica.
Eventuali infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico potranno essere realizzate solo se non altrimenti localizzabili e dovranno comunque essere puntualmente e attentamente valutate in funzione della tipologia di dissesto e del grado di rischio che determinano l’ambito di pericolosità/vulnerabilità omogenea. A tal fine, alle istanze per l’approvazione da parte dell’autorità comunale, dovrà essere allegata apposita relazione geologica e geotecnica che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di grave rischio idrogeologico.
Per i nuclei abitati esistenti, quando non sarà strettamente necessario provvedere al loro trasferimento, dovranno essere predisposti idonei piani di protezione civile ed inoltre dovrà essere valutata la necessità di predisporre sistemi di monitoraggio geologico che permettano di tenere sotto controllo l’evoluzione dei fenomeni in atto.
Le aree a gravi limitazioni sono contraddistinte dalle seguenti tipologie di pericolosità e dalle relative unità di sintesi:
Studio geologico del territorio comunale di Azzate
103 4-4-AA: :ARAREEEE PPEERRIICCOOLLOOSSEE DDAALL PPUUNNTTOO DDII VVIISSTTAA DDEELLLL’’IINNSSTATABIBILLIITTÀ À DDEEII VVEERRSASANNTTII
A.3: Aree di frana attiva.
A.4: Aree di frana quiescente.
Per la aree comprese in queste classi di sintesi valgono le norme del PAI: art. 9 comma 2 per le aree di frana attiva (A.3) e comma 3 per le aree di frana quiescente (A.4).
4-4-CC: :ARAREEEE VVUULLNNEERRAABBIILLII DDALAL PPUUNNTTOO DDII VVIISSTTAA IIDDRRAAUULLIICCOO
C.7.1: Aree interessabili da fenomeni di dinamica fluviale (esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio) a pericolosità elevata o molto elevata.
C.9.1: Aree potenzialmente interessate da flussi di detrito in corrispondenza dei conoidi pedemontani di raccordo collina-pianura:
area di conoide attivo con pericolosità molto elevata.
Le “aree interessabili da fenomeni di dinamica fluviale a pericolosità elevata o molto elevata” (C.7.1), classificate come aree a pericolosità molto elevata (Ee) sono soggette ai vincoli dell’art. 9 comma 5 delle Norme di Attuazione del PAI.
Le “aree potenzialmente interessate da flussi di detrito in corrispondenza dei conoidi pedemontani di raccordo collina-pianura:
area di conoide attivo con pericolosità molto elevata”, classificate come conoide attiva non protetta (Ca) sono soggette ai vincoli dell’art. 9 comma 7 delle Norme di Attuazione del PAI.
In tutti questi settori (4-A e 4-C) saranno possibili ed auspicabili opere di difesa del versante, opere di protezione dall’erosione spondale, arginale ed in alveo e di regimazione dei flussi idrici, con particolare attenzione nelle aree antropizzate ai manufatti che attualmente interferiscono negativamente con il deflusso delle acque.
Tali interventi dovranno essere progettati e realizzati anche in funzione della salvaguardia e della promozione della qualità dell’ambiente.
La progettazione degli interventi deve essere supportata da uno studio geologico che definisca in particolare le caratteristiche dinamiche
dell’alveo e da uno studio idrologico ed idraulico che stimi le portate di piena e le altezze del livello idrico in corrispondenza di sezioni di interesse, per una più accurata scelta delle tipologie di intervento ed un loro corretto dimensionamento. Qualora siano anche presenti fenomeni di dissesto attivi o quiescenti si dovrà prevedere la realizzazione di rilievi di dettaglio per la valutazione della dinamica geomorfologica agente sul pendio, indagini (prove in sito e/o di laboratorio) per la caratterizzazione stratigrafica dei terreni, per la valutazione delle loro caratteristiche meccaniche, al fine di valutare le condizioni di stabilità.
Quando l’intervento prevede la costruzione di opere, è necessario adottare metodi di realizzazione tali da non compromettere in modo irreversibile le funzioni biologiche dell’ecosistema in cui vengono inserite ed arrecare il minimo danno possibile alle comunità vegetali ed animali presenti, rispettando contestualmente i valori paesaggistici dell’ambiente fluviale e vallivo.
Le tipologie utilizzate per la realizzazione delle opere devono corrispondere ai criteri di basso impatto ambientale; è pertanto raccomandato, ove possibile, l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica quali: inerbimento, messa a dimora di specie arbustive o arboree, gradonate con talee e/o piantine, cordonate, viminata o graticciata, fascinata, copertura diffusa con astoni, grata in legname con talee, palizzata in legname con talee, palificata in legname con talee, muro di sostegno in pietrame rinverdito, gabbioni con talee, drenaggi con fascinate, briglie in legname e pietrame, terre rinforzate, reti o tessuti, etc. (Quaderno regionale delle opere tipo).
