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Fattori di rischio

Nel documento La salute in Sardegna (pagine 40-44)

La principale causa di morte in Italia, in Europa e nel mondo è costituita dalle malattie croniche non trasmissibili (Noncommunicable Diseases-NCDs), che comprendono patologie cardiovascolari, tumori, malattie polmonari croniche e diabete. Lo sviluppo di queste patologie è favorito da uno stile di vita squilibrato e dall’adozione di abitudini scorrette, come il fumo, l’eccessivo consumo di alcol, l’alimentazione non salutare e la sedentarietà.

Fumo

Nel 2016 i fumatori italiani sono circa 10,4 milioni, poco più di 6,3 milioni tra gli uomini e poco più di 4,1 milioni tra le donne. Si tratta del 19,8% della popolazione italiana di età pari o superiore a 14 anni. In Sardegna nel 2016 la percentuale dei fumatori scende al di sotto della media nazionale, attestandosi al 17,7 %.

Gli ex fumatori in Italia costituiscono il 22,6% della popolazione italiana di età pari o superiore a 14 anni, mentre in Sardegna sono di più e raggiungono il 27,5%.

Infine, in Italia il numero dei non fumatori è pari al 56,1%, mentre in Sardegna è più basso e si ferma al 52,8%.

Alcol

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) considera “consumatori a rischio” gli uomini che superano il consumo di due Unità Alcoliche (UA=12 grammi di alcol puro) al giorno, e le donne e gli anziani (over65) che superano l’assunzione quotidiana di una UA, indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica consumata. Nel 2016 la prevalenza dei consumatori a rischio in Italia è pari al 23,2% per gli uomini e al 9,1% per le donne. In Sardegna il valore supera la media nazionale nel sesso

maschile: per gli uomini sardi la prevalenza dei consumatori a rischio è infatti pari al 32%. Se si prendono in considerazione le singole fasce d’età, la situazione risulta però più articolata.

Giovani (11-17 anni) – A livello nazionale la prevalenza dei consumatori a rischio in questa fascia d’età è pari al 20,4%. In Sardegna questo valore è più alto e raggiunge il 23,4%. Nello specifico, per i ragazzi sardi è pari al 21,2%, un dato inferiore rispetto alla media nazionale (pari al 22,9%), mentre per le adolescenti che vivono nell’isola la prevalenza è significativamente superiore e rag-giunge il 25,4% - mentre a livello nazionale si ferma al 17,9%.

Adulti (18-64 anni) – Anche in questa fascia d’età la prevalenza dei consumatori a rischio tra i sardi supera la media nazionale, e in misura significativa: se il dato italiano si ferma al 13,8%, quello rilevato in Sardegna raggiunge il 20,3%. In particolare, rientrano nella categoria “consuma-tori a rischio” il 32,5% degli uomini sardi - un valore più alto di quasi 13 punti percentuali rispetto alla media maschile nazionale, che si attesta al 19,2%. Per le donne sarde, invece, il valore si ferma al 7,9% e resta al di sotto della media femminile nazionale (pari all’8,5%).

Tra gli adulti sardi appare molto diffusa anche la pratica del binge drinking (il consumo di quantità eccessive di alcol, più di 6 Unità Alcoliche, concentrato nel tempo e in una singola occasione): la prevalenza di chi vi ricorre è pari al 14,2% per i maschi italiani e al 29,6% per gli uomini sardi, mentre nel sesso femminile è pari al 5% a livello nazionale e al 6,8% per le donne sarde.

L’analisi della prevalenza delle persone che eccedono i limiti giornalieri di alcol evidenza che per i maschi italiani di età compresa tra 18 e 64 anni la percentuale è pari al 7,7%, mentre per gli uo-mini sardi è superiore e raggiunge l’8,6%. Nel gentil sesso, invece, si ferma al 4,3% per le donne italiane e risulta ancor più basso per le sarde, attestandosi all’1,7%.

Anziani (età pari o superiore a 65 anni) – A livello nazionale la prevalenza dei consumatori a rischio tra gli over65 è pari al 20,4%, in calo rispetto all’anno precedente (20,8) mentre in Sardeg-na è inferiore e si attesta al 16,3%, in calo rispetto 18,7% del 2015, calo superiore a quello osserva-to in media nel Paese.

In questo caso gli esponenti di entrambi i sessi restano al di sotto del dato italiano: la prevalenza per gli anziani sardi di sesso maschile è pari al 33,2%, mentre a livello nazionale è pari al 36,2%;

per le anziane sarde, invece, si ferma al 3%, più di cinque punti percentuali in meno rispetto al valore nazionale (pari all’8,3%).

Tabella 1 – Prevalenza (valori percentuali) di consumatori a rischio di alcol nella popolazione di età 11-17 anni, 18-64 anni e 65 anni e oltre per genere in Italia e in Sardegna - Anno 2015 e 2016

Fascia d’età 11-17 Fascia d’età 18-64 Fascia d’età 65 e +

U D Totale U D Totale U D Totale

Italia 2015 22,4 15,6 19 19 8,3 13,6 36,4 9 20,8

Italia 2016 22,9 17,9 20,4 19,2 8,5 13,8 36,2 8,3 20,4

Sardegna 2015 22 27,5 24,9 29,1 9,3 19,3 39,3 2,6 18,7

Sardegna 2016 21,2 25,4 23,4 32,5 7,9 20,3 33,2 3,0 16,3

Alimentazione

Anche nel 2016 la popolazione sarda tende a seguire un regime alimentare corretto. Lo dimostra l’analisi del consumo giornaliero di Verdura, Ortaggi e Frutta (VOF) da parte delle persone di età pari o superiore a 3 anni, che in Sardegna è pari a all’85,5%, un valore superiore a quello della media nazionale, che si ferma all’83,8%. Secondo le “Linee Guida per una sana alimentazione ital-iana” pubblicate nel 2003 dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), occorre consumare almeno cinque porzioni al giorno di questi alimenti per restare in buona salute.

