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1’ Hamdanie mi rappre- rappre-senta una provenienza e non una razza; la

Nel documento 4 3& Digitized. by Google (pagine 32-51)

Rimch

chemai mivenne menzionata,e per laqualeeglidà una ragioneetimologicache male si addice alla significazione del suo noine,saràmista, se, e doveesiste. Mista

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la Kahilat el Adggiouzla stessa che

Ko-heilan Aggiuz.

Con

quanta spensieratezza costui scrivesse,servea dimostrarlo, prima:

lasua spiegazione all’origine dell’

Em-Ar-koub, traducendo in conclusione del suo racconto:u entropied'

une jumbe de

der-»rière;» mentre

Em

(madre) ed

Arkoub

o rkoub(garretto) significanopropriamentela madre, la regina, la più forte del o nel garretto, la vigorosa per eccellenza (1).

Secondariamente ilsuo giudiziosul cavallo del Neged. «

Le

chevaiNedjdi estbeaucoup

f>vanté parlepublic,cependantlesbédouins

» neleclassent

mème

paspannilaseconde

»race. Ordinairement cetterace de Nedjdi

»estfort belle,grande de taille,mais elle

»est bienloin de posseder lesquulités

su-»perieuresdesautres; ellea

mème

des

dé-«fautsgraves »

A

tali stravaganzeè inu-tile ilrispondere,e torno con

Abu Beker

ibn Bedr. (Traile d'hippologie eie.) a ragionare di razze.

Abu Beker

ne dà due divisionidi dieciognuna. I

-hedjazi, nedjdi, YEMEN!,CHAM1, DJEZ1RI, BARKI, MASRI, KAFADJI, MAGHRABI e AFRENDJI. 2) TORAIFI, HEIKALI

,

KORAqANI, HEDJAZI, A’WADJI, BUCAI, HINDI,

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roimi, barrie tatari.Nella prima suddivi-sione la provenienza distingue la razza;

nove sono nomi diprovincie o paesi; uno,

il Kafadji, deriva dalla tribùdei Kafadjah, esi osserva essere del sangueilpiù puro.

È

ilcavallo del nomade! Nella secondasi trova male interpretatoil

nome

del Trefi o Treifì. Questo col Heikali, il Bikai ed il

Tatari vengono considerati nel tipo; altri quattro indicano provenienza; l’A’wadji è razza speciale eparte delle piùnobili, con-servandoil

nome

paternodellostipitedella sua origine;ilBahrièlarazzadiSalomone, o forse, l’indivisa categoria dei figli del

Mascekur

il rinomato, di nascita favolosa dal cavallo marino.

Sempre

sistematico

,

spesso superficiale, talora erroneo, l’Ibn

Bedr

èperòd’un’

immensa

erudizione, facen-dosi volentieri l’ecodellevoci del deserto.

Perlasuddivisione delsangue,la distin-zione che nefa 1’

Emir Abd

el

Kader

ben

Mahhy

Eddine, nellesue risposteal

Gene-rale

Daumas,

il chiaro autore deiCavalli del

Sahara

, è lasola ragionevole. Padre e

madre

nobili peril sangue puro:il

pri-mo

postoalpadreedil secondoalla

madre

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nell’incrociainentocolle cazze degenerate e miste; così ilnobile

Emir

si pronunziacol generale Darnnas e

meco

e con tutti gli Arabi, per il primatodello stallone.

Il Nolait propone per cavallo da guerra l’arabo; il generale

Damnas,

dipiùnedice

il perchè, ne fornisce le prove. Già si è sparsa almeno in Francia, e non tarderà altrove, la loro opinione. Difatti1’arabo è

il primocavallo da guerra del mondo, sop-portandopiù d'ogni altro privazioni e fati-che,per fimpulsoche allesuequalità

fisi-che dà 1*energiadel non maiavvilito

mo-rale.

Ma

per il nostro sistema di guerra devesubire tutt’altra educazione e ridursi più macchina.

