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mava il ben nominato dei ben nominati

Nel documento 4 3& Digitized. by Google (pagine 51-59)

«E1 Emsemmah.

» Per

comando

del

Re

San-toi

Dgin

loprecipitarononelmare, respin-gendolo ojrni voltache tentava riavvicinar-siallaspiaggia. (5)

Di

tal manieraavvenne che lostalloneperdesse pocoapoco le for-ze, espaccatosegli il cuore, disparve nel fondo delle acque.

La

schiuma formataper

1’agitarsi delle onde, all’istante della som-mersionedelcavallo,s’agglomerònelvuoto, procreandovi sette giovani puledri, che in seguito furono tantoben

nominati

quanto

ilpadre loro, ed ancora più agili diesso.

Tale èlatradizionerapportoal ben

no-minato

ed alla origine delle razze nobili

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dei cavalli arabi, derivate

come

ognun sa, e sempre inseguito alla leggenda tradizio-nale,dai cavalli degli haras del

Re Saio-mone

,ilquale non s’atteneva scrupolosa-mentealleprescrizionimosaiche,(6) poiché aggiunse all’armatad’Israellounabrillante cavalleria.

Avvenne

che una volta sul cader della sera (Corano, xxxvm. 30. 31. 32) furono condotti davanti a

Salomone

cavalliche pog-giavano sutre de’loro piedi, toccando ap-pena il suolo coll’estremità delquarto(7).

Egli disse

— Ho

preferitoi beni di que-sta terra alpensiero del Signore;non ho potuto saziarmi nellavistadiquesti cavalli, mentre il giorno scompariva sotto il velo dellanotte.Riconduceteli davanti ame.

E

quando gli furono ricondotti, tagliò loro i

garetti ela testa.(8)

Inquestaallusione alrammarico provato dal

Re

Santo per lainvolontaria dimenti-canza dell’ora destinata alla preghiera, e dalla espiazione che egli ne fecesulle vit-timedel suo sdegno, è provata incontesta-bilmente,diconoiCommentatoridelCorano, la bellezza degli animali che lo avevano

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distratto atalsegno. Cavalli nati dalla

schiu-ma

del mare, eforse alati, secondo i par-tigianidella tradizionecitatainprecedenza.

Altriperò i qnali,giusta 1’osservazione di Kasimirskinellasuaerudita, intelligente tra-duzione ed annotazionedel libro sacro del-Y

Islam,

nonsi lasciano agevolmente tra-sportare aldilàdelle teoriepraticabili, as-sicurano che quei cavalli provenivano dal paesedi

Damasco

ediNisibis,o che

David

liaveva tolti agliAmaleciti vinti,eli ave-valasciatiinereditàasuo figlio.

Salomone

nel giusto risentimento contro sè stesso, non risparmiò checentocavallidimilleche erano, etaleatto fucosi gradito aDio,che a

Salomone

stesso sottomisei venti.(9)

Se

ècosa arduaIo svelareimisteri del passatoerintracciare nell’oscurità dei tem-pi laragione di ciò che fu,questa

nulla-meno

sipuòottenere a

mezzo

didatiipiù astratti edi solidi ragionamenti.

E

cavalli

venivano

condotti

per Salomone

dall'

E-gitto e

da

tutti ipaesi(2 Cron.i. 16.)

Senza

cercarediseguitareilcavallo nel-lesue emigrazioniprogressive,chedai pri-mi secolivieppiù si moltiplicavanoal di là

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dei primi pascoli;ilnobile animale,secondo

il testo biblico,si era digià propagatofra ì popoli nell’eradi David,e di più si di-stinguevanei deserti dellaSiriaverso l’an-no delm.

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(Giobxxxix: 23...)per la suaforza, ilsuocoraggio,e la sua intelli-genza.

Ora

il

Re

Salomone, dopo aver ot-tenutoda Dioildono dellascienza, e della saggezza, dovea trovarsi in istato di dare così forte impulso al miglioramento delle razze, daesserne,percosì dire, facilmente creduto ilcreatore.

1 commentatori del Corano,

come

abbia-mo

dimostrato,si trovano peruna partein perfetto accordocolla Bibbia:ci resta uni-camente di mettere in correlazione i dati della tradizione con quelli della storia, at-tenendoci, perquantoèpossibile,al proces-so della naturaedalla esperienza umana.

Nella designazione di ben

nominato

e ben nominati, stalatraccia che ne guida allaconoscenzadellerazze, ilprincipioche analizzato ci dimostra ad evidenza le fasi percorse dal purosangue che si costituiva nobile prima digiungere alle sue suddivi-sioni edenominazioni.

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Per

chiamarsi ilben nominