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I forborne exposure e la nuova classifica dei crediti deteriorat

Tavola 2 – Metodi di valorizzazione delle sofferenze: principali differenze tra banche e investitor

1.11 I forborne exposure e la nuova classifica dei crediti deteriorat

L’avvio nel 2014 dell’Asset Quality Review ha innalzato, sia in Italia sia nel resto dell’Unione Europea, il livello dell’attenzione sulla classificazione dei crediti, in modo particolare sui così detti forborne credits, cioè le esposizioni oggetto dell’attività di

forbearance.Trattasi delle “misure di tolleranza” concesse dalle banche verso i debitori che

si trovino, o stiano per trovarsi, in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari. Al fine di creare un’effettiva armonizzazione/omogeneizzazione dei criteri di classificazione e rappresentazione dei crediti non performing e dei forborne credits, l’European Banking Authority ha emesso due documenti importanti : nel 2013 Le

Recommendations on asset quality review , e nel 2014 Final draft Implementing Technical Standards.

Non è un mistero che le regole italiane per l’individuazione dei NPL siano particolarmente severe, e ciò fa riflettere una posizione della Banca d’Italia tradizionalmente molto scrupolosa e poco incline ad accettare i rischi di eccessive tolleranze nei confronti dei debitori, che possono portare ad utilizzi eccessivi ed abusi degli strumenti di ristrutturazione del credito. Per esempio i crediti ristrutturati sono considerati una categoria specifica dei NPL e per tornare in bonis devono essere tenuti sotto osservazione per almeno due anni e

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devono presentare pagamenti regolari; questo è un aspetto che svantaggia le banche italiane rispetto alle altre europee, dove questi crediti sono considerati performing.

A differenza degli altri paesi, in Italia, le posizioni deteriorate con l’esclusione delle sofferenze, continuano a maturare interessi, fenomeno che ovviamente contribuisce alla crescita del totale dei NPL. Infine la normativa italiana appare rigorosa anche nel polling

effect, ossia l’effetto trascinamento secondo il quale l’intera esposizione di una banca verso

una controparte venga considerata automaticamente deteriorata anche se solo una o alcune delle operazioni poste in essere rispondono ai requisiti regolamentari. Tutto ciò porta a dire che, come ha affermato il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nel 2013, se le banche italiane usassero la stessa definizione di alcune banche estere , il loro stock di NPL si ridurrebbe di circa un terzo.

La definizione EBA dei forborne credits richiama il concetto di esposizioni ristrutturate che definisce per credito ristrutturato le esposizioni per le quali, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, vengono modificate le originarie condizioni contrattuali e si origini una perdita. Le due classificazioni, comunque, non appaiono coincidenti, in quanto mentre per le esposizioni ristrutturate ciò che discrimina è la sussistenza di una perdita, nei forborne credits emerge il concetto di “concessione” garantita dal creditore al debitore.

Altra sostanziale differenza tra le due definizioni sta nella previsione del tempo di permanenza : mentre le esposizioni ristrutturate possono rientrare nel portafoglio in bonis solo dopo due anni, per i forborne credits l’EBA prevede due sottocategorie distinte in funzione del tempo:

 forborne non performing : clienti in stato di deterioramento e l’esposizione deve rimanere almeno un anno, al termine del quale può abbandonare lo status di non performing;

 forborne performing : clienti in difficoltà finanziaria e l’esposizioni rivenienti dalla classe precedente, dalla quale l’esposizione può uscire verso il bonis dopo due anni ( il così detto probation period) .

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Tratto saliente, come appena detto, di questi crediti è costituito dalla possibilità, accordata con il debitore, di ripristinare un rapporto creditizio in bonis 44. Alla luce di ciò

l’EBA ha previsto una serie di regole dettagliate e dirette a stabilire i requisiti necessari affinché un credito di tale specie possa tornare ad essere in bonis a tutti gli effetti. Problemi particolari non si pongono per i crediti performing che hanno beneficiato di misure

forbearance ; in questo caso l’apposizione a forborne loan può dirsi conclusa se :

- il credito risulti performing;

- sia trascorso un periodo di prova di almeno due anni da quando l’esposizione ha beneficiato della misura di forbearance;

- il piano di risanamento del debito sia stato regolarmente ottemperato per almeno 12 mesi;

- nessuna esposizione del debitore presenti rate impagate da più di 30 giorni.

