• Non ci sono risultati.

La Fede Bahá’í non è solo religione

di Augusto Robiati

È anche POLITICA,

ECONOMIA, FILOSOFIA, SOCIOLOGIA,

PSICOLOGIA e

FORZA RIVOLUZIONARIA.

Esaminiamo

questi aspetti separatamente.

Politica

Questo termine è un pò scaduto nella considerazione della gente, a causa dei partitismo degenerativo del nostro tempo. Ma il suo significato originale era nobile e altamente apprezzato. A tale termine sono stati attribuiti molti significati; io lo definisco un insieme di princìpi e strutture atti a organizzare i rapporti fra gli esseri umani e le loro istituzioni direttive; abbiamo politiche locali, nazionali e internazionali.

Poiché la Fede Bahá’í si pone il problema dell’unità dei genere umano e ne indica i princìpi e le strutture è la più alta forma di politica. Essa esce dalla sfera del partitismo disgregativo e involutivo perché vede la società umana come un‘unica realtà pur senza sopprimere le tradizioni, le culture e i sani patriottismi delle singole nazioni. Anzi li esalta permettendo la loro libera espressione senza il timore di confronti conflittuali. Penso siano a tutti note le conseguenze di una politica basata sui partiti, con tutto il rispetto verso le loro dottrine. Infatti i vari Organismi, che una tale politica esprime a qualsiasi livello, sono continuamente agitati e posti in crisi dalle lotte intestine dovute ai reciproci tentativi di predominio e alle loro necesità propagandistiche e pubblicitarie; così i problemi che le istituzioni formate da partiti dovrebbero risolvere restano insoluti.

[FINE pag. 92]

[INIZIO pag. 93]

poiché le istituzioni bahá’í sono esenti nella loro problematica di base e nel loro dinamismo elettivo e di funzionamento, da particolarismi di qualsiasi tipo, esse non sono agitate da lotte interiori e possono dedicarsi con unità di intenti al loro lavoro direzionale.

La politica bahá’í ha inoltre una caratteristica essenziale assente nei vari tipi di politica in atto nel mondo ed è la spiritualità. L’energia spirituale non deve quindi essere solo un timone energetico

direzionale per il singolo, ma anche per le collettività in quanto tutte le Istituzioni a ogni livello debbono esserne impregnate. Il grande ciclo di vita dell’umanità, dopo quelli passati dell’uomo animale,

dell’uomo abile e dell’uomo sapiente, è quello dell’uomo spirituale. La spiritualità diventa così un fattore energetico presente in ogni espressione di vita individuale e collettiva. Si tratta quindi di una politica altamente etica, capace di reggere le sorti di un mondo che deve fare del solo confronto non conflittuale delle idee, l’asse portante di una cooperazione a tutti i livelli.

In questo momento la politica bahá’í si esprime ancora in forme embrionali, poiché siamo solo all’inizio di questo ciclo, la cui durata si prevede di circa 5000 secoli. La sua funzione, per il momento, è solo quella di amministrare le comunità bahá’í nel mondo. È molto importante notare che nelle zone calde, come il passato Vietnam, i recenti Nicaragua o San Salvador e l’attuale Libano, i seguaci della

fede di Bahá’u’lláh lavorano uniti nonostante la loro appartenenza etnica, sociale e religiosa ai gruppi in lotta, evidenziando l’assurdità e l’inesistenza dei conflitti e la possibilità di superare, illuminati da un comune ideale, i pregiudizi nazionali, razziali o religiosi che li oppongono.

Economia

Spesso coloro che, per la prima volta, sentono parlare della Fede e dei suoi princìpi e insegnamenti affermano che dopo tutto non c‘è niente di nuovo sotto il sole rispetto alle religioni esistenti. Basta solo uno sguardo ai princìpi economici per dissipare questa convinzione. Quanto a coloro che affermano che l’economia non ha nulla a che fare con la religione, diciamo che la religione, con il ciclo bahá’í, si trasforma da complesso di dottrine dogmatiche e di culti in morale divina individuale e collettiva di vita.