Quanto all’eleganza, il conte

Maxence

de

Damas,

sì conosciuto in luttiijockey clubsdell’Europa, e chein Parigie Vien-na hafamadi perfettocavallerizzo conosci-toreed amatore, pretendeva fraimolti,che del cavallo arabo non dovesse mai farsi menzione.Nel suo ultimoviaggio in Siria e Palestina ilnobil conte,reso piùamante dellaveritàchediun ineschinotrionfo

d’a-mor

proprio, corresse il suo preconcetto

- 33

-giudizioallasemplice ispezionedi duemiei stallonie di un puledro ora in Italia:cu*

valli tutti ditipo particolare edel sangue

il piùpuro, Makladi eKoheilan. Copio ri*

gorosainenle quanto in allora ne scrisse:

«Le

chevaldeciuqansetdemi estjoli!...

n

Le

poulain grisdequutreansetdemi est

*ravissant, ilestfaitau inolile, il estrem*

»pii de moyens:il in’apiu lieaucoupetje

» n ai rien trouvé àlui reprocher; e’est

« unjoli chevai quisera encoreplus beau

» dans un an oudeux. J' ai monte 1"alezan w uvee bonlieur, etje peux vous assurer

« que jamaisjen' aitrouvédes ìnouvements

»plus agréables etplusdoux en

mème

temps

«que

tant de

moyens;

c’est undélicieux

«chevai de selle c’estle plusjoli che*

wvai qu’on puisse voiretletype queje

»rève. n

Non

mancano, credo,le espressio-ni per decidere in favorelaquestione del-l’eleganza. IldottoreAnsaldoFelctlidi llo-logna, che gentilmentehincaricòdicondur seco il puledro in Italia, mi scriveva da Corfii,coinèogni volta chesortiva, montan-dolo, la popolazione inglese ed indigenalo seguitasse ovunque, entusiasmata dalla

bel-5

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- 34

-lezza dell'annuale. Il cavaliere C. Nobili, maffffiore dicavalleria ed Utlìziale di ordì-nanza onorario di 8.

M.

il

Re

d'Italia, di-ceva aneli’egli, chequel puledro era una meraviglia; esìcheil cavaliere Nobili,

uno

de’primi cavallerizzi d'Italia, allorquando mi esternava cosi favorevole opinione, non dividevale mieidee nelgiudicare il caval-lo.

Devo

poi confessare che egli mi tolse infinite utopie,forzandomi, con

ragionamen-ti d’una lucidezza indescrivibile ed argo-mentiinconfutabili, anuovistudi,e ad adot-tare in gran parte il suo sistema nel giu-dicareil cavallo arabosottoilpunto di vi-sta europeo, allorquandositrattassedi per-fezionare lerazzeinEuropa.

Ed

egli con-venne

meco

nella questione del sangue

,

affermandoche un puro sangue, anche mal costrutto,èdaperferirsi ad un

mezzo

san-gue diperfetta costruzione.

Riepiloghiamocoldire,che ilcavallo ara-bodeve esserescelto

come

cavallodi guer-raemodellodieleganza.

È

d’uopo servir-sisoltanto di stalloni del più puro sangue, variando nel tipo dal

meno

al piùdistinto, progressivamente, per primamigliorare, indi

— 35 —

perfezionarele razze:desisteredall1 impor-taregiumente, ed assolutamente non impie-gare inai il sangue misto,

mezzo,

o tre (piarti che sia(2). Salvo il primo punto, Arabi ed Europei intuttiglialtri facilmen-te siaccorderanno. Cosi

Abd

el

Kader

ben MalihyElidine: //La

mère

peutdonnei* au

» produit lacouleurde sa robe,sa

ressem-» blanceetquelque chose desastructure:

ttilfaut bienquelepoulain tiennepar

cer-t>tains còtés de celle qui l’asi longtemps

ttporte dansses ilancs; maisc1est

incon-» testablementl’étalon quiluidonnelaforce

«des

os, lavigiieur des nerfs,la solidité

« des tendons,larapiditédela course,les

ttqualités principalesenfili. 11 lui

coininuni-» que enoutreses facultésmorales et,s’il ttest veritablement noble, le préserve de

ttlout vice...

Ce

qui précède>t aggiunge il

perspicace

Emir «a

indiqué

ma

conclusion:

ttlepére donne auproduit plusquela

mè-»re,

et

ma

conclusion est identique avec

ttl’opinion universelle des Arabes.tt Alcuni secoli prima

Abu Beker

ibn

Bedr

scriveva:

//Gliarabi hanno stabilito questa massima

ttd’ ippologia-., i prodotti degli animali

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36

"(tifano maggiormentedai loro padri,

rns-« somigliano aquesti Immi piùche non

ras-"

«ornici inno alleloromadri."

