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Iemontesabaudo

1. Premessa

Le note che seguono si propongono di rappresentare un breve approfondimen- to settoriale di un precedente lavoro dedicato a Frutta e piante da frutto nei ban- di politici e campestri del Piemonte sabaudo, edito nel 20121. Se là si era cercato

di dare, attraverso un’indagine a campione, un quadro delle previsioni in tema di frutta presenti nei bandi politici e campestri d’area subalpina fra la seconda me- tà del XVI e la prima metà del XIX secolo, qui si restringerà l’analisi ad una spe- cifica pianta da frutto, il fico, oggetto e filo conduttore della presente collettanea. Il lavoro si giova, peraltro, degli sviluppi che l’attività di censimento delle norme attinenti ai temi dell’alimentazione nei testi normativi locali piemontesi – sui cui parziali risultati si era basato il saggio edito nel 20122 – ha successivamente cono-

sciuto, e segnatamente di un non irrilevante incremento del campione dei docu- menti censiti3. Quanto si dirà in seguito relativamente al fico può pertanto valere,

1 F. aImerIto, Frutta e piante da frutto nei bandi politici e campestri del Piemonte sabaudo, in

Le parole della frutta. Storia, saperi, immagini tra medioevo ed età contemporanea, a cura di I. Naso, Torino 2012, pp. 55-64.

2 Per una compiuta descrizione di tale attività si rinvia a Id., Una ricerca sui rapporti fra

di-ritto e alimentazione nel Piemonte dei secoli XVI-XIX (con un occhio all’attuale “Diritto dell’alimentazione”), in Protection et valorisation des ressources naturelles dans les États de Savoie du moyen-âge au XIXe siècle. Contribution à une histoire du développement durable. Actes du colloque international de Cuneo 6-7 octobre 2011, textes réunis par M. Ortolani - O. Vernier - M. Bottin, composés et mis en pages par H.-L. Bottin, Nice 2014, pp. 317-343. Le premesse scientifiche della ricerca sono esposte in F. aImerIto, Diritto dell’alimentazione

- storia (Medioevo-Età Moderna), in Digesto delle Discipline Privatistiche, Sezione Civile, Aggiornamento III, I, Torino 2007, pp. 466-475, e Id., Aspetti storico-giuridici della pastorizia

in Piemonte: produzione casearia e normativa locale, in La pastorizia mediterranea. Storia e diritto (secoli XI-XX), a cura di A. Mattone - P.F. Simbula, Roma 2011 (Collana del Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Sassari, Nuova serie, 41), pp. 925-928.

oltre al resto, quale esempio di alcune delle informazioni che possono essere desunte da una disamina del campione raccolto, “mirata” su uno specifico prodotto destinato all’alimentazione, ma potenzialmente estensibile ad ogni altro.

2. Presenza e diffusione spazio-temporale: una menzione frequente ma non im- mancabile, in un contesto cronologico di lunga durata

Nell’insieme dei testi analizzati il fico, citato fra l’altro in uno dei più risalenti tra i bandi censiti (Cerrione, ed. 1588)4, appare menzionato frequentemente ma

non immancabilmente, senza che si possano ravvisare differenze di rilievo quan- to alle diverse aree territoriali del Piemonte. Rispetto allo studio del 2012, l’in- cremento del campione suggerisce peraltro un leggero ridimensionamento del- l’affermazione fatta a suo tempo circa l’individuazione del fico tra i frutti più ricorrenti nei bandi piemontesi, al pari, oltre al resto, di mele, pere, albicocche, ciliegie, prugne5. In particolare, rispetto alle immancabili mele e pere, i fichi

appaiono menzionati con minor frequenza, e in non pochi bandi non sono citati affatto. Si può dire che i bandi esaminati paiono testimoniare di un prodotto non raro ma neppure onnipresente od oggetto di coltivazione intensiva. Da un punto di vista cronologico, i fichi sono citati nei bandi cinque, sei, sette ed ottocente- schi6, in norme che, nelle formulazioni letterali come nei contenuti sostanziali,

vengono riproposte secolo dopo secolo senza significative varianti, al pari, del resto, della maggior parte delle norme dei bandi in genere.

