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B. Facciata e organizzazione interna

B.1 FIGURE IN STUCCO

Con una composizione scenografica di grande suggestione, enfatizzata dalla presenza di ventitré differenti erme (dodici sulla parete nord, sette sulla parete ovest e quattro sulla parete est), venti nicchie per doppie olle cinerarie disposte su due piani si alternano a dieci vani più grandi semicircolari con sculture maschili e femminili ad alto rilievo.

Le grandi figure in stucco nelle nicchie della zona principale sono pensate come statue e costituiscono un programma unitario. Il fondo delle nicchie più piccole era decorato con immagini dionisiache a basso rilievo. Tali figure si conservano solo parzialmente e di molti

rilievi restano soltanto i disegni preparatori (sinopie) incisi sull‟intonaco e spesso ripetuti più volte, per guidare le maestranze nella realizzazione degli stucchi figurati.

Il piano delle nicchie era coperto da lastrine di marmo (grigio, venato o sbrecciato) e dello stesso marmo erano anche i coperchi delle olle cinerarie.

Dai rilievi grafici eseguiti da Giuseppe Zander e Franco Sansonetti nel 1944, prima della realizzazione del solaio di cemento armato, si apprende che le grandi nicchie laterali della parete ovest erano sormontate da timpani triangolari.

Muro nord

Nicchia centrale (N 1): Ermes (?) (Tav 41).

Il rilievo in questa nicchia è quasi del tutto scomparso: si riconosce solo il profilo di una figura maschile, in piedi, frontale, con la gamba sinistra piegata e spostata di lato, le braccia sono distanziate dal corpo e piegate, su di esse è appoggiato il mantello che passa sul dorso. Su tutta la superficie si vedono chiodi che dovevano tenere fermo lo stucco. Vicino alla mano sinistra si conserva il frammento di un rilievo curvo che continua verso l‟alto con un contorno quasi dritto: secondo Mielsch e Von Hesberg qui doveva essere raffigurato originariamente Dioniso bambino, di cui si conserverebbero piccole porzioni del sedere e della schiena238. Ai lati della testa della figura stante si notano resti di rilievo che

potrebbero essere appartenuti a un petaso, sul piede sinistro si conserva un frammento di rilievo che potrebbe far pensare a una scarpa alata.

Nicchia rettangolare sinistra (N 2): Atena (Tav 41) .

La dea è frontale con la testa leggermente chinata verso destra, la gamba destra spostata di lato, come il braccio destro (ora scomparso), la mano sinistra solleva un grande scudo ovale con un medaglione al centro e senza bordo. Al momento della scoperta la figura si conservava completamente, ora si possono leggere solo i contorni del rilievo. Su una vecchia fotografia239 si vede ancora la testa ovale, la bocca quasi imbronciata, l‟elmo

corinzio con grosso pennacchio. La dea indossava un chitone, le cui pieghe arrivavano fino ai piedi, un mantello sulla spalla sinistra e sandali.

238 Mielsch H., H. Von Hesberg, 1995, p. 162. 239 Id., 1995, Abb. 167-168.

Nicchia rettangolare destra (N 3): Selene (Tav 42).

La dea è frontale, con la testa volta a sinistra e con la gamba destra leggermente spostata di lato. La figura è stata restaurata e la parte inferiore del corpo non è stata ricollocata correttamente. La testa, su cui si vede la falce di luna, è molto piccola, le guance sporgenti, il mento forte, la bocca leggermente dischiusa, gli occhi guardano verso l‟alto. I capelli sono divisi al centro e le ciocche chiaramente separate l‟una dall‟altra. Il braccio destro era abbassato e forse allungato in avanti, il sinistro piegato ad angolo e allungato verso l‟alto nel velo. Selene indossa un peplo stretto che arriva fino al pavimento e che circonda la parte inferiore del corpo con pieghe rigide e profonde, solo in parte conservate, mentre sotto al petto è cinto con un apoptygma che scende fino ai fianchi ed è spostato, dal movimento del braccio, sul lato sinistro del corpo. Il velo scende dalla testa a sinistra e a destra del corpo. Il piede sinistro calza una scarpa bianca.

Nicchia rotonda con calotta all‟estremità sinistra (N 4): filosofo con lunga barba (Tav 42). La figura appare frontale, con la gamba sinistra spostata di lato, il braccio destro è avvolto nel nodo del mantello, mentre il sinistro è steso lungo il fianco e la mano regge un rotolo. Sulle spalle porta l‟hymation, che scende, articolato in molte pieghe, e lascia nuda la parte superiore del corpo. La figura appare anziana, con il corpo leggermente grasso, la muscolatura blanda, la testa è stata aggiunta successivamente ed è leggermente inclinata verso sinistra. Il naso, la bocca e l‟occhio destro sono particolarmente rovinati, gli occhi appaiono molto incavati, le sopracciglia in evidenza e contratte, i capelli sono divisi al centro e scendono sulla fronte, mentre la lunga barba divisa in due parti arrivava fino al petto, dove si conservano riccioli. Ai piedi si notano sandali.

