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A causa della trasformazione della forma giuridica della Cassa depositi e prestiti, si crea un’integrazione tra pubblico e privato che porta alla nascita della Gestione Ordinaria, ossia un circuito finanziario separato dal Ministero. La seconda area di attività che il decreto legge n. 269 del 2003 attribuisce alla Cassa, consiste nella possibilità di concedere finanziamenti, sotto qualsiasi forma, per opere,impianti, reti e dotazioni relative alla fornitura di servizi pubblici e alle bonifiche. La competenza a deliberare su quanto detto spetta all’organo amministrativo della CDP S.p.A.

Analogamente a qualsiasi intermediario finanziario privato, la Cassa è chiamata in questo ambito a determinare le condizioni di impiego e raccolta in maniere autonoma e indipendente dagli indirizzi del Ministero dell’economia e

27 finanze, ponendosi da un lato alla raccolta di risorse finanziarie sul mercato e dall’altro le impiega in varie forme di intermediazione, anch’esse a condizioni di mercato. In particolare la strategia di funding nel tempo ha evidenziato che l’obiettivo è quello di una correlazione diretta tra volume di raccolta ed ammontare di erogazioni al fine di ottimizzare l’attività di tesoreria, ciò avviene attraverso l’emissione di Euro Medium Term Notes, ovvero mediante la raccolta da organismi comunitari sulle linee di credito in essere con la Banca Europea degli Investimenti; a partire dal 2013 l’utilizzo di questo programma è stato esteso anche alla Gestione Separata per un ammontare di 2.355 milioni di euro a fronte dei 600 milioni di euro nella Gestione Ordinaria.

Con riferimento alla gestione della liquidità a breve termine della Gestione Ordinaria, CDP utilizza strumenti di raccolta sul mercato monetario quali depositi e operazioni di pronti contro termine al fine di ottimizzare la tempistica e l'economicità del consolidamento con la raccolta a medio - lungo termine. Eventuali eccessi temporanei di liquidità sono impiegati da CDP in depositi attivi verso banche con elevato standing creditizio e in titoli di Stato italiani a breve termine. La posizione netta negativa sul mercato monetario a fine dicembre 2013 risulta pari a -150 milioni di euro, rispetto ai -630 milioni di euro di fine 2012, è determinata da operazioni di pronti contro termine che finanziano parzialmente il portafoglio titoli di Stato italiani attribuito alla sopracitata Gestione. A fronte delle passività sui pronti contro termine risultano investimenti in titoli di Stato italiani per 985 milioni di euro. Per quanto concerne il portafoglio titoli a dicembre 2013 si riscontra un saldo pari a 23,1 miliardi di euro, in lieve calo rispetto al dato di fine 2012 anche per effetto della naturale scadenza di alcuni titoli detenuti, solo in parte compensata da nuovi acquisti. Se facciamo riferimento al medio lungo termine, invece, notiamo che alle linee di finanziamento concesse dalla Banca Europea per gli Investimenti, nel periodo di riferimento CDP ha inoltre richiesto ed ottenuto tre nuove erogazioni per un importo complessivo pari a 46 milioni di euro in Gestione Ordinaria, portando pertanto l'ammontare complessivo delle erogazioni a 396 milioni di euro. Si

28 evidenzia che nel corso dell'anno si è provveduto al rimborso anticipato di una linea di finanziamento BEI per un ammontare complessivo pari a circa 43 milioni di euro, portando pertanto la raccolta netta di tale operatività a 353 milioni di euro36.

Dal lato degli impieghi invece, per i finanziamenti riferiti agli investimenti, impianti, reti, dotazioni per la fornitura di servizi pubblici e bonifiche, è effettuata esclusivamente presso investitori istituzionali e per quelli che hanno come obiettivo il finanziamento di reti e di impianti destinati a servizi pubblici è escluso che la CDP possa raccogliere fondi rimborsabili a vista. Preclusione quest’ ultima volta ad evitare un improprio mismatching tra scadenze di lungo periodo, tipiche di opere infrastrutturali e tutela degli orientamenti del risparmio familiare; la ratio delle due disposizioni è quella di distinguere l’attività della Gestione Ordinaria della Cassa dall’ attività delle banche. Inoltre, va sottolineato che è espressamente esclusa la garanzia dello Stato nella politica di raccolta dei fondi e si pone una nuova opportunità per la Cassa di valutare il merito creditizio e la convenienza degli investimenti e da qui la necessità di dotarsi di una efficiente strumento di valutazione, ciò ha rallentato il debutto dell’operatività che comunque a partire dal 2005 ha visto deliberare le prime operazioni di finanziamento.

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Cfr.. Determinazione e relazione della Sezione del controllo sugli enti sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. per l’esercizio 2013, pag 73-75.

29 Tabella 2 – Le operazioni tradizionali di CDP in merito alla Gestione Ordinaria, Fonte: Cassa Depositi e

Prestiti S.p.A., SCHEDE DI PRESENTAZIONE DELL'OPERATIVITÀ CDP, in www.senato.it.

Quanto precede rende chiaro ed evidente che ciò che contraddistingue la gestione di Cassa Depositi e Prestiti nell’attuale fase economica è proprio questo sostanziale doppio ruolo svolto nell’ambito dei rapporti economico-finanziari fra il mondo imprenditoriale ed il sistema pubblico d’impresa. Una diversità di ruoli accresciuta con il crescere delle dimensioni del gruppo e soprattutto a seguito della diversificazione del perimetro di operatività riconosciuto oggi a Cassa Depositi e Prestiti dalle norme e dai regolamenti che ne disciplinano l’azione. Se ciò, da un lato, può e deve essere riguardato positivamente poiché oggi CDP è sicuramente il punto di riferimento della maggior parte delle operazioni finanziarie dello Stato assicurando stabilità, affidabilità e liquidità in un circuito ai margini del perimetro pubbliche amministrazioni, con tutti i risvolti e le conseguenze che tale ultimo riferimento comporta soprattutto in termini di sostenibilità del debito pubblico, dall’altro non può che suscitare qualche interrogativo sulla reale configurazione giuridica da attribuire oggi a Cassa

30 Depositi e Prestiti. Non si tratta infatti solo di un elemento definitorio collocare o meno oggi Cassa Depositi e Prestiti nell’ambito del sistema bancario e del credito, quanto piuttosto continuare a considerarla un organismo pubblico con le regole che il diritto dell’economia attribuisce a tali organismi. Si tratta invero di poter comprendere e forse chiarire i regimi applicabili e le relative responsabilità nei confronti di un soggetto che oggi spazia dal pubblico al privato, essendo allo stesso tempo soggetto alla vigilanza dello Stato. Tutto ciò tenendo anche conto del persistere di un rapporto fra Gestione Separata e Gestione Ordinaria ancora sensibilmente squilibrato, sicché quest'ultima si presenta come una mera appendice della prima, senza un significato strategico chiaramente percepibile, a maggior ragione oggi nell’ambito del descritto quadro espansivo delle attività del Gruppo.