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La Grande Basilica

Alla fine del V secolo venne decisa la costruzione della Grande Basilica posta ad est del primo edificio di culto. Per fare spazio alla sua costruzione furono demolite alcune strutture preesistenti tra le quali sono state scavate una cisterna e una piccola abitazione indipendente.89 In realtà si possono distinguere almeno due diverse fasi costruttive dell’edificio religioso che manterrà sempre inalterata la propria impostazione di basilica con navate, transetto ed abside sporgente, quest’ultima coperta da una semicupola.90 La fase più antica, databile appunto alla fine del V secolo, prevedeva un corpo centrale a tre navate con il transetto a campata unica91, alle cui estremità stavano due pastophoria. La larghezza della navata mediana raggiungeva la ragguardevole misura di quattordici metri. Innanzi all’abside vi era l’area presbiteriale recintata da lastre marmoree; inoltre era probabile l’esistenza di una galleria superiore, le cui scale d’accesso forse erano situate lungo il lato occidentale, ma di cui non è rimasto nulla. In realtà la prima Grande Basilica, rappresentante il più antico esempio di edificio sacro di dimensioni monumentali del Basso Egitto, probabilmente non fu mai completata, rimanendo così a livello di fondazioni. Un successivo intervento, databile alla fine del V secolo, pianificò l’ingrandimento del progetto della prima Grande Basilica attraverso la tripartizione della navata del transetto con lo slittamento verso Est dell’abside e lo spostamento dei pastophoria ai lati della stessa.Il nuovo transetto era connotato da venti colonne, mentre l’abside era stata dotata di tre aperture. La nuova basilica aveva una lunghezza di quasi sessanta metri (più precisamente cinquantasette metri e sessanta), il che la rendeva probabilmente la basilica più grande costruita fino ad allora in Basso Egitto. La navata centrale era scandita dalla presenza di trenta colonne, quindici per lato, di cui sono ancora visibili alcuni piedistalli in marmo. Alle pareti sono stati rinvenuti alcuni resti di lastre di marmo

89

P. Grossman, Report on the Excavations at Abu Mina in autumn 1990, in “BSAC”, n. 31 (1992), pp. 31 – 41.

90 Grossmann, Recenti risultati.., cit., pp. 129 – 133.

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Si è notato come l’abside più antica, che si trovava 5,5 metri più ad ovest della nuova, fosse in relazione con le arcate orientali del transetto. Vedi Ibid., p. 131.

che rivestivano le pareti della chiesa; inoltre Kaufmann accenna al rinvenimento di numerose tessere vitree che suggerirebbero la presenza di decorazioni musive.

Fig. 6 – Le due fasi evolutive della Grande Basilica92

All’incrocio tra navata e transetto si trovava il presbiterio al cui centro vi era l’altare, coperto da un

ciborium a quattro colonne; dietro l’altare vi era una struttura ad arco su colonne che

probabilmente altro non era che synthronon utilizzato dal clero.93

92

Grossmann P., Abû Mînâ, in “Ägypten in spätantik-christlicher Zeit. Einführung in die koptische Kultur“ a cura di M. Krause, Wiesbaden 1998, p. 286, fig. 6.

93

Dalla parte opposta, vi erano gli unici due accessi diretti all’edificio, uno sul lato Sud e l’altro, il principale poiché dava sulla grande piazza antistante la basilica, sul lato Nord. Il terzo passaggio, connotato da due colonne, era quello ad Est comunicante con il nartece prima e il martyrium poi. Il lato orientale invece era dotato di due aperture, a metà delle braccia del transetto, dalle quali si accedeva agli annessi laterali orientali, forse i due pastophoria traslati della precedente Grande Basilica, dimostrazione della loro esistenza già a livello progettuale.

Il battistero

Anche il battistero, pur non cambiando la propria posizione all’interno del grande complesso ecclesiastico di Karm Abu Mina, ha visto susseguirsi diverse fasi di costruzione.94 La sua prima edificazione è in stretta connessione con l’innalzamento della basilica a tre navate del martyrium. Oltre la parete occidentale della basilica si trovavano quattro stanze delle quali due erano di servizio mentre quella interna settentrionale era dotata di una piccola piscina battesimale con scalini. L’ultima stanza, caratterizzata dalla forma ad elle, probabilmente veniva utilizzata per le unzioni post battesimali ed i riti contro i demoni. Per le fondamenta di questo battistero furono utilizzati, unica eccezione del complesso sacro, mattoni non cotti e nella parte in elevato pietre tagliate di riuso proveniente da qualche costruzione di età faraonica delle vicinanze. Speculare all’edificazione dei lunghi ambienti esterni alla basilica, forse due navate aggiuntive, vi fu la costruzione di due piccole camere a Nord e Sud del complesso battisteriale. In realtà i due nuovi ambienti, collegati solo alle navate esterne ma non al battistero, non avevano inerenza con quest’ultimo. L’edificazione del battistero è un alto chiaro segnale di come già nel IV secolo il santuario dovesse far fronte ad un numero sempre crescente di pellegrini.

