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Gli occupation orders – Family Law Act 1996, Part IV, Family Home and

4. IL CIVIL LAW E LA VIOLENZA DOMESTICA

4.4. Gli occupation orders – Family Law Act 1996, Part IV, Family Home and

Un occupation order ha lo scopo principale di separare fisicamente le parti e ridurre così le occasioni di violenza47 e può essere emesso in combinato con un non – molestation order.

Un occupation order può avere ad oggetto il diritto del richiedente di continuare a occupare la dimora nella quale le parti hanno vissuto o vivono insieme o, in alcuni casi, in cui avevano l’intenzione di vivere insieme48. In queste circostanze un occupation order può svolgere due funzioni principali: può conferire a un soggetto il diritto di occupare una proprietà pur non essendone titolare in virtù di un contratto o ai sensi del diritto di proprietà, o rafforzare un diritto preesistente; e può escludere dalla proprietà un’altra parte, o altrimenti regolamentare il diritto di quella parte ad occupare la proprietà, anche nel caso in cui sia l’unico proprietario dell’immobile.

Le regole che disciplinano gli occupation orders sono più complesse rispetto a quelle riferite ai non molestation orders, da quando il FLA del 1996, in modo piuttosto improvviso, contraddistinse differenti categorie di richiedenti, a seconda del loro status civile e del loro diritto ad occupare la proprietà. Conseguentemente 5 sezioni trattano 5 diverse ipotesi:

 s 33: persone associate (“associated persons”) di qualsiasi categoria, nel caso in cui il richiedente abbia il diritto di occupare la proprietà o sia titolare di “home rights” ai sensi della s 30.

 s 35: ex coniuge o ex partner civile, nel caso in cui il richiedente non abbia alcun diritto di occupare la proprietà, ma il convenuto sì.

47 HARRIS – SHORT S. And MILES J., Family Law: Text, Cases, and Materials, Oxford, Oxford

University Press, 2011, p.244.

60  s 36: conviventi o ex conviventi, nel caso in cui il richiedente non abbia alcun diritto di occupare la proprietà, ma il convenuto sì.

 s 37: coniugi, ex coniugi o ex partners civili, nel caso in cui nessuna delle parti abbia il diritto di occupare la proprietà.  s 38: conviventi o ex conviventi, nel caso in cui nessuna delle

parti abbia il diritto di occupare la proprietà.

E’ importante individuare l’esatta sezione a cui riferirsi, poiché ognuna di esse prevede differenti criteri di qualificazione, conferisce poteri diversi a seconda dei vari tipi di ordini che possono essere emessi e delle condizioni che possono prevedere, prevede una durata massima diversa per ogni ordine, richiede che il tribunale consideri differenti fattori al fine di esercitare la propria discrezione nell’emettere l’ ordine, definisce le condizioni dell’ordine e determinare la sua durata e infine, in alcuni casi, vincola l’esercizio della discrezionalità del giudice, poiché impone la sussistenza di determinate circostanze per emettere l’ordine, in conformità del “bilanciamento del danno”.

Emerge sicuramente che i più tutelati siano i richiedenti che detengono il diritto di proprietà sull’immobile, a prescindere da qualsiasi tipo di legame abbiano con il convenuto, e il coniuge o il partner civile titolari dei diritti sulla casa, ai sensi della sezione 30. Invece i richiedenti che non hanno alcun diritto di occupare la proprietà, possono comunque ottenere il diritto ad occupare la casa familiare di proprietà del partner ma sono classificati in base al tipo di relazione che hanno con il convenuto: coniugi o partners civili (attuali e passati) sono tutelati dalle sezioni 35 e 37; i conviventi (attuali e passati) ricevono una tutela, seppur minore, dalle sezioni 36 e 39. Gli altri soggetti che non sono presi in considerazione dalla presente legge non possono richiedere un occupation order.

61 A = APPLICANT R = RESPONDENT A e R sono “associated persons”? No FLA inapplicabile

s 42 non – molestation order

A: ha diritto di occupare la proprietà o è titolare di diritti sulla casa ai sensi della s 30 No Sì s 33 A e R sono/sono stati:coniugi, partners civili o conviventi? No No occupation order Sì R è legittimato ad occupare la proprietà? Sì No s 37:coniugi, partners civili s 38: conviventi s 35: coniugi, partners civili s 36: conviventi

62 4.4.1. Sezione 33: i soggetti legittimati – the person entitled.

Un ordine emesso ai sensi di questa sezione49 permette a colui che possiede il diritto di occupare la proprietà – person entitled - di continuare ad occuparla a discapito della controparte. Il giudice può ordinare all’imputato50 di permettere al richiedente di entrare e rimanere nell’abitazione o in una parte di essa o di regolare l’occupazione dell’abitazione nei confronti di una o di entrambe le parti. Nel caso in cui viceversa sia l’imputato legittimato ad occupare la proprietà in oggetto il giudice può proibire, sospendere o restringere l’esercizio del suo diritto. Se l’imputato è il titolare del diritto di proprietà sulla casa e l’attore è il coniuge o il partner civile, tali diritti possono essere ridimensionati o addirittura estinguersi poiché si può ordinare all’imputato di abbandonare l’abitazione o una parte di essa. In virtù di tale legge si permette di regolare nello specifico l’utilizzo della casa nei confronti delle parti, come ad esempio: consentire a ciascuna parte l'uso esclusivo di una camera da letto, vietare la comunicazione tramite note; richiedere a ciascuna parte di informare, con anticipo, l’altra parte, circa eventuali assenze durante la notte. Si configura quindi un’ampia tutela della vittima

49 FLA 1996, ss. 33 (1):

If—

(a) a person ("the person entitled")—

(i) is entitled to occupy a dwelling-house by virtue of a beneficial estate or interest or contract or by virtue of any enactment giving him the right to remain in occupation, or

(ii) has matrimonial home rights in relation to a dwelling-house, and (b) the dwelling-house—

(i) is or at any time has been the home of the person entitled and of another person with whom he is associated, or

(ii) was at any time intended by the person entitled and any such other person to be their home, the person entitled may apply to the court for an order containing any of the provisions specified in subsections (3), (4) and (5).

