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Il Secondo Fondo Italiano per le Infrastrutture

3.4 Il Fondo InfraMed

In ambito globale l’Europa è un piccolo continente cha da qualche anno avverte la necessità di mettersi al passo degli altri grandi sistemi politico- economici come la Cina, l’India e gli Stati Uniti. La globalizzazione ha subito una forte accelerazione e la tecnologia permette di velocizzare gli scambi

101 commerciali, finanziari e culturali, intensificando la competizione economica mondiale112. Ecco che nella nuova governance multipolare mondiale, l’Unione Europea deve allargare i proprio orizzonti verso i Paesi contigui del Mediterraneo e del vicino Oriente, da una parte, dell’Europa orientale e dell’Asia centro- orientale, dall’altra. Come è noto, il decollo dell’Unione per il Mediterraneo incontra molte difficoltà, sul terreno politico, il conflitto israelo - palestinese da una parte, la tendenza dei paesi del Nord Europa e della Mitteleuropa a privilegiare le relazione verso l’est, dall’altra. Sul terreno economico e sociale, gli squilibri tra la sponda Nord e quella Sud, essi sono ancora molto marcati e alimentano flussi migratori di grande portata che generano problemi di integrazione nei paesi della sponda Nord. Per superare questi ostacoli occorre promuovere e sostenere le imprese, soprattutto le piccole e medie imprese, e creare uno spazio finanziario in grado di assicurare il flusso di investimenti necessari per una rapida convergenza economica tra le diverse aree. Inoltre, occorre accelerare le infrastrutture finanziando massicci investimenti nel settore dell’acqua, dell’energia, dei trasporti, della salute, delle risorse umane e delle infrastrutture urbane.

E’ tuttavia impensabile che, date le presenti condizioni di crisi fiscale degli Stati europei, questi investimenti siano supportati da finanziamenti a fondo perduto dell’Unione europea o dei singoli suoi Stati membri. L’Europa può far leva, tuttavia, su alcuni importanti punti di forza, come l’elevata propensione al risparmio delle famiglie, la solidità e affidabilità dell’economia e delle istituzioni europee, la crescente esigenza delle economie emergenti di diversificare riserve, finanziamenti e investimenti, oggi troppo concentrati nell’area del dollaro. Il punto di incontro tra l’offerta di prestiti finanziari di lungo periodo, a basso rischio, e la domanda di finanziamento di infrastrutture, può essere costituito da una serie di strumenti finanziari innovativi, capaci di raccogliere e indirizzare i capitali privati verso gli investimenti di lungo termine e un ruolo rilevante,

102 nell’architettarli, promuoverli e costruirli, è svolto dagli investitori istituzionali a partecipazione pubblica, come la Cassa Depositi e Prestiti.

In quest’ottica è stato istituito InfraMed Infrastructure113

, un fondo chiuso di investimento internazionale a lungo termine lanciato nel maggio 2010, con un impegno di 385 milioni di euro, di cui 150 milioni di euro rappresentano la quota di CDP, e un target di 1 miliardo di euro previsto per il closing finale del 2010.

InfraMed Infrastructure è il più grande veicolo di investimento dedicato alle infrastrutture nell'area del Mediterraneo, con l’obiettivo di contribuire alla cooperazione euro-mediterranea. InfraMed è stato creato congiuntamente da cinque grandi investitori: Cassa Depositi e Prestiti, Caisse de Dépôts et de Gestion (Marocco), Caisse des Dépôts et Consignations de (Francia), EFG Hermes (Egitto), la Banca europea per gli investimenti114.

Gli investimenti del Fondo si concentrano nella regione Sud-Est del Mediterraneo, nei settori delle infrastrutture urbane, del trasporto e delle energie da fonti rinnovabili, cioè su una regione caratterizzata da una dinamica

demografica e un'insufficienza di infrastrutture apparente.

I paesi all'interno focus geografico di InfraMed sono sempre più alla ricerca al settore privato, e l'attuazione della privatizzazione e del partenariato pubblico privato per la fornitura di tali infrastrutture necessari e relativi servizi. Il ruolo di InfraMed consiste nel fornire il capitale finanziario e umano nel lungo termine e, in tal modo, generare investimenti attraenti e opportunità utili per i propri investitori. Per raggiungere questo obiettivo, InfraMed ha:

 una struttura quartiere con le squadre che si trovano a Parigi, Dubai, Il Cairo, Rabat e Casablanca. Esso si basa su un partenariato regionale unica con la Caisse de Dépôts et de Gestion (Marocco) e EFG Hermes (Egitto) che agiscono come consulenti InfraMed gestione durante il periodo di investimento;

113

www.InfraMed.com

114

Cfr.. Tempini Giovanni, amministratore delegato di CDP, “Accesso al credito: il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti”, 2012

103

 una politica di investimenti a lungo termine con una durata 14-15 anni;

 una politica di investimenti concentrandosi su settori chiave per la strutturazione delle economie locali.

