• Non ci sono risultati.

Oggigiorno, comunque, si è materializzata l’idea che l’arte urbana possa essere considerata a tutti gli effetti esteticamente piacevole e significativa. Questo comporta l’utilizzo di determinate aree come zone di riflessione dove il murales è di casa e appare integrato, creando una simbiosi con altri aspetti storico-sociali dello spazio, fomentando una convivenza in grado di partorire la galleria a cielo aperto.

Il caso più celebre in Europa è senza dubbio la East Side Gallery di Berlino, dove convivono storia e Street Art. Nel tratto più lungo sopravvissuto dell’originale muro di Berlino178, si alternano graffiti dipinti per mano di artisti da ogni dove sin dal 1989, anno della sua caduta, riguardanti il tema della pace. Si tratta di un memoriale internazionale alla libertà ed è considerata la più lunga galleria d’arte del mondo, con ben 106 murales. Il primo presentato cronologicamente fu il murales di Christine Mac

173

Banksy.co.uk.

174

Zagaria C., a Napoli Banksy finsce in cornice e con tanto di pubblicità: sponsor Agostino ‘o

pazzo, in Repubblica.it 13-06-2016.

175

Susseguirono al fatto numerose polemiche: a chi lodava l’operazione, c’era chi la criticava ritenendo il risultato osceno e temeva che l’effetto condensa avrebbe rovinato l’opera.

176

Banksy sotto vetro: l’opera dello street artist a Napoli protetta da una teca di vetro, in Ilmattino.it 06-04-2016.

177

Mastrantonio L., a Londra la galleria <<bunker>> che vende opere di Banksy” in Corriere.it 26-10-2016.

178

113

Lean nel dicembre 1989, sebbene il più celebre sia il famoso bacio fraterno tra gli ex leader comunisti della Germania dell’Est e dell’Unione Sovietica Erich Honecker e Leonid Breznev, dipinto dall’artista russo Dimitri Vrubel, che riproduce

la foto scattata nel 1979 del fotografo francese Regis Bossu. L’opera subì anche dei restauri e restyling da parte dello stesso artista. Ora il lato orientale della galleria è stato messo sotto protezione con una rete di ferro nel 2015, in modo tale che non sia più possibile firmare il muro. Basti pensare che nel documentario Localeuropa – Musica

valida per l’espatrio179 il trio italianissimo Max Gazzè, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri ad un certo punto si cimenta nel firmare il muro con il pennarello indelebile. Questo, non per screditare qualcuno, bensì per dare consapevolezza di quanto possa effettivamente esservi disinformazione sull’inammissibilità del gesto.180

In Italia, invece, è in fase di rodaggio il progetto genovese per la Sopraelevata: nei 5km della strada in via Aldo Moro nell’estate 2016 hanno iniziato a prendere spazio, su cento piloni visibili cento lavori di cento street artist da tutto il mondo.181 Il progetto si chiama

Walk the Line e il tema su cui gli artisti si confrontano è il mare e il rapporto tra città e

area portuali.182 Si tratta di un piano destinato a dare una nuova immagine della città e concedere al visitatore una nuova forma di passeggiata urbana, diventando la più grande tra le gallerie a cielo aperto europee nel giro di due anni dal via. Il progetto è stato ideato e proposto da Page Public Art Genoa e Trasherz Music&Art ed è stato approvato su proposta dell’assessore alla Cultura e Turismo Carla Sibilla e dell’assessore ai Lavori Pubblici e Manutenzioni Giovanni Crivello il 18 maggio 2016, al fine di rafforzare il

179

Diretto da Francesco Cordio e proiettato all’Italian Berlin Festival 2015.

180

Grigolo M., Anniversario caduta del Muro: l’East Side Gallery viene messa sotto chiave, Ilmitte.com 09-11-2015.

181

Al via il progetto Walk the Line: i piloni della sopraelevata come una galleria a cielo aperto, Ilsecoloxix.it 15-06-2016.

182

Macor M., Sopraelevata, l’autostrada della street art, Genova.larepubblica.it, 28-02-2016.

114

tessuto sociale e culturale. Per rendere il progetto possibile e coinvolgere al massimo i cittadini è stata aperta una piattaforma online per la campagna di crowdfunding. Degli artisti, si presume che una trentina saranno liguri, mentre gli altri verranno da altri posti. Tra i murales più interessanti, al momento, quello del francese Combo, che propone una ninfa circondata da rifiuti, metafora del capoluogo ligure, intesa come un luogo meraviglioso dove purtroppo l’uomo è sempre pronto a rovinare tutto con azioni prive di rispetto.183

Ci sono altre testimonianze nel nostro Paese: nel 2010 vede la luce il MURo (Museo di Urban art di Roma), fondato dall’artista David Vecchiato nel quartiere Quadraro. Dopo due anni in cui furono proposti diversi murales, nel 2012 diventa un progetto patrocinato dal Comune di Roma e dalla Provincia di Roma, seppur senza investimenti pubblici a favore. L’idea di base di questo progetto è di trasformare delle zone della città in percorsi di un museo a cielo aperto, ma solo rapportandosi e comunicando coi cittadini che abitano negli spazi interessati, risultando integrato nel tessuto sociale. Momentaneamente si tratta di una collezione di opere di artisti di tutto il mondo nelle strade o in spazi pubblici o privati del Comune di Roma, in attesa di offrire anche una piattaforma stabile per i propri visitatori.184

Seppur non nella tipica accezione sociale della Street Art, ci sono anche altri due casi particolarmente curiosi dal punto di vista estetico.

Il primo è Cibiana di Cadore, che si è preso il soprannome del paese dei murales per via dei disegni che rappresentano la storia locale dipinti sui muri da artisti italiani e stranieri.185

Il secondo è il comune di Diamante, in provincia di Cosenza, dove in seguito ad un idea del pittore Nani Razzetti fu effettuata L’Operazione Murales nel 1981, con cui vennero portati dall’Italia e dall’estero ottantatre pittori che dipinsero i muri del centro storico, raffigurando le tradizioni e la storia del paese.186

183

Vedova A.M., Genova è una ninfa circondata da rifiuti nel murales del parigino Combo, in Ilsecoloxix.it, 13-09-2016. 184 Muromuseum.blogspot.it. 185 Cibianapaesedeimurales.it. 186

115