50

Ibid, ss. 33 (3):

An order under this section may—

(a) enforce the applicant's entitlement to remain in occupation as against the other person ("the respondent");

(b) require the respondent to permit the applicant to enter and remain in the dwelling-house or part of the dwelling-house;

(c) regulate the occupation of the dwelling-house by either or both parties;

(d) if the respondent is entitled as mentioned in subsection (1 )(a)(i),prohibit, suspend or restrict the exercise by him of his right to occupy the dwelling-house;

(e) if the respondent has matrimonial home rights in relation to the dwelling-house and the applicant is the other spouse, restrict or terminate those rights;

(f) require the respondent to leave the dwelling-house or part of the dwelling-house; or (g) exclude the respondent from a defined area in which the dwelling-house is included.

63 anche laddove non sia titolare del diritto di occupare l’abitazione poiché priva della proprietà; tale previsione normativa permette alla donna di svincolarsi dal partner violento, soprattutto nei casi in cui vi è una dipendenza economica nei suoi confronti. A tal fine si rivela una misura efficace proprio perché molto spesso è la mancanza di risorse economiche che non permette di trovare un’altra abitazione e che impedisce alle donne vittime di violenza, di allontanarsi dal compagno.

Un ordine ai sensi di questa sezione può essere effettuato per un periodo specifico, di norma dai 6 ai 12 mesi, fino al verificarsi di un determinato evento o fino all’emanazione di un nuovo ordine. Ai sensi della sezione 33 (6)51 il giudice a sua discrezione può decidere se concedere l’ordine in virtù della condotta delle parti, delle esigenze abitative e delle risorse economiche delle parti e del figlio e infine delle eventuali ripercussioni nei confronti della salute, sicurezza e benessere delle parti e di qualsiasi figlio, a causa della decisione del giudice circa l’emanazione o meno dell’ordine.

Il giudice dovrà emettere l’ordine qualora dovesse rilevare l’eventualità che il richiedente o un relevant child possano subire un danno significativo, in base alla condotta del convenuto, laddove non sia stato emesso un ordine52.

51 Ibid, ss. 33 (6):

In deciding whether to exercise its powers under subsection (3) and (if so) in what manner, the court shall have regard to all the circumstances including—

(a) the housing needs and housing resources of each of the parties and of any relevant child;

(b) the financial resources of each of the parties;

(c) the likely effect of any order, or of any decision by the court not to exercise its powers under subsection (3), on the health, safety

or well-being of the parties and of any relevant child; and

(d) the conduct of the parties in relation to each other and otherwise.

52 FLA 1996, 33 (7) :

If it appears to the court that the applicant or any relevant child is likely to suffer significant harm attributable to conduct of the respondent if an order under this section containing one or more of the provisions mentioned in subsection (3) is not made, the court shall make the order unless it appears to it that—

(a) the respondent or any relevant child is likely to suffer significant harm if the order is made; and

(b) the harm likely to be suffered by the respondent or child in that event is as great as, or greater than, the harm attributable to

conduct of the respondent which is likely to be suffered by the applicant or child if the order is not made.

64 L’ordine invece non dovrà essere emesso qualora il giudice ritenga che nel caso di una sua emanazione, l’imputato o un relevant child incorra nella possibilità di soffrire un danno significativo; oppure che il danno cagionato all’imputato o al relevant child in questa circostanza sia pari o maggiore di quello che rischiano di subire l’attore o il bambino, a causa della condotta dell’imputato, laddove l’ordine non venga emesso. Le sottosezioni 33 (6) e (7) non fanno altro che stabilire due procedimenti di bilanciamento del danno distinti53. Se dal bilanciamento del danno ai sensi del comma (7), l’attore risulta parte lesa, il giudice non ha alcuna discrezionalità riguardante la necessità di emettere l’ ordine, ma ha la facoltà di decidere solo in merito alla durata e alle condizioni dello stesso. Nel caso in cui siano soddisfatte le condizioni per applicare il comma (7) il giudice è obbligato ad emettere un ordine54. In caso contrario il giudice avrà un’ampia discrezionalità ai sensi del comma (6) 55. Quindi, nella sostanza, il comma (6) ha una funzione sussidiaria rispetto al comma (7).

53 Chalmers v Johns [1999] 1 FLR 392; Dolan v Corby [2011] EWCA Civ 1664, [2012] 2 FLR

1031.

54 HARRIS – SHORT S. and MILES J., Family Law: Text, Cases, and Materials, Oxford, Oxford

University Press, 2011, p.248.

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4.5 Le azioni promosse da terzi per proteggere le vittime – Domestic