Durante la seconda metà del V secolo vi fu un’improvvisa e repentina distruzione/riedificazione del complesso battisteriale. La nuova struttura era almeno tre volte più grande e la stessa piscina battesimale e l’ambiente che la ospitava erano notevolmente più spaziose. Le nuove stanze erano più grandi ed erano adibite ai soliti riti pre e post battesimali. A sud del battistero vi erano due lunghe stanze affiancate, la cui funzione è sconosciuta, di uguali dimensioni: una era a settentrione

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ed una a meridione, quest’ultima era caratterizzata da una piccola abside nella sua estremità occidentale.

Fig. 7 – Le prime fasi del battistero95 Fig. 8 – Il battistero dopo gli interventi giustinianei (VI secolo)96

Secondo Grossmann97 questo improvviso cambiamento non è riconducibile al solo, eventuale, aumento dei fedeli. A suo parere l’intero complesso battisteriale non fu solo ingrandito ma completamente ripensato con l’aggiunta di nuovi ambienti che prima non esistevano. La

95

Grossmann, Christliche Architektur…, cit.;fig. 21a.

96 Ibid.; fig 21b. 97

spiegazione potrebbe riallacciarsi con le diverse necessità sorte a causa di un cambiamento del rito battesimale. Se, come lo studioso tedesco afferma sulla scorta di altri autori98, fino al V secolo il battesimo non prevedeva tutta quella serie di cerimonie accessorie – come l’unzione – diventate poi parte integrante del rito, la loro introduzione rendeva effettivamente necessaria l’edificazione di nuovi ambienti.

Assieme alla riedificazione in forma tetraconca del martyrium nel VI secolo, si decise l’edificazione di un nuovo battistero. In realtà la pianta del nuovo complesso insisteva, almeno nella sua parte Nord-orientale, sulla precedente; mentre la parte a meridione fu completamente distrutta ed ora è parzialmente leggibile solo attraverso le fondamenta. Il nuovo battistero99 era formato principalmente da sette stanze delle quali la più importante era sicuramente la sala ottagonale posta al centro del complesso. Essa era composta da quattro conche agli angoli, mentre lungo i quattro lati vi erano altrettante aperture. Al centro stava una grande vasca provvista di due accessi a gradini ad Ovest ed Est.La piscina misurava un diametro di due metri e trenta ed una profondità di un metro e sessanta, tanto che poteva accogliere contemporaneamente dalle due alle tre persone alla volta. La vasca era coperta da un ciborium a otto colonne, mentre la pavimentazione del fondo era ad opus sectile, ad ulteriore prova della ricchezza e della fama raggiunta in quel periodo dal santuario.100 L’accesso meridionale portava ad un cortile interno colonnato dove i fedeli probabilmente attendevano di essere ammessi nel santuario dopo il battesimo appena avvenuto. La seconda stanza per importanza era quella occidentale, dove qualche anno più tardi si costruì un nuovo e più piccolo battistero posto a sud del precedente: probabilmente veniva utilizzato nei periodi di minor afflusso e richiesta di battesimi, oppure si era scelto di dividere le fonti battesimali a seconda del sesso del fedele.101 La piscina era profonda circa un metro e trenta ed era coperta da un ciborio, di cui sono ancora visibili attorno alla vasca i fori delle colonne.102 Sull’angolo nordorientale vi era l’unico accesso dall’esterno, più precisamente dalla grande piazza, ed al cui fianco vi era l’ingresso al martyrium. Il piccolo spazio a fianco dell’ingresso invece era la sede della cisterna che forniva d’acqua, quella piovana raccolta dal tetto, le fonti battesimali. Ancora oltre si trovava la stanza che fungeva da collegamento tra la sala ottagonale ed il

martyrium: era probabilmente questa la via di ingresso principale seguita dai pellegrini, come

98 Ibid., p. 69, nota 10. 99

P. Grossmann, Report on the excavations at Abu Mina in spring 1998, “BSAC” n.38 (1999), pp. 76 – 78.

100

Ibid., pp. 76 – 77.

101 P. Grossmann, Report on the excavations at Abu Mina in spring 2000, “BSAC” n.40 (2001), p. 98. 102

suggerirebbero la presenza di nicchie ai lati della parete Est. Infine c’era la lunga sala a Nord del nuovo battistero, la quale era con ogni probabilità adibita a spogliatoio e luogo di preparazione prima del rito battesimale.