2. LA MESOPOTAMIA D’ITALIA
4.1 LE FONDAMENTA DELLA PROGETTAZIONE
4.1.1 FINALITA’ E OBIETT
Il progetto, illustrato in maniera dettagliata nei successivi paragrafi, si concentra nell’intera area polesana che, come si evince dal secondo capitolo, dedicato ad una presentazione di tale territorio, consiste in una zona prevalentemente rurale, quindi lontana da un’attenzione turistica di forte rilievo. Essa tuttavia possiede un ricco patrimonio culturale e ambientale, che si articola in numerosi beni distribuiti in maniera uniforme su tutto il suo territorio, che vanno a conferirle un importante
valore storico, artistico e naturalistico. Purtroppo però le ricchezze che la impreziosiscono, non
riescono ad ottenere molta risonanza, seppur meritevoli di maggior attenzioni.
La posizione geografica strategica in cui si colloca il Polesine rappresenta certamente un punto di forza per quanto riguarda l’incremento del numero di visitatori, in quanto situata in un punto centrale, più o meno equidistante da molti poli di maggior attrazione turistica come Venezia, Padova, Verona, Mantova, Ferrara, Bologna. Un’altra rilevante meta Polesana è il Parco Regionale del Delta del Po, principale destinazione scelta da molti visitatori non solo locali, ma anche di provenienza nazionale, e tappa degli amanti dei paesaggi anfibi che cercano di ristabilire una certa vicinanza con la natura. A favore di un progetto turistico pensato per un territorio di secondaria importanza in questo settore vi è una crescita di spesa dei turisti internazionali verificatosi nell’anno 2016, come riportano le analisi statistiche effettuate dal Ciset (Centro Internazionale degli Studi sull’Economia Turistica) che espongono un aumento del 3,2% di entrate rispetto al 2015. In particolare il Veneto si posiziona tra le prime cinque regioni italiane in cui la ricchezza generata dal turismo risulta maggiore, riportando una crescita costante registrata negli ultimi tre anni (+5,6%). Inoltre, di particolare interesse in questo contesto, è l’aumento del fatturato generato principalmente nelle destinazioni balneari (+11,4%) e
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nelle destinazioni culturali (+8,3%), aree limitrofe a quella presa in analisi196. Anche Venezia si
dimostra ancora una volta uno dei poli di maggior attrazione.
Tale progetto è stato quindi pensato con la finalità di fare un ulteriore tentativo di valorizzazione del Polesine, territorio, come si è visto, con discrete potenzialità ma ancora troppo poco conosciute e apprezzate, facendo leva anche, come appena evidenziato, sulla vicinanza a destinazioni più riconosciute a livello nazionale e internazionale e ad un aumento del flusso dei turisti che si concentrano nelle mete principali, spesso sovraffollandole, suggerendo così una destinazione alternativa, che vada a costituire un valido prodotto esperienziale atto a soddisfare le esigenze e le aspettative del visitatore, funzionando contemporaneamente come supporto del processo di de- turistificazione. Infatti per quanto riguarda la provincia di Rovigo, tra il 2015 ed il 2016 si è registrato un aumento di arrivi di turisti italiani (+4,7%) mentre un lieve calo di turisti stranieri (-5,4%)197; quest’ultimo è dunque un segmento da incrementare, da integrare con proposte alternative ed un servizio più efficiente.
