• Non ci sono risultati.

Fattori psicologici e istintivi che contraddistinguono gli investitori

CAPITOLO 4: BOLLE SPECULATIVE

4.2. Variabili che influenzano la formazione di bolle speculative

4.2.2. Fattori psicologici e istintivi che contraddistinguono gli investitori

Il ricorso alle indagini neurobiologiche e agli studi condotti in ambito psicologico può costituire un valido strumento d’ausilio per l’interpretazione di rilevanti tipologie di comportamento umano che la teoria classica della scelta razionale non appare in grado di definire.

Uno degli elementi forse più trascurati nell’ambito del processo decisionale che porta alla scelta di investimento è proprio l’aspetto psicologico. La realtà dei mercati finanziari insegna, infatti, che spesso la componente psicologica tende ad avere il sopravvento sulla razionalità e sul rigore dell’approccio economico- fondamentale128.

«Le motivazioni istintive sono risposte dirette ed involontarie del corpo

alla percezione di determinati stimoli, esterni e interni al corpo, e sono in grado di prevalere ed inibire le altre motivazioni.

Le motivazioni istintive sono innanzitutto

quelle che presiedono alla sopravvivenza dell’uomo e della specie.

Sono generalmente motivazioni di tipo semplice ed urgente, che richiamano specifici comportamenti»129.

L’aspetto irrazionale ed emozionale della condotta umana costituisce un elemento di imprescindibile rilievo per comprendere il meccanismo di formazione delle bolle speculative.

Il desiderio di ricchezza facile e veloce ha ormai preso piede grazie al grande sviluppo del gioco d’azzardo. L’aumento delle agenzie da gioco, e la maggiore frenesia del gioco d’azzardo, ha un impatto potenziale molto significativo sulla nostra cultura e sugli atteggiamenti verso l’assunzione di rischio in altri campi, quali l’investimento nel mercato azionario. È emerso che la legalizzazione del gioco, attraverso l’istituzione di lotterie nazionali, ha contribuito ad incrementare l’attività

128 S. M. MASULLO, F. POZZI, Analisi tecnica, investimento e speculazione. Aspetti operativi,

strategici e psicologici dei mercati finanziari, Edizioni Fag, Milano 1999, p. 293 sg.

68

delle scommesse illegali senza sostituirle, e pertanto potrebbe promuovere anche ulteriori attività di rischio. In queste situazioni, le trattazioni avvengono via computer, per mezzo del quale viene acquistato un certificato (biglietto della lotteria) e, per quanto riguarda le lotterie nazionali, l’intento è quello di partecipare ad un fenomeno nazionale di cui si parla molto. Una volta acquisita una simile consuetudine, diviene naturale partecipare progressivamente a forme speculative più elevate, ovvero la speculazione sui titoli. Il processo mentale insito nell’uomo di scommettere e di aumentare la propria scommessa nel caso in cui la vincita sia molto alta, nonostante una bassa probabilità di successo, è molto simile a quello che porta le persone ad investire nei titoli ‘sopravvalutati’ che caratterizzano le bolle speculative130.

Questi comportamenti, come annunciato, evidenziano una forte componente irrazionale da parte degli investitori. A tal proposito, vige la ‘Fool Theory”, teoria in base alla quale gli investitori acquistano titoli a prezzi più elevati dei valori fondamentali ad essi connessi, sperando di rivederli a qualcun altro disposto a comprarli ad un prezzo ancora più alto. Questo processo si basa su un esagerato ottimismo dimostrato dagli investitori, identificati come ‘folli’, che si traduce nell’acquisizione di un asset sopravvalutato e nella successiva speranza di ottenere un guadagno dalla sua vendita ad altri speculatori, definiti ‘grandi folli’131. Per

mezzo di questo meccanismo, le bolle speculative si formano e crescono nella misura in cui questi protagonisti del mercato riescano a trovare persone che siano sempre disposte a pagare un prezzo maggiore per le attività già oggetto di una stima esagerata, pena la fine del processo e il conseguente scoppio della bolla speculativa132.

Un’altra molla del comportamento umano è quella di non voler essere gli unici a non sfruttare un’occasione e allo stesso modo quella di voler emulare chi ci racconta

130 Si veda R. CAPPELLETTO, La mappa logistica nello studio delle bolle speculative, Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Trieste, A.A. 2011/2012.

131 Si veda V. LEI, C. N. NOUSSAIR, C. R. PLOTT, Nonspeculative Bubbles in Experimental Asset

Markets: Lack of Common Knowledge of Rationality vs. Actual Irrationality in Econometrica, Vol.

69, Issue 4, Luglio 2001, pp. 831–859.

132 E. D. BAKO, I. SECHEL, Speculative bubbles – Appearance and Growth in Rivista Economica, Vol. 65, issue 3, 2013, pp.187-190.

69

di esser riuscito a fare una fortuna in poco tempo. È stato inoltre evidenziato come l’uomo sia un animale estremamente ottimista riguardo alle aspettative sugli scenari futuri della propria vita, allo stesso modo gli investitori sono sempre molto positivi riguardo alle aspettative sul mercato azionario. Questo porta, ovviamente, le persone a pensare che il mercato azionario sia un luogo sicuro in cui investire i propri fondi, scenario che si verifica maggiormente quando si assiste alla crescita di una bolla speculativa.

Un’ulteriore pulsione umana è quella di guardarsi indietro e di pentirsi di ciò che si è o non si è fatto; in questo modo si può essere portati a compiere decisioni finanziarie non ottimali a causa di errori commessi in passato. Lo stato d’animo dipende dall’esperienza recente di investimento: se si è rimasti fuori dal mercato, e non si sono condivisi i profitti che altri hanno recentemente ricavato, si potrebbe infatti avvertire un acuto senso di rammarico.

Il rammarico è un’emozione che, secondo le ricerche degli psicologi, fornisce una notevole spinta alla motivazione ad agire. Invidiare gli altri che potrebbero avere realizzato sul mercato azionario più di quanto non si sia guadagnato in un anno di lavoro rappresenta una situazione dolorosa, specialmente per il fatto che determina una diminuzione della stima di sé. Il comportamento che ne consegue è dunque quello di partecipare, almeno per un periodo, al rialzo del mercato per allentare tale situazione dolorosa. Anche se si otterrà una perdita, il costo psicologico di essa potrebbe non essere molto più grande del rammarico per essere restati fuori dal mercato133.

Un'altra causa, che ha influenza sui comportamenti umani, è rappresentata dall’effetto ‘mandria’134; ovvero quella situazione per cui vi è un coinvolgimento

eccessivo di acquirenti o di venditori nel mercato135.

Sembra pertanto condivisibile il pensiero di Vivanti136 secondo il quale

133 Si veda R. SHILLER, Euforia irrazionale. Alti e bassi di Borsa, Il Mulino, Bologna 2009, p.89 sg. 134 Si veda R. CAPPELLETTO, La mappa logistica nello studio delle bolle speculative, Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Trieste, A.A. 2011/2012.

135 E. D. BAKO, I. SECHEL, Speculative bubbles – Appearance and Growth in Rivista Economica, pp.187-190. Vol. 65, issue 3, 2013.

136 Si veda A. VIVANTI, Come si fa l'analisi tecnica. Guida pratica alla scelta della strategia

70 «è la reazione delle masse la forza del mercato,

di tutti i mercati compresi quelli automobilistici, delle lattine di birra e dei computers.

La massa segue un suo proprio istinto che è indipendente da quello degli individui che lo compongono, a prescindere dal loro grado di cultura e intelligenza o dal loro carattere.

L’entità collettiva in cui questi individui di fondano, pensa e agisce secondo una propria anima che non ha nulla a che vedere con quelle proprie dei singoli elementi che la compongono.

Sono le reazioni di questa massa a spingere

le quotazioni delle azioni, degli immobili o degli oggetti d’arte, in una certa direzione»137

In quest’ottica è opportuno valutare il comportamento che spinge chi si trova in una situazione di difficoltà a seguire ciò che la maggioranza delle persone ha scelto. I soggetti economici tendono, difatti, ad adeguarsi alle opinioni condivise dalla maggioranza anche se queste appaiono ragionevolmente infondate, avendo raramente il coraggio di assumere posizioni in palese controtendenza. Il comportamento che magari sarebbe razionale a livello del singolo individuo si riduce, dunque, ad un atteggiamento gregario, inspiegabile razionalmente. Alcuni comportamenti gregari sono rappresentati dalla paura di andare contro il gruppo, dall’eccessiva fiducia riposta nei comportamenti degli altri e dall’insufficiente fiducia nei propri ragionamenti; queste situazioni possono spingere le persone a non pensare con la propria testa quando esse si trovano davanti ad un dubbio che è già stato affrontato da altri, mostrando quindi tracce di irrazionalità nei comportamenti umani che portano, di conseguenza, gli investitori a prendere decisioni non ponderate o addirittura irrazionali138.

137 S. M. MASULLO, F. POZZI, Analisi tecnica, investimento e speculazione. Aspetti operativi,

strategici e psicologici dei mercati finanziari, Edizioni Fag, 1999, p. 293.

71