Non

vale poi lasua opinione adistruggere questo

assio-ma,

allorchéasserisce, u

Che

dalla

madre

«proviene l’analogia delprodotto." Il serio

esame

delloscrittodiquesto autore, ci di-videlasua opera indue distintissimeparti:

la tradizionale, ed i commenti.

La

prima contienequantov'ha dimeritoreale fonda-to sull’esperienza della natura:la seconda, la compilazione dei più vari sistemie 1' o-pinione personale, donde continue contrad-dizioni.

E

cosi, mentre stima cheil corsie-ro debba avere «labriévetédesbras dela Gazelle « vuole poicheabbia alalongueur des bras du chien!?..«

Buon

perlui che analizzando,si ravvede,sostenendo ula lon-gueur des deux avautbras:«osserviamoche hadettobras inveced,'

urani

bras

du

chien.

Patrocinatore del primato dellagiumenta si dimostra il signor Petiniaud, ispettore delle mandrie diFrancia; nèsi

comprende

come

abbia potuto lasciarsi indurre in er-rore nei suoiviaggi. Riesce stranoil suo asserire

«chez

lesNedjedetlesAnnazas....

— 37 —

ula juinent est considérée bien supérieure

» au chevai» e crede provarlo adducendo che: u

Les

plus beauxchevaux dii Nedjd asont facilenient vendus...à lem*arrivée à a

Bombay

ils coutentde8 à12,000 franca,

»etàmiemoilicdiiprixdesconrses. Qualit

a auxjunientsdepur sang, il est bien dif-ficile, sinon impossible, de se les

procu-firer.» (3) Col signor Peliniaudsi fa in-nanzi ancora il signor Mazoillier: questi forte diuna dimoradi più anni in Siria, sviluppail suo sistema

come

sunto d’assio-mi beduini(cheanticipatamente dichiaronon accettare),affermando u que dans 1’oeuvre a dela reproduction ce que donne le male

»est insignilìanten comparaison de ce qui

»provientdela lamelle.... lesArabes

com-fiparent1’actiondela

mère

àcelle du

ter-»rain sur les semences. » In queste due frasi è facile il rimarcare

come

laseconda asserzione distruggalaprima:il granodato alla terra dà grano, nèmai si produsse il

grano selvatico, e non si raccoglieràbuon granose fuseminato cattivo.

La

giumenta èil vaso,(come più specialmentedicono i

beduini della Siria)il cavallo è il liquido;

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il vaso rende ciò che vi fu versato!.... Il dotto ispettore delle mandrie di Francia, non fermò abbastanzail pensierosulle cau-seche rendonodifficiligliacquisti delle giu-mente.aSi

vendano

ifrattie

non

il ter-reno. Nel medio

Evo

un cavaliere credeva derogare cavalcandouna giumenta,equesto pregiudizio che nonsi poteva spiegarecon ragioniippologiehe,procedeva,

come

ci

spie-ga

ilLibertnellasua storiadella Cavalle-riainFrancia,daragionibasate sui bisogni dei tempi; cioè se ne trovava laragione /<dans une précaution sage: celle de

favo-»riser la inultipiicationde 1’espèce en re-n servare-nt la

mère

aux travaux de la paix.»

Di modo

che in

Europa

l’interesse della nazione, in Arabia quello dell’individuo;

ovunque è sempre Vinteresse, sia privato sia sociale; e così si spiega la difficoltà nella compradellegiumente.

Troppo

presto il generale

Daumas,

da Parigi nel 1853, confortava lo stesso

Ma-zoilliera pubblicare i suoi lavori sopra i cavalli arabi della Siria, scrivendogli che egliavrebbe ul’avantage de prouver encore

»à tous que les errenients suivis par le»

— 39 —

» indigene*del’Algeriesoni les

memes

que

ffcenx sui vis en Syrie« et ailleurs. C’ eNt

« vons dire, en d’autrestenne*, quejene

tfpuis qu’ ótreheureux d'ime pareille

san-»ctiondonnée àline aussi grande distant e

« àlaveracité desrenseignementsquej’ai

» pu moi inème reunir.»

Non

so in qual parte potessero servire

de

sanction ai ca-valli del Sahara,

he* chevaux arabe

e

de

la Syrie, nellaqual operaquanto fudetto della giumenta èil perno intorno acui si aggira la questione della razza, donde la soluzione,piùchefalsa,immaginaria, che se inallora non vennedal Generale rilevata

,

lofu allorquandonel

Chevai de guerre

di-chiaravadoversi «détruirel’objection

prin-»cipale qui a étéfaite,etqui tendrait à

don-n

ner àlajument une influenceplusgrande

»qu’à 1’élalon sur le produit «

E

quella distruggeva Abd-el-Kaderdefinitivamente, e dicodefinitivamente,chealtrigià l’avevano discussa, edi loroinsegnamenti non furo-no vani ai veri seguaci del positivo.