Un altro importante aspetto che si pone tra gli obiettivi principali di questa proposta progettuale consiste nel sensibilizzare ulteriormente gli attori presenti nel territorio interessato a fare rete. Questo
significa puntare ad un potenziamento del già esistente Sistema Turistico Locale198 relativo alla
provincia di Rovigo, ovvero un sistema che riconosce la destinazione come un sistema di offerta caratterizzato da un approccio sistemico. Ciò significa che l’offerta proposta è “garantita da un aggregato – eterogeneo e variabile – di elementi che devono raggiungere integrazione e
coordinamento per generare valore per il turista e per la comunità residente”199. La necessità di
cooperazione ed integrazione tra gli attori del luogo interessato e la contemporanea integrazione tra loro ed il territorio nasce dalla nuova forma di turismo esperienziale che non richiede più solo l’offerta di singoli prodotti e servizi, ma vuole vivere un’esperienza autentica nel luogo visitato. Ci si orienta dunque verso l’offerta di un prodotto che induca emozioni, e che sia occasione di conoscenza e apprendimento, realizzato combinando esperienze estetiche, educative e di intrattenimento. I contenuti culturali, i significati, i linguaggi con cui si trasmettono e la capacità di comunicare ed
196 Sito web ciset https://www.unive.it/pag/19060/ 197 Sito provincia di rovigo
http://provincia.rovigo.it/web/provro/servizi/servizi-
interna?p_p_id=ALFRESCO_MYPORTAL_CONTENT_PROXY_WAR_myportalportlet_INSTANCE_l6Hb&p_p_lif ecycle=1&p_p_state=normal&p_p_mode=view&template=/regioneveneto/myportal/servgenerico-
detail&uuid=57c790ed-2388-45e6-bc1a-aeca64dcefd4&contentArea=_ProvRO_servizi-interna_Body1_
198 “Si definiscono sistemi turistici locali i contesti turistici omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali
appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate” art. 5, 1° comma, L. 29 marzo 2001, n.35; D.P.C.M. 13 Settembre 2002.
199 Definizione di approccio sistemico tratta da Tamma M., Destination management: gestire prodotti, e sistemi locali di
offerta, in M. Franch (a cura di) Destination management. Gestire il turismo fra locale e globale, Giappichelli, Torino,
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interagire diventano il core del valore offerto ed è possibile ottenerle solo se i vari attori di una destinazione operano in un’ottica di integrazione, collaborazione e coordinamento reciproco.
Nel caso specifico del progetto proposto, una miglior collaborazione tra gli attori dovrebbe essere pensata non solo in relazione alla creazione di un miglior prodotto turistico in termini generali ma in particolare, considerando la natura rurale del territorio, vocato ad un turismo lento, ad un’offerta turistica dedicata a cicloturisti. In tal senso per i vari operatori far rete significherebbe conoscersi e
proporsi a vicenda (considerando la natura della loro specifica attività200) in modo da offrire maggior
supporto per i cicloturisti i quali necessitano di un’offerta capillare sul territorio proprio perché la natura del loro spostamento richiede un assistenza su distanze minori, organizzarsi per offrire servizi di supporto tecnico ed informativo. Ma soprattutto, lacuna che è spesso emersa da alcune interviste che ho personalmente svolto con portatori di interesse nel settore turistico, nel territorio polesano manca una partecipazione attiva e costante fondamentale in una rete: il coinvolgimento delle amministrazioni locali, le quali sembra non supportino correttamente lo sviluppo di questo settore turistico. Di particolare importanza sarebbe invece la loro partecipazione sia per la progettazione che realizzazione di pianificazioni urbanistiche che per il supporto economico. Attualmente si è registrata infatti una mancanza di molti supporti infrastrutturali per quanto riguarda l’attrezzatura e la manutenzione delle ciclovie o piste ciclabili così come delle vie arginali.
4.1.2 PRIMI PASSI: EDUC TOUR AGRICYCLE AGRITURISMO, CICLOTURISMO &
TERRITORIO
Nel mese di Novembre 2017, precisamente il giorno 20, l’Agriturismo Corte Carezzabella201 situato a San Martino di Venezze (in provincia di Rovigo), ha ospitato l’Educ Tour Agriturismo,
Cicloturismo & Territorio, un importante convegno promosso da Agriturist e Confagricoltura
VENETO202 sul ruolo dell’agriturismo all’interno del settore del cicloturismo e sulle opportunità che possono scaturire dal suo inserimento in questo comparto in crescente sviluppo. Il convegno si strutturava in una prima parte caratterizzata da interventi di vari operatori del territorio e tecnici del settore ed una seconda parte di workshop più interattiva che prevedeva il confronto diretto sia tra gli ospiti che erano intervenuti nella prima parte ed il pubblico, sia tra i componenti del pubblico stesso,
200 Con tale suggerimento si intende suggerire che le varie strutture ricettive potrebbero supportarsi qualora non avessero
sufficiente disponibilità, oppure nel caso in cui il cicloturista richieda consigli per una sosta successiva, così come potrebbero indicare ristoranti ed altre attività di ristorazione nei dintorni.
