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Feedback e conclusioni

Nel documento RicercAzione Volume 9 - Numero 2 (pagine 158-161)

l’anticipazione come strategia didattica

6. Feedback e conclusioni

Nonostante le età dei partecipanti e le diversità di impostazione dei progetti, tutti gli allievi manifestano un inizio ideologico stereo-tipato, circondato da una visione del futuro (e dei futuri) in alcuni tratti disfattista e negativa seppur considerando una presenza costante di tecnologie all’avanguardia ed un benessere quasi romanzato; al termine dell’esperienza tutti gli studenti forniscono invece descrizioni maggiormente realistiche, corredate da una chiara sensazione di speranza e di determina-zione, con una marcata presenza individuale e decisionale.

Dai feedback raccolti negli incontri fi nali dai formatori di -skopìa[EDUCATION], sia per iscritto che oralmente, si notano cambiamenti importanti – nonostante la giovane età (tra i 12 ed i 19 anni), e le situazioni individuali – nei progetti che prevedono fasi di rielaborazione ed assimilazione delle attività: le paure ed i timori della nuova generazione sono gene-ralmente frutto di input che derivano quindi da stimoli esterni spesso attivati in modo casuale e senza volontà di innescare pensieri negativi sulle tendenze in atto e sulle strategie d’azione. Mediante le attività svolte durante i laboratori di futuro si percepisce chiaramente l’emergere dello studente come individuo, protagonista delle proprie rifl essioni, consa-pevole della necessità di intervento ed azione nel presente per progettare i futuri preferibili ed aff rontare quelli non desiderabili con strategia e perseveranza.

6.1 Estratti dai commenti dei ragazzi della scuola secondaria di Primo Grado

«Io penso che questa attività di orien-tamento mi abbia aiutato a capire la giusta direzione per il mio futuro: questo progetto inoltre mi ha fatto capire che si devono pren-dere delle decisioni a volte diffi cili ma con l’aiuto delle persone che ti stanno vicine si può aff rontare qualsiasi diffi coltà. Durante questa attività mi sono divertito moltissimo e consiglierei questo progetto a chi cerca una

risposta per il proprio futuro e a chi vuole conoscere meglio se stesso. Tutti i professori dovrebbero fare formazione in questo ambito perché invece di insegnarci in modo troppo tecnico potrebbero abbinare l’insegnamento di strategie per comportarsi nella vita...».

«Durante tutto il percorso mi sono fatto un’idea di come sarei stato da adulto. È stato un percorso molto utile per farmi capire che tipo di persona e lavoratore sarò e come voglio arrivare al mio obiettivo».

«Questa attività è stata molto divertente, istruttiva e mi ha aiutato molto sulla scelta della mia futura scuola superiore. La parte più bella è stata il futuro a delta perchè piano, piano ci siamo proiettati nel futuro e così ho capito cosa fare nelle tappe più importanti della mia vita».

6.2 Estratti dai commenti dei ragazzi della scuola secondaria di Secondo Grado

«Abbiamo totalmente stravolto quello che pensavamo sul futuro per il mondo. Questo progetto ci ha permesso di avere una visione più ampia sul futuro, concentrandosi non solo su noi stessi, ma anche su tutto quello che ci circonda. Ci ha permesso di guardare il mondo con altri occhi, di capire bene le con-seguenze che potrebbero accadere a causa delle nostre azioni».

«È stata un’esperienza molto valida per imparare a sviluppare idee, abbinando l’inse-gnamento di strategie e l’analisi delle varia-bili esterne al modo di comportarsi nella vita quotidiana».

«Lavorare sulla creazione di scenari e sulle linee del tempo è stata una possibilità di rifl essione, realizzata in modo dinamico e che ci ha fatto capire quante opportunità possiamo avere e quante sono le scelte che possiamo fare».

«Questo progetto a mio parere, è molto utile, sia per noi alunni che per gli insegnan-ti: ci fa capire come potrà essere la vita e

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cioè che non necessariamente il futuro è negativo come tanti dicono e come noi di rifl esso pensiamo [...] non sempre riusciremo a realizzare tutti i nostri sogni, ma ciò non è per forza un fattore negativo: [...] si deve faticare per raggiungere il proprio obiettivo, e se esso non si realizza non arrendersi ma perseverare [...]».

7. Conclusioni

Come è stato dimostrato con la presenta-zione di questi laboratori di futuro, per quanto la strada da percorrere nella diff usione sia ancora lunga e sicuramente irta di ostacoli, il punto di forza sta nella loro “semplice versatili-tà”: i materiali scelti ed utilizzati in classe sono di facile reperimento (dai video alle letture a voce alta da parte del docente, dall’uso dei principali software informatici alle matite co-lorate e la carta) eppure diventano tramite di espressioni dell’individuo nella profondità dei suoi pensieri, paure, sogni ed obiettivi.

Inserire nella propria strategia di inse-gnamento caratteristiche e peculiarità degli esercizi di anticipazione in un percorso di-dattico connesso alla disciplina di pertinenza ci consente di muoverci in modo innovativo e coinvolgente, pur non essendo all’avan-guardia nelle attrezzature e nelle proposte strettamente contenutistiche – che in alcune aree sono di diffi cile trasmissione.

