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Il grande Xenodochium

Il grande Xenodochium112 è una delle più rilevanti strutture emerse a Karm Abu Mina. Il suo prospetto meridionale era rivolto verso la piazza dei pellegrini, quello orientale sulla via colonnata Nord, quello settentrionale sulla secondaria via colonnata che lo separava dal complesso dei bagni pubblici: questo rendeva il grande Xenodochium forse l’edificio pubblico più importante del centro dopo il complesso ecclesiastico.

La sua pianta, pur apparendo un quadrilatero quasi perfetto, era in realtà trapezoidale a causa dei lati settentrionale e meridionale non perfettamente in asse. Il centro era formato da una grande corte aperta, circondata da un porticato, che ne costituiva il nucleo. La grandezza dell’intero complesso, la cui larghezza di trentaquattro metri lungo l’asse Ovest – Est e tra i trentasei ed i quarantatré metri lungo l’asse opposto, lo poneva tra gli edifici più grandi e sviluppati di Karm Abu Mina.113 Il complesso presentava due ingressi principali: uno sul lato Nord e l’altro su quello Sud. L’accesso meridionale era raggiungibile dalla piazza principale e si trovava esattamente di fronte all’entrata al martyrium; il secondo ingresso invece si apriva a settentrione lungo la via colonnata.

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Grossmann, Recenti risultati.., cit.; p. 126.

112 P. Grossman, J. Kosciuk, Report on excavations at Abu Mina in spring 2005, in “BSAC”, n.44 (2005), pp. 37 – 44. 113

Questa disposizione andava a suggerire la formazione di un corridoio immaginario per i pellegrini, che collegava martyrium e grande Xenodochium, ribadendo l’importanza di quest’ultimo.

La corte interna era larga circa diciassette metri lungo l’asse Est – Ovest; e di circa di quattordici su quello opposto. Il portico, caratterizzato da arcate su colonne, aveva una profondità di circa tre metri e settantacinque su tutti i lati eccetto su quello settentrionale, profondo due metri e ventitré.114 Le colonne avevano un intervallo piuttosto breve, mai superiore ad un metro e cinquanta; e se a ciò si aggiunge la presenza di pilastri di dimensioni notevoli agli angoli del portico è allora probabile che esso avesse anche compiti strutturali riferiti alla presenza di almeno un piano superiore, di cui si sono anche trovate le scale di accesso.

Il lato settentrionale si presentava completamente diverso dagli altri tre lati. Dal portico si accedeva ad una serie di ambienti aperti, comunicanti tra di essi e con la corte interna, le cui dimensioni erano piuttosto generose se si considera che la profondità di queste aule, tra i sette e gli otto metri e mezzo, era il doppio delle stanze degli altri tre lati del Xenodochium.115 Queste aule erano separate tra loro dalla presenza di file di arcate su colonne, di cui alcune parti sono ancora visibili.L’aula centrale, la quale era l’unica comunicante verso l’esterno quindi con la via colonnata settentrionale, è quella che presenta le dimensioni maggiori ed è parte di quell’asse ideale che congiungeva l’ingresso del martyrium a quello del grande Xenodochium fino all’uscita. Anche se non ci sono prove documentarie, è probabile che l’ingresso a questa grande aula lungo il porticato Nord fosse sottolineato architettonicamente, magari da un altro tribelon, come nella stanza comunicante ad oriente. La funzione di queste aule, secondo Grossamann116, potrebbe essere paragonabile a quella delle reception nelle odierne strutture ricettive: qui i fedeli potevano fare richiesta di un giaciglio.

Lungo i lati orientale e occidentale del portico si aprivano una lunga fila di ambienti. La fila orientale contava 6 spazi di cui tutti, eccetto quello centrale, avevano i loro ingressi lungo l’embolos: questi dovevano essere quasi certamente luoghi di attività commerciali.117 L’unica stanza il cui ingresso si trovava lungo il portico della corte interna del grande Xenodochium era la sola ad avere probabilmente funzioni pubbliche tra quelle dall’ala orientale, forse di rappresentanza o di sala delle udienze. La sua posizione perfettamente a metà del lato porticato

114 Ibid.; p. 38. 115 Ibid.; p. 38 116 Ibid.; p. 41. 117

pare confermare questa ipotesi. L’ingresso era formato da un tribelon la cui larghezza dello spazio centrale tra le due colonne è due volte quella delle aperture ai lati, ed è Interessante come le due pareti laterali della stanza si stringessero verso il fondo, quasi a dare l’effetto di una grandezza dilatata.

Fig. 10 – Il grande Xenodochium118

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La fila di ambienti lungo il lato opposto ripropone la stanza di mezzo come l’unica aperta sul cortile interno, anche senza gli elementi decorativi e funzionali di quella del lato orientale. Risalendo verso settentrione stava un'altra piccola stanza aperta verso occidente; mentre a Nord di questa una serie di tre sale comunicanti formavano un unico ambiente di cui non si conosce la funzione: quella centrale, grande il doppio delle due esterne, era anche l’unica che aveva un ingresso verso l’esterno. A sud della stanza centrale vi era una scalinata che portava al piano superiore.

Le stanze sul lato meridionale sono senza dubbio quelle che presentano i caratteri più vari, e la serie di edifici centrali di fatto costituivano l’entrata al complesso del grande Xenodochium. Dopo avere superato la prima sala, che formava l’ingresso vero e proprio, i fedeli ne incontravano una seconda, più lunga e con direttrice Est – Ovest , che una serie di doppie colonne suddivideva in 5 ambienti. A partire da occidente, la prima sala portava attraverso una serie di stanze al cosiddetto piccolo Xenodochium. Il secondo spazio era quello di collegamento tra la corte interna e la sala di ingresso. Il terzo, il quarto ed il quinto ambiente erano accomunati dalla presenza di una finestra ciascuno che si apriva sul cortile interno; e sul lato opposto da un unico ingresso ad una altra aula. Ad Est di questi tre spazi si trovava prima un ambiente formato da due stanze, di cui la prima fungeva da negozio a cui si accedeva direttamente dal porticato Nord della piazza, mentre la seconda, accessibile solo attraverso la prima, ne era probabilmente il magazzino. Ancora più ad Est si trovava un piccola cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

Quasi tutte queste sale sono accomunate da una lunga parete dalla ampia curvatura, di origine antecedente alla costruzione del grande Xenodochium. Tracce di questo muro sono state trovate anche nel mezzo della grande piazza, nei pressi del lato occidentale. Questo parete, probabilmente, era parte di una struttura semicircolare più antica esistente a Karm Abu Mina, la quale configurava la piazza principale in modo radicalmente differente, rendendola non più quadrangolare ma semicircolare. Come affermato da Grossmann119, il livello degli scavi non permette di capire a quale epoca precisamente risalga questa diversa conformazione urbanistica, ma lo studioso è convinto che questo edificio potesse essere, per similitudine, una precedente versione dell’emiciclo meridionale, che quindi fu poi trasferito sul lato opposto del martyrium.

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