3. Elementi per una ricostruzione del pregio riconosciuto al prodotto: la grada- zione delle sanzioni per danneggiamenti e furti

Le disposizioni concernenti il fico sono, nei testi esaminati, assai poco varie nel tempo – come si è appena accennato –e nello spazio. Esse sono riconducibili, nella stragrande maggioranza dei casi, alle norme che sanzionano la sottrazione di pro-

una seconda edizione aggiornata del mio Una ricerca sui rapporti fra diritto e alimentazione cit., attualmente in corso di elaborazione.

4 Notta delli capituli et ordini fatti per tutti l’Illustri Sig. Consorti del Castello di Cerrione…,

Torino 1588, par. 9 (di seguito, nel testo e nelle note, sarà riportato fra parentesi tonde l’anno di interinazione dei bandi citati. Non segnalando il documento – come nel caso della Notta delli capituli cit. ed in generale dei testi più antichi – l’anno di interinazione, sarà riportato, preceduto dalla abbreviazione ed., l’anno d’edizione dell’esemplare esaminato.

5 AImerIto, Frutta e piante da frutto cit., p. 61.

6 Dunque lungo tutto l’arco di tempo oggetto delle attività di censimento di cui supra. Si veda,

dotti agricoli dalle proprietà altrui (furti campestri) ovvero i danni apportati, in «tronco… fusto… rami e radici»7, alle piante che crescono su tali proprietà (danni

campestri). Il fico non è di regola oggetto di specifiche previsioni, ma appare ricompreso in più vaste elencazioni di prodotti – o di piante –, spesso aventi natu- ra esemplificativa e non tassativa rispetto alle generali categorie dei frutti o degli alberi da frutto8.

Nell’ambito di questo quadro di sostanziale omogeneità spazio-temporale, in- teressanti possono risultare gli esiti di un’indagine comparativa circa il rigore sanzionatorio con il quale i diversi bandi colpiscono i suddetti furti o danneggia- menti, differenziando l’entità delle sanzioni (pecuniarie) in base ai diversi tipi di frutto o di pianta, e fornendo così elementi che possono essere d’aiuto ai fini di una comprensione del pregio, del valore e dell’importanza attribuita ai singoli prodotti nel quadro della produzione frutticola locale.

La sanzione che colpisce l’asportazione è per i fichi spesso analoga (es.: Torino ed. 1614, Centallo 1723, Canale 1728, Acqui Terme 1732, Borgaro Masino 1736, Val Perosa 1738, Bruno Monferrato 1765, Valperga 1773)9, talora inferiore rispetto

a quella che colpisce la sottrazione di pere, mele, pesche, melograni, cotogne ed altri frutti simili (es. San Marzano 1721)10, mentre è di regola superiore a quel-

la che colpisce il furto di ciliege, amarene e graffioni (così ad es. Moncalvo 1744,

7 Cosi, con riferimento al fico e ad ogni altra specie d’albero fruttifero ed infruttifero, i Bandi

campestri formati dalla Città di Cherasco…(1752), Torino 1753, Del danneggiamento delle piante, ed alberi fruttiferi, ed infruttiferi.

8 Esemplari possono essere considerati, per l’articolazione in due distinte disposizioni riguardanti

rispettivamente i danneggiamenti e l’esportazione, i Bandi campestri formati dalla Comunità di Scandeluzza… (1818), Novara 1818, cap. II, par. 8.

9 Ordini campestri da osservarsi sopra le fini dell’inclita Città di Torino…, Torino 1614 (editi

anche in F.A. duboIn, Raccolta per ordine di materie delle leggi, editti, manifesti, ecc. pubblicati

dal principio dell’anno 1681 sino agli 8 dicembre 1798 sotto il felicissimo dominio della Real Casa di Savoia …, t. XI, vol. XIII, Torino, 1835, pp. 168-183), cap. 18; Bandi campestri da osservarsi nel luogo, e territorio di Centallo…, Torino 1757, art. 24; Ordini, e Bandi campestri formati dalla Comunità di Canale…, Torino 1729, par. 15; Bandi campestri formati dalla Communità di Borgaro Masino, editi in Bandi campestri della Comunità di Borgaro Masino. 1735, a cura di D. Forchino, Ivrea [1983] (Società Accademica di Storia e Arte canavesana, Studi e documenti, VI), De’ frutti, par. 15; Capitoli de’ bandi campestri riformati dal Consiglio della Città d’Acqui…, in Bandi campestri, e politici dell’Illustrissima Città d’Acqui…, Asti 1758, pp. 2-12, Delli frutti; Bandi campestri da osservarsi ne’ luoghi della Valle-Perosa…, editi in duboIn, op. cit., t. cit., vol.

