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Fattori naturali di aridità e di relazione diretta con lo sviluppo socio economico della società tunisina e del mondo rurale in particolare.

OSSERVAZIONI GEOGRAFICHE SULLA REGIONE MAGHREBINA

4.9. Fattori naturali di aridità e di relazione diretta con lo sviluppo socio economico della società tunisina e del mondo rurale in particolare.

Nel quadro della strategia nazionale per la lotta contro la desertificazione, gli sforzi compiuti dalla Tunisia dopo tre decenni concernono tre aspetti:

- le misure istituzionali e giuridiche;

- la crescita delle conoscenze di base e lo sviluppo di sistemi di informazione;

- la realizzazione di programmi che riguardano la riduzione degli effetti della deserti- ficazione e l'arresto di questo particolare processo ambientale.

In mezzo a questi programmi che hanno dato vita a importanti sforzi finanziari e tecni- ci si può citare:

• quelli riguardanti il tappeto vegetale, la cui insufficiente produttività non permette alla fauna - particolarmente sensibile a fenomeni come il degrado ambientale, la desertificazione, l'erosione - di proliferare adeguatamente. Grazie a questi pro- grammi 320.000 ettari di foreste sono stati sistemati, 262.000 ettari di terra sono stati rimboscati, 433.000 ettari hanno beneficiato della sistemazione dei percorsi e 50.000 ettari di terreni da pascolo sono stati meglio sfruttati.

• Quelli concernenti la lotta contro l'erosione idrica che, nel corso degli anni, ha gra- vemente compromesso le attività agricole. Questo fenomeno, unito al problema delle desertificazione, ha fatto si che in Tunisia il degrado ambientale fosse più ac- centuato che negli altri Paesi maghrebini. Le misure messe in atto dal governo tuni- sino hanno portato alla protezione di 1, 5 milioni di ettari di terra ripartiti in diffe- renti regioni del Paese, grazie al riordinamento attuato con i mezzi e la tecnica della conservazione delle acque del suolo.

• Quelli attuati contro l'avanzare del deserto, che hanno spinto alla creazione di circa 40.000 ettari di dune mobili e alla protezione di 100.000 ettari comprendenti 62 oa- si, 42 perimetri irrigati e 24 insediamenti umani.

• La lotta contro la salinizzazione secondaria, che ha visto la riabilitazione di circa 10.000 ettari di oasi tradizionali nel quadro primario delle acque del Sud. Gli altri in- vestimenti hanno permesso di riabilitare e di rinnovare 20.000 ettari di oasi tradi- zionali e di creare circa 5.250 ettari di nuovi perimetri irrigati; di questi, alcuni si trovano nel Sahara (Regim Maatoug).

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• Il programma Mairi Jaune. Questo programma è stato elaborato dal Ministero dell'Ambiente e dell'Aggiustamento Territoriale per integrare e coordinare l'insieme delle azioni e dei progetti relativi alla cura, alla prevenzione e al sostegno della lotta contro la desertificazione e dello sviluppo socio-economico del mondo rurale tuni- sino.

11 programma d'azione proposto è riconosciuto come un intervento globale e pluridi- mensionale che tocca uno alla volta gli aspetti fisici del problema della desertificazio- ne, i suoi aspetti socio-economici ed istituzionali. Esso si divide in otto componenti: - una componente fisica che comprende otto programmi di lotta contro la desertifi-

cazione;

- una componente che concerne il miglioramento delle conoscenze sulla desertifica- zione, che ingloba 13 progetti di ricerca scientifica e tecnica sulla desertificazione; - una componente che riguarda la formazione dell'insieme delle parti concernenti il

problema della desertificazione;

- una componente relativa allo sviluppo dei piani di preparazione, alla siccità e allo sviluppo dei piani di sicurezza in caso di siccità;

- una componente in grado di adattare le politiche istituzionali e giuridiche ambienta- li delle attività di lotta contro la desertificazione;

- una componente concernente la pianificazione delle nascite, il prevalere dell'esodo rurale e l'emancipazione femminile, in particolare nella zona rurale;

- una componente riguardante lo sviluppo di risorse alternative per la vita e la sussi- stenza nell'ambiente rurale;

- una componente per la promozione di risorse energetiche nuove e rinnovabili nel mondo rurale.

