2.3. Il Comprehensive Assessment
2.3.2. Stress Test
2.3.2.1. Gli scenari dello stress test
Abbiamo appena detto come funziona e quali sono gli obiettivi dello stress test, tra questi obiettivi il principale è quello di testare la resilienza del sistema bancario, tale prova è stata effettuata tramite delle ipotesi sull'evoluzione del mercato; queste ipotesi a loro volta (ovvero quelle relative al comprehensive assessment) sono state inserite in due scenari evolutivi uno di base (base line scenario) e uno avverso (adverse scenario), le banche sono tenute ha mantenere un coefficiente minimo di CET1 dell’8% nel primo scenario, mentre nello scenario avverso il requisito relativo a tale coefficiente deve essere pari al 5,5%. Preciso che gli scenari in questione sono stati elaborati da enti differenti, infatti, come scenario di base è stato utilizzato il quadro previsionale pubblicato dalla Commissione europea nel febbraio del 201454, mentre lo scenario avverso è stato
elaborato dalla BCE e dal Comitato europeo per il rischio sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB). Sappiamo, in base a quanto detto nel paragrafo precedente, che l’orizzonte temporale considerato è di tre anni, dal 2014 al 2016, anziché di due come in precedenti esercizi europei: questo implica che le perdite
53 Banca centrale europea, Nota:valutazione approfondita ottobre 2013, op. cit., pag. 12.
54 Commissione Europea, Relazione della commissione europea al consiglio e al parlamento europeo, allegato Italia, Bruxelles, 2014.
69 si cumulino nell’arco del triennio considerato, risultando, perciò, più elevate. Dunque gli scenari delineano l’evoluzione di una serie di variabili chiave, tra cui la crescita economica, l’inflazione, i tassi d’interesse a lungo termine, l’andamento dei prezzi delle attività reali e finanziarie. Le ipotesi relative a queste variabili rappresentano, quindi, il quadro esogeno che le banche hanno utilizzato, e utilizzano, nei loro modelli al fine di simulare l’andamento delle principali grandezze aziendali. La robustezza dei bilanci bancari è stata valutata con riferimento a un vasto insieme di perdite derivanti dai rischi degli investimenti (credito, sovrano, mercato) e da quelli di rifinanziamento.
Vediamo, allora, più nel dettaglio quali sono le ipotesi su cui si basano gli scenari dello stress test, considerando prima la situazione dell'area euro in generale, per poi concentrarci su quella che è la situazione prevista per il sistema Italia: nello scenario di base il PIL dell’area dell’euro cresce a un tasso medio di circa l’1,6 per cento in termini reali (cfr. tabella 2); nello scenario avverso si riduce dello 0,7 per cento nel 2014, dell’1,4 nel 2015, è stazionario nel 2016.
Tabella 2: Scenari macroeconomici (valori percentuali)
Fonte: Banca d'Italia, Nota sulla modalità di conduzione di valutazione approfondita, Roma, 2014, pag.4.
In termini cumulati, lo shock negativo al PIL dell’area nello scenario avverso nel triennio è di 6,6 punti percentuali rispetto allo scenario di base. La caduta del PIL rispetto allo scenario di base è del 6,1% nel nostro paese, (a fronte del 7,6% per la Germania e il Regno Unito, circa 6% in Spagna e Francia). Inoltre, per evitare
70 che questa prova di stress venga considerata indulgente, così come è stato considerato il test precedente (EBA 2011), si cerca di garantire un maggior grado di severità considerando ai fini della valutazione, non le deviazioni rispetto allo scenario di base, ma quelle che si riferiscono alla dinamica del prodotto in termini reali nell’ipotesi avversa, per l’Italia il PIL risulta in contrazione nell’intero triennio, a fronte di una situazione stazionaria nell’ultimo anno per l’area euro nel suo complesso, in pratica lo scenario implica per l’Italia una recessione di durata eccezionale (5 anni), in cui il PIL si contrarrebbe complessivamente di 7,5 punti percentuali; rispetto al picco ciclico del 2007 la caduta sarebbe prossima al 12%, un crollo di questa entità si è verificato solo dopo il secondo conflitto mondiale55.
