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CAPITOLO 2: LA METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE DI TIPO QUANTITATIVO

2.6 Ricerca Cesvot 2018 e finalità della ricerca

Il progetto di ricerca del Cesvot è un’indagine condotta durante il 2018. In questa ricerca, come tutte le altre condotte dal Cesvot, vengono stabiliti gli obiettivi della ricerca, la metodologia d’indagine ed i risultati attesi39. Il campione oggetto di indagine è stato scelto tramite un campionamento stratificato su base territoriale ed in questo caso, il campione non coincide con l’universo.

Per quanto riguarda gli obiettivi della ricerca, possiamo dire che le Associazioni di Promozione Sociale (APS) costuiscono una delle componenti più importanti e numerose del vasto universo del Terzo Settore ( TS) , dopo quello occupato dalle Orgnanizzazioni di Volontariato ( ODV) . A causa della recente introduzione di una nuova riforma del Terzo Settore, attraverso il Decreto legislativo n. 117 del 39

Cfr. Progetto di ricerca, Identità , bisogni e caratteri strutturali delle associazioni di promozione sociale in

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03/07/2017 , si rende necessario il continuo monitoraggio dei caratteri strutturali di queste APS e del loro consolidamento sul territorio. Nel caso delle APS, la necessità della loro conoscenza è ancora più urgente. I dati sulle APS sono ancora pochi , nonostante le diverse attività da parte dell’Osservatorio Sociale Regionale. Con questa riforma, cambia anche il ruolo dei Centri di Servizio per il Volontariato. Per questo motivo, il Cesvot (Centro di Servizio Volontariato Toscano) attraverso questa nuova legge sul terzo settore, deve garantire il sostegno ed il supporto alle attività svolte dalle APS sul territorio toscano. Per poterlo fare, occorre conoscere bene sia le caratteristiche strutturali (cioé quelli che riguardano gli aspetti interni all’organizzazione delle singole APS), sia l’organizzazione sul territorio ( cioé l’aspetto esterno alle APS) . Per poter conoscere più nel dettaglio le APS, il Cesvot ha deciso condurre per la prima volta questa indagine che è finalizzata a raccogliere, sistematizzare e a diffondere dati e conoscenze sulle capacità organizzative delle APS, sulla loro capacità di animare le comunità territoriali e sui loro bisogni, sia interni che esterni ad esse. Le Associazioni di Promozione Sociale, sono diverse rispetto alle Organizzazioni di Volontariato. Le Associazioni di Promozione Sociale non progettano e realizzano attività per terzi beneficiari,come accade invece nelle Organizzazioni di Volontariato. Le Associazioni di Promozione Sociale propongono iniziative ed attività che vengono rivolte alla soddisfazione dei bisogni dei propri associati. Le Associazioni di Promozione Sociale, hanno alcuni aspetti in comune con le Organizzazioni di Volontariato, ma allo stesso tempo se ne differenziano. Le Associazioni di Promozione Sociale, nelle modalità di istituzione, gestione e di impegno delle loro attività sono molto vicine alla vita quotidiana della gente, rispetto a quelle sviluppate dalle Organizzazioni di Volontariato. Proprio perché in questo caso, le APS si differenziano dagli altri Enti di Terzo Settore , occorre domandarsi e capire in che modo le APS intendono i concetti di ‘’gratuità’’, ‘’solidarietà’’, ‘’condivisione’’ , ‘’azione socialmente orientata’’e ‘’mutualità’’. Occorre capire anche su quali basi sociali, valoriali, culturali ed organizzazionali si fondano le identità delle Associazioni di Promozione Sociale ed in che modo le esigenze di identità delle APS si traducono sottoforma di bisogni espressi e di bisogni non espressi. Gli obiettivi di questa ricerca sono molteplici e tutti volti alla conoscenza dell’identità e delle caratteristiche tipiche delle APS. Si tiene conto innanzittutto dell’autonomia e della differenziazione delle APS rispetto agli altri Enti di Terzo Settore ( ETS) . Poiché il compito dei Centri di Servizio per il Volontariato oggi é anche quello di sostenere le Associazioni di Promozione Sociale a livello locale, il Cesvot si pone anche un secondo obiettivo nella sua ricerca. Questo secondo obiettivo che il Cesvot si pone dei confronti delle APS è quello di comprenderne le