• La messa a punto della convenzione sulla lotta contro la desertificazione:

Il Programma d'Azione Nazionale di lotta contro la desertificazione per lo sviluppo so- stenibile, ossia Main Jaune, applica concretamente ad azioni future gli approcci e i principi già conosciuti.

L'aumento sostenuto della popolazione negli ultimi trent'anni è un elemento comune per i Paesi del Maghreb. Nel caso particolare della Tunisia, la popolazione si è addirit-

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tura raddoppiata: si è passati, infatti, da 4 milioni di abitanti nel 1961 a 8.355.300 nel 1992.

La Tunisia ha registrato dopo gli anni '80 una vera e propria accelerazione del ritmo della crescita demografica; questo in relazione con l'abbassamento sensibile dell'indice sintetico di fecondità (ISF). L'evoluzione del tasso di crescita annuale medio, dopo gli ultimi censimenti, della popolazione è passato dal 2,5 % nel 1984 al 2,4% nel 1994 e l'evoluzione dell'indice sintetico di fecondità è passato dal 4,64% nel 1984 al 2,87% nel 1994. Così, l'ultimo censimento generale della popolazione indica il prevalere della crescita demografica che è passata dal 2% all'inizio del 1990 all'1,7% attuale.

La struttura produttiva della Tunisia si basa su di un sistema economico dualista, nel senso che accanto a settori produttivi moderni si situano settori di tipo arcaico e tradi- zionale.

L'agricoltura in Tunisia, come anche negli altri Paesi del Maghreb, costituisce il settore primario su cui si fonda l'economia nazionale. Il Paese è quello che possiede la più bas- sa percentuale di superficie desertica. Questo ha permesso lo sviluppo del settore agricolo, favorito anche da interventi del governo per la realizzazione di pozzi per l'irri- gazione delle steppe. Tuttavia, le attività agricole sono compromesse dai gravi feno- meni di erosione e di desertificazione che hanno contribuito anche al degrado ambien- tale.

L'agricoltura ha conosciuto una vera rivoluzione durante gli ultimi 35 anni. La produ- zione agricola ha raggiunto, durante gli ultimi 35 anni, un tasso medio pari al 3,6% all'anno e ha superato quello della popolazione. Questo ha portato un aumento del prodotto pro/capite, un miglioramento generale e la costituzione di un surplus impor- tante.

Alcuni settori, come la pesca ad esempio, hanno beneficiato di importanti investimenti pubblici.

Per quanta riguarda il settore secondario, in Tunisia, esso ha conosciuto due fasi di svi- luppo: quello basato sullo sfruttamento delle risorse naturali e quello basato sulla di- versificazione delle produzioni, la razionalizzazione dei settori primari e secondari e l'incoraggiamento del terziario.

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Il settore secondario in Tunisia ha conosciuto, negli ultimi anni, uno sviluppo crescen- te: esso impiega il 34% della popolazione attiva; l'industria manifatturiera è partico- larmente florida ed assorbe il 19% dei lavoratori salariati.

La maggior parte degli stabilimenti industriali è localizzata lungo la fascia costiera che va da Tabarka a Gabes, dove si trovano anche risorse minerarie indispensabili per il funzionamento e lo sviluppo degli stabilimenti petrolchimici, siderurgici, etc. Ricche di strutture industriali sono le città di Bizerte, Tunisi, Sousse.

Per quanto riguarda il terziario, il settore più importante è costituito dal turismo, che in Tunisia impiega circa 773.000 di lavoratori (circa il 39 % della popolazione attiva), costituisce un settore particolarmente dinamico e rappresenta una risorsa economica non indifferente.

E' inoltre favorito dallo sviluppo esteso del litorale, ricco di spiagge e di insenature na- turali. Il Paese è meta di numerosi turisti che lo prediligono più per le attività balneari che per il patrimonio archeologico, storico, artistico. L'afflusso turistico ha favorito la proliferazione di numerosi alberghi (l'aumento considerevole delle capacità degli al- berghi è significativo: da 4000 letti nel 1965 si è passati a 19.000 nel 1969 per arrivare a 100.000 letti negli anni Ottanta), che in assenza di una normativa adeguata hanno danneggiato le bellezze naturali della costa.

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Capitolo

5.