Infrastrutture InfraMed investe in infrastrutture dei trasporti, energetiche ed urbano sostenibile, che comprendono:

- Infrastrutture urbane: la salute, l'istruzione e le infrastrutture delle comunicazioni, satelliti e reti terrestri o cavi sottomarini;

- Infrastrutture di trasporto: strade, ponti, gallerie, aeroporti, porti, linee ferroviarie, autobus, ferrovia urbana, traghetti, parcheggi e altre attività connesse ai trasporti;

- Energia e acqua infrastrutture: reti che forniscono servizi di utilità di base alle comunità, come gas, acqua, elettricità, compresa la trasmissione, lo stoccaggio, il trattamento, l'igiene e la distribuzione.

Il Fondo cerca investimenti in un'ampia gamma di settori mantenendo però la massima flessibilità con un investimento massimo del 65% della sua dimensione totale per ogni singolo settore delle infrastrutture. I metodi principali di investimento sono:

 equity

 finanziamento ai soci

La filosofia del Fondo è quella di detenere investimenti su un periodo più lungo rispetto agli altri fondi di private equity, al fine di trarre maggior beneficio al momento dell’uscita, consapevole del fatto che i rendimenti finanziari degli investitori corrispondono ai benefici che traggono dall’investimento il Paese ospitante. InfraMed si concentra su un patrimonio prevalentemente greenfield che essa detiene fino alla scadenza (ad esempio, da 10 a 15 anni), le attività recentemente intraprese si trovavano in una situazione iniziale di sviluppo, ma investono anche in progetti maturi offrendo opportunità di creazione di valore115.

115

Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato CDP, Private Equity ed Economia Italiana: il Ruolo degli Investitori di Lungo Termine, Convegno annuale AIFI, Milano, 21 Marzo 2011.

104 Le caratteristiche che il progetto deve possedere affinchè possa essere preso in considerazione dal Comitato per gli investimenti sono:

 servizi essenziali locali, nazionali o internazionali per la comunità del Vicino Oriente e del Nord Africa

 situazione di monopolio o della natura geografica o commerciale

 la presenza di un regolamento sulle infrastrutture di base

 lunga vita delle attività o concessioni sulle infrastrutture essenziali

 forti prospettive di un profilo di cash flow positivo

 adeguato mix di flussi di cassa stabili a lungo termine e la crescita sostenuta da contratti con enti meritevoli di credito o utenti finali.

Oltre al capitale InfraMed porta con se un valore aggiunto, la conoscenza del settore e le competenze finanziarie al progetto e alle aziende in cui investe.

Per quanto riguarda la governance, il Consiglio degli investitori definisce la strategia e controlla la gestione di InfraMed Infrastructure. Il Gestore, sostenuto da due consulenti di investimento locali, è incaricato della gestione ed esecuzione della politica d'investimento. InfraMed Management utilizza il team di gestione e amministra InfraMed Infrastructure, come tale il Manager è responsabile per le operazioni giorno per giorno, tra cui: investimenti obiettivo, due diligence, valutazione, strutturazione ed esecuzione. Il Direttore sovrintende gli investimenti e le relazioni agli investitori. I due Investment Advisors sono EFMG e CDG Capital Infrastructures consigliano InfraMed nella gestione per quanto riguarda gli investimenti in Egitto e Marocco durante il periodo di investimento.

Il Consiglio Investitori si occupa della gestione e dell'amministrazione, ed è composto da 7 membri116. Mentre il Comitato d'investimento è composto dal

116 Il Consiglio degli investitori è costituito da sette rappresentanti degli investitori. Membri del

Consiglio investitori sono nominati per tre anni e possono essere riconfermati. Gli investitori Consiglio nomina un presidente tra i membri del Consiglio degli investitori per un periodo di tre anni, rinnovabile.

CDC nomina due membri: Mr Laurent Zylberberg: Direttore per le Relazioni istituzionali e la cooperazione europea e internazionale; la signora Françoise Tauzinat: Direttore Private Equity e infrastrutture. CDP nomina due membri: Franco Bassanini: Presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Ms Bernardo Bini Smaghi: Direttore Cassa Depositi e Prestiti. BEI nomina un membro: la signora Flavia

105 CEO di InfraMed Gestione e tre membri indipendenti, e prende tutte le decisioni di investimento per conto suo in quanto gli investitori non sono rappresentati nel Comitato d'investimento. Le decisioni vengono prese in modo completamente indipendente sulla base dei meriti specifici di ogni opportunità di investimento, nel rispetto dei ritorni spettanti ad InfraMed117.

Tra i principali progetti finanziati con questo Fondo troviamo il porto di Iskenderun in Turchia, di cui ci occuperemo del dettaglio nel prossimo capitolo in cui affronteremo in modo particolare il finanziamento alle aree portuali, l’azienda di raffineria in Egitto, Giordano Wind Project company e Limak Dogalgaz, in questi tre ultimi casi il denominatore comune è la produzione di energia.