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caratteristiche sia sul piano strutturale che su quello dei bisogni espressi da ciascuna APS. Il Cesvot ritiene che attraverso il soddisfacimento dei bisogni delle APS , possa migliorare l’azione delle stesse APS sia sul piano interno , cioé quello organizzativo , sia sul piano esterno, cioé nel territorio nel quale ciascuna APS opera. Tant’é vero che sul questionario che viene somministrato agli intervistati ci sono delle domande che espressamente chiedono questi aspetti. Questa ricerca condotta sulle APS nell’anno corrente é simile ad una ricerca Cesvot che é stata condotta negli anni passati ( 1997, 2004, 2007, 2010 e 2014) nei confronti delle ODV. Il contesto e la metodologia di indagine è stata più o meno la stessa. Mentre negli anni passati, queste cinque ricerche sono state effettuate su un’indindagine chiamata ’’ Identità, bisogni e ricognizione strutturale dei dati sul Volontariato in Toscana,oltre la crisi’’ da un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Pisa, allo scopo di monitorare su commissione del Cesvot le trasformazioni che riguardano le caratteristiche identificative delle organizzazioni di ODV, sia in un’ottica quantitativa (indagando la natura, l’immagine, la differenziazione, la strutturazione delle ODV, ecc..), sia in un’ottica qualitativa ( indagando sui bisogni percepiti, sul ventaglio dei servizi offerti,il modo in cui si intendono la ‘’solidarietà individuale’’e la ‘’solidarietà organizzata’’, l’autoriflessività delle ODV, le aspirazioni future, la visione della crisi , il networking e il ruolo svolto dal Cesvot) .Allo stesso modo, in forma quasi ‘’omonima’’ l’indagine su questi aspetti specifici si ripete, ma essa viene effettuata sulle APS e non più sulle ODV , perchè la conscenza di queste ultime ormai é già consolidata. Poichè le Associazione di Promozione Sociale sono poco conosciute si è deciso di indagare su di esse, puntando sulla conoscenza degli stessi aspetti e utilizzando la stessa metodologia di indagine utilizzata per le ODV in passato. Qui la stessa indagine è rivolta alle APS. Inoltre, utilizzando un questionario in parte simile a quello utilizzato per le indagini passate sulle ODV, è possibile compiere comparazioni sia di tipo quantitativo che di tipo qualitativo. Chiaramente alcuni aspetti specifici, tra i quali la mission, la progettazione e la realizzazione dei servizi sono aspetti diversi nelle APS rispetto alle ODV. L’obiettivo, sostanzialemente, è quello di capire il ‘’peso’’ dei bisogni sia di tipo conservativo che di tipo innovativo . I bisogni di tipo ‘’conservativo’’ riguardano i bisogni di risorse umane, risorse finanziarie ed i bisogni formativi, mentre i bisogni ‘’innovativi ‘’, sono quei bisogni che riguardano lo sviluppo o il consolidamento delle attività di progettazione, comunicazione interna ed esterna e nel rapporto con altri Enti del Terzo Settore, la cosidetta capacità di fare rete o networking. Pertanto, questa ricerca condotta nell’anno 2018, da parte del team di ricerca dell’università di Pisa e commissionata dal Cesvot, si pone l’obiettivo di esplorare in che modo sia i

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bisogni di tipo conservativo , che i bisogni di tipo ‘’innovativo’’ si distribuiscono all’interno di ciascuna APS. Nell’indagine di questo tipo , però, bisogna tenere presente che entrambi questi tipi di bisogni si manifestano in modo diverso in base alla dimensione strutturale, alle caratteristiche identitarie ed alla proiezione esterna sul territorio.

La metodologia di indagine che viene utilizzata è suddivisa in due parti. Una prima parte è conoscitiva e si realizza nell’autunno - inverno 2017/18 .