Nella calotta sta Tellus semisdraiata verso destra (Tav 43): solleva con la sinistra una grossa cornucopia colma di frutti, appoggia il braccio destro su una roccia, ha la parte inferiore del corpo avvolta in un manto, sul capo porta una grossa corona di spighe, fiori e grappoli e alla sua destra si trova un piccolo albero secco.

Nicchia rotonda con calotta all‟estremità destra (N 5): filosofo con barba corta240.

La figura appare frontale, leggermente rivolta verso destra, con la gamba destra spostata di lato. La veste e la posizione corrispondono a quelli dell‟altro filosofo. Il volumen si vede a malapena, il corpo è più giovane, la mano destra e la vicina parte della veste sono

scomparse. La testa è stata ricollocata, l‟occhio sinistro, le tempie, la punta del naso e la bocca sono scomparsi. Le sopracciglia sono inarcate, la fronte corrucciata, i capelli scendono sulla fronte, la barba è formata da corti riccioli.

Nella calotta si vede Oceano semisdraiato su una roccia, un mantello è appoggiato sulla sua coscia sinistra, la mano destra solleva un remo, la sinistra un‟ancora. La barba è folta come i capelli dove si riconoscono le chele di granchio, il sopracciglio è sollevato e il naso grosso (Tav 43).

Nicchia rotonda con calotta nella stanza vicina: Hypnos (Tav 44).

Il dio appare frontale, leggermente rivolto verso sinistra. Il rilievo in parte è ancora in situ:si conservano alcune porzioni della gambe, della veste e delle ali, di tutto il resto si vedono solo i contorni. Hypnos, il quale, in base alle proporzioni slanciate appare giovane, ha un mantello sulla spalla sinistra e intorno alla parte bassa del corpo, con la destra prende un papavero da una cornucopia, con la sinistra alzata tiene una fiaccola, dietro il suo dorso si vedono le ali da pipistrello aperte.

Nella calotta due eroti o genietti reggono una grossa cornucopia dorata avvolta da una benda, da cui spuntano semi di papavero. Entrambi gli eroti hanno ali da pipistrello e tra loro sul terreno c‟è uno stelo di papavero dorato (Tav 44).

Muro ovest

Nicchia centrale con calotta (O 1): togato che compie un sacrificio, Caius Valerius Herma (Tav 45).

La figura è frontale, leggermente rivolta verso sinistra, capite velato, indossa una toga ricca di pieghe con un umbone teso e una tunica a maniche lunghe. Con la mano destra allungata in avanti regge una patera rovesciata, il braccio sinistro è piegato e avvolto nel sinus della toga, ai piedi porta dei calcei. Del viso si conservano solo una parte dell‟occhio sinistro, caratterizzato da rughe sul lato esterno, della guancia e della bocca, con marcate rughe labio-nasali, la barba a riccioli e l‟attaccatura dei capelli sopra le orecchie.

Nella calotta è raffigurato al centro uno scrigno rettangolare con coperchio, a sinistra un rotolo e a destra una scatoletta e un calamaio (Tav 46).

Nicchia rotonda con calotta a sinistra (O 2): Valeria Maxima (Tav 45).

La figura è frontale, la gamba leggermente spostata, il corpo rivolto verso destra. Indossa una veste che si riconosce solo sul petto e sui piedi, un mantello, che copre la testa e avvolge quasi tutta la figura, è trattenuto sul petto dalla mano destra e cade, formando un rettangolo, sopra il braccio sinistro allungato in avanti, mentre il destro appare piegato ad angolo. Il piede destro calza una scarpa piatta. La testa è quasi completamente distrutta. Gli anelli di Venere sono chiaramente indicati241.

Nella calotta è raffigurata al centro, sopra piedi sferici, una cista con chiusura incisa, a destra si vede una bottiglietta di profumo e a sinistra uno specchio (Tav 46).

Nicchia rotonda con calotta a destra (O 3): Flavia Olympia (Tav 47).

La figura appare frontale, leggermente girata verso sinistra. Il braccio destro è avvolto nel velo e la mano è portata quasi al mento, il sinistro è piegato e la mano, molto grossa, è posta davanti al corpo. Indossa una lunga veste e un mantello sulle spalle, stretto intorno al busto e al braccio sinistro, che forma una linea retta che cade verticalmente, mentre l‟orlo è trattenuto dalla mano destra. Delle scarpe resta solo la suola. Si conservano soltanto i contorni della testa, mentre la spalla sinistra, la mano destra, l‟avambraccio sinistro e quasi tutta la parte inferiore del corpo sono distrutti.

Nella calotta, dove il rilievo è molto mal conservato, si trova al centro un cesto di lana, a sinistra fuso e conocchie e a destra un oggetto a forma di disco242.

