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CAPITOLO 2: LA METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE DI TIPO QUANTITATIVO

2.7 Le fasi preliminari del processo di ricerca Cesvot 2018

L’ indagine del Cesvot si è svolta in diverse fasi ed é durata dal 7 maggio al 31 ottobre 2018. Durante questi mesi c’è stata solo una pausa durante il mese di agosto,dovuto al fatto che durante il periodo estivo l’operativitàdelle Associazioni di Promozione Sociale è minore. Nel frattempo, ho continuato a lavorare normalmente per reperire nuove informazioni e per verificare se le vecchie che avevo già raccolto fossero ancora attendibili.

Questa indagine si è svolta in due modalità: una modalità di gruppo ed una modalità di lavoro autonomo. Entrambe le fasi si sono alternate durante l’indagine. Sono delle fasi diverse e distinte ,ma allo stesso tempo collegate tra loro. Il lavoro di gruppo è servito per capire tutti insieme le fasi dell’indagine, per confrontarci periodicamente durante le singole fasi e per aiutarci in caso di difficoltà. Il lavoro autonomo ha permesso a ciascun ricercatore di lavorare sul prioprio campione e di potersi organizzare come meglio ha ritenuto giusto, sempre considerando le linee da seguire in fase di indagine, valide per tutti.

Il lavoro di gruppo ,nellospecifico, è strutturato in fasi preliminari all’indagine, durante le quali c’é stato un lavoro di rete garantito dai responsabili dell’indagine, garantendo così, la diffusione di informazioni importanti sulla ricerca. È proprio attraverso lo scambio di queste email che ci ha permesso di comunicare anche a distanza durante tutte le fasi preliminari di ricerca, cioé durante quel periodo nel quale si stava organizzando la mole di lavoro e si cercava di capire come operare nell’indagine. Durante queste fasi preliminari, è stato creato anche un gruppo whatsapp che ci ha permesso di comunicare ancora più velocemente e di poter fare domande in caso di dubbi o di difficoltà. Sempre attraverso queste fasi preliminari, ciascun ricercatore junior ha potuto reperire tutti gli strumenti necessari per fare ricerca.

La prima fase di avvio dell’indagine é avvenuta in data 7 maggio 2018. Il primo incontro é avvenuto nel Dipartimento di scienze politiche a Pisa a partire dalle ore 16:30 durante il quale i responsabili dell’indagine ci hanno spiegato chi fosse il nostro committente, di cosa si occupa e come sarebbe avvenuta la nostra indagine in termini operativi. A seguito della Riforma del Terzo settore che ha introdotto introdotta con il Decreto legislativo n. 117 del 03/07/2017 sia le funzioni del Cesvot,che quelle delle associazioni di volontariato sono cambiate. Un’associazione di volontariato è un’associazione che svolge la propria attività e garantisce i propri servizi senza scopo di lucro. Ogni associazione appartenete al

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Terzo Settore dev’essere necessariamente un’associazione no profit, cioé non commercialistico.Le attività che devono essere svolte sul territorio da un’associazione del Terzo Settore può essere di diverso tipo ( solidaristico, sociale, culturale, sportivo, socio-sanitario, ecc...). Ciascuna associazione di volontariato deve avere una sede, uno statuto ed essere iscritto sia al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, organizzato poi al livello regionale sottoforma di Registro Regionale del Volontariato ( RRV). Proprio a seguito delle novità introdotte dal Codice del Terzo settore, occorre capire quali sono sia i bisogni interni organizzativi e strutturali a ciascuna associazione, sia i bisogni nel territorio. Tutto ciò va valutato soprattutto alla luce della crisi socio-economica avvenuta negli ultimi anni che ha provocato delle problematiche sia interne che esterne a ciascuna associazione .

Questa nuova riforma del volontariato riguarda sia tutti gli Enti del Terzo Settore (ETS) sia gli stessi Centri di Servizo per il Volontariato ( CSV) .