La prima parte dell’indagine si articola in due fasi:

a) La prima fase consiste nella ricostruzione delle conoscenze di base sul fenomeno indagato;

b) la seconda fase coincide con la realizzazione dello strumento conoscitivo

necessario per l’indagine, cioé il questionario. Una volta che il disegno

dell’indagine ha individuato i suoi obiettivi e deciso quale strumento di rilevazione utilizzare, a sua volta prevede delle altre fasi.

La seconda parte dell’indagine prevede a sua volta quattro fasi:

a) la costruzione del campione. Secondo il Primo Rapporto sul Terzo Settore in Toscana, sono presenti 2.497 APS. Per creare un campione esaustivo, l’indagine è stata fatta su un campione di 1063 APS. In questo modo il campione é abbastanza grande e permette di ottenere un livello di confidenza del 99% ed un errore di campionamento del 3% ;

b) la discesa sul campo, durante la quale si raccolgono i dati attraverso un metodo chiamato C.A.T.I , che significa Computer Assisted Telephone Interview. La metodologia di indagine é la stessa adottata per l’indagine condotta nell’anno 2014/15 ‘’Identità, bisogni e ricognizione strutturale dei dati sul volontariato in Toscana oltre la crisi’’40. La metodologia di indagine adottata nell’anno 2014/15 presenta un conteggio totale di tutte Organizzazioni di Volontariato presenti in Toscana e aderenti al Cesvot, che costituiscono l’universo, poi sono state contattate da parte di un team di ricerca del Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Pisa 3.359 organizzazione di ODV , sono stati raccolti 1.712 questionari ( circa il 51% dell’universo) , il periodo di rilevazione CATI è durato sei mesi, sono state effettuate circa cinque telefonate per ogni ODV per un 40

Cfr. I Quaderni , Oltre la crisi identità e bisogni del volontariato in Toscana, A.Salvini, I. Psaurodakis, Cesvot Edizioni , n.73, giugno 2015, pagg.13-14.

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massimo di sette tentativi, oltre al reperimento delle informazioni sul web per ciascuna ODV e si possono contare tra le 15.000 – 16.000 telefonate effettuate dal team di lavoro.

Per le APS è stata adottata la stessa metodologia di indagine che prevede: 1) Sono state rilevate dal Cesvot 2.497 APS in Toscana che rappresentano

l’universo;

2) Sono state contattate da parte di un team di ricerca dell’Università di Pisa 1063 APS che costuiscono il campione ;

3) Sono stati raccolti un totale di questionari da parte di tutti noi ricercatori junior (nel mio caso ho raccolto 25 questionari, circa il 40% del mio campione di Prato) ;

4) L’indagine che abbiamo condotto é durata circa sei mesi ;

5) Noi ricercatori junior dell’Università di Pisa dobbiamo contattare in totale 1063 APS attraverso la metodologia CATI , ovviamente il totale delle APS viene ripartito tra nove ricercatori junior, in modo diverso (rispetto al nostro ruolo di laureandi o collaboratori) ;

6) Non tutte le APS hanno risposto alla prima chiamata ed altre non hanno risposto fino al quinto e settimo giro di telefonate, né per email, né su faceboook.

Come si può notare l’indagine condotta nell’anno 2014/15 per le ODV è simile a quella condotta nell’anno 2017/18 sulle APS. Ciò che cambia sono gli attori coinvolti ( in questo caso le APS e non le ODV) e i dati.

c) L’elaborazione dei dati che prevede la sistematizzazione e l’eleaborazione statistica dei dati avverrà dopo che verrà terminata la fase di raccolta e pulito la matrice dati. I dati, sottoforma di tabelle e le elaborazioni statistiche verranno letti ed interpretati una prima volta, poi successivamente la lettura, l’interpretazione verrà affinata;

d) la stesura del report finale. Questo report sarà il risultato dell’indagine. In questo caso verranno raccolte tutte le conoscenze acquisite sulle APS rispetto agli obiettivi dell’indagine e conterrà anche una descrizione dei risultati più rilevanti emersi dal questionario e suddivi in aree geografiche.

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