Poiché la sfera dell’economia riveste un ruolo fondamentale va sottratta alla manipolazione

inquinante causata dai vari interessi in lizza per illuminarla con princìpi etici imparziali. Se pensiamo ai danni derivanti dall’attuale politica delle ricchezze in materie prime, in mano, per la casualità della loro distribuzione, a singole nazioni, dovremmo salutare con gioia il princìpio bahá’i della loro appartenenza all’umanità, in modo che tutti ne possano beneficiare senza ricorrere allo scontro. E così l’attuazione di un sistema monetario internazionale dovrebbe risolvere il problema dell’altalena dei valori delle singole monete nazionali causata dalle speculazioni con le ben note nefaste conseguenze sull’economia di moltissimi paesi.

Circa il rapporto capitale-lavoro la Fede elimina la lotta di classe che tanto male fa e tanto ne farà al mondo, spazzando con un solo colpo di spugna ogni forma di sudditanza del lavoratore, sia esso di braccia o di cervello, ed elevandolo al rango di “Partner” dell’azienda, con tutte le logiche conseguenze.

La visione bahá’í del futuro è un mondo in cui spariscano gli estremi di povertà e di ricchezza e in cui quest‘uffima, pur restando anche attributo individuale, sia sorgente di lavoro e di benessere per tutti.

Attraverso una programmazione economica internazionale si arriverà così all’eliminazione dell’attuale vergogna di un terzo mondo alla fame, senza scuole, case e ospedali.

Filosofia della storia

La storia, per i bahá’í ha un significato [FINE pag. 93]

[INIZIO pag. 94]

divino e la sua evoluzione è la conseguenza degli impulsi provenienti dalle grandi esperienze religiose dell’umanità e le grandi civiltà portando il nome dell’esperienza religiosa di cui sono frutto, ne sono la prova.

Questo concetto non sopprime e non nega gli impulsi, positivi o negativi,

provenienti dalle lotte svoltesi nell’ambito dei rapporti di classe prima fra schiavi e padroni poi fra servi e padroni eora fra operai e padroni, ma la loro incidenza è ritenuta secondaria; non solo, ma la loro risoluzione è in parte la conseguenza delle spinte etiche provenienti da quelle esperienze.

Sono state quindi le energie creative espresse dalle varie manifestazioni divine che hanno spinto l’uomo attraverso ivari cicli prima citati.

L’Adamo Biblico non è, per i bahá’í, il primo uomo, ma una di queste

Manifestazioni e il Suo Messaggio è antesignano dei ciclo spirituale dell’ umanità che, con gli impulsi successi Khrisna, Mosè, Zoroastro, Buddha,

Cristo e Maometto, sta entrando ora, con la venuta del Báb e di Bahá’u’lláh, nella sua pienezza forgiando l’umanità in un‘unica gloriosa realtà.

Come nell’evoluzione del singolo uomo è in atto un dinamismo di crescita

che lo allontana sempre più dalla sua origine puramente fisica verso una consapevolezza spirituale, cosi vi è un dinamismo collettivo, i cui impulsi sono anche di origine divina che fa evolvere la società, dalla sua origine animale, verso una realtà generale spirituale.

Questa interpretazione della storia ci permette di affermare che ancora l’avanzamento dell’attuale civiltà è nelle mani di Dio, che ha compiuto la Sua opera inviando Bahá’u’lláh; tocca ora all’umanità a fare la sua parte verificandone il messaggio e poi accettandolo.

Due strade possono percorrersi per raggiungere l’unità: la prima attraverso una serie interminabile di conflitti e di sofferenze, la seconda percorrendo il binario maestro rivelato da Bahá’u’lláh.

Sembra che l’umanità abbia, per il momomento, scelto la prima, ma già vi sono spinte, anche se per il momento minoritarie, verso la seconda; queste provengono dagli eroici seguaci di Bahá’u’lláh che con il sangue dei loro martiri stanno innaffiando l’albero della vita; è la storia dei Cristo e dei Suoi eroici sostenitori che si ripete.