Dal Rapporto emerge che in generale i sardi consumano un po’ meno verdura rispetto alla media degli italiani: lo fa quotidianamente il 51,9% della popolazione sarda, rispetto al 52,6% della media nazionale. Anche il consumo degli ortaggi resta leggermente al di sotto della media italiana:

li mangia tutti i giorni il 45,2% dei sardi, rispetto al 45,9% della media nazionale. L’introito gior-naliero di frutta è invece superiore rispetto alla media: la consuma quotidianamente il 79,9% dei sardi rispetto al 74,5% degli italiani. Inoltre, il 77,6% dei sardi consuma ogni giorno da 2 a 4 porzioni di Verdura, Ortaggi e Frutta, rispetto al 75,9% della media nazionale, e il 6,8% della popo-lazione sarda mangia VOF cinque volte al giorno, rispetto al 5,6% della media italiana. La per-centuale dei sardi che consumano questi alimenti una sola volta al giorno è invece inferiore alla media degli italiani (18,5%), e si ferma al 15,6%.

Per quanto riguarda gli altri alimenti, il consumo da parte dei sardi appare superiore a quello nazionale se si prendono in considerazione i formaggi (27,1% rispetto al dato nazionale del 20,2%), le carni bovine (62,6% rispetto alla media nazionale del 61,2%) e le carni di maiale (52% rispetto al dato italiano pari al 42,3%). È, invece, inferiore alla media italiana il consumo in Sardegna di pesce (56,8% rispetto alla media nazionale di 60,3%), di carni bianche (78,4% rispetto al dato italiano di 79,5%), di uova (55,4% rispetto alla media nazionale di 58,6%) e di legumi in scatola (41,5% rispetto alla media italiana di 51,7%).

Tabella 2 – Popolazione (valori percentuali) di età 3 anni ed oltre per consumo quotidiano di Verdura, Ortaggi e Frutta (VOF e altri alimenti - Anno 2015

Italia

2015 Italia

2016 Sardegna

2015 Sardegna 2016

Verdura 52,6 52,6 51 51,9

Ortaggi 45,5 45,9 47,9 45,2

Frutta 75,4 74,5 78,9 79,9

VOF 84,4 83,8 84,7 85,5

Obesità e sovrappeso

Nel 2016 la percentuale di persone di età pari o superiore a 18 anni che risultano in sovrappeso è pari in Sardegna al 33,6%, un dato più basso rispetto alla media nazionale che si attesta al 35,5%.

La proporzione degli individui adulti obesi in Sardegna è invece pari al 10,5% e supera legger-mente la media nazionale, che si ferma al 10,4%.

Per quanto riguarda la popolazione infantile, si osserva che la percentuale di bambini e adolescenti sardi di età compresa tra 6 e 17 anni che ha un peso eccessivo è pari al 21,3%, un dato inferiore rispetto alla media nazionale che si attesta 24,7%.

Pane, pasta e riso 80,9 80,0 76,6 76,1

Latte 54,9 53,0 55,1 52,8

Formaggi 21,0 20,2 29,9 27,1

Salumi 58,9 56,3 55,4 52,0

Carni bianche 81,9 79,5 78,4 78,4

Carni bovine 64,1 61,2 63,9 62,6

Carni di maiale 44,1 42,3 54,9 52,0

Uova 59,4 58,6 54,4 55,4

Legumi in scatola 52,1 51,7 45,4 41,5

Pesce 59,6 60,3 50,9 56,8

Snack 27,2 26,8 27,6 25,9

Dolci 49,3 48,2 50,6 52,0

Cottura con olio di oliva o grassi

vege-tali 95,6 95,3 97,1 97,0

Condimento a crudo con olio o grassi

vegetali 97,4 97,3 98,5 97,3

Attenzione al consumo di sale e/o di

cibi salati 68,8 69,3 68,0 73,4

Utilizzo di sale arricchito di iodio 46,0 46,2 28,5 32,4

Attività fisica

In generale la popolazione sarda pratica più esercizio fisico rispetto alla media degli italiani. Nel 2016 i cittadini italiani di età pari o superiore a 3 anni che affermano di praticare uno o più sport nel tempo libero sono il 34,8% della popolazione, pari a circa 20,4 milioni di persone. In Sardeg-na la percentuale degli individui che dichiara di praticare attività sportiva in modo continuativo o saltuario è più alta e si attesta al 36,8%. Entrando nel dettaglio, a livello nazionale le persone che affermano di svolgere uno sport in modo continuativo sono il 25,1%, mentre quelle che lo fanno in modo saltuario sono il 9,7%. Nell’isola gli individui che si dedicano allo sport in modo continuati-vo sono il 26,1%, mentre quelli che lo fanno in modo saltuario sono il 10,7%.

Nel documento La salute in Sardegna (pagine 40-44)