201 Sito web dell’agriturismo http://www.cortecarezzabella.com/it/ , ultima consultazione 09.02.18
202 Sito web di Agriturist Veneto http://www.agrituristveneto.it/ (ultima consultazione 08.02.18). Il convegno sopra citato
è stato inserito all’interno del Club di Prodotto AgriCycle Veneto, nato nel 2013 da Agriturist e Confagricoltura, a cui hanno aderito un numero crescente di agriturismi, accomunati dalla passione per la bicicletta e dal voler offrire un servizio ad hoc ai cicloturisti. Il sito dedicato di AgriCycle è il seguente http://www.agricycleveneto.net/agricycleveneto/it/ , ultima consultazione 09.02.18
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tutti attori locali rappresentanti realtà ricettive, di promozione turistica, informative eccetera. E’ stato molto interessante ascoltare i vari interventi dei relatori che hanno presentato l’attuale e crescente sviluppo del settore del cicloturismo rilevato nei loro ambiti professionali. Pierfrancesco Rupolo, editore di Ediciclo Editore e RPM, case editrici che trattano il tema del cicloturismo, ha illustrato alcuni dati relativi al cicloturismo in Europa registrati nell’anno 2015 riguardanti il numero di gite intraprese nella sopracitata annata (2,3 miliardi), i pernottamenti (20 milioni) e l’indotto economico generato da questo settore (44 miliardi). Riprendendo le statistiche Enit del 2016, in Italia il 61% dei cicloturisti risulta essere straniero mentre il 39% è rappresentato dagli italiani. La struttura da essi più scelta resta ancora l’albergo (20,5%), seguito dall’agriturismo (19,5%) ed infine dai b&b (18,5%); la ricerca di prodotti locali resta una delle componenti fondamentali del loro viaggio. Rupolo ha inoltre evidenziato le problematiche spesso esposte da questa tipologia di viaggiatori, che risultano essere le stesse riportate nel paragrafo precedente, emerse dalle interviste da me svolte: uno standard degli itinerari inadeguato, scarsità di alberghi attrezzati per il ricovero delle biciclette, una segnaletica inadatta.
Sandro Vidali, guida cicloturistica del Delta del Po, ha ripreso proprio gli aspetti più difficoltosi su cui ci si dovrebbe soffermare per giungere a realizzare dei concreti miglioramenti: il miglioramento della segnaletica permetterebbe di identificare i percorsi ciclabili, soprattutto quelli naturali, che possono essere confusi. Nel Polesine ci sono ben 480 km di argini fluviali percorribili in bicicletta, questo per ricordare che non sempre è necessario costruire piste ciclabili in quanto il paesaggio offre di per se degli itinerari da seguire che andrebbero tenuti in maggior considerazione. Vidali ha evidenziato poi la presenza di molte strutture ricettive presenti sul territorio ostacolate spesso da una mentalità troppo individualista, tipica di queste zone, che purtroppo ostacola spesso la collaborazione diretta alla creazione di progetti di valorizzazione, contrapponendosi alla possibilità di fare rete ed offrire un prodotto esperienziale più completo.
Per quanto riguarda l’intervento di Michele Mutterle, a rappresentanza della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) di Rovigo, egli ha presentato una serie di proposte riunite nel progetto
Andiamo in Bici, (consultabile nella pagine web www.andiamoinbici.it) finalizzate ad avvicinare i
cittadini all’uso della bicicletta, così come l’iniziativa della premiazione dei comuni più meritevoli per l’utilizzo della bici a livello urbano e per la promozione del cicloturismo con strutture ricettive adatte. Aspetto non di secondaria importanza, è rappresentato dalla tipologia di percorso prescelto dal cicloturista ovvero quello di tipo lineare in quanto diretto verso una meta precisa, di una lunghezza compresa tra i 20 ed i 30 km; da qui la necessità di accordi fra strutture ricettive per offerte di prodotti adeguati e dunque l’importanza di fare sistema. Inoltre importante sarebbe sviluppare una efficiente intermodalità bici – treno per poter garantire una maniera alternativa al cicloturista di raggiungere
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posti più difficilmente raggiungibili o per concedere una possibilità di alleggerire il percorso dei meno esperti che non sono allenati per le tratte troppo lunghe.
