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Tabella 42 - Valori e dati su Castrezzato e comuni limitrofi sulle attività commerciali

Tabella 43 - Densità commerciali a Castrezzato e comuni limitrofi Valore Mercato (€/mq) Tipologia Stato conservativo

Min Max

Abitazioni civili Normale 960 1250 Abitazioni civili Ottimo 1200 1600

Autorimesse Normale 520 640

Box Normale 570 710

Posti auto coperti Normale 420 500

Posti auto scoperti Normale 290 370

Ville e Villini Normale 1050 1350

Magazzini Normale 375 510

Negozi Normale 1100 1350

Uffici Normale 960 1250

Capannoni industriali Normale 375 520

Capannoni tipici Normale 410 560

Laboratori Normale 450 580

Tabella 44 - Dati dell’agenzia del territorio su Castrezzato aggiornato nel 2010 Confinanti di Castrezzato dati 2009 - valori assoluti

Medie Strutture Grandi Strutture Totale

Prov.

Comune Pop. 31/12/08 Alim. N° n Alim. Tot. Sup. Alim. Sup. n alim. Sup. Totale N°

Pdv Sup. Alim. Sup. n alim. Sup. Totale N° Pdv Sup. Alim. Sup. n alim. Sup. Totale N° Pdv Sup. Alim. Sup. n alim. Sup. Totale BS CASTELCOVATI 6.600 11 50 61 617 3.337 3.954 9 802 1.764 2.566 0 0 0 0 70 1.419 5.101 6.520 BS CASTREZZATO 6.724 10 54 64 413 3.639 4.052 7 795 2.431 3.226 0 0 0 0 71 1.208 6.070 7.278 BS CHIARI 18.494 77 198 275 4.360 11.941 16.301 19 4.457 7.576 12.033 3 5.808 11.156 16.964 297 14.625 30.673 45.298 BS COCCAGLIO 8.414 21 62 83 1.274 4.376 5.650 9 987 3.086 4.073 0 0 0 0 92 2.261 7.462 9.723 BS COMEZZANO-CIZZAGO 3.569 8 6 14 620 400 1.020 1 0 950 950 0 0 0 0 15 620 1.350 1.970 BS ROVATO 17.410 54 199 253 3.047 15.494 18.541 9 1.466 4.838 6.304 2 6.415 6.448 12.863 264 10.928 26.780 37.708 BS TRENZANO 5.419 12 34 46 525 2.028 2.553 6 603 782 1.385 0 0 0 0 52 1.128 2.810 3.938 TOTALI 66.630 193 603 796 10.856 41.215 52.071 60 9.110 21.427 30.537 5 12.223 17.604 29.827 861 32.189 80.246 112.435

Confinanti di Castrezzato dati 2009 – densità commerciali

Medie Strutture Grandi Strutture Totale

Prov.

Comune Pop. al 31/12/08 Alim. N° n Alim. Tot. Sup. Alim. Sup. n alim. Sup. Totale N° Pdv Sup. Alim. Sup. n alim. Sup.

Totale N° Pdv Sup. Alim. Sup. n alim.

Sup.

Totale N° Pdv Sup. Alim. Sup. n alim. Sup. Totale BS CASTELCOVATI 6.600 600 132 108 93 506 599 733 122 267 389 0 0 0 0 94 215 773 988 BS CASTREZZATO 6.724 672 125 105 61 541 603 961 118 362 480 0 0 0 0 95 180 903 1.082 BS CHIARI 18.494 240 93 67 236 646 881 973 241 410 651 6.165 314 603 917 62 791 1.659 2.449 BS COCCAGLIO 8.414 401 136 101 151 520 671 935 117 367 484 0 0 0 0 91 269 887 1.156 BS COMEZZANO-CIZZAGO 3.569 446 595 255 174 112 286 3.569 0 266 266 0 0 0 0 238 174 378 552 BS ROVATO 17.410 322 87 69 175 890 1.065 1.934 84 278 362 8.705 368 370 739 66 628 1.538 2.166 BS TRENZANO 5.419 452 159 118 97 374 471 903 111 144 256 0 0 0 0 104 208 519 727 TOTALI 66.630 345 110 84 163 619 781 1.111 137 322 458 13.326 183 264 448 77 483 1.204 1.687

