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PARTE II La ricerca empirica

4. La fase empirica

4.2. La seconda fase: la raccolta del punto di vista dei giovani giocatori

4.2.1. Le interviste

L’esame degli interrogativi di ricerca e del contesto da esplorare empiricamente sopra delineati porta, di fatto, alla scelta concreta di chi, in maniera tangibile, verrà osservato: ovvero i casi su cui verterà l’attenzione della ricerca. Delineata le pratiche e la popolazione oggetto dello studio, si procederà in questo paragrafo a spiegare come ho raccolto empiricamente il materiale dal campione oggetto della ricerca. Infatti l’intervistatore deve essere sempre attento alle differenze degli intervistati e deve essere in grado di compiere gli eventuali aggiustamenti sui possibili sviluppi imprevisti. Come

48 In genere se mi capitava di parlare con giovani parlavo del mio progetto di ricerca e chiedevo se conoscessero qualcuno che secondo loro poteva definirsi scommettitore o pokerista

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afferma Gordon (1992) le qualità dell’intervista non sono semplici qualità meccaniche piuttosto, comportano una combinazione ad alto livello di osservazione, sensibilità empatia e giudizio intellettuale (:7).

La fase di raccolta delle interviste ai giocatori è iniziata a Gennaio. Le persone intervistate sono state 39 di cui 22 scommettitori e 17 pokeristi.

Nonostante alcuni di loro ammettessero di aver giocato a entrambi i giochi, ho scelto di tenere come criterio definitorio del tipo di gioco l’attività predominante. Il confronto con l’altra pratica o con altre forme di azzardo ha rappresentato il più delle volte un utile elemento di riflessione e non un limite. Tutte le interviste sono state raccolte in ambiente concordato con l’intervistato e in cui le persone si sentisse a proprio agio, attraverso una modalità face-to-face mediante il supporto di un registratore audio il cui utilizzo è stato precedentemente concordato con gli intervistati.

La durata delle interviste è stata di circa un’ora di cui l’intervista più corta è una mezz’ora, la più lunga quasi due ore e un quarto.

Non sono state intervistate donne poiché l’unica ragazza (pokerista) incontrata era una delle ragazze che lavoravano nella sala poker oggetto d’indagine. La non rappresentatività della sua esperienza e il fatto che la sua presenza fosse stata registrata anche se in un altro ruolo, ha contribuito a supportare tale scelta di non farla rientrare nel campione degli intervistati.

Dato l’oggetto e la natura confidenziale delle interviste il registratore è stato spento ogni volta la persona richiedesse che venisse fatto. Ciò è avvenuti principalmente in riferimento a pratiche illegali o considerate da parte dell’intervistato non legittime, specialmente se venivano menzionate persone terze di cui io conoscevo l’identità.

Le principali problematiche riscontrate durante la raccolta delle interviste hanno riguardato la natura di alcune domande e il linguaggio utilizzato. Infatti la principale preoccupazione durante la raccolta è stata quella di non far fraintendere l’argomento oggetto della tesi. Spesso è stata riscontrata non poca perplessità nei miei confronti o del mio interesse al tema. Visto il campionamento a palla di neve, il più delle volte alle persone che avevano fatto da tramite veniva chiesto chi io fossi, cosa volessi da loro e come fossero le domande che facevo. Il modo in cui cercavo di superare il loro essere

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prevenuti nei miei confronti era, una volta incontrati, quello di specificare nuovamente l’oggetto della tesi. Tuttavia più volte nel corso delle interviste ho avuto la sensazione che molte domande sulla percezione del gioco potessero essere percepite come “antipatiche” queste in maniera particolare sono state oggetto di riformulazione in quanto la reazione più comune è stata quella di “girare” la domanda chiedendo a me la risposta. Ho quindi cercato di essere particolarmente attenta sia al mio linguaggio sia a quello degli intervistati. Un esempio di ciò che avveniva comunemente è rappresentato da questo stralcio di intervista:

I-49 “C’è qualche persona che non è d’accordo con il fatto che giochi?” Per qual motivo non dovrebbero essere d’accordo?

In questi frangenti dovevo stare molto attenta a rispondere in modo da non rispondere alla domanda, specificando che si trattava di una richiesta come molte altre che l’avevano preceduta e di cui mi interessava molto di più sentire il punto di vita della persona rispetto al mio.

Un altro elemento che ha rappresentato un aspetto di criticità sia nelle scommesse sportive sia -e in maniera particolare- per il poker, era la necessità di possedere una certa padronanza con il linguaggio tecnico. Inizialmente questo aspetto non era stato considerato ed è accaduto che infastidisse gli intervistati. Dove possibile ho quindi cercato di utilizzare il più possibile un linguaggio specifico. Questo permetteva non solo di evitare “seccature” ai ragazzi ma anche di risparmiare tempo senza che questi sentissero il bisogno di spiegarmi il loro linguaggio consentendo a me di sembrare ai loro occhi una (parziale) insider del tema.

Allo stesso tempo Frosh segnala come spesso nelle interviste in contesti giovanili avvenga da parte dei ragazzi l’aspettativa di una risposta giusta e di una sbagliata (Frosh et al., 2002). Uno degli accorgimenti presi per ovviare a questo possibile problema è stato quello di utilizzare il più possibile l’espressione come mai anziché perché (Becker, 2007). In questo modo volevo svincolare la persona dal sentirsi in dovere di offrire una spiegazione al

49 All’interno delle interviste la mia voce è registrata con la lettera I (intervistatrice) e le risposte degli intervistati non sono specificate da nessuna lettera

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fenomeno oggetto della domanda ma semplicemente di offrirmi un suo punto di vista. Altri accorgimenti specifici sono stati ad esempio l’utilizzare il meno possibile la parola gioco d’azzardo facendo il più delle volte riferimento alla specifica pratica a cui prendeva parte l’intervistato e il far riferimento alle mie esperienze personali di gioco per far vedere la mia familiarità all’argomento di cui parlavamo.

Le interviste sono state spesso stimolate attraverso incoraggiamenti e ripetizioni, riformulazioni e richieste di approfondimento specialmente se emergevano elementi interessanti o da me non compresi dalla risposta alla prima domanda, incoraggiando in questo modo la specificità di ogni esperienza personale.

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