Matteo Mingardo, consulente di Glass Studio, organizzatore del Festival delle Basse ambientato nella Bassa Padovana, ha invitato attraverso l’iniziativa “M’Argini”203 a conoscere meglio gli argini dei fiumi con passeggiate di gruppo, raccontando il territorio cercando connessioni e con “sincerità”, per riportare delle sue parole, in quanto è importante trasmettere un’immagine fedele del nostro territorio non raccontando quello che non c’è.
Alberto Zucchetta, formatore e consulente turistico ha evidenziato l’importanza del significato di turismo sostenibile e del ruolo dell’operatore turistico, che risulta essere un ambasciatore del territorio in cui opera e presentando il caso di Valeggio sul Mincio dove gli operatori si sono riuniti in una rete che comprendeva tutti coloro disposti a fornire informazioni ai turisti in ausilio degli uffici di informazione turistica.
Diego Gallo, il referente OGD Terme e Colli Euganei, in un intervento volto alla conoscenza della figura del cicloturista, dei suoi bisogni e dunque di ciò che egli ricerca, ha suggerito di puntare al potenziamento della ciclovia Bolzano – Venezia, il prodotto cicloturistico più venduto all’estero per poi dedicarsi anche agli itinerari minori.
L’intervento di Carmen Gurinov, una guida turistica dei Colli Euganei, fondatrice del sito web “Viaggiare Curiosi”204 è stato forse l’esempio più immediato dell’importanza che occasioni come questo convegno hanno nell’ambito dello scambio, della collaborazione e dunque nel fare sistema. Il suo bacino d’utenza professionale è generalmente quello del Parco Regionale dei Colli Euganei e della Bassa Padovana, in cui organizza uscite in giornata o weekend, principalmente in bici o barca, accompagnando i clienti alla scoperta del territorio e delle piccole attività locali attraverso degustazioni in cantine, visite a botteghe di artigiani. Il suo obiettivo, motivo della partecipazione all’evento, è quello di estendere la sua attività anche all’area polesana, con direzione verso il Parco Regionale Veneto del Delta del Po. Necessitava dunque di creare collaborazioni con altri attori del territorio per poter fornire un prodotto più completo ed efficiente.
La seconda parte del convegno è stata dedicata ad un workshop in cui i vari operatori potessero confrontarsi tra loro per discutere con i relatori o con altri operatori su eventuali idee da poter sviluppare integrandosi gli uni con gli altri e cooperando per produrre un prodotto che soddisfi la tipologia di turista individuata.
203 Maggiori informazioni sul progetto si possono ritrovare alla pagina Facebook dedicata
https://www.facebook.com/pg/progettomargini/about/?ref=page_internal
oppure all’interno del sito web dell’Associazione Culturale Murabilia di Montagnana, promotrice del progetto, la quale ha riservato uno spazio in cui ne enuncia le caratteristiche: http://www.montagnanamurabilia.it/progetto-m-argini.html
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Oltre ai contenuti esposti dai vari relatori, molto interessanti al fine di capire l’attuale situazione del cicloturismo nel territorio polesano ed in generale ad un livello globale, ho ritenuto questo convegno di estrema importanza in quanto esempio di impegno concreto da parte degli operatori della zona di riunirsi per discutere in maniera attiva di questo nuovo settore turistico in espansione, riconoscendo che il proprio territorio si presterebbe particolarmente bene ad ospitarlo e dunque riunirsi per cercare di capire meglio le sue esigenze e di conseguenza come organizzarsi al meglio per poter offrire un prodotto che lo soddisfi condividendo le rispettive esperienze, la volontà di collaborare, superando i freni dell’individualismo che troppo spesso hanno frenato e limitato la società polesana.