Sono Enti di Terzo Settore le Organizzazioni di Volontariato ( ODV) , le Associazioni di Promozione Sociale ( APS) , le cooperative e le imprese sociali, gli enti filantropici e le società di mutuo soccorso. In particolar modo, questa riforma, chiede alle Associazioni di Promozione Sociale di iscriversi ad un Registro e di equipararsi alle associazioni del Terzo Settore. Questo Registro viene gestito dal Cesvot a livello regionale. Pertanto in seguito a questa riforma, il Cesvot ha ritenuto che fosse necessario conoscere meglio le Associazioni di Promozione Sociale. È fondamentale sapere chi sono le Associazioni di Promozione Sociale in Toscana, come operano sul territorio e quali sono le loro esigenze sia interne che esterne. Il Cesvot e le Associazioni di Promozione Sociale presenti in Toscana devono imparare a conoscersi a vicenda, tant’è che l’obiettivo é proprio quello di interloquire con le Associazioni di Promozione Sociale presenti in Toscana. Questi aspetti vengonocompresi sia attraverso un’ottica qualitativa, che quantitativa. Durante questo primo incontro,inoltre, ci è stato spiegato a grandi linee quali sarebbero stati gli step da affrontare operativamente. Gli step sono in tutto quattro. Nel primo step, il Cesvot individua e sceglie quali Associazioni di Promozione Sociale devono rientrare nel proprio campione di indagine. Una volta individuate quali Associazioni di Promozione Sociale far rientrare nel campionamento, queste sono state suddivise in delegazioni. Le delegazioni attraverso le quali sono state suddivise le Associaizoni di Promozione Sociale in Toscana sono state:

a) Lucca; b) Livorno;

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Queste Associazioni di Promozione Sociale, sono state selezionate tre le oltre duemila Associazioni di Promozione Sociale presenti in Toscana;

Nel secondo step, dev’essere sviluppato il networking , cioé la capacità di fare rete. Occorre, in questo ste , sviluppare la capacità di collaborare, di far fluire le informazioni e di garantire la comunicazione tra i volontari.

Ma questo step in concreto ha aiutato anche noi ricercatori junior, per capire come muoverci e sentirci sempre supportati in tutte le fasi dell’idagini, da quella preliminare a quella finale;

Nel terzo step ci viene spiegato come fare ricerca . Ci viene spiegato che il campione oggetto di indagine non rappresenta l’universo. Il campione rappresenta solo una piccola percentuale di associazioni di promozione sociale presenti in Toscana. Il campionamento non è un campione casuale, per questo motivo ci sarà anche un errore di campionamento. Questo campione é composto da millesessantatré associazioni di promozione sociale, strutturato in province toscane ed aree di intervento nelle quali rientrano queste associazioni di promozione sociale in Toscana;

Nel quarto step ci viene spiegata la metodologia da utilizzare per fare ricerca. In questo caso bisogna ‘’scendere sul campo’’, ossia entare nel vivo della ricerca, ‘’immergersi’’ nella ricerca ed operare attivamente. Per fare questo, occorre utilizzare una particolare metodologia di indagine , chiamata CATI 41. Si tratta di un’indagine telefonica attravreso cui somministrare il questionario alle Associazioni di Promozione Sociale presenti nel proprio campione di riferimento. In linea generale, occorre chiamare ogni singola associazione di promozione sociale presente nel nostro campione e chiedere

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CATI. Tradotto significaComputer-Assisted Telephone Interviewing indica una modalità di rilevazione diretta di unità statistiche realizzata attraverso interviste telefoniche, dove l'intervistatore legge le domande all'intervistato e registra le risposte su uncomputer,tramite un appositosoftware.

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di poter parlare con il presidente dell’assocazione contattata o con chi ne fa le veci. Subito dopo bisogna presentarsi come un ricercatore junior dell’Università di Pisa che per conto del Cesvot sta compiendo un’indagine sulle Associazioni di Promozione Sociale presenti in Toscana. Nella presentazione dell’indagine bisogna anche far riferimento alla lettera di presentazione che il Cesvot ha inviato preliminariamente a ciascuna APS presente nel proprio campione di riferimento. Nel caso in cui l’intervista telefonica non si potesse fare subito, occorre prendere un appuntamento telefonico ad hoc con il presidente dell’associazione da intervistare o con chi per lui ne fa le veci. Bisogna sempre specificare che il questionario avviene in forma anonima, sempre nel rispetto della privacy . Al termine di questa ricerca, verrà elaborato un report finale di ricerca che verrà pubblicato sotto forma di Quaderno, nel quale i dati finali verranno rappresentati come matrice di dati ( grafici e/o tabelle). Per ogni Associazione di Promozione Sociale presente nel nostro campione di riferimento, é necessario chiamare almeno cinque volte. Se al quinto tentativo non si é avuta nessuna risposta, si deve mandare una email all’Associazione di Promozione Sociale che non ha risposto alle chiamate . Nell’email si devono indicare le finalità della ricerca, allegare la lettera di presentazione che il Cesvot ha inviato via email e per posta a ciascuna associazione in fase preliminare ed allegare il questionario. Poi occorre contattare ciascuna APS anche alla sua pagina facebook ( se ne ha una) qualora non si riuscisse a reperire il numero di telefono o a contattarla in altro modo.