Studio geologico del territorio comunale di Azzate
105
* Le sigle alfa-numeriche presenti nei paragrafi 13.1, 13.2, 13.3 e 13.4 indicano rispettivamente la classe di fattibilità geologica (1, 2, 3, 4) e l’ambito di pericolosità/vulnerabilità (A, B, C, D).
E
ESS:.:. 3-A : Aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti
A.11: Aree a pericolosità potenziale per la presenza di terreni sciolti su pendii a inclinazione medio elevata.
Classe di fattibilità 3; Ambito di pericolosità per instabilità dei versanti;
sotto-tematica A.11 (pericolosità potenziale per la presenza di terreni sciolti su pendii a inclinazione medio elevata).
BI B I BL B L I I OG O GR R A A FI F IA A
A.A.V.V. (1993): Proposta di legenda geomorfologica ad indirizzo applicativo;
Autorità Ambito Territoriale Ottimale Provincia di Varese (2007): Studio idrogeologico ed idrochimico della Provincia di Varese a supporto delle scelte di gestione delle risorse idropotabili, fase 3 rapporto conclusivo.
Amministrazione Provinciale di Varese (1985): Carta litologica e geomorfologica del territorio provinciale di Varese in scala 1:10.000;
Amministrazione Provinciale di Varese (2005): Studio idrogeologico della provincia di Varese.
Amministrazione Provinciale di Varese (2007): Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
Carrara, D’Elia, Semenza (1983): Classificazione delle tipologie di fenomeni di versante;
Castany G. (1985): Idrogeologia;
Società Geologica Italiana (1990): Alpi e Prealpi lombarde – Guide geologiche regionali;
Studi e relazioni tecniche precedenti reperiti presso l’Ufficio Tecnico Comunale.
APPENDICE 1
Scheda per il censimento delle frane
Lungo la Roggia Valciasca, tra quota 260 m s.l.m. e la testata (circa quota 295 m s.l.m.) sono state osservate numerose frane, attive e quiescenti, aventi le medesime caratteristiche. La seguente scheda riassume la situazione di dissesto che interessa il Comune di Azzate a valle di via Cavour; per quanto riguarda i dati morfometrici vengono indicati i valori medi dei fenomeni di dimensione maggiore; per i punti dal 4 al 6 vengono riportate in rosso i dati riguardanti la tipologia predominante di dissesto, in nero quelli riguardanti altre tipologie presenti.
1 – DATI GENERALI
N° di riferimento 01 Data di compilazione 03/2003
Rilevatore CON GEO Tipo di rilevamento DIRET T O
Latitudine 5.070.200
Data primo movimento Data ultima
riattivazione
Altezza max. scarpata principale (m) 8 ÷ 10 Larghezza massima (m) ~ 30
Area (m2) 50 Lunghezza media (m) ~ 24
Giacitura media del versante (imm/incl) 045/40 Accumulo in alveo SI
Forma del versante PLAN ARE Accumulo rimosso natura le
Presenza di svincoli laterali NO
3 – TIPO DI MATERIALE
Giacitura foliazione o stratificazione (imm/incl)
Classe granulometrica principale LIM O LIM O
Alterazione FRE SCO FRE SCO
Grado di cementazione ASSE NT E ASSE NT E
4 – TIPO DI MOVIMENTO 5 – PRESENZA DI ACQUA
1 2
in massa N A
puntuale Precipitazioni pre-sopralluogo Crollo
singoli blocchi
diffuso Assenza di venute d’acqua
Ribaltamento Umidità diffusa X
Scivolamento rotazionale X Acque stagnanti X
traslativo Stillicidio
Superficie di movimento Rete di drenaggio sviluppata
Planare Ruscellamento diffuso X X
Subsidenza Comparsa di nuove sorgenti
Scomparsa di sorgenti
AT T IVA X Sinto mi di attività
rigo nfia me nti X
Cedime nti di blocc hi X
Super fici di mo vime nto no n alterate
Vegetazio ne a sse nte o abb attuta X Variazio ne porta ta acq ue
Le sio ne a ma nufatti Fratture aper te
Colate di detrito e/o terra a l piede
RI AT T IVAT A Parzialme nte T otalme nte
8 – DANNI A ELEMENTI DEL TERRITORIO E A PERSONE
Accertati Potenziali Accertati Potenziali
Ce ntro abitato Fogna ture
Baite o case spar se Oleodotti
Edifici p ubblici Ar gini o opere di regimazione
Insedia me nti prod uttivi X Sbarra mento parzia le di co rsi d ’acq ua X
Ferrovie Sbarra mento tota le di corsi d’acq ua X
Autostrade, S.S., S.P. T erreni agr icoli
9 – OPERE DI INTERVENTO ESEGUITE (E) O PROPOSTE (P)
E P E P E P
SISTEMAZIONI FORESTALI INTERVENTI PASSIVI DRENAGGIO
Viminate /Fa sc inate Valli paramassi Canalette di drenaggio X Gradonature X Trincee paramassi Gallerie drenanti
Disga ggio Rilevati paramassi Trincee drenanti
Gabbiona te X Muri e paratie Dreni X
Palificate Sottomurazioni Pozzi drenanti
Rimbosc hime nto ……….. ………..