5.10 Analisi SWOT

Punti di forza

- Autodromo Franciacorta “Daniel Bonara”, il Golf Resort “La Colombera” e altri servizi sovracomunali (Arena ski-roller, piscina comunale)

- Industria edilizia presente

Punti di debolezza

- L’ex discarica come elemento ambientale negativo

- Il centro storico come elemento di condivisione non più attrattivo

- Comunità chiusa Opportunità

- Rilancio dell’economia locale diminuendo l’evasione di spesa verso i paesi limitrofi - Castrezzato come polo ludico sportivo - Nodo infrastrutturale

Minacce

- Esternalità negative dei progetti Brebemi e alta velocità;

- Esclusione del paese dagli snodi commerciali e infrastrutturali a causa di mancate politiche locali

PARTE SECONDA

6. Una proposta di progetto: la creazione di un distretto diffuso del

commercio nella Franciacorta

6.1 Che cos’è un distretto del commercio?

Si definisce Distretto del commercio l’ambito di livello infracomunale, comunale o sovra comunale nel quale i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregate sono in grado di fare del commercio il fattore di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali. I Distretti del Commercio sono ambiti territoriali ben individuabili, identificabili come polarità commerciali attrattive a livello infracomunale, comunale o sovracomunale, caratterizzati da un’offerta integrata sul piano della distribuzione ed espressione di una Comunità locale, innanzitutto di imprenditori, capace di integrare al fattore commerciale gli elementi economici, infrastrutturali, culturali e sociali peculiari del territorio. La Comunità locale, insieme al Comune, provvede alla gestione, alla qualificazione e allo sviluppo del Distretto, in una logica di sussidiarietà e di responsabilità collegiale della vitalità del Distretto come risorsa e patrimonio comune. Un Distretto del commercio è quindi fondato, prima di tutto, sulla visione condivisa della necessità biunivoca di qualificare, sviluppare e consolidare la polarità commerciale espressa da quel territorio quale componente essenziale e non accessoria del tessuto sociale di un’area urbana e, d’altro canto di migliorare l’intero contesto urbano per poter valorizzare al meglio il tessuto commerciale che vi è inserito e che vi opera. La Regione Lombardia promuove, attraverso i Distretti del Commercio, una modalità di intervento sul tessuto urbano integrata, condivisa e concertata tra le parti economiche, politiche e sociali che vi vivono. Avendo esaminato attentamente la pluralità di esperienze e di modelli codificati e sperimentati nei Paesi europei ed extraeuropei più avanzati, oltreché in talune realtà locali italiane, non si è ritenuto possibile calare dall’alto un modello rigido ed univoco in cui codificare uniformemente i Distretti, esistenti o potenziali, propri della realtà lombarda. Proprio perché consapevoli della poliformità e pluralità di caratteristiche che il contesto territoriale, urbano, antropico ed economico-commerciale assume nella regione, attraverso un documento di indirizzi si è inteso fornire un approccio ed un metodo di lavoro che accomuni e orienti la nascita dei Distretti del commercio in Lombardia, salvaguardandone la pluralità di espressioni operative. Per promuovere efficacemente il consolidamento e lo sviluppo delle polarità commerciali nei contesti urbani, Regione Lombardia ha assunto i seguenti principi guida:

– la fiducia nella capacità delle persone, singole e associate, di costruire il benessere collettivo e quindi il valore della partecipazione ampia e diffusa dei singoli e delle loro libere aggregazioni;

– la libertà e la responsabilità, quali risorse primarie per lo sviluppo imprenditoriale, la coesione sociale e l’autentica partecipazione;

– la sussidiarietà come riferimento per un’adeguata iniziativa ed attività di governo;

– la fiducia e la cooperazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, sia nell’individuazione degli obiettivi sia nella costruzione degli strumenti per la loro attuazione;

– la semplificazione delle procedure, lo snellimento dei tempi e delle modalità attuative degli strumenti di intervento, valorizzando nel modo più ampio possibile le opportunità offerte

dalle tecnologie informatiche e dalla normativa in materia di autocertificazione e semplificazione amministrativa;

– il diritto ad una celere risposta alle domande inerenti l’ottenimento di finanziamenti pubblici.

