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«Soprattutto dopo la comparsa dei primi reparti d’assalto austro-ungarici i vertici dell’esercito [dedicano] al problema una grande attenzione, incoraggiando e seguendo le attività delle armate. L’organizzazione e la struttura del Regio Esercito, come pure la formazione degli ufficiali e dei soldati, per di più da tempo assuefatti alla routine della guerra di trincea, non [sono] presupposti favorevoli. I primi tentativi [alcuni dei quali descritti brevemente nel paragrafo precedente] non [hanno] infatti l’effetto sperato e generalmente negativo [è] anche il risultato dei primi scontri con le truppe d’assalto avversarie. La situazione [comincia] però a migliorare già nel corso del 1917 e questa tendenza si [accentua] l’anno seguente, di pari passo con l’affinarsi delle procedure ed il migliorare dell’addestramento»112.

L’esempio da cui l’esercito italiano prende spunto per dare origine al corpo degli Arditi è quello delle Sturmtruppen. Le caratteristiche di queste truppe d’assalto austro-ungariche sono descritte nella circolare del Comando supremo del 14 marzo 1917113: costituite «per compiere piccole e ardite operazioni mediante azioni di sorpresa tendenti a disturbare il nemico, metterlo in allarme, catturare prigionieri, distruggere riparti, eccetera, o, concorrendo nelle azioni preparate, ad aprire la strada alle colonne d’attacco irrompendo con impeto nelle trincee nemiche e devastandole». Anche il tipo di reclutamento - che «di massima è volontario, ma in difetto di domande si assegnano d’autorità gli uomini necessari, scegliendoli accuratamente»114 - e l’impiego - azione sorpresa o azione preparata - sono pressoché identici alle caratteristiche degli Arditi italiani. Del resto è assolutamente normale che gli eserciti compiano degli studi sull’attività bellica del nemico, non solo per cercare di attuare una difesa più efficiente, ma soprattutto per prendere spunto dalle idee innovative in campo militare. Le Strurmtruppen vengono prese ad esempio dall’esercito italiano come impostazione generale innanzi tutto, cioè per ovviare alla carenza di “spirito guerriero” a cui in precedenza ho accennato, e prese a modello per reclutamento, addestramento, armamento ed impiego. «Il punto radicale di differenza da cui dovevano derivare gli elementi di superiorità degli arditi, [è] nel rapporto con la massa della fanteria. Le Sturmtruppen infatti [rimangono] sempre parte integrante delle unità di fanteria dell’esercito austro-ungarico»115. Al contrario gli Arditi si costituiscono e si sviluppano come corpo a sé stante con un forte distacco dalla fanteria, elevato spirito di corpo e mobilità d’azione elevata; sono «in sostanza truppe speciali con un ruolo

112 Basilio Di Martino, Trincee-reticolati…, p.12.

113 La circolare è conservata nella Relazione Ufficiale, vol. IV, tomo bis, cit., doc. n. 64, pp. 140-42 e riprodotta quasi

interamente da Giorgio Rochat nel suo libro “Gli Arditi della Grande Guerra”.

114

Basilio Di Martino, Trincee-reticolati…, p.12.

autonomo nella battaglia, e non truppe scelte, destinate soltanto a sostenere la fanteria. Questa [è] la loro originalità e la loro forza»116.

I reparti d’assalto nascono nell’estate 1917 per l’iniziativa del generale Capello, comandante della 2ª armata, del generale Grazioli, comandante della brigata Lambro e poi della 48ª divisione, e del tenente Bassi. Quest’ultimo comandante di un battaglione che si era adoperato per particolari tecniche d’assalto adatte per la guerra di trincea.

Bassi forma a Russig117, nelle retrovie di Gorizia, il 12 giugno una compagnia costituita da quattro plotoni di fanteria, una sezione mitraglieri ed una di artiglieria someggiata provenienti da differenti reggimenti della 2ª armata. Il tenente addestra intensamente la sua compagnia per il periodo di due settimane, dopodiché presenta prima a Grazioli e poi a Capello la sua nuova “invenzione”. Entrambi i generali approvano lo spirito d’iniziativa del tenente Bassi e subito ne comunicano i risultati al Comando supremo, che a sua volta non tarda ad interessarsi al nuovo progetto di costituzione di truppe d’assalto italiane: interesse già nato e documentato dalle circolari interne all’esercito, tra cui quella del 26 giugno 1917 in cui si prescrive alle armate la formazione di un reparto d’assalto sul modello austro-ungarico. L’armata comandata da Capello si organizza da subito per creare delle proprie truppe d’assalto e già il 5 luglio riceve l’autorizzazione da parte del Comando supremo. La compagnia del Bassi poco dopo si sposta nel campo di addestramento di Sdricca di San Giovanni di Manzano (tra Udine e Gorizia nelle retrovie della 2ª armata), situato sulla riva destra del Natisone, «dove [è] possibile dare alle esercitazioni a fuoco tutto lo sviluppo ed il realismo necessario»118. La presentazione ufficiale del I Reparto d’Assalto alla presenza del re è stabilita nel campo di Sdricca per il 29 luglio 1917119. «Una data che, per caso fortuito, sembra anticipare il contraddittorio divenire della nuova specialità, coincidendo infatti sia con l’anniversario dell’attentato dell’anarchico Bresci a Umberto I che con il compleanno di un certo Benito Mussolini»120. Già pochi giorni dopo viene costituito il II reparto, seguito tra settembre ed ottobre da altri quattro. La 3ª armata organizza anch’essa tre reparti d’assalto nel campo di addestramento di Borgognano e successivamente anche le altre, ma con risultati nettamente inferiori.

116 Idem, pp. 31-32. 117

Il primo campo di addestramento, secondo Mario Carli, è situato a Subida, nei dintorni di Cormons: il generale Capello ne affida la costituzione al generale Grazioli, il quale sceglie il tenente Giuseppe Bassi per il comando dei due battaglioni di Arditi. Su questo punto non vi è chiarezza e Rochat afferma che è Russig o Russiz, località di Capriva del Friuli in provincia di Gorizia, ad essere la prima sede del campo di addestramento degli Arditi del Bassi.

118

Rochat Giorgio, Gli arditi…, p. 35.

119 Data che è rimasta a celebrare la nascita ufficiale del corpo degli Arditi. A Sdricca di Manzano il 28 ed il 29 luglio di

ogni anno viene celebrata la nascita del Corpo e dopo la celebrazione e la messa si riproduce, con una ricostruzione storica più fedele possibile, un “assalto tipo” degli Arditi contro una postazione nemica austro-ungarica, con tanto di divise ed equipaggiamenti dell’epoca.