È necessario tenere un diario di bordo per registrare tutte le fasi , annotare tutte le informazioni aggiuntive su ciascuna APS , ora e data della chiamata, ecc... .

Bisogna inoltre capire qual è la mission42 di ciascuna associazione. Questa viene fuori in base a quello che il nostro interlocutore ci racconta della propria associazione. Serve per poter categorizzare l’attività che quella APS svolge. Dopo aver compreso di cosa si trattava l’idagine, come avenisse il campionamento e le finalità dell’indagine, siamo passati alla visione ed di una prima bozza del questionario ( pre-test).La bozza é una copia quasi definitiva del questionario successivamente siamo passati alla lettura di gruppo di tutte le singole domande del questionario , per avere un’idea ed una comprensione specifica su cosa si dovesse chiedere nello specifico agli intervistati. Già da questa prima bozza, si evince che il questionario é

42Mission. Per mission dell’associazione si intende l’obiettivo che ciascua associazione di promozione sociale si prefigge di raggiungere attraverso i propri servizi e le proprie attività.

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suddiviso in diverse parti. Il titolo del questionario è ‘’Identità, bisogni e caratteri strutturali delle Associazioni di Promozione Sociale in Toscana’’. È composto da ventinove domande. Il titolo del questionario sembra un titolo di facile ed immediata comprensione su quale sia l’oggetto di indagine. Ma in realtà, la sua comprensione non é stata molto intuitiva da parte degli intervistati.

La prima parte del questionario è compilativa. Comincia chiedendo qual è il ruolo dell’intervistato all’interno dell’associazione. A questa domanda si può rispondere in modo differente scegliendo tra: Presidente, Direttore, Dirigente / Responsabile, Amministratore, Segreteria o Volontariato. Poi viene chiesta l’email dell’intervistato. In questo caso specifico, l’email é quella personale dell’intervistato.

Successivamente il questionario si articola in sezioni e in sottosezioni. La sezione 1 indica la ‘’carta d’identità dell’organizzazione’’. In questa sezione vengono chiesti i dati anagrafici dell’associazione (per es. la denominazione, la delegazione, il codice fiscale e l’email dell’associazione). È la classica sezione socio-anagrafica di un qualsiasi questionario.

La sottosezione 1, chiamata ‘’1.2 struttura dell’organizzazione‘’, viene suddivisa a sua volta in più domande. Comincia con la domanda numero due e chiede la ‘’mission’’ dell’associazione. Per mission si intende l’obiettivo che quella associazione di promozione sociale si è prefissata di raggiungere mediante i propri servizi e le proprie attività. Questa è una risposta aperta. Per cui l’intervistato può parlare liberamente ed in genere la mission dev’essere una sola. Al punto tre viene chiesto il settore prevalente e occorre scegliere tra più risposte ( da indicare con una o più crocette). I settori tra i quali scegliere sono così raggruppati: cultura, sport e ricreazione; istruzione e ricerca; sanità; assistenza sociale e protezione civile; ambiente; sviluppo economico e coesione sociale; tutela dei diritti e attività politica; filantropia e promozione del volontariato; cooperazione e solidarietà internazionale; religione . Il punto quattro chiede quali sono le attività svolte. La categorizzazione delle attività serve a confermare la mission dell’associazione. Anche in questo caso a scelta tra varie categorie , da indicare mediante una crocetta . Le attività proposte e tra le quali scegliere sono: attività culturali ed artistiche; attività sportive; attività ricreative e di socializzazione; istruzione primaria e secondaria; istruzione universitaria; istruzione professionale e degli adulti; ricerca; servizi ospedalieri generali e riabilitativi; servizi per lungodegenti; servizi psichiatrici ospedalieri e non ospedalieri; altri servizi sanitari; servizi di assistenza sociale ; servizi di

