• Non ci sono risultati.

PARTE II La ricerca empirica

CAPITOLO 6. Come si diventa scommettitori e pokeristi? La costruzione

2. Fare i soldi facili

Insieme al campo semantico dell’accessibilità fisica e simbolica si aggiunge nelle parole dei giovani quello della facilità. Per i ragazzi il gioco d’azzardo è qualcosa che appare come molto semplice. Ad essere facile sono in primis le regole. Sono regole percepite come non complesse e abbastanza intuitive. La percezione della semplicità può essere incoraggiata ad esempio dall’accorgersi di essere più competenti dei propri amici o degli altri avversari in quello specifico gioco, o l’arrivare sempre primo in alcuni tornei.

179

La facilità percepita nella pratica di gioco porta con sé anche un altro aspetto fondamentale ovvero l’idea che sia fattibile vincere. Dario ha ancora in mente, anche a distanza di anni, quanto al tempo delle superiori gli apparisse semplice vincere le scommesse sportive:

Anche lì ricordo che c’era un ragazzo che faceva molto più fuga di me che era già molto molto pratico. Mi ricordo proprio una volta in post lezione tipo dopo la scuola andammo a casa sua e lui ci spiegò tutto. Se prendi una quota a uno e mezzo e una a due la quota arriva a tre. Ci insegnò tutto il processo come funzionavano le scommesse. E sinceramente se posso dirti, magari per te questo è interessante: questa idea all’inizio ti fa sembrare la vincita molto facile. Io me la ricordo molto bene questa cosa (Dario_scommesse)

Nel mondo delle scommesse frequente è il riferimento all’idea di “fare soldi

facili” come uno dei motivi per continuare a giocare. Questa percezione può

essere incentivata dall’aver vinto inizialmente dei soldi come è avvenuto ad alcuni degli intervistati “io le prime due schedine che ho fatto ho vinto 350 euro e allora

lì chiaramente mi si è aperto questo mondo di soldi” (Federico_scommesse)

L’idea di fare soldi facili è riconosciuta dai ragazzi come il principale motivo di questo coinvolgimento nel gioco. Anche se la letteratura che guarda ai comportamenti ha dato poco spazio alle motivazioni economiche dei giovani definendo queste ultime più come “giustificazioni ex post” che come reali fattori (Fisher, 1993); è tuttavia innegabile come i soldi rappresentino secondo le parole dei ragazzi la principale motivazione per giustificare il loro prendere parte al gioco d’azzardo.

L’importanza del denaro nel gioco d’azzardo è qualcosa che in letteratura è stato dato per scontato. Come sottolinea Mc Namara (2017) da quando William Whyte nel suo studio Street Corner Society ha notato che per i ragazzi della strada quando scommettevano sulle corse dei cavalli "l'incentivo finanziario non era l'unico (Whyte, 1943), gli studi sul gambling hanno sostenuto l'idea che ci siano ragioni al di là di quelle economiche in grado di spingere la gente a continuare a giocare.

Reith (1999), sottolinea ad esempio come i giocatori sottostimino il valore del denaro e ciò potrebbe apparire come un paradosso visto che senza di esso il gioco sarebbe privo di significato. Altri autori hanno messo in luce invece come esistano sempre altre motivazioni che spingono le persone a giocare e

180

che, anche quando il gioco d’azzardo è motivato in primo luogo da una ricompensa monetaria, convivano sempre anche altre ragioni riconducibili a ricompense emotive o altre forme di appagamento (Orford, 2003; 2010)60.

Tuttavia la partecipazione monetaria al mondo dell’azzardo non può essere considerata come priva di importanza perché costituisce un aspetto fondamentale nel decidere di continuare il proprio coinvolgimento in questa pratica.

In genere la lettura prevalente vede la motivazione economica come giustificazione che cela ragioni riferibili a distorsioni cognitive o credenze erronee. Dalle parole degli intervistati risulta invece come per loro siano le altre ragioni ad apparire come razionalizzazioni ex post del proprio comportamento e non vice versa.

Nel corso delle interviste è emerso come per tutti i giocatori i soldi abbiano un’importanza cruciale. Questo interesse per il denaro supera la semplice dimensione del gioco d’azzardo e viene riconosciuta come fondamentale in tutte le sfere della propria vita. Alberto esplicita in maniera molto chiara quanto per lui i soldi siano importanti:

Non puoi dire che i soldi non fanno la felicità. Adesso come adesso che i soldi possono comprare tutto. Ok non comprano l’amore della mia famiglia, della mia ragazza, non ci compri i sentimenti ma se uno non ha i soldi cosa fa? Non fa niente. I soldi sono un buon 60% della tua vita. I soldi ci vogliono, se non ci sono i soldi non puoi, Fai fatica a fare anche una stronzata. (Alberto_scommesse)

In accordo con lui quasi tutti i ragazzi danno forte enfasi alla motivazione economica e giustificano la scelta di giocare come motivata unicamente dall’esigenza di fare soldi: “Lo fai solo per i soldi. Fai un 90% soldi”.

L’importanza del denaro è tale che, anche se gli intervistati non adducono solo motivazioni economiche per spiegare il proprio coinvolgimento, queste altre motivazioni appaiono dalle loro parole come ad essa subordinate e più come giustificazioni date ex post nel momento in cui si è già perso il denaro:

Se ti devo dire una motivazione del perché gioco io gioco per far soldi cioè non c’è un motivo che sia altro. Io gioco per far soldi. Se ci riesco bene, se non ci riesco la prendo come divertimento.. (Giulio_scommesse).

60 Le ragioni offerte hanno incluso ad esempio benefici sociali (Neal 1998, 2005; Newman 1968; Rosecrance 1986; Zola 1963), l'eccitazione e la sfida intellettuale (Bruce and Johnson 1992).

181

Risulta quindi evidente come siano le altre motivazioni ad essere usate come scuse ex post in caso di mancata vittoria da parte dei giovani e non vice versa.

Documenti correlati