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L’ACCORDO ECONOMICO GLOBALE UE-CANADA (CETA)

2. Il CETA da punto di vista di UE e Canada

2.4. La genesi del CETA

Nel 2005 sono iniziati i negoziati per un Trade and Investement Enhancement Agreement (TIEA) tra UE e Canada. Questo avrebbe dovuto comprendere questioni di cooperazione normativa, appalti pubblici, servizi finanziari e questioni attinenti ai diritti di proprietà intellettuale. Tuttavia il desiderio dell’UE di includere le province canadesi in qualsivoglia accordo ha impedito l’avanzamento dei negoziati. L’UE ha sostenuto che molte barriere nell’accesso al mercato canadese si trovavano a livello provinciale, specialmente di tipo normativo e nel settore degli appalti pubblici. Poiché le misure di liberalizzazione avrebbero raggiunto il livello regionale, provinciale e finanche quello locale nell’UE, la Commissione ha cercato, da questo punto di vista, una reciprocità che il governo federale canadese non poteva assicurare. Pertanto l’UE, nel maggio 2 6, ha interrotto la negoziazione del TIEA, proprio nel momento in cui la Commissione stava lavorando alla sua nuova strategia sulle iniziative nell’ambito della stipulazione di nuovi FTA con le economie emergenti. La lista dei potenziali partner per i nuovi FTA è contenuta nella comunicazione Global Europe220 della Commissione europea dell’ottobre 2 6. Il Canada era escluso da quella lista.221

Il governo canadese ha subito iniziato a cercare di ribaltare la posizione dell’UE al riguardo, sia agendo in patria sia tentando di influenzare i vari stati membri dell’UE al fine di ottenere un cambio di posizione della Commissione. In patria, il Ministero degli affari

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Hübner K., Canada and the EU: Shaping transatlantic relations in the twenty-first century, in: Europe,

Canada and the Comprehensive Economic and Trade Agreement, K. Hübner (ed.), New York, Routledge,

2011, pagg. 1-17. 220

Global Europe: competing in the world. A contribution to the EU’s Growth and Job Strategy, comunicazione della Commissione Europea al Consiglio e al Parlamento Europeo, 4 ottobre 2006; http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2006/october/tradoc_130376.pdf.

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Woolcock S. B.., European Union trade policy: The Canada-EU Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA) towards a new generation of FTAs?, in: Europe, Canada and the Comprehensive

esteri e del commercio ha lavorato per ottenere il sostegno dei governi provinciali e territoriali a favore di un accordo bilaterale foriero d’impegni vincolanti anche per essi. Per fare questo, il governo federale ha istituito un processo di negoziazione cui hanno partecipato le province. I governi provinciali non solo sono stati consultati con ampio anticipo da parte del governo federale prima di ogni round di negoziati, ma sono stati anche rappresentati nella delegazione canadese che ha negoziato il CETA. Inoltre, il Canada ha cercato di influenzare singoli stati membri dell’UE, tra i quali Germania, Danimarca e Francia, per ottenere il loro sostegno a favore di un accordo bilaterale nel Consiglio Europeo e, più precisamente, nel Comitato per le politiche commerciali, che è l’organo che fa la maggior parte del lavoro nello stabilire le politiche commerciali europee. Infatti, se è vero che è la Commissione Europea a sviluppare la strategia commerciale (inclusa quella sui FTA), sono pur sempre gli stati membri che devono approvare tale strategia; e sono sempre gli stati membri a poter guidare, in qualsiasi momento, la politica commerciale della Commissione. In sostanza, la strategia del Canada è stata quella di persuadere dei benefici di un accordo bilaterale un numero sufficiente di stati membri per spostare l’ego della bilancia all’interno del Consiglio.

La Germania aveva interessi commerciali nel mercato Canadese. La Francia era motivata sia da ragioni politiche, in virtù del suo storico legame con il Québec, sia da ragioni economiche, in virtù dei benefici che si sarebbe potuta aspettare da un’ulteriore apertura del mercato dei servizi canadese e da qualche apertura nel proprio mercato agro-alimentare. Il Regno Unito non era contrario, ma neanche molto a favore.222 Ciò ha permesso all’opera di convincimento nei confronti dei singoli governi degli stati membri da parte del Canada di avere successo. Così è stato raggiunto l’accordo di lanciare uno studio congiunto dei costi e dei benefici di relazioni economiche più strette tra UE e Canada al summit UE-Canada tenutosi a Berlino nel giugno 2007.223 Il summit successivo si è tenuto sotto la presidenza francese dell’UE e per il Presidente Sarkozy era prevista una visita in Canada assieme al Presidente della Commissione. Nel periodo precedente a questo incontro il Presidente Sarkozy era stato convinto a fare pressioni affinché le negoziazioni avessero inizio, in parte

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Woolcock S. B.., European Union trade policy: The Canada-EU Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA) towards a new generation of FTAs?, in: Europe, Canada and the Comprehensive

Economic and Trade Agreement, K. Hübner (ed.), New York, Routledge, 2011, pagg. 21-40.

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Il risultato è il già citato Studio Congiunto della Commissione Europea e del Governo del Canada, “Assessing the cost and the benefits of a closer EU-Canada economic partnership”, Ottawa, 2008.

per consolidare le relazioni tra Francia e Québec. Il Presidente Sarkozy ha convinto il Presidente della Commissione Barroso e così la Commissione, appena due anni dopo la rinuncia al TIEA e dopo aver escluso il Canada dalla lista dei Paesi con cui stipulare nuovi FTA, si è trovata nuovamente a lavorare a un accordo bilaterale con il Canada. Per l’UE è stata quindi una decisione politica a essere decisiva per il lancio del CETA e non una decisione dettata dalle pressioni del settore privato sulla Commissione.224