Egyptian Refining Company (ERC) è un azienda dotata di un impianto di raffineria in grado di convertire circa 88.000 barili al giorno di olio combustibile pesante in distillati leggeri, prevalentemente gasolio. Il costo dell’investimento di ERC è di circa 3.7 miliardi di dollari, 2.3 miliardi di dollari finanziati con il senior debt di ECA e banche commerciali, 225 milioni con debito subordinato e 1.2 miliardi con i fondi equity; il termine dell’operazione è previsto per il 2017. Il Fondo InfraMed, nel giugno del 2012, ha investito 100 milioni di dollari in Orient, una società veicolo che controlla ERC.

Il mercato egiziano è un grande importatore di gasolio e le raffinerie presenti stanno invecchiando e non godono delle stessa efficienza in termini tecnici e competitivi di ERC. Ecco che l’obiettivo di ERC è quello di ridurre le importazioni del 50 percento, facilitata anche dalla posizione strategica, accanto

Palanza: Direttore del Fondo euromediterraneo d'investimento e di partenariato (FEMIP) presso la Banca europea per gli investimenti. CDG nomina un membro: il signor Anass Alami Houir: direttore generale della Caisse de Dépôt et de Gestion. EFG nomina un membro: Mr Karim Moussa: Amministratore Delegato di EFG-Hermes. www.InfraMed.com

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Il Comitato d'investimento è composto da quattro membri: tre membri indipendenti, scelti dal Consiglio Investitori Andy amico, Carl Göran Dandanell, e Renato Ravanelli; Il CEO di InfraMed di gestione: Frederic Ottavy. I membri indipendenti sono stati scelti per le loro competenze individuali, esperienza e conoscenza degli investimenti in infrastrutture e della regione. Essi sono indipendenti dagli sponsor e da InfraMed Management.

106 alle raffinerie del Cairo che le facilita il processo di raffinazione, del trasporto e della logistica, creando un forte risparmio in termini di costi118.

Da settembre 2012, InfraMed è azionista al 50 percento di Jordan Wind Project Company (JWPC), la società veicolo sostenitrice del progetto del parco eolico Tafila in Giordania nato da un accordo di joint-venture con Masdar, il rinnovabile Braccio energia di Mubadala, e EP Global Energy Ltd, uno sviluppatore con sede a Cipro con esperienza nei progetti di energia rinnovabile nei mercati emergenti. Una volta completato, Tafila sarà il primo e il più grande parco eolico finanziato privatamente in Giordania, destinato a una capacità totale installata di 117 megawatt, il costo totale del progetto è stimato per 250 milioni di dollari e i lavori sono cominciati all'inizio del 2014. La Giordania attualmente importa il 96 percento del suo fabbisogno energetico, pari al 20 percento del suo PIL ma il potenziale eolico riconosciuto alla Giordania è altissimo. Il sito Tafila beneficia di avere alcune delle più alte velocità del vento registrate nel paese ed è il primo parco eolico da sviluppare, approvato dalla legge nel 2011, con l’obiettivo di procurare il 10 percento della fornitura totale di energia da fonti rinnovabili entro il 2020 e ridurre la dipendenza dalle importazioni; grazie all’accesso immediato alle infrastrutture di trasmissione il suo potenziale, di fornire energia rinnovabile della Giordania, arriva al 25 percento entro il 2020119.

L’operazione Limak Dogalgaz, invece, consiste nell’acquisto da parte di InfraMed, nel dicembre del 2014, di una partecipazione pari al 25 percento nella CCGT Hamitabat da Limak Yatirim (Limak). Hamitabat Combined Cycle Power Plant è stata fondata nel 1985 come la prima centrale elettrica a gas naturale in Turchia con una capacità totale di 1.156 megawatt ed è stata acquistata nel 2013 da Limak con l’intento di condurre un piano di ammodernamento che dovrà concludersi nel 2017, con una spesa prevista di 683 milioni di dollari. Il progetto prevede l’utilizzo di due turbine Siemens classe H che permetteranno l’incremento della capacità di generazione della centrale di 1200 megawatt,

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www.InfraMed.com/the-egyptian-refining-company/

107 migliorando l’efficienza dal 45 percento al 60 percento, rendendola la più grande azienda produttore di gas in Turchia. Hamitabat è il secondo investimento di InfraMed accanto Limak, principale investitore in infrastrutture della Turchia. Analizzando la situazione del settore energetico in Turchia, si nota che negli ultima anni ha subito una crescita superiore alla media europea, ma i margini di miglioramento non ci sono in quanto hanno risorse interne limitate e una inefficienza nella produzione di energia idroelettrica, questo porterà a un forte deficit entro il 2018, ma Hamitabat essendo in crescita, fortemente efficiente e flessibile sarà in grado di assicurare l’energia necessaria alla sua terra120

.

InfraMed conserva un ruolo del tutto peculiare esso infatti contribuisce in modo significativo al rilancio strategico della cooperazione mediterranea. E potrà concorrere a fare del bacino del Mediterraneo il “laboratorio” di un nuovo modello di sviluppo, capace di creare valore dalla diversità delle sue civilizzazioni, di affrontare in modo esemplare i drammatici problemi del cambiamento climatico della nostra epoca e di inventarsi l’energia del futuro.