• Non ci sono risultati.

Le formule d’apertura

1.3. Il fondo indo-persiano delle Nott

1.3.6. Le formule d’apertura

Nel saggio intitolato La storia del libro “Le mille e una notte” ‘Abd al-Ḥakim Ḥassān sostiene che una fra le formule di apertura che si possono leggere nel testo ha un’origine persiana. Si tratta in particolare della «formula d’apertura con cui Sheherazade comincia le sue novelle ogni notte, dicendo “Ho udito narrare, o re felice”58», riguardo alla quale lo studioso afferma: «si ritiene che descrivere il re come “felice” sia un’usanza persiana, a dare prova che tale descrizione si trova in alcuni testi letterari arabi, i quali presumibilmente sono tradotti letteralmente dal persiano». Come testimonianza di questa usanza Hassan ricorda il libro persiano Al-Taj59 all’interno del quale si legge “e dalle



sul racconto citato e le sette ostacoli superati da Isfendyâr, si veda: Italo Pizzi, Il libro dei re, cit., vol. I, pp. 54-57.

55 Alì Aşġar Ḥikmat, Da Hazar afsaneh a Hazar distan, saggio storico sul libro “Mille e una notte”, cit., p.

12.

56 Abūʻl Qāsim Firdausī, Il libro dei re: Poema epico recato dal persiano in versi italiani da Italo

Pizzi,Torino, Vincenzo Bona,VIII. Voll., 1886-1888.

57 Alì Aşġar Ḥikmat, Da Hazar afsaneh a Hazar distan, saggio storico sul libro “Mille e una notte”, cit., p.

11.; per ulteriori dettagli sul Hazar afsaneh si veda: «il nucleo persiano delle Mille Novelle» di Angelo Michele Piemontese, in Medioevo romanzo e orientale….

58 Francesco Gabrieli, le Mille e una notte, vol. I, cit., p. 13.

59 Al-Jaḥiḍ, Al-Taj nelle usanze dei re, per ulterioi dettagli si rimanda a: (in arabo): Muḥammad

Muḥammady, Il libro della corona di Al-Jaḥiḍ e la sua derivazione del libro “Taj Nameh” della letteratura persiana sassanide, «al-dirasat al-adabiya-Studi letterari», Beirut, Università libanese, Dipartimento della lingua e letteratura persiana, a. I., n. 1, 1338, pp. 29-68.



usanze del re felice… che facesse così e così”60, citata nel saggio dallo studioso.

Abbiamo già avuto modo di notare che la Persia è stata il canale di trasmissione della cultura indiana per la cultura araba, ma non è stata identificata la maniera con cui il nucleo originale delle Notti è arrivato, e se sia esistita una raccolta indiana, poi tradotta in persiano. È molto probabile infatti che la raccolta Hazar afsaneh sia stata scritta in persiano e non sia giunta dall’India, anche se vi si sono presenti richiami e modelli indiani. Resta il fatto che, mancando una testimonianza al riguardo, rimane una fase ancora da ricostruire. L’unica cosa certa di questo periodo è che il fondo primitivo delle Notti è la raccolta «neo-persiana»61 Hazar afsaneh, tradotta in arabo nell’VIII sec. dal padre della novellistica araba Ibn al-Muqafaà, come ci testimoniano le ultime scoperte che danno sempre più corpo al ruolo svolto dalla Persia nell’influenzare la cultura araba del periodo.

Dopo il nucleo originario e il titolo si può brevemente fare riferimento ai richiami interculturali presenti nei nomi di origine persiana che popolano il testo e nelle ambientazione di alcune novelle. Già i nomi dei quattro protoganisti del racconto cornice sono persiani: Shehryar (Principe dei fiori), Shahzaman (Principe sultano del tempo), Sheherazade (Più bella della luna) e Dinarzad (Più bella dell’oro)62. Per quanto riguarda l’ambientazione di alcune novelle si può citare il caso della Novelle di Alì Babà e i quaranta ladroni, che è appunto ambientata in Persia. Tuttavia questi elementi offrono non solo un’eloquente testimonianza dell’influsso delle novellistica persiana nel mondo arabo, ma dimostrano anche che la popolarità di Hazar afsaneh era già presente prima del loro arrivo a Bagdad, dal momento che la raccolta contiene richiami diretti alla società e alle tradizioni di questo popolo. Pertanto l’analisi congiunta delle analogie tematiche e degli indizi onomastici del testo, mancando veri e propri calchi testuali di intere novelle, sono fonti di una certa importanza per identificare la presenza persiana nelle Notti. A tal proposito, infatti, il Gabrieli afferma che è «difficilissimo per contro isolare il nucleo specificamente iranico, per la quasi totale mancanza di originale novellistica persiana antica da trarre a confronto: qualche indizio onomastico, e altri particolari, farebbero dare origine iranica alla novella di Ardashìr e Hayàt an-Nufùs (III, 497-552), e a quella di Saif



60 ‘Abd al-Ḥakim Ḥassān, La storia del libro Mille e una notte, rivista della Facoltà di Dar al-Ulum,

Università del Cairo, 1971-1971, pp. 157-170. p. 161.

61 Francesco Gabrieli, Origini e sviluppo delle «Mille e una notte», in, Dal mondo dell'Islam: Nuovi Saggi di

storia e civiltà musulmana, Milano-Napoli, R. Ricciardi, 1953, p. 11.

62 Le Mille ed una notti, novelle arabe: già pubblicata da Galland, riscontrate ed emendate sui testi originali,

ed accresciute di nuovi racconti da M. Destains. Nuova traduzione seguita sull'ultima edizione di Parigi da A. Falconetti (socio corrispondente dell'ateneo di Treviso EC. Livorno, Giacomo Antonelli, 1831, vol. I., p. XX.



al-mulùk (III, 559-658), di cui esistono effettivarnente anche redazioni neopersiane»63; poi

aggiunge «in generale si suole far risalire alla Persia il mondo dei geni e degli spiriti, così frequenti nelle Mille e una notte, là dove essi sono rappresentati come libere e autonome volontà in rapporto con gli uomini, e non come supini strumenti di talismani e scongiuri, che è piuttosto un riflesso di superstizione musulmana abbastanza tarda».64

Prima di chiudere questo paragrafo si ricordano alcuni esempi europei di studi dedicati al rilevamento del fondo iranico riconoscibile nelle Notti. Tra questi Angelo Michele Piemontese ha affrontato l’argomento nel saggio Il nucleo persiano delle Mille

Novelle65. Ulrich Marzolph ne ha parlato in The Persian nights: Links between the Arabian

nights and Iranian Culture66. Infine si cita la voce dedicata a Alf Layla wa Layla

nell’Encyclopaedia iranica.67 Del resto la presenza della Persia nelle Notti è così incisiva che alcune edizioni italiane delle Mille e una notte portano il titolo di “Novelle persiane”, cui fa riferimento anche Anna Vanzan nella Prefazione al volume Fiabe persiane storia di bazar e caravanserragli nella quale afferma: «In Occidente il connubio fiabe-Persia ci fa immediatamente pensare alle Mille e una notte, raccolta “araba” che si aggrega però a un nucleo definitivamente persiano»68.