L’italiano Gherardi ed il francese Le-beaud,autore del

Manuel du V

eterinaire,

contribuirono a dare1’ultimo crolloalsistema

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io-di

Abu Beker

e«lei Mazoillier, adottando tinello dell'eroe allricano. Il primoscrive:

uIntrodurre inasclii da congiungere colle

»femmine, cavar lo individuo miglioratore

«dal Mezzodi, adoperare soltanto stalloni

»dirazzapura,conesclusione deipiù

bel-»lievigorosi meticci.«

E

1'altroaggiunge a que les races du midi améliorent celles

» dui\ord: que les racesse relèvent

prin-»cipalement par lesétalons;que lesraces ncroiséesse détériorentaprèsplusieurs

gé-»nérations et ont besoind'ètre renouvelées

»par des nouvcaux croisements;et qu on

» nedoiteinployer pour le croisement que

t>desracespuresetnon mélangées.

On

doit

« conclure dece qui precede que

Fon

»doit toujours choisir pour le croisement

/*un étalon provenant d’une contrée plus

«méridioiiale que celle dela

jument Que

//des races bàtardes mélangées ensemble

n

neferont pue s’éloigner encore plusde

»leur origine.»

Ormai

riescevanaunapiùlunga discus-sione sullacooperazione direttadel padre o della madre allaprole, poichéne sono sta-biliti i veri principj.

Un

maggiore spirito

41

iliosservazione ed una più seriaanalisi de-gli effetti naturali l’avrebbero annullata al suo nascere.

La

giumenta ha in poteredi dare discendenti superiori ad essa stessa, mentre lostallone non dà che

come

esso, o

meno

diesso; cosicchérimane dipiù evi-dente, esser la giumenta destinata a pro-durre discendenti che si approssimino alla perfezione dellarazzapaterna,senza poter-lasuperare; eper questo nel padre si sa-rebbe dovuto ricercare la prima causa di ognimiglioramento:e col padrerimane del pari spiegatala ragione per la qualei più distintiippologi sipronunziano in

modo

as-solutoper il più puro sangue, solomezzo, e lo ripetocon intima convinzione, di per-fezionare le razze, dovendosi escludere i

piùbellie vigorosimeticci, i qualisempre piùallontanano dalla loro origine le razze daessi incrociate. (4)

Per il cavallo arabo non sono

ammissi-bili le proporzioni fissate dal Bourgelat;è d’uopo attenersia quelloche insegnail be-duino, eccettuando ilcollo che ben di rado giunge a quelgradodi perfezione indicato perlasua lunghezza.

Serva

dinorma,essere

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errore ilvolere nello stallone,

come

taluni pretendono, rialzato il davanti:che tirando una linea retta orizzontale dal punto cen-trale culminante del garrese alla sommità della groppa, si debbanovedere questi due punti opposti al

medesimo

livello, affinchè possano le parti anteriore eposteriore tro-varsi equilibrate enon sia resa la costru-zione delcorpodifettosadalsuperareo sol-levarsi dell’una sopra dell’altra, dovendo arnbidue contribuirea dar moto alla massa, senza chela posterioregraviti sull’anterio-re, nè questa tragga secola prima, edin

ambo

i casi siaforzato1’animale ad anda-ture irregolarinon generalizzatenella sua specie.

si citi ad esempiolagiraffa, ob-bligata a corsa,perquanto rapida, partico-lare; chè per lo slancio, il

Kanguroo,

di conformazionetotalmente opposta,lasupera;

e se rapidi frale antilopi sonoil bubaleed

il gnou, rapida è pure la lepre;

ma

fra i

più rapidi animalidell’universo sonoil cer-vo, la gazzella,illevriere,iquali

nuotano

la lorocorsa, e sono universalmente rico-nosciuti di maggior lena ed assai meglio conformati apercorrere lospazio.