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assistenza nelle emergenze; erogazione di contributi monetari e/o in natura ; protezione dell’ambiente ; protezione animali; promozione dello sviluppo economico e coesione sociale della colletività; tutela e sviluppo del patrocinio abitativo; addestramento, avviamento professionale e inserimento lavorativo; servizi di tutela e protezione dei diritti ; servizi legali; erogazione di contributi filantropici; attività per il sostegno economico ed umanitario all’estero ; attività di religione e culto. Il punto cinque intitolato ‘’Destinatari’’ serve a capire a chi sono rivolti i servizi erogati e le diverse iniziative organizzate da ciascuna APS. In questo caso si può scegliere tra più categorie : alcolisti; anziani; anziani non autosufficienti; detenuti ed ex detenuti; diversamente abili; malati psichiatrici; indivisui in difficoltà economica; studenti; donne; famiglie; familiari di persone con disagio; genitori affidatari o adottivi; giovani; senza tetto, senza dimora , disagio abitativo; immigrati; malati e traumatizzati; malati terminali; minori ( fino ai diciotto anni) ; minori in affido o in adozione; rom, sinti, camminati; LGBTQ 43; popolazione dei paesi in via di sviluppo; prostitute/ i;

gestanti o madri minorenni; tossicodipendenti ; siero positivi –AIDS; vittime di sismi o di alluvioni; vittime di usura; vittime di violenze , abusi o maltrattamenti; collettività in generale; ex detenuti; genitori single; ludopatici; minori in difficoltà; minori stranieri non accompagnati; profughi; richiedenti asilo; rifugiati ed infine vittime di tratta.

Nella domanda numero sei, viene chiesto se l’associazione aderisce ad un’associazione regionale, alla quale bisogna rispondere sì o no .

La domanda numero sette chiede se l’associazione aderisce ad un’associazione nazionale , sempre da rispondere sempre con sì o no. La domanda numero otto chiede se l’associazione aderisce ad un’associazione internazionale , da rispondere anche stavolta con sì o no.

La domanda numero nove chiede il numero dei soci fondatori , in questo caso la domanda é aperta e non a scelta. La domanda numero dieci chiede il numero dei soci attuali , anche in questo caso si tratta di una domanda aperta.

La domanda numero undici chiede il numero di lavoratori presenti nell’associazione. Cioé chiede il numero di coloro che vengono retribuiti anche se sono esterni all’associazione. La domanda numero dodici chiede il

43 LGBTQ . LGBTQ é una sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay,

Bisessuali e Trangender. In uso fin dagli anni novanta con la sigla LGB. che aveva iniziato a sostituire il termine gay per indicare la comunità LGBT dalla fine degli anni ottanta. in quanto molti trovavano che il termine comunità gay non rappresentasse accuratamente tutti coloro a cui il termine si riferiva.L'acronimo è diventato un'auto-designazione convenzionale ed è stato adottato dalla maggior parte di centri sociali e media basati su sessualità e identità di genere.

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numero dei volontari attuali. La domanda numero tredici chiede il numero di volontari stranieri e la domanda numero quattordici chiede il numero di utenti che hanno usufruito dei servizi nell’ultimo anno.

La domanda numero quindici chiede la classe di età prevalente dei volontari.La risposta a questa domanda é a scelta tra diverse categorie suddivise in : fino ai diciotto anni; dai diciannove ai ventinove anni; dai trenta ai cinquantaquattro anni; dai cinquantacinque ai sessantaquattro anni; oltre i sessantaquattro anni. Dalla risposta a questa domanda si può capire se l’associazione é giovane o vecchia . La domanda numero sedici chiede se l’associazione ha convenzioni con enti pubblici, bisogna rispondere con una crocetta al sì o no.

La domanda numero diciasette chiede le modalità di finanziamento. La risposta può essere data scegliendo tra tre categorie: autofinanziamento , inteso come solo tesseramento dei soci; fonte privata , intesa come donazioni; fonte pubblica , intesa come partecipazione ai bandi per la richiesta di fondi pubblici.

La sezione numero due é intitolata ‘’L’offerta di attività e i bisogni interni’’. Questa sezione si articola a sua volta in una sottosezione chiamata 2.1 ‘’l’offerta di attività e di servizi’’. Quest ultima si articola a sua volta in diverse domande. In questo caso , la modalità di risposta é mista. Ci sono alcune domande aperte, altre sono chiuse e a scelta tra diverse categorie di risposta.

