LA RICERCA SU CAP BON
5.5 Le risorse idriche di Cap Bon
5.5.1 L’impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche
L'analisi degli impatti dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche disponibili è rivolta ai fiumi ed ai sistemi acquiferi di medie dimensioni. I criteri di selezione includono un’elevata suscettività presunta nella disponibilità d'acqua indotta dal cambiamento climatico, nei regimi, negli estremi di deflusso e nella qualità dell'acqua.
I siti selezionati sono caratterizzati da uno o più dei seguenti aspetti che comportano un rischio per la sicurezza idrica futura: produzione agricola intensiva, irrigazione, pe- santi carichi di nutrienti ed inquinanti provenienti da sorgenti multiple, intrusione di acqua marina e crescenti conflittualità nell’uso dell’acqua.
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Motivazione
Secondo le più recenti proiezioni climatiche, i paesi mediterranei sono ad alto rischio di siccità anche a causa di una pronunciata suscettività a variazioni del bilancio e degli estremi idrologici.
Ci si aspetta che tali cambiamenti abbiano un forte impatto sulla gestione delle risorse idriche, la produttività agricola e la fornitura di acqua potabile. Le regioni del Mediter- raneo stanno già sperimentando una vasta gamma di minacce di origine naturale ed antropica inerenti la sicurezza dell'acqua.
Tali minacce includono gravi eventi siccitosi e inondazioni, salinizzazione di acquiferi costieri, degrado dei suoli fertili e desertificazione causati da pratiche di gestione inef- ficienti e non sostenibili.
Si prevede che, in questa regione vulnerabile, i cambiamenti nel ciclo idrologico da- ranno luogo ad un crescente potenziale di tensioni e conflitti tra gli attori politici ed economici. Esiste un certo numero di ostacoli alla realizzazione di misure di adatta- mento studiate per una gestione sostenibile delle risorse idriche.
Misure efficaci di adattamento richiedono una preparazione multidisciplinare. Sebbe- ne esista consenso scientifico sul fatto che i cambiamenti indotti dal clima sull’idrologia delle regioni mediterranee siano in atto e si amplificheranno infuturo c’è una scarsa conoscenza sulla quantificazione di questi cambiamenti, limitata dalla man- canza di sistemi idonei ed efficaci di monitoraggio e modellistica idrologica.
Le proiezioni attuali dei futuri cambiamenti idrologici, basate sui risultati dei modelli climatici regionali e dei modelli idrologici posti in cascata ai primi, sono molto incerti e scarsamente validati. Le condizioni necessarie per sviluppare e d’implementare ade- guate strategie di adattamento sono assenti.
Quand’anche iniziative di adattamento venissero proposte, raramente sono basate su una valutazione multidisciplinare riguardante sia i cambiamenti naturali che quelli sociali ed economici.
Utilizzare ed integrare tecniche avanzate di monitoraggio sul campo, telerilevamento a distanza, confronto incrociato e verifica di modelli climatici, modellistica idrologica in- tegrata e valutazione dei fattori socio-economici in un nuovo quadro concettuale per
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ridurre significativamente le incertezze esistenti nell’analisi dell'impatto dei cambia- menti climatici. Uno strumento integrato di valutazione del rischio per la gestione adattiva delle risorse idriche e per le migliori pratiche agricole in condizioni di cam- biamento climatico.
Un calcolo per l’analisi del rischio e vulnerabilità consentirà, inoltre, la valutazione dei rischi di conflitto..
le nuove scoperte in materia di risorse idriche regionali e iniziative di gestione agricola, nonché di pianificare azioni per ridurre il potenziale di conflitto sui cambiamenti indot- ti dal clima sulle risorse idriche
quale minaccia alla sicurezza.
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5.5.2
Qualità delle acque di Cap BonIl deterioramento della qualità delle acque dell’acquifero-freatico Plio-quaternario del- la costa orientale di Cap Bon in Tunisia è stato studiato grazie alle analisi chimiche dei campioni d’acqua sotterranea di 35 pozzetti. Le ricerche idrodinamiche mostrano delle depressioni piezometriche a livello delle zone costiere di Korba, Tazarka e Diar Al Hajjei.
Le depressioni che sono causate dallo sovrasfruttamento della falda acquifera sono generati dall’intrusione marina e, di conseguenza, l’aumento della salinità fino a più di 5g/l in alcuni tratti delle zone costiere.