cit., pp. 213-226, cap. 2, par. 14; Bandi campestri da osservarsi nel luogo e territorio di Bruno Monferrato, trascrizione in http://www.comune.bruno.at.it, cap. VII, 13; Bandi campestri… da osservarsi nel Mandamento del Valpergato, cioè ne’ luoghi, e territori di Valperga, Cuorgnè, Salassa, San Ponzio, Pertusio, Prascorsano, Pratiglione, San Colombano, Sale di Canischio, Canischio e Camagna…, editi in duboIn, op. cit., t. cit., vol. cit., pp. 202-213, cap. 5. par. 39.

10 Bandi campestri formati dalla Comunità di San Marzano…, editi in A. ghIgnone, Ricerche

sui Bandi campestri di San Marzano, Castell’Alfero 2009, p. 109.

Morano sul Po 1788)11. Soprattutto dove la graduazione delle pene appare più

articolata, si può a volte riscontrare che la sanzione per l’asportazione dei fichi, inferiore rispetto a quella per il furto di pere e mele, è identica e a quella per la sottrazione delle pesche: questa equiparazione di fichi e pesche è rilevabile in particolare – forse anche a causa della adozione di una probabile matrice comune per l’elaborazione dei bandi della zona – in area alessandrino/tortonese (es.: Basaluzzo 1729, Bassignana 1736, Alessandria 1740, Tortona 1782)12.

Analoghe considerazioni possono essere fatte per le sanzioni che, anziché la sottrazione di frutti, colpiscono il danneggiamento delle relative piante (es.: Bri- cherasio 1768, Agliè 1834)13.

Ai fini della quantificazione delle sanzioni, il fico è talora individuato in unità14 (in

un caso – Valdengo, Vigliano e Monte Cavallo 1731 – in coppie)15, talaltra anche – o

solamente – a peso (es.: Moncalvo 1744, Cherasco 1752, Settime 1758, Rivarolo Canavese 1761, Morano sul Po 1788 )16 o misura (es: Cocconato 1746, Bruino 1758,

Tortona 1782, Casatisma Corvino e Torricella 1783)17. Un dettaglio particolare nel-

11Bandi campestri formati dalla Città di Moncalvo, Torino 1774, pp. 3-43, cap. VIII, par. 15;

Bandi campestri per il luogo e territorio di Morano, Casale 1788, cap. V, parr. 14-15.

12 Capitoli della Communità di Basalusso per la Camparia, o sia Ferrazza de’ danni campestri…,

Alessandria 1729, Pene e emende…, De’ frutti; Capitoli della Comunità di Bassignana per la Camparia, o sia Ferrazza, editi in duboIn, op. cit., t. cit., vol. cit., pp. 73-89, cap. 13; Capitoli

della Ferrazza o siano Bandi campestri della Città d’Alessandria e suoi Corpi santi, Alessandria 1740, rist. Alessandria 1783, Tariffa, osia (sic) dado de’ Bandi campestri…, tit. V, parr. 5-8; Bandi campestri, di pulizia e politici stabiliti, e formati, dalla Città di Tortona, Torino 1782, Bandi campestri, tit. I, cap. V, parr. 4-8 e 13.

13 Bandi campestri formati da… confeudatari del Luogo di Bricherasio da osservarsi in esso

Luogo, e suo Territorio, Torino 1768 [editi anche in L.C. bollea, Cartario di Bricherasio (1159-

1859) con appendice di Statuti e Bandi campestri, Torino 1928 (Biblioteca della Società Storica Subalpina, XCIX), pp. 565-601], cap. II, par. 8; Bandi campestri della Villa Reale di Agliè. 1834, [Torino] s.d, cap. V, par. 25.

14 Ad es. Capitoli della Communità di Basalusso cit, p. cit.; Bandi campestri formati dalla

Communità di Borgaro Masino cit., par. cit.

15 Bandi campestri formati, e stabiliti dal consortile de’ Castelli e Luoghi di Valdengo, Vigliano

e Monte Cavallo…, Torino 1731, Per li frutti, 13.

16 Bandi campestri formati dalla Città di Cherasco…, Torino 1753, De’ legumi, marsaschi e

canapa; Bandi campestri formati dall’illustrissimo signor Conte Giuseppe Maria Felice Rovero Guidobono Cavalchini di Settime, e Mombarone, Torino 1758 (rist. an. Asti 1979), Sopra gli orti e frutti, par. 6; Bandi campestri formati dalla Città di Moncalvo cit., par cit.; Bandi campestri formati dall’Ordinario Consiglio della Comunità di Rivarolo… con aggiunta a’ medesimi…, Torino s.d., cap. II, par. 2; Bandi campestri per il luogo e territorio di Morano cit., cap. V, par. 14.

17 Bandi campestri da osservarsi nelli Luoghi di Cocconato, Brozolo, Aramengo, Marmorito,

Passerano, Capriglio, Primeglio e Schierano, Torino 1746, cap. IX, parr. 13-15; Bandi campestri… da osservarsi nel Luogo, e territorio di Bruino…, Torino 1758, parr. 75-78; Bandi campestri, di pulizia e politici stabiliti, e formati, dalla Città di Tortona cit., Bandi campestri, tit. I, cap. V, parr. 8 e 13; [Bandi campestri per le Comunità di Casatisma, Corvino e Torricella], Torino s.d. (editi anche in duboIn, op. cit., t. cit., vol. cit., pp. 104-115), cap. 3, par. 6. Particolare articolazione

l’articolazione delle fattispecie si può riscontrare nei Bandi campestri di Alto (1785), che comminano, oltre al resto, sanzioni specifiche per chi sale su alberi di fico (o altre piante fruttifere) nel tempo in cui essi sono carichi di frutti, tira pietre per farne cadere i frutti o ne raccoglie sul terreno altrui, con aggravante in caso di danneggiamento della pianta18; le sanzioni per l’accesso ai fondi invito domino,

inoltre, raddoppiano nel caso in cui esso avvenga nel tempo in cui i fichi e le uve sono mature19, anche se non è punito con le sanzioni per l’accesso invito domino il

taglio di fichi che non si risolva nell’asporto20.

4. Disposizioni specifiche: la circolazione in forma essiccata e l’approvvigiona- mento quaresimale

Rarissime (due) sono le disposizioni riguardanti specificamente ed esclusi- vamente i fichi che è stato possibile individuare21. Entrambe testimoniano dello

smercio del prodotto previa essiccazione nei centri urbani, e possono pertanto rivestire un certo interesse quali attestazioni di questa specifica – peraltro notissi- ma – modalità di conservazione, diffusione e consumo. Una di queste due nor- me – a nostro avviso la più interessante, relativa peraltro all’area limitrofa della Valle d’Aosta – attesta il perdurare di un fenomeno d’approvvigionamento mas- siccio del prodotto, insieme all’uva passa ed al pesce conservato, immediatamen- te prima dell’inizio della Quaresima22, per una sua consumazione in tempo di ma-

gro. Si ritorna così, in pieno Settecento, su pratiche che risultano attestate in area sabauda già cinque secoli prima23, come peraltro nota la norma stessa, ri-

vendicando, quasi con orgoglio, la propria conformità a “l’usage de tous temps jusqu’ici observé”24.

delle misure (“cavagno o canestro…, sacco…, somata, carro o barozza”) e correlativa variazione dell’entità delle pene, fra gli altri, in Bando del Conte Gian-Francesco Massa Saluzzo Guenzi impeditivo de’ guasti e danni nel suo feudo di Castelponzano… (1769), edito in duboIn, op. cit., t.

cit., vol. cit., pp. 115-123, cap. 7, par. 7.

18 Bandi campestri…da osservarsi nel… Feudo e Luogo d’Alto, trascrizione in http://www.

vecchiopiemonte.it/regione/provincia/cuneo/alto/storia%20001%20alto.htm, cap. III, art. 9.

19 Ivi, art. 14. 20 Ivi, art. 15.

21 Bandi politici della Città di Mortara (1766), Novara s.d., De’ Droghieri, e rivenditori di robbe

vive, par. 284.

22 Règlement de police de la Cité et du Bourg d’Aoste… (1778), Chambéry 1778, Des aliments

du Carême, art. 45.

23 Cfr. A.M. nada Patrone, Il cibo del ricco ed il cibo del povero. Contributo alla storia

qualitativa dell’alimentazione. L’area pedemontana negli ultimi secoli del Medio Evo, Torino 1981, pp. 188-189.

24 Règlement de police cit., art. cit.

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