Il Rapporto dedica un capitolo all’analisi della qualità dell’assistenza offerta dalle diverse regioni italiane nel corso del 2016. Sulla base degli indicatori presi in considerazione, si può osservare che la Sardegna presenta numerose criticità.
Assistenza ospedaliera – In quest’ambito nel 2016 la Sardegna ha rispettato il parametro di riferimento di un tasso totale standardizzato di dimissioni inferiore o uguale a 160 per 1000 resi-denti: nell’isola questo valore è di poco inferiore a 148. Tuttavia, per quanto riguarda l’offerta di posti letto, la dotazione totale presente nell’isola è pari a 3,52 posti letto per mille residenti, un valore inferiore rispetto alla soglia di riferimento corretta per la mobilità prevista dal D.M. 70/2015 (recante: “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quan-titativi relativi all'assistenza ospedaliera”), pari a 3,79 posti letto per mille residenti. Inoltre, nella regione l’offerta di posti letto per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie è pari a 0,22 posti letto per mille, e si pone al di sotto del valore minimo di 0,35 stabilita dal Comitato LEA. L’isola presenta infine un’elevata mobilità passiva extra-regionale (misurata dall’incidenza dei ricoveri fuori regione dei residenti sul totale dei ricoveri per acuti in regime ordinario), e nella regione il saldo tra mobilità attiva e mobilità passiva risulta negativo.
Appropriatezza clinico-organizzativa - Per quanto riguarda la valutazione dell’appropriatezza, il Rapporto fa riferimento al tasso di ospedalizzazione della popolazione ultra-settantacinquenne, che in Sardegna è pari a 288 su 1000 abitanti anziani: è quindi maggiore rispetto al valore nazionale di riferimento di 265 su 1000 abitanti anziani. Inoltre, la durata della degenza media pre-operatoria (che costituisce un indicatore di appropriatezza dell’utilizzo delle sale operatorie e dei servizi di supporto all’attività chirurgica) in Sardegna è pari a 1,94 giorni, mentre il valore medio nazionale si ferma a 1,70 giorni. Nell’isola si riscontra anche un’elevata percentuale (36,1%) di dimissioni da reparti chirurgici con DRG medico (Diagnosis Related Groups – termine che indica una categoria di ricoveri ospedalieri dotati di caratteristiche cliniche analoghe e che richiedono, per il loro trattamento, volumi omogenei di risorse ospedaliere), che segnala un utilizzo improprio dei reparti chirurgici. Questo valore, tuttavia, nel 2016 appare in miglioramento rispetto al 2015.
Qualità e sicurezza assistenziale – Un indicatore della presenza di difficoltà in questo settore è rappresentato dalla frequenza di utilizzo del ricovero ordinario di pazienti per specifiche patologie trattabili, invece, a livello territoriale. Nel caso di pazienti in età pediatrica, la Sardegna rientra all’in-terno del limite di riferimento, pari a 141: nell’isola questo indicatore è pari a 108. Positivo anche il riscontro nel caso di malattie croniche riguardanti pazienti adulti, che nell’isola, con un valore di 296, si situa al di sotto del valore limite (pari a 409). Tuttavia, la regione non ha raggiunto la soglia del 60% dei casi d’intervento per rottura del collo del femore entro il secondo giorno del ricovero:
% realizzazione 90,9 15,4
nel 2016 in Sardegna il valore si è fermata al 46,7%. Appare poi particolarmente critica la situ-azione dell’isola quando si affronta il tema del ricorso eccessivo al taglio cesareo nei parti primari.
Nel 2016 la soglia di riferimento del 20% sul totale delle dimissioni per parto è stata largamente superata in Sardegna, dove ha raggiunto il 30%. Inoltre, nell’isola lo stesso anno è stata riscontrata una percentuale di parti fortemente pre-termine in punti nascita non attrezzati per la terapia neona-tale pari al 51,6%, mentre il valore-limite è pari al 18% sul toneona-tale di questa tipologia di parti.
Prevenzione – In quest’ambito la Sardegna appare indietro per quanto riguarda la quota di resi-denti che hanno effettuato gli screening oncologici nell’ambito di programmi organizzati: è l’unica regione che resta al di sotto rispetto alla soglia richiesta (pari a 7).
Vaccinazioni - Per quanto riguarda le vaccinazioni, la Sardegna raggiunge il target del 95% rac-comandato dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per le vaccinazioni obbligatorie a 24 mesi: nell’isola la copertura è pari al 95,6%, mentre a livello nazionale si ferma al 93,4%. Ma la copertura a 24 mesi per morbillo, parotite e rosolia (MRP), pur essendo superiore alla media nazionale (87,2%), si ferma al 90,2%, rimanendo al di sotto della soglia raccomandata del 95%. Infine, è inferiore alla soglia consigliata del 75% anche la copertura per vaccinazione antinfluenzale negli anziani, che in Sardegna è pari al 41,6% - un valore più basso anche rispetto alla media nazionale, che raggiunge il 52%.
Tabella 91 - Indicatori su struttura, prevenzione, appropriatezza e qualità dell’assistenza in Sardegna – Anno 2016 Sardegna Assistenza ospedaliera Dismissioni tasso standardizzato x 1000 residenti ≤160 147,94
% ricoveri fuori regione dei residenti sul totale dei
ricoveri in regione (acuti in DO) <8,2% VN 5,5
peso medio dei ricoveri fuori regione dei residenti (acuti
in DO) >1,40 VN 1,12
Posti letto tasso x 1000 residenti 3,52
PL acuti tasso x 1000 residenti 3,29
PL post acuzie tasso x 1000 residenti 0,22
intervallo chiamata-arrivo mezzi soccorso
≤18 minuti
ND
Prevenzione Screening oncologici - Quota di residenti che hanno
effettuato test in programmi organizzati ≥7 5
Vaccinazioni Copertura vaccinazioni base a 24 mesi ≥95% (VN 93) 95,63 (tutte ≥ 92%)
MRP ≥95% (VN 87,2%) 90,28
antinfluenzale >65 anni ≥75% (VN 52%) 41,64
Appropriatezza % dimissioni da reparti chirurgici con DRG medico su tot dimissioni ≤28,59 VN
36,1
% ricoveri diurni di tipo diagnostico su totale ricoveri ≤38,57 VN
27,6 T.O. over 75 anni per 1.000 ab. Anziani
≤265,3 VN
288,32
Degenza media pre-operatoria (gg) ≤1,70VN 1,94
Qualità e sicurezza assi-stenza
Tasso di ospedalizzazione (standardizzato per 100000 abitanti) in età pediatrica (< 18 anni) per asma e gastroenterite ≤141
108,79
Tasso di ospedalizzazione (standardizzato per 100000 abitanti) in età adulta (>= 18 anni) per complicanze (a breve e lungo termine) per diabete, BPCO e scompenso cardiaco ≤409
296,46
Percentuale di parti cesarei primari in strutture con
meno di 1000 parti /anno ≤15% 30,2
Percentuale di parti cesarei primari in strutture con oltre 1000 parti/anno ≤25%
29,8
Percentuale di parti cesarei primari ≤20% 30,0
Percentuale di parti fortemente pre-termine in punti
nascita senza UTIN ≤18% 51,6
Percentuale di pazienti (età 65+) con diagnosi principa-le di frattura del collo del femore operati entro 2 giorna-te in regime ordinario ≥60%
51,12
(VN): il valore di riferimento è relativo alla media nazionale 2016