Muro est

Nicchia rotonda con calotta (O 1): togato, patronus di Caius Valerius Herma (Tav 47). La figura è frontale, con la gamba spostata di lato, indossa un‟ampia toga, una tunica e i calcei. La destra abbassata, di cui si conservano solo alcune dita, si trova nel sinus della toga, la mano sinistra, ugualmente danneggiata, è allungata in avanti e regge una lunga tavoletta o un rotolo, alla cui estremità sono incise tre lettere: M A E. La testa calva è stata ricollocata ed è rivolta verso l‟osservatore, il viso appare anziano, gli occhi sono infossati, il mento e il naso prominenti, molto evidenti appaiono le ossa delle guance e della fronte, le sopracciglia sono arrotondate, le palpebre spesse, lo sguardo è rivolto

241 Id., 1995, p. 170. 242 Id., 1995, Abb. 186.

verso l‟alto e la bocca è piccola. Solo sulle spalle si vedono riccioli di capelli, mentre i solchi sui capelli che si conservano sulle tempie e due fori a punta a sinistra e a destra, indicano che la figura doveva portare una corona sul capo.

Nella calotta sono raffigurati: un dittico aperto molto grande, uno stilo ugualmente grande, una tavoletta, una coppetta243 e un rudus, la verga utilizzata dagli insegnanti.

B.2 ERME

Nella tomba di Caius Valerius Herma la trabeazione continua non è sostenta da colonne, ma da erme in stucco. Delle ventitré originarie se ne conserva completamente solo una, poi si possono ricordare tre frammenti di busti e dieci teste. Non è più possibile ricostruire la posizione esatta delle varie erme che poggiano sullo zoccolo e sono poste in solchi arrotondati.

Riportiamo la descrizione di alcuni dei frammenti più significativi244.

Muro ovest a sinistra245

1. Busto di erma246 (Tav 47)

Non è decorato e la testa è leggermente volta a destra. Probabilmente si tratta di una figura barbara, infatti la testa è caratterizzata da forme allungate e sul mento si vede un pizzetto quasi triangolare. Le sopracciglia orizzontali aggrottate premono in fuori e fanno ombra agli occhi rivolti verso l‟alto. Le orecchie sono coperte dai lunghi capelli divisi da una scriminatura centrale e caratterizzati da singole ciocche. I baffi e la punta della barba sono attorcigliati alle estremità.

7. Testa247 (Tav 47)

Si tratta della testa di un indiano con barba lunga e sopracciglia inarcate verso l‟alto. Gli occhi appaiono incavati, le palpebre superiori collocate in un profondo solco, la bocca è leggermente aperta. I lunghi baffi sono arricciati alle estremità, la barbetta è divisa in due.

243 Id., 1995, Abb. 189.

244 Per una descrizione completa di tutti i frammenti di erme conservati ved.: id., 1995, pp. 171-176. 245 La numerazione seguita è la medesima di Mielsch H., H. Von Hesberg, 1995

246 Inventario n. 180, altezza 31 cm; id., 1995, p. 172. 247 Inventario n. 239, altezza 22,5 cm; id., 1995, p. 173.

La pettinatura è caratterizzata da un anello per capelli attorcigliato, sotto cui scendono verticalmente una serie di boccoli e sopra le orecchie due riccioli. La parte alta della testa non è rifinita. Al momento del rinvenimento si conservava la punta del naso, oggi sono andate perdute la metà destra del viso e gran parte della porzione superiore della testa.

10. Testa248 (Eracle?) (Tav 47)

La testa è barbata, priva della parte superiore e delle tempie. La forma del viso è simile a quella delle altre erme, tuttavia la fronte si differenzia per la contrazione delle sopracciglia e la barba è più corta, inoltre i capelli sono pettinati all‟indietro in corte ciocche.

11. Testa249 (Dioniso?) (Tav 48)

Testa di un ragazzo, dal viso magro e allungato e dal naso grosso. La bocca è leggermente aperta, le sopracciglia incise, le palpebre superiori molto pronunciate. I riccioli cadono pesanti sulla fronte e appaiono più lunghi sulle orecchie e sulla nuca. Manca la parte superiore della testa e la parte destra della capigliatura è fortemente rovinata. La testa, che è dorata, in origine doveva essere girata in maniera piuttosto evidente, infatti il lato destro è più corto.

14. Testa di satiro250 (Tav 48)

La testa presenta marcati tratti satireschi: guance, sopracciglia e bocca molto pronunciati, naso grosso, labbra carnose, occhi sporgenti circondati da palpebre spesse. La pettinatura arruffata è resa sulla fronte con grossi riccioli che scendono pesantemente sui lati. Le basette e i baffi sono accennati. La testa, che conserva tracce di doratura, era girata verso la sua sinistra, come indicato da una marcata asimmetria.