Più complesso è l’iter per la ri-catalogazione in bonis dei crediti non performing che hanno beneficiato di misure di forbearance; per essi è preliminarmente previsto un prodromico passaggio alla classe dei forborne performing loan nel caso in cui l’esposizione:

- non registri più evidenze di impairment o default;

- sia trascorso un periodo di cure period di almeno un anno;

- non sussistano più ammortamenti arretrati o dubbi circa la solvibilità del debitore 45;

- solo allo scadere di un ulteriore probation period di almeno 2 anni, nel corso del quale tutti e tre i presupposti sopraindicati siano risultati sussistenti in via continuativa, il credito potrà passare al portafoglio dei crediti performing senza riserva 46.

44 A sostegno della tesi secondo cui la logica con cui vengono accordati tali benefici è di continuità del rapporto e non

liquidatoria.

45 L’assenza di dubbi sulla capacità di rimborso del debitore può essere dimostrata in vari modi , ad esempio mediante il

regolare pagamento di un importo equivalente a quello degli importi arretrati.

46Se nel corso dei 24 mesi di osservazione vengono accordate nuove misure di forbearance o vi sono scaduti superiori a

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La rilevazione di un credito forborne comporta l’avvio di un’attività di monitoraggio fondamentale per verificare le condizioni di uscita da tale stato. Oltre al monitoraggio dei tempi legati al probation period ed alla permanenza nello stato di deteriorato dei crediti in questione che, come detto poco prima, richiedono lo sviluppo di soluzioni applicative dedicate, risulta fondamentale prevedere adeguamenti ai processi di monitoraggio gestionale delle esposizioni forborne volti ad identificare tempestivamente tutte le posizioni che, ad esempio, rischiano un peggioramento dello stato amministrativo o l’impossibilità di uscita dal forborne in quanto prive dei requisiti necessari.

Ne consegue quindi che il monitoraggio non può dunque limitarsi ad una verifica trimestrale delle condizioni di uscita come imposto dalla normativa EBA, ma deve garantire un controllo costante, presumibilmente giornaliero, delle esposizioni.

Si rileva, inoltre, che mentre il concetto enunciato dalle Istruzioni di vigilanza italiane si basa sulla sussistenza di una perdita per il debitore, quanto riportato nel documento EBA sui

forborne credits si parla più genericamente di una concessione da parte del creditore che

non comporta necessariamente una perdita 47.

Gli Standard emessi dall’EBA nel 2013 e recepiti tramite il Regolamento di Esecuzione 227/2015, sono richiamati nella circ. 272 di Banca d’Italia. Le principali novità riguardano :

- l’eliminazione dello status “incaglio” sostituito da “inadempienze probabili”; - eliminazione dello status “ristrutturati”;

- introduzione della nuova categoria, appunto, forborne exposures , trasversale sia agli status non performing che ai crediti in bonis.

Quindi la nuova classificazione dei crediti deteriorati 48 si divide in :

 Sofferenze: complesso delle esposizioni per cassa e fuori bilancio (garanzie rilasciate, impegni irrevocabili e revocabili a erogare fondi) nei confronti di un

47 www.ExParteCreditoris.it , Rivista di Informazione Giuridica, NPL e Forborne credits , di Alessandro Pellegatta

(UBI Banca).

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soggetto in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca.

 Inadempienze probabili: (unlikely to pay) le esposizioni creditizie per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente, in linea capitale e/o interessi, alle sue obbligazioni creditizie.

 Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: sono esposizioni, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità.

 Crediti forborne: crediti performing o non performing oggetto di concessioni (forbearance) da parte della banca. Le misure di forbearance costituiscono delle modifiche alle originarie condizioni contrattuali della linea di credito che la banca concede al debitore a causa di difficoltà finanziarie che potrebbero determinare una perdita per la banca stessa. Pertanto, ai fini del forborne, non è necessario che il debitore si sia già rivelato inadempiente.

L’introduzione da parte del regulator della categoria di crediti forborne, trasversale sia agli stati di rischio dei crediti deteriorati che ai crediti in bonis, comporta una serie di effetti rilevanti in termini di:

- variazioni in aumento del provisioning su crediti ;

- impatti applicativi derivanti dalla segnalazione delle informazioni relative alle

esposizioni forborne, nonché alle regole ed agli automatismi di classificazione derivanti;

- impatti gestionali derivanti dalla necessità di un presidio stringente onde ridurre il più

possibile impatti indesiderati sul conto economico degli istituti.

Il sistema bancario italiano si sta adeguando a tali variazioni modo non omogeneo, “a macchia di leopardo”, con alcuni istituti che stanno ragionando su tutti i possibili impatti

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ed altri istituti che stanno limitando le proprie analisi agli aspetti più segnaletici e di bilancio49.

49 www.finriskalert.it , I nuovi stati di rischio dei crediti nella normativa europea: focus sulle esposizioni forborne , di

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CAPITOLO II