Oltre alla burocratizzazione, uno dei grandi problemi che maggiormente affl igge il comparto scuola riguarda infatti la carenza di risorse economiche o di fi nanziamenti per l’acquisto e la miglioria di strumenti sia tecno-logici che pratici: mediante le sperimentazioni avviate durante questo 2016/2017 è stato però possibile pensare in modo alternativo, migliorando la tecnica di trasmissione sia di conoscenze che di esperienze, valorizzando allo stesso tempo le caratteristiche intrinseche degli studenti ed imparando pure le diff erenze che li caratterizzano rispetto alla nostra gene-razione o situazione, senza dover stravolgere la programmazione (che tanto spaventa a

volte più le famiglie che i docenti stessi) o l’ausilio di materiali.

Non ultimo il grande valore che assume l’interdisciplinarità nella sua defi nizione più re-alizzabile, dove mediante la cooperazione tra docenti di varie discipline emergono i talenti e le idee di ognuno per concorrere alla crea-zione di un apprendimento condiviso, basato su solide conoscenze e valide prospettive.

Come si evince dai programmi del 1979 per la ex scuola media, «le discipline di studio, nella loro diff erenziata specifi cità, sono stru-menti ed occasione per uno sviluppo unitario ma articolato e ricco di funzioni, di conoscen-ze, capacità ed orientamenti indispensabili alla maturazione di persone responsabili ed in grado di compiere scelte».

E ancora, dal D.M. 9 febbraio 1979 «La scuola media è orientativa in quanto favo-risce l’iniziativa del soggetto per il proprio sviluppo e lo pone in condizione di conqui-stare la propria identità di fronte al contesto sociale, tramite un processo formativo con-tinuo cui debbono concorrere unitariamente le varie strutture scolastiche e i vari aspetti dell’educazione. La possibilità di operare scelte realistiche nell’immediato e nel fu-turo, pur senza rinunciare a sviluppare un progetto di vita personale, deriva anche dal consolidamento di una capacità decisionale che si fonda su una verifi cata conoscenza di sé»: se quindi il ruolo della scuola è la for-mazione di cittadini ‘eff ettivi’, è di prioritaria importanza che il loro curriculum contenga due dimensioni fondamentali, una legata alla globalità ed una legata al futuro, nella naturale relazione che esiste con il passato ed il presente.

Come è possibile dunque giungere a queste fi nalità, temi già scottanti quasi un trentennio fa?

L’identifi cazione di obiettivi futuri condivisi è chiaramente una necessità per lavorare in modo propositivo e profi cuo nel presente, valorizzando la motivazione individuale e collettiva e garantendo delle direzioni possibili e soprattutto delle valide strategie di azione/

reazione.

Mediante l’aff ermazione delle individuali-tà, lo sviluppo di abilità discorsive critiche, di valorizzazione delle competenze individuali (e non di categoria) il futuro diventa parte integrante della vita di ogni giorno e non più un orizzonte lontano di cui temere gli accadi-menti; la didattica potrebbe perdere quell’a-lone di sterilità e vecchiume che ogni singolo giorno noi docenti tentiamo di combattere, seguendo il percorso degli allievi come delle guide al fi anco e non come dei dispensatori di conoscenza, pur trasmettendo tradizioni e conoscenze di spessore senza dimenticare i contenuti e la valutazione (altri due fonda-mentali argomenti, di cui non mi è possibile discutere in questa sede).

Nell’organizzazione delle attività non si richiede altro che il normale, quotidiano, lavoro di un docente nella preparazione didattica adatta ad un qualsiasi gruppo di studenti e non sussistono diffi coltà per quanto concerne

gli strumenti tecnologici, cosa che spesso tarpa le ali a molte progettazioni scolastiche poiché non vi è nessuna necessità mediatica particolare.

I laboratori di futuro organizzati da -skopìa[EDUCATION] in collaborazione con i docenti sono dei percorsi adattabili a tutte le età: una risorsa per tutti i docenti per ampli-fi care le proprie competenze, per migliorare le relazioni e coinvolgere gli allievi in progetti che possono diventare una solida base da cui partire per formare futuri cittadini e lavoratori fl essibili, consapevoli ed interessati ad agire nel mondo e nel territorio in cui vivono.

L’unico vero strumento di cui abbiamo bi-sogno è la volontà di off rire una nuova visione della didattica, più inclusiva e motivante, più vivace e interconnessa tra le varie discipline, unendo ad essa una formazione docente plenaria.

Bibliografi a

Arnaldi S. & Poli R. (a cura di) (2012). La previsione sociale. Roma: Carocci.

Peccei A. (2014). La qualità umana. Roma: Castelvecchi.

Poli R. (a cura di) (2017). Strategie di Futuro in Classe - Esperienze, Metodi, Esercizi. Trento: IPRASE.

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Recensione del volume “École et politiques linguistiques. Pour une gestion de la diversité linguistique” di J.-C. Beacco (Les Éditions Didier, Paris 2016) A cura di Mario Giacomo Dutto, IPRASE.

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