La domanda nuemro diciotto chiede se l’organizzazione svolte azioni specifiche, cioé servizi rivolte alla popolazione. In questo caso occorre rispondere con una crocetta al sì oppure no in caso i servizi sono rivolti solo ai soci. La seconda parte della stessa domanda poi diventa aperta, perché chiede se sì .. in questo caso , l’intervistato deve descrivere brevemente quali sono i servizi o le attività rivolte alla popolazione.

La domanda diciannove é una domanda semiaperta. Chiede se l’intervistato può descrivere per esteso e nel dettaglio quali sono i servizi attivati attualmente o le attività principali che qualificano la presenza della sua associazione sul territorio. Qui occorre una descrizione per esteso per un massimo di tre servizi o attività.

La domanda numero venti é anche questa semiaperta. Tant’é che chiede che cosa sarebbe effettivamente necessario in questo momento per migliorare le attività e l’offerta di servizi dell’associazione. In questo caso, l’intervistato può rispondere o scegleindo tra diverse categorie, come :

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aumentare/miglioarre le forme di comunicazione interna dell’associazione ; favorire l’accoglienza e il tutoraggio verso nuovi volontari - associati ; favorire più frequenti momenti di confronto e incontro tra i volontari – associati; dare più riconosciementi concreti ai volontari – associati per il loro impegno; altro , da specificare con una risposta aperta.

La domanda numero ventuno é una domanda semiaperta. Essa chiede che cosa sarebbe effettivamente necessario in questo momento per migliorare le attività e l’offerta di servizi dell’associazione verso il territorio. Qui bisogna dare delle indicazioni di tipo pratico , indicando fino a tre risposte in ordine di importanza. Questa domanda sottointende che cosa il Cesvot potrà fare dal punto di vista formativo per l’organizzazione, es. organizzare dei corsi, ecc.. .

La domanda numero ventidue è anch’essa una domanda semiaperta. Chiede quali sono le aree di intervento sulle quali l’intervistato ritiene che il cesvot potrebbe incidere maggiormente per sostenere la sua organizzazione. Anche qui l’intervistato é invitato a dare risposte di tipo pratico , al massimo tre in ordine di importanza.

Anche la domanda ventitré è semiaperta. Quest ultima chiede , pensando agli ultimi due anni , con quali altre APS l’associazione interessata all’intervista ha realizzato o sta realizzando progetti comuni o scambi di risorse. In questo caso non ci sono limiti al numero di associazioni da citare. Per ognuna occorre indicare la denominazione ed il luogo di operatività. Questa è una domanda che serve a capire sostanzialemenete il grado in cui si sviluppa e si realizza il networking, ossia la capacità di fare rete tra le diverse associazioni. Questa domanda é articolata in due parti da completare. La prima parte , a sinistra , é denominato ‘’organizzazione’’ . Qui va indicato il nome dell’organizzazione . Nella seconda parte, a destra , viene denominato con ‘’luogo ‘’ . Questo deve indicare la zona nella quale si svolge questo lavoro di rete, es.Pisa, Firenze, ecc.. . Occorre indicare solo la provincia e non il luogo specifico.

La sezione 2.2 è denominata ‘’I bisogni dell’associazione’’ e si articola a sua volta in più domande.

La domanda ventiquattro é semiaperta. Chiede di indicare in quali aspetti l’attuale crisi economica – sociale ha inciso sulla vita dell’organizzazione. Anche qui l’intervistato é invitato a dare al massimo tre risposte di tipo pratico, da indicare in ordine di importanza. Questa domanda, sostanzialemente , chiede di spiegare di cosa l’APS ha bisogno per realizzare le proprie attività.

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La domanda venticinque è chiusa. Qui occorre dare una valutazione in punteggio che va da un minimo di uno ad un massimo di cinque. Questa domanda chiede di segnalare il grado di problematicità con un punteggio da uno a cinque. Dove uno coincide con ‘’estremamente problematico’’ e cinque coincide con ‘’per nulla problematico’’. Le rispsote sono organizzate attraverso una tabella dove in cima vengono indicati i punteggi in ‘’estremamente problematico’’ che coincide con il punteggio 1, ‘’abbastanza problematico’’ che viene indicato con il punteggio 2, ‘’né problematico né non problematico’’ indicato con punteggio 3, ‘’non problematico’’ indicato con il punteggio 4 ed infine ‘’per niente problematico’’ da indicare con punteggio 5. A sinistra, invece, vengono indicati gli aspetti da valutare. Gli aspetti da valutare sono suddivisi in : autofinanziamento pubblico ;