Sociologia

Compito della sociologia è ricercare le cause dei comportamenti collettivi umani e ricondurli, quando possibile, a leggi generali. Non vi è dubbio che

l’analisi bahá’í rappresenti in questo senso un notevole contributo. Possiamo paragonare l’uomo e la società a una nave che naviga in un mare burrascoso e che minaccia il naufragio perché manca di timone e direzione. Il timone per l’uomo, secondo l’analisi bahá’í, è l’energia spirituale e la direzione è la crescita delle sue capacità al fine di infondere armonia in sè stesso e nella società e contribuire così a fare avanzare una civiltà in continuo progresso. Per quanto riguarda la società, il timone è costituito dal taglio dei tentacoli prodotti dai vari pregiudizi di religione, nazionalità, casta e classe che, per ignoranza o egoismo,producono una serie di conflitti senza fine con immani distruzioni e sofferenze che lasciano solo miseria individuale e collettiva, senza vinti né vincitori. aie è più causale

La sociologia attuale è più causale minare le che terapeutica. Bisogna eliminare le cause “dice”, ma questo lavoro di prevenzione richiede intere generazioni. Difficile è infatti per la nave eliminare i venti e le onde che con la loro violenza cercano di capovolgerla; ciò che la nave può fare subito in attesa che nel mare possa instaurarsi una durevole calma, è irrobustire le proprie strutture e mettere, come dicevo sopra, un timone e stabilire una direzione.

Quella della nave simbolica umana non può essere che l’unità dei popoli e delle razze che dopo le diverse e più piccole

[FINE pag. 94]

[INIZIO pag. 95]

unità della tribù, dei villaggio, della città-stato e della nazione conseguite nei secoli passati, appare oggi pietra miliare dell’evoluzione e unica alternativa all’autodistruzione.

L’azione bahá’í nei sensi sopra descritti si svolge attraverso un processo educativo, che facendo leva sull’energia creativa della rivelazione, elimina anche il concetto dei potere individuale (delle cui lotte

tutte le istituzioni sono ammalate) trasformandolo in quello di servizio, e sublima i vari particolarismi politici ed economici in una direzione che vede la terra come un‘unica realtà, abitata dalla famiglia umana. Coloro che sono eletti a far parte delle istituzioni saranno individui che, superata la logica della difesa dei propri interessi pratici e dottrinali, potranno dedicarsi, pienamente ed efficacemente, a risolvere in senso unitario i gravi problemi della umanità.

Circa il problema della violenza che è uno dei più gravi del nostro tempo, la sociologia l’ha

analizzato in profondità facendolo risalire principalmente all’aggressività che proviene dall’angoscia, a sua volta causata dagli impulsi provenienti da un mondo privo di libertà, di giustizia e di valori,

impregnato di materialismo e ossessionato dalla competitività, dove vige la legge del più forte e dove i singoli si sentono impotenti, sfiduciati e emarginati.

L’analisi è esatta, ma la vera causa è più profonda; è l’assenza di spiritualità che è come l’alta pressione; quando c‘è sbarra il passo alle burrasche simboliche delle passioni. Il dinamismo sociologico bahá’í è più terapeutico che causale. La cura, già in atto in tutto il mondo, tende a porre lo scopo della vita ben chiaro nella coscienza di ogni singolo, cosi come la consapevolezza di operare con uno strumento divino in grado di cercare un nuovo uomo (e nuove istituzioni) che dalla platea

dell’emarginazione salga sul palcoscenico della partecipazione, illuminato da una nuova etica di vita, che spazzando impotenza e sfiducia, lo impegni nell’esercito simbolico che si batte per l’unità, irrorato dalla radicata e inamovibile convinzione che siamo tutti fiori di uno stesso giardino, foglie

[FINE pag. 95]

[INIZIO pag. 96]

di uno stesso ramo e onde di uno stesso mare.