Oltre alla fortissima caduta del PIL reale, lo stress test rileva per l’Italia l’ipotesi di aumento dei tassi d'interesse a medio lungo che oltre a determinare un aumento delle perdite, accresce il costo della raccolta; l’aumento dei tassi a lungo termine sui titoli pubblici non è solo determinato dalle ipotesi avverse sui rischi sovrani (che tanto hanno inciso sui bilanci bancari), ma dipende anche dall’utilizzo nello scenario di base di ipotesi ferme alla situazione di febbraio 2014, la quale non incorpora il rapido calo dei rendimenti dei titoli pubblici osservato in concomitanza dello svolgimento del test. Nello scenario avverso è stato ipotizzato un aumento dei tassi a lungo termine negli Stati Uniti che raggiunge un picco di 250 punti base, con conseguenti perdite di valore sulle esposizioni in titoli, inclusi quelli pubblici. È stata ipotizzata, poi, una trasmissione completa degli effetti dell’aumento dei tassi di interesse a lungo termine sul valore delle attività incluse nei portafogli detenuti per finalità di negoziazione (Held for Trading, HfT) o valutati al fair value; per le esposizioni sovrane classificate nei portafogli come disponibili per la vendita (Available for Sale, AFS) l’impatto è stato parzialmente sterilizzato con un’incidenza della perdita pari al 20% nel primo anno, al 40 nel secondo e al 60 nel terzo. Tra i
55 Banca d'Italia, Nota tecnica sulle modalità di conduzione dell'esercizio di valutazione approfondita, Roma, 2014, pag. 5.
71 fattori di rischio considerati vi è stato anche uno shock ai prezzi degli immobili (ipotizzando uno shock negativo sul prezzo delle abitazioni), pari all’11 per cento nel complesso dell’area dell’euro e al 5% in Italia. Come dicevamo prima le stime delle perdite sono state effettuate ipotizzando bilanci invariati durante l’orizzonte dell’esercizio (ipotesi di static balance sheet), con la sola eccezione di quelle banche interessate da piani di ristrutturazione approvati dalla Commissione europea (per l’Italia la Banca Monte dei Paschi di Siena), che, tuttavia, nello scenario avverso sono stati soggetti a ipotesi più conservative rispetto a quanto previsto nel piano. L’ipotesi di bilancio statico accresce la severità dell’esercizio dal momento che si ipotizza in tal modo che le banche non possano intraprendere azioni di mitigazione del rischio, ad esempio ricomponendo il bilancio verso attività meno rischiose, che assorbono meno capitale. Anche le ipotesi conservative richieste per le banche con piani di ristrutturazione accrescono la severità dell’esercizio, infatti, anche se per le banche bocciate dall'AQR è prevista, dai piani della BCE, la possibilità di effettuare manovre volte a migliorare la qualità dei propri bilanci (ad esempio tramite aumenti di capitale) è opportuno, per motivi prudenziali, considerare al ribasso tali operazioni così da non sovrastimare il loro valore. Ricordiamo nuovamente,poi, che negli stress test sono stati integrati gli esiti derivanti dall'AQR; le principali integrazioni riguardano l’ammontare dello stock iniziale di esposizioni performing e non performing56, i parametri di rischio, il patrimonio a disposizione della banca per far fronte alle ulteriori perdite attese nell’orizzonte temporale dell’esercizio di stress. Ciò assume particolare rilievo nel caso in cui la revisione della qualità degli attivi ha evidenziato esigenze di accantonamenti aggiuntivi, poiché questi vanno a decurtare il valore di partenza del patrimonio utilizzato nello stress test e accrescono le stime di perdita lungo l’orizzonte temporale dell’esercizio (2014-2016). Infine, come per l’AQR, la robustezza dei risultati dello stress tes è stata valutata mediante un severo processo di quality assurance. Questo ha l'obiettivo di verificare sia la corretta applicazione della
56 Banca d'Italia, Nota tecnica sulle modalità di conduzione dell'esercizio di valutazione approfondita, Roma, op. cit., 2014.
72 metodologia prevista dall’EBA e delle ulteriori indicazioni fornite dalla BCE, sia il grado di coerenza tra i risultati presentati dalle banche e gli shocks ipotizzati.