PULI ZI A VERSANT E X
SISTEMAZIONI IDRAULICHE INTERVENTI ATTIVI IN PARETE ALTRO
Briglie e tra ver se Spritz-beton Sistemi di allarme Ar gini e dife se spo ndali Chiodature Consolidamento edifici Svasi / puliz ia alveo Tirantature Evacuazione
10 – STRUMENTAZIONE DI MONITORAGGIO ESISTENTE (E) O PROPOSTA (P)
E P E P
Fessurimetr i Monitoraggio me teorolo gic o
Assestimetr i Monitoraggio idro-me teorologico
Disto metri Monitoraggio topogra fico conve nzio nale Este nsimetr i Monitoraggio topogra fico tra mite GPS
Inclino me tri Rete microsismica
Piezo metr i ………..
11 – STATO DELLE CONOSCENZE
Raccolta di dati storici Dati geoelettr ici
Rilie vi geo mecca nici Dati sismici a rifrazio ne Ana lisi str utturali Dati sismici a rifle ssione Inda gini idro geolo gic he Rela zio ne geolo gica Dati di per foraz ioni Verific he di stab ilità
Ana lisi geotec nic he di labo ratorio Rela zio ne di sopra lluogo tecnico Prove pene tro me tric he Progetto di siste maz ione d i ma ssima Prove scisso metric he Progetto e sec utivo
Prove pressio metric he ……….
12 – NOTE
ALLEGATI
1 - Corografia scala 1:10.000 2 - Foto
Allegato 2:
Lungo la Roggia Vecchia, tra Cascina Molinello e Molino di Rocco, sono state osservate numerose frane, attive e quiescenti, aventi le medesime caratteristiche. La seguente scheda riassume queste situazioni di dissesto; per quanto riguarda i dati morfometrici vengono indicati i valori medi dei fenomeni di dimensione maggiore; per i punti dal 4 al 6 vengono riportate in rosso i dati riguardanti la tipologia predominante di dissesto, in nero quelli riguardanti altre tipologie presenti.
1 – DATI GENERALI
N° di riferimento 02 Data di compilazione 03/2003
Rilevatore CON GEO Tipo di rilevamento DIRET T O
Latitudine 5.069.750
Data primo movimento Data ultima
riattivazione
Altezza max. scarpata principale (m) ~ 6 Larghezza massima (m) ~ 50
Area (m2) 100 ÷ 300 Lunghezza media (m) ~ 15
Giacitura media del versante (imm/incl) 300/40 Accumulo in alveo SI
Forma del versante PLAN ARE Accumulo rimosso natura le
Presenza di svincoli laterali NO
3 – TIPO DI MATERIALE
Giacitura foliazione o stratificazione (imm/incl)
Classe granulometrica principale LIM O LIM O
Alterazione FRE SCO FRE SCO
Grado di cementazione ASSE NT E ASSE NT E
4 – TIPO DI MOVIMENTO 5 – PRESENZA DI ACQUA
1 2
in massa N A
puntuale Precipitazioni pre-sopralluogo Crollo
singoli blocchi
diffuso Assenza di venute d’acqua
Ribaltamento Umidità diffusa X
Scivolamento rotazionale X Acque stagnanti X
traslativo Stillicidio
Superficie di movimento Rete di drenaggio sviluppata
Planare Ruscellamento diffuso X X
Subsidenza Comparsa di nuove sorgenti
Scomparsa di sorgenti
AT T IVA X Sinto mi di attività
rigo nfia me nti X
Cedime nti di blocc hi
Super fici di mo vime nto no n alterate
Vegetazio ne a sse nte o abb attuta X Variazio ne porta ta acq ue
Le sio ne a ma nufatti
8 – DANNI A ELEMENTI DEL TERRITORIO E A PERSONE
Accertati Potenziali Accertati Potenziali
Ce ntro abitato Fogna ture
Baite o case spar se Oleodotti
Edifici p ubblici Ar gini o opere di regimazione
Insedia me nti prod uttivi X Sbarra mento parzia le di co rsi d ’acq ua X
Ferrovie Sbarra mento tota le di corsi d’acq ua X
Autostrade, S.S., S.P. T erreni agr icoli
9 – OPERE DI INTERVENTO ESEGUITE (E) O PROPOSTE (P)
E P E P E P
SISTEMAZIONI FORESTALI INTERVENTI PASSIVI DRENAGGIO
Viminate /Fa sc inate Valli paramassi Canalette di drenaggio X Gradonature X Trincee paramassi Gallerie drenanti
Disga ggio Rilevati paramassi Trincee drenanti
Gabbiona te X Muri e paratie Dreni X
Palificate Sottomurazioni Pozzi drenanti
Rimbosc hime nto ……….. ………..
PULI ZI A VERSANT E X
SISTEMAZIONI IDRAULICHE INTERVENTI ATTIVI IN PARETE ALTRO
Briglie e tra ver se Spritz-beton Sistemi di allarme Ar gini e dife se spo ndali Chiodature Consolidamento edifici Svasi / puliz ia alveo Tirantature Evacuazione
10 – STRUMENTAZIONE DI MONITORAGGIO ESISTENTE (E) O PROPOSTA (P)
E P E P
Fessurimetr i Monitoraggio me teorolo gic o
Assestimetr i Monitoraggio idro-me teorologico
Disto metri Monitoraggio topogra fico conve nzio nale Este nsimetr i Monitoraggio topogra fico tra mite GPS
Inclino me tri Rete microsismica
Piezo metr i ………..
11 – STATO DELLE CONOSCENZE
Raccolta di dati storici Dati geoelettr ici
Rilie vi geo mecca nici Dati sismici a rifrazio ne Ana lisi str utturali Dati sismici a rifle ssione Inda gini idro geolo gic he Rela zio ne geolo gica Dati di per foraz ioni Verific he di stab ilità
Ana lisi geotec nic he di labo ratorio Rela zio ne di sopra lluogo tecnico Prove pene tro me tric he Progetto di siste maz ione d i ma ssima Prove scisso metric he Progetto e sec utivo
Prove pressio metric he ……….
12 – NOTE
ALLEGATI
1-Corografia scala 1:10.000 2-Foto
Allegato 2:
APPENDICE 2
Scheda conoidi
SCHEDA CONOIDI
Id conoide 1 Data compilazione giu-07 Studio Congeo
Nome località - Roggia Valciasca
Comuni Azzate, Buguggiate Varese
C.T.R. A4c5, A4d5
Dati morfometrici della conoide
Superficie (km2) 0,188 Larghezza max (m) 575
Volume (m3) 752.000 Pendenza media (%) 1,8
Quota massima (m slm) 253 Pendenza media alveo (%) 1,3
Quota minima (m slm) 241 Lunghezza alveo (m) 918
Lunghezza max (m) 642 Indice di Melton 0,03
Dati morfometrici del bacino
Superficie (km2) 1,19 Pendenza media alveo princip.(%) 23,4
Quota minima (m slm) 253 Lunghezza tot. rete idrografica(km) 1,650 Quota massima (m slm) 374 Densità di drenaggio (km/km2) 1,387
Lunghezza alveo principale (km) 1,348 Indice di Melton 0,11
FOTO
Dimensione max apice 0,025 Presunta migrazione del canale attivo
del materiale (m3) zona mediana 0,004 sin-centro sin-dx dx-sin
zona distale 0,001 dx-centro centro-dx centro-sin
Sviluppo del collettore bisettrice Dinamica dell'alveo
rispetto all'apice destra
Presenza di uno si Pendenza tratto a monte (%) 2
o più paleoalvei no Pendenza tratto a valle (%) 1,4
Caratteristiche del canale attivo sul conoide
FOTO Apice FOTO Zona mediana FOTO Zona distale
canale poco inciso X
Briglia quota (m) Soglia quota (m) Traversa quota (m) Repellente quota (m)
Argini quota (m) quota (m) quota (m)
destra lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
sinistra lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
Difese spondali quota (m) 243 quota (m) 244,5 quota (m)
destra lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
sinistra lunghezza(m) 60 lunghezza(m) 30 lunghezza(m)
Selciatone di fondo quota (m) quota (m) quota (m)
lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
Scogliere quota (m) quota (m) quota (m)
lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
Tombinatura quota (m) quota (m) quota (m)
lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
lunghezza(m) lunghezza(m) lunghezza(m)
Vasca d'espans. (m3)
Punti critici sul conoide
Ponti, FOTO quota Briglie e/o opere idrauliche FOTO quota
attraversamenti 1 243 che interferiscono 1
2 243 con i deflussi 2
3 245 3
4 4
Sezioni obbligate, quota Possibili superamenti quota
sezioni 1 243 di argine 1 246
Repellenti Sistemazione frane in atto Vasche di espansione
Delocaliz. infrastrutture
Eventi storici
attendib. data
Note:
Localizzazione danni fenomeno
244.4