La configurazione dei Distretti e il loro legame con il contesto territoriale sono differenti a seconda delle realtà locali; in particolare, si assume come criterio discriminante quello della rilevanza e della dimensione dei centri urbani, anche come indicatore della loro attrattività commerciale, adottando la seguente ripartizione:

a) Comune capoluogo di regione: per popolazione, estensione e differenziazione del tessuto commerciale, ha una propria irripetibile identità;

b) Comuni capoluogo di provincia: hanno un ruolo fondamentale come polarità commerciali e attrattive in genere, di solito sull’intero bacino provinciale;

c) Comuni non capoluogo con almeno 25.000 abitanti: hanno una propria identità e attrattività a livello sovracomunale;

d) Comuni con meno di 25.000 abitanti: hanno di norma un’identità commerciale ed un’attrattività turistica solo all’interno di sistemi territoriali e commerciali inter/sovracomunali.

Tutto ciò considerato si è ritenuto opportuno definire due distinte. Misure d’intervento:

- Misura 1, rivolta specificatamente alle polarità sovracomunali costituite dal capoluogo di regione e dai capoluoghi di provincia;

- Misura 2, rivolta ai Comuni con almeno 25.000 abitanti e alle altre realtà comunali non capoluogo, qualora agiscano in modo integrato tra loro.

E` necessario che per accedere alla Misura 1, l’area distrettuale proposta sia adeguatamente individuata, descritta e perimetrata. Ciascun capoluogo può identificare anche una pluralità di Distretti distinti tra loro, ma deve necessariamente presentare a Regione Lombardia un unico programma d’intervento, ancorchè articolato su più polarità distrettuali. Per accedere alla Misura 2, invece, tale perimetrazione non e` obbligatoria, ma, trattandosi di centri urbani di ridotte dimensioni, è necessario che il partenariato che propone il Distretto, sia costituito da un’aggregazione di almeno 3 Comuni contermini. I Comuni con almeno 25.000 abitanti, possono presentare domanda singolarmente, ma hanno altresì la facoltà di costituire o partecipare ad aggregazioni con altri Comuni contermini. I Distretti proposti all’interno dei Comuni capoluogo sono denominati Distretti Urbani del Commercio (abbreviati in DUC). I Distretti proposti negli altri Comuni (non capoluogo di provincia) sono denominati Distretti Diffusi del Commercio (abbreviabile in DDC).

6.2 Rapporto tra distretto e Brebemi

Secondo la mappa dei distretti commerciali della Regione Lombardia, è possibile verificare come lungo il tracciato dell’autostrada Bre.Be.Mi non esistano Distretti del commercio

diffuso del commercio tra Castrezzato, Chiari e Rovato si mette in relazione con il tracciato autostradale BreBeMi che attraversa tutti e tre i comuni con la presenza della barriera di esazione a Castrezzato, dove il tracciato arrivando da Brescia, attraversa il territorio di Rovato ed entra attraverso la barriera nell’autostrada vera e propria trovando pochi chilometri dopo il primo casello autostradale di Chiari. L’opportunità che questa importante infrastruttura è quella di creare, all’interno delle azioni del distretto, delle politiche atte a mitigare il disagio che l’infrastruttura porta tramite investimenti di sostenibilità e impatto ambientale nel limite del possibile delle tipologie di intervento previste all’interno di un distretto.

Tavola 15 - Relazione tra il tracciato BreBeMi e i comuni costituitosi Distretti del Commercio (fonte: