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Oltre i confini nazionali sono stati recentemente lanciati progetti in favore dell’apertura di musei dedicati al mondo della Street Art.

In Europa è stato inaugurato a Parigi il 01-10-2016153 un museo permanente chiamato

Art 42, inerente il tema. Contiene circa 150 opere, raccolte tra la collezione di Nicolas

Laugero Lassere154 e graffiti rimossi dal contesto originale, suddivisi all’interno di uno spazio di circa 4000 mq. Ad averlo voluto è stato Xavier Niel: miliardario, genero del patron della compagnia di telecomunicazioni Illiad, da sempre vicino al mondo dell’arte e fondatore della scuola Ecole 42155, da cui lo spazio prende il nome. Il museo si trova localizzato nel quartiere trendy di Batignolles. Nella mostra di apertura sono state esposte al pubblico opere, tra gli altri, di Blu, Ericailcane, Banksy e MissVan.156 Come spesso accade, lo spostamento dei graffiti dalla strada al museo è stato oggetto di discussioni e di numerose polemiche, proprio come avvenuto per la mostra di Bologna. Anche a Berlino si accingono a inaugurare un museo dedicato alla Street Art, chiamato

Urban Nation museum for urban contemporary art, che aprirà i battenti a metà del 2017

grazie alla sinergia tra Urban Nation157, la Berlin Lotto Foundation158 e la curatrice del progetto Yasha Young.159 Il museo sarà ubicato nel quartiere di Schoneberg a

Bulowstrasse, che per l’occasione verrà dipinta con dodici murales.160 Per il momento l’architetto Thomas Willemeit sta coordinando i lavori in corso con l’obiettivo di costruire uno spazio in cui l’esigenza di trasporto dei supporti murali non sia troppo complessa. Pertanto,il museo verrà suddiviso su due piani con mura alte circa 7 metri.161

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Apre Art 42, il primo museo gratuito e permanente dedicato alla street art, in Insideart.eu 02-11-2016.

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Direttore della scuola Icart che ha raccolto negli anni numerosi pezzi di street artist in particolare francesi.

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Uno spazio noprofit creativo dove i ragazzi tra i 18 e 30 anni possono liberare la propria creatività.

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Nastro S., Nasce a Parigi il primo museo per la Street Art. A volerlo è il miliardario filantropo

Xavier Niel, in Artribune.com 26-10-2016.

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Una fondazione culturale berlinese di particolare rilievo.

158

Un ente a favore di iniziative culturali che finanziò l’iniziativa con 900.000€.

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Langer L., Berlin bekommt ein streetart museum, in Tagesspiegel.de 15-03-2016.

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Cartabbia M., Berlino:il museo dedicato alla street art aprirà nel 2017, in Ilmitte.com 19-03- 2016.

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Cagnazzo S., Berlino, work in progress per il museo dell’arte urbana, in Lastampa.it, 05-07- 2016.

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Nell’ottica museale abbiamo la fortuna di avere una testimonianza preziosa anche nel nostro Paese, seppur quantomeno insolita. Nel marzo 2009 aprì in Italia, a Roma, un museo molto particolare: il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz e i suoi abitanti). In quell’occasione l’ex stabilimento del salumificio in via Prenestina 913, nella periferia est della città a Tor Sapienza, fu occupato grazie ai Blocchi Precari

Metropolitani162. Le mura dell’edificio ora “raccontano” quello che per anni è accaduto: l’affresco della Cappella Porcina – eMAAMcipazione, realizzato da Pablo Mesa e Gonzalo Orquìn, rivisita la strada verso la morte che erano soliti fare i maiali; in un’altra sala, dove erano ubicate le vasche di raccolta del sangue, le opere di Nicola Alessandrini e Vincenzo Pennacchi

richiamano ulteriormente la realtà quotidiana vissuta dall’edificio. Seppur inizialmente l’obiettivo fosse esclusivamente quello di ospitare famiglie in difficoltà (da cui derivarono notevoli problemi per trovare spazi idonei per ricavare alloggi, per la luce, acqua e gas) e contrastare l’ente proprietario, il MAAM è molto vicino nella sostanza ad un museo a tutti gli effetti in quanto, come da

definizione: “acquisisce, ordina, cataloga, conserva,comunica e soprattutto espone cultura, scienza e tecnica”.163 E, come negli altri musei, ci sono orari, biglietti e prezzi, sebbene, a differenza della regola, si riveli unico al mondo fungendo anche da casa d’accoglienza per persone di diversa nazionalità accomunate da una situazione difficile, senza ricevere alcuna risorsa dallo Stato per questo servizio. In tutto, circa una sessantina di nuclei familiari, che vengono spesso coinvolti nella realizzazione di progetti artistici. Tra i vari artisti che vi hanno dipinto vi sono anche Borondo e Kobra.

162

Organizzazione romana nata nel 2007 per rivendicare il diritto all’abitare.

163

In linea con la definizione di museo dell’ICOM.

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Nonostante tutto, sebbene il museo venga visitato da curiosi provenienti da ogni dove, fatica ad aumentare la propria popolarità tra le mura amiche di Roma, dove tante persone nemmeno lo conoscono. Un punto di svolta si è materializzata nel 2012, quando Giorgio De Finis164 realizzò il primo progetto artistico del MAAM: il documentario

Space Metropoliz, che coinvolse numerosi street artist impegnati nella realizzazione

dell’allestimento del set, tra cui Kamaleonte e Hogre. Negli anni, nonostante l’avvento di numerosi artisti, si è riuscito a mantenere il carattere delle diversità, intese dai cittadini della zona, come un valore, il valore della “città meticcia”, da cui deriva il nome dell’”Altro” e dell’”Altrove”.165

A tal proposito, ha fatto molto discutere la visita dell’assessore alla crescita culturale del Comune di Roma Luca Bergamo (prima volta assoluta di una figura istituzionale nel museo abusivo) che con entusiasmo segnalò come potesse essere un esempio per la gestione di altri spazi culturali capitolini. Nella riflessione e contraddizione di questa visita, quando gli venne chiesto che destino dovrebbe spettare al MAAM per l’amministrazione romana, affermò: “ho qualche idea,ma non affermo ancora niente”.166 Sempre nel nostro Paese, la già citata mostra di Bologna Street Art – Banksy&Co. è un esempio di ingresso, seppur temporaneo, della Street Art tra le mura museali.