• Non ci sono risultati.

192

6.1.

Il lavoro di ricerca nella Piana di Sibari

Rapporti tra ecosistemi e sinergie ambientali.

La parte più fertile della Calabria, la Sibaritide, con una storia antica di almeno 25 secoli, su una superficie di 475 kmq, una regione creata dai depositi del Crati e del Coscile e di minori fiumare che sfociano poco a nord, come il Raganello e il Caldanello e poco a sud come il Meso- falo ed il Coriglianeto31, è l’area nella quale si sta sperimentando un’idea progettuale di rile- vante interesse scientifico.

L’agricoltura sostenibile nella Piana di Sibari, foto aerea, 2011

L’ipotesi di lavoro che sta alla base della presente ricerca, consiste nella possibilità di indivi- duare e di capire come interagiscano nella realtà ambientale le sinergie esistenti fra le tre principali componenti dell’ecosfera: il clima, la biodiversità, la desertificazione, coincidenti con le tre Convenzioni sull’ambiente, istituite negli ultimi vent’anni dalle Nazioni Unite

Se si analizzando gli aspetti istituzionali e internazionali, identificabili attraverso i testi delle convenzioni stesse, diventa possibile una sperimentazione in situ delle conseguenze a livello applicativo di dinamiche interattive tra le componenti strutturali dell’area oggetto di studio.

31

193

Prima di procedere alla identificazione delle specificità dell’area occorre prendere in conside- razione una modalità di approccio alla realtà che è solitamente ignorata o confusa o conside- rata ovvia.

In ambito scientifico si usa un termine piuttosto complesso, l’ecosistema, per intendere un in- sieme di elementi biotici ed abiotici in stretta relazione tra loro, al fine di spiegare una modali- tà di espressione della natura, secondo meccanismi che avvengono da sempre e che, solo in epoca recente, cominciamo a decifrare sotto il profilo scientifico.

Pronunciando, invece, la parola sinergia, si adopera un termine che sembrerebbe coincidere con il sostantivo ecosistema, ma che invece, nella realtà, si differenzia sotto l’aspetto dei si- stemi di relazione, in quanto determinati o individuati dall’essere umano.

In sostanza, si intende qui sollevare un problema che riguarda la carenza di prese di posizione a livello nazionale o comunitario di fronte alle trasformazioni dell’ambiente sotto il profilo del- le azioni antropiche, che significa l’assunzione di responsabilità in termini istituzionali di fronte alle leggi della natura.

Panoramica di un’area rurale della Piana di Sibari, foto aerea, 2011.

Quello che non accadeva solo venti o trenta o quarant’anni fa’, appare oggi come una inelimi- nabile questione vitale di fronte all’evolversi di situazioni come la popolazione, il lavoro e la produttività, l’ambiente più strettamente naturale, lo sviluppo, la velocità di crescita delle ri- sorse rinnovabili.

194

Le Convenzioni ONU sull’ambiente catalizzano, in qualche misura ed ancora con notevoli diffi- coltà, i sistemi nevralgici della biosfera, acutizzando alcune problematiche vitali per l’essere umano e proponendo in termini globali tecnologie e modalità di intervento nei sistemi am- bientali, ancora secondo una logica antropica.

La visione del mondo imposta dalle Nazioni Unite, pur apparendo l’unico strumento a livello mondiale capace di identificare i problemi ambientali più rilevanti a fronte della continuità del- la vita sul Pianeta e di trovarne le possibili soluzioni, attraverso apparati istituzionali democra- tici, nella realtà si assume il ruolo di lente di ingrandimento delle questioni da affrontare, spo- stando così l’attenzione del mondo sulle modalità di intervento, piuttosto che sulla conoscen- za reale di problemi ambientali, per come si pongono alla luce della loro complessità ecologi- ca.

L’ecosistema delle risaie nella Piana di Sibari lungo la riva destra del Raganello, foto aerea, 2011.

“Il concetto di ecosistema è uno strumento estremamente utile ed istruttivo per chi si appas- siona alle scienze naturali, perché consente di organizzare in modo razionale una grande quan- tità di informazioni. Molte di queste fanno già parte del bagaglio culturale individuale, ma non vengono rielaborate in modo ecologicamente coerente”32.

32 J.JanovyJr., Ecologia essenziale. 20 domande chiave, 20 risposte chiare, Milano, Edizioni Ambiente,

195

Il motivo va ricercato all’interno della formulazione della logica sistemica, dove la comprensio- ne della realtà passa attraverso una rassegna selezionata di elementi o fattori scelti dall’osservatore.33

Quindi gli elementi esistenti in natura sono deformati e manipolati all’interno della logica isti- tuzionale, dove il potere che viene esercitato all’interno dei vari Paesi che afferiscono alle Convenzioni ONU prevale, inevitabilmente, sulla logica eco-sistemica.

L’attività di ricerca sulla Piana di Sibari, che ha come scopo l’illustrazione delle sinergie tra le Convenzioni sul Clima, sulla Biodiversità e sulla Desertificazione, intende sviluppare una mag- giore comprensione del rapporto istituzionale con le realtà locali, nel rispetto fondamentale delle leggi della natura fino ad ora conosciute.

Infatti, al fine di identificare i meccanismi relazionali di cui sopra, si è realizzata una matrice di correlazione, con lo scopo di esporre da un lato le risorse presenti sul territorio come biologia, suolo, acqua, aria, clima, patrimonio storico-culturale e insediativo, risorsa umana, economica e finanziaria e dall’altro di valutare gli impatti con i sistemi territoriali di tipo ambientale, inse- diativo, produttivo, infrastrutturale e di servizi, agro-produttivo.

Si tratta di un lavoro complesso, e quindi molto articolato, determinato sostanzialmente dalla qualità dei dati che si potranno raccogliere, ma anche dalla prospettiva che si intende raggiun- gere nell’ottica dello sviluppo sostenibile.

6.2.

Uno sguardo all’ambiente

La piana di Sibari è una ter- ra di confine della regione Calabria. Attraversandola si va in Puglia, in Basilicata, sul Tirreno, nella stessa provincia cosentina, percor- rendo il Parco del Pollino. Una terra lontana dai flussi turistici di massa. Come tut- te le terre di confine, que- ste sono storicamente terre

di passaggio. Eppure la Sibaritide è una delle zone più fertili della Calabria, è uno dei luoghi più

33