La ripartizione spaziale delle forme azotate ha permesso di identificare le zone con- taminate dai nitrati.
Questo inquinamento che è principalmente di origine agricola è causato dall’utilizzazione eccessiva e dalla trasformazione dei concimi azotati.
La contaminazione dell’acquifero da parte dei metalli pesanti è stata ugualmente car- tografata.
Solo i valori del Nikel superano i valori di norma nella maggior parte dei punti rilevati. I valori elevati sembrano essere causati dalle acque domestiche ed industriali usate e non trattate che sono riversate nei letti sabbiosi o infiltrate a partire da fosse settiche molto presenti in questo ambito di studio.
Nelle zone rurali, la gestione delle risorse idriche induce a modifiche tecniche e tra- sformazioni nelle pratiche agricole . Questo impegno identitario è stato spesso consi- derato come ostacolo all'introduzione di nuove tecniche e non come un'occasione o un’opportunità.
Il presente lavoro, in base al caso di Diar Hojjej (zone costiere di Cap Bon, Tunisia), vie- ne proposto, tenendo conto dell'identità del territorio, per capire in che misura l'im- prenditorialità rurale possa costituire un motore per portare una zona a vincolo am- bientale forte, l'acqua di irrigazione verso un uno sviluppo agricolo sostenibile. L'iden- tità del territorio dovrebbe essere solo un freno per l'imprenditorialità rurale? E quale sarebbe il modello imprenditoriale più pertinente?
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La terra ha svelato una resistenza al cambiamento che ubbidisce alla logica, essi stessi sulla base di determinati razionalità che abbiamo cercato di entrare. La conoscenza lo- cale e le pratiche tradizionali sono trasmessi di generazione in generazione, "adatta- mento" per l'evoluzione dell'uso dell'acqua in agricoltura. Si tratta di una fonte di esperienza locale.
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Dal fiume Wed Medjerda,attraverso una canalizzazione artificiale di circa 100km, l’acqua percorre i governatorati di Aryana (stazione di pompaggio dell’acqua di Sli- men), Ben Arous e Nabel.( una piccola stazione di stoccaggio dell’acqua, Menzel Bou Zelfa una piccola stazione di stoccaggio dell’acqua utilizzata solo per l’agricoltura ) e sfocia nel golfo di Tunisi.
Nella stazione di Belli (Bourgoub) l’acqua che viene direttamente dal fiume, è purifica- ta e aumentata di portata con l’aggiunta di acque di pozzo.
Dalla stazione di Belli (acqua potabile) il 25% va a Nabeul ed il 75% a Sousse.
La regione è ricca di risorse idriche, con 7 dighe, 36 laghi collinari ed una nappa freati- ca di 260 milioni di metri cubi.
La regione può essere catalogata con sufficienti risorse idriche. Sono presenti cave di sabbia e di argilla, ghiaia e stazioni di acque minerali termali(Di Ain Oktor a Korbus) Le superfici irrigue ammontano a circa 40.000 ettari, grazie alla presenza di un buon- numero di pozzi e di una fitta rete di condutture alimentate dalle acque del fiume Me- djerda.
Essi beneficiano di un regime pluviale molto favorevole, potendo godere di una media di precipitazioni annue che varia dai 390 ai 630 mm.
In Tunisia il 10% dell’acqua viene utilizzata per uso potabile, il 10% per uso industriale e il 70% per l’agricoltura.
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Rete idrica di Cap Bon
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Laboratorio chimico agrario
Si possono effettuare alcune analisi, per caratterizzare le acque di irrigazione, allo scopo di "mirare" l'impiego delle stesse. Queste analisi qualitative aiutano molto i tec- nici ad indirizzare il corretto utilizzo sia per l'irrigazione, sia per la fertirrigazione su suolo. È evidente che gli stessi tecnici debbano essere istruiti ad affrontare le veridicità dei dati in possesso (certificato di analisi) per poter meglio affrontare le difficoltà di impiego delle acque, anche in relazione al terreno su cui si sta operando.
Un'acqua può nascondere nelle proprie caratteristiche anche dei dati pericolosi o cri- tici, al pari di quelli che si riscontrano nelle analisi del terreno; di seguito cercheremo di definire le caratteristiche fondamentali delle acque di irrigazione.