43

Contrariamelile all’uso di dichiarare ca-vallo il puledro allorché completa la sua dentizione col mettere dei denti angolari, dovrà invece essere così denominato appe-na saràgiuntoalsuo completo sviluppo dai 5ai7anni, secondoilcolore delsuo man-tello. Inquantoallaeducazione, deve esse-re arabainArabia,malgradotuttelegiuste osservazioniche sipotrebbero lare, ed eu-ropeain Europa per il puledro. Per il ca-vallo,lasuaprima educazione nonsia varia-ta:inoltrato negli anni e trasportatoin

Eu-ropa,il solo efficace servizio che renderà sarà quello di stallone, nè più si dovrà pretendere.Cambiandoneleabitudini, si vi-zierebbe, ed ilvizioquasisempre essendo ereditario,sifallirebbeingran partelo sco-po fissato. Iprimi saggi di miglioramento, bene s’intende, dovranno sempre essere eseguiti nelle provineie lepiùmeridionali, progressivamenterisalendoalNord.

E

quan-to dico per 1’educazione,sia detto peril

nutrimento;icavallidi

Salomone

erano nu-triticon pagliaedorzo;(I

Re

iv:28) l’er-ba che per i suoi cercava Acahbo (I

Re

xvui:5)fuilprimopastodellarazzaequina

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44

e spesso dovè in seguitoesserne il princi-pale. Orzo, paglia ed erba generalmente si danno,ainostri giorni,aicavalli inOriente;

ma

non si critichi nè 1’

Europeo

che dà

1’avena ed il fieno, nè il IVe<*edi che dà carnee datteri.

Ad

ogni paesei propri lisi

edilsuo viverespeciale.Questi furono fon-dati dall’esperienza: forsenuove esperienze

lidistruggeranno;

ma

volendo operare

pri-ma

che l’esperienza abbia pronunziato, si

dà luogoal dubbio, nel dubbio sta la pro-babilità d’illudersi, e dall’illusione nasce

l'inganno.

Il Beduinoci farà pure conoscereil tipo del suonobile corsiero. IlChardinvorrebbe far disputare dal persiano il primato della bellezza all'arabo.«

Les

chevaux delaPerse

dice egli, nel suo Viaggioin

Persia

,

»sont les plusbeauxde 1’Orient.Ils sont aplus hauts qucles chevaux de selle an-aglais, étroitsde devant,latète petite,les

wjambes

fines et déliées à merveille, fort //bien proportionnés, fort doux, de grand atravail etfortvifs et légers. Ils portent ale nez au ventà la course aisés à

»nourrir, et servent jusqu’ à dix huit et

45

" vingt ans. J’aiditqu’ils sonilesplusbeaux

« del’Orient,mais pourcelailsnesontpas

«lesmeilleursni lesplusrecherchés.

Ceux

••de T Arabie les dépassent, et sont fort ttestiinés en Perse,à causede leur

légé-»rete,carils sont, quantàlaforme,

sem-«blables à des vraies rosses. » Nel suo puntodivista,rosses!Nella frase

pur

leur tnillesèdieetiléchnrnée, l’inesperto nar-ratore ci offre ampia materiadi critica. 11 petto strettoè il più gran diffeltodi strut-tura in qualunque animale; vedendo poi da esso apprezzalo il cavallo più alto dell' in-glese, con

gambe

finex etdèlièese l’in-collatura di cervo, indicatadalsuo portare

il naso al vento, è giuoco forza perdonar-gli 1’epitetodi rraie rosse,gratuitamente applicato all’arabo fort estinte en Perse.

Anveri, poeta persiano, benché non avesse conosciuto u altra notte che l'ebano della n chioma della sua innamorata,nè altra au-nroracheIo splendoredeisuoiocchi« giun-gealla corte di

Modud

sopra un giovane corsiero //dalle

gambe

nervose, largo di

«petto, groppa dicervo... lunga

incollatu-«ra....ilquale spiega nelsuo vago andamento

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»tutta la grazia del fagiano della

monta-»gna.nIIcadilodiAnverieraaraboenon persiano;nèilpoetaIodescrive

ime

rosse.

Al Chardin risponde il Lebeaud »C’ est

» dans 1’Arabie que 1’on doit chercher le

» type et lasouche des plus belles races.

» Les

chevaux de ce pays passentà juste

tttitre pour lesplus parfaitsde tous.» Di-sgraziatamenteaggiungeinunanota «ceci

»doits’entendre de la borite, earles

che-*>vaux arabesn’ont pasdebelles forine»!«

Qui

il Lebeaud digigante diventanano,di

Qui

il Lebeaud digigante diventanano,di

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