Psicologia

Poiché questa branca studia i comamenti psichico-spirituali dell’uomo la Fede Bahá’í vi si trova in una siuazione di privilegio. Essa precisa che nell’uomo vi sono tre realtà: fisica, mentale e spirituale e, per provarne l’esistenza, usa il criterio scientifico dell’effetto-causa. Queste tre realtà, quando l’uomo nasce, sono allo stato potenziale; bisogna nutrirle affinchè esso possa crescere e il loro rispettivo cibo proviene dalla propria sfera. La sorgente di quello spirituale non può essere che Dio che - come detto - lo fornisce tramite i grandi Maestri Spirituali, Fondatori delle Grandi religioni. Tutte le religioni hanno svolto tale missione e volerne fare assurgere solo una o l’altra come l’unica significa solo essere

parziali, illogici e antistorici. L’esplicita dichiarazione della fede di Bahá’u’lláh di considerarsi un anello di una catena di infinite rivelazioni sembra oggi rivoluzionario, ma è l’unica possibile se l’umanità vuole avanzare.

Dalla metà del secolo scorso il progresso scientifico e tecnologico ha avuto un‘improvvisa accelerazione, come mai vi era stata dall’inizio della storia umana a noi nota. La vita è stata

rivoluzionata in tutti i suoi aspetti e dottrine e strutture che imperavano da secoli sono cadute o stanno cadendo, L’individuo calamitato dal benessere a ogni costo, in uno scenario tremendamente abbellito dalle meravigliose conquiste della scienza e della tecnologia, ha commesso però l’errore di esaltare, oltre i limiti della moderazione, gli aspetti materiali della vita, trascurando quelli spirituali. Così si è prodotto uno squilibrio, un vuoto. Questa è la causa essenziale della crisi odierna che non può essere risolta se non, come ripetutamente detto prima, con l’inserimento di una nuova energia, la cui sorgente non può essere che Dio. La sua batteria odierna è la Fede Bahá’í.

Bahá‘í.

Forza rivoluzionaria

Noi siano abituati ad associare il concetto di rivoluzione con la violenza, perché violente sono state quasi tutte le rivoluzioni fatte in questi ultimi secoli. Dimentichiamo cosi le vere rivoluzioni, quelle che hanno cambiato il modo di pensare e di agire senza violenza fisica, ma semplicemente immettendo nella società nuovi valori. Tali sono stati i cambiamenti prodotti nel mondo con la venuta di Mosè, Buddha, Cristo, Maometto e oggi Bahá‘u‘lláh, per citarne alcuni. I loro Insegnamenti non si sono limitati a tagliare le simboliche escrescenze piene di pus, come hanno fatto la maggior parte delle rivoluzioni (le escrescenze si sono poi naturalmente riformate) ma hanno curato, in modo definitivo e per molti secoli, il sangue alla base, purificandolo. Di ciò abbiamo un chiaro esempio nel cristianesimo, anche se oggi il sangue dell’umanità cristiana appare inquinato come ai tempi dei suo sorgere.

Altro esempio proviene dalla religione islamica che, giunta a un popolo barbaro e politeista, gli infuse tali energie da produrre una grande civiltà, che fu maestra al mondo in tutti i campi dell’umano sapere.

Oggi però appare svuotata visto che il Suo Messaggio etico-sociale è posto in fuga dai venti degli interessi politici ed economici.

Se esaminiamo quindi obiettivamente tutti gli insegnamenti bahá’í e il dinamismo di funzionamento delle sue Istituzioni, osserviamo come tutti sono, nel vero senso della parola, rivoluzionari e

costituiscono un reale punto di rottura positivo con il passato. La vera rivoluzione è quindi solo quella che cambia l’uomo e la società, con le armi delle idee del dialogo, dell’esempio e del sacrificio; queste armi - sono come nel passato - irrorate dall’amore e dalla dedizione.

Per ciò i bahá’í hanno dato e stanno dando la vita.

[FINE pag. 96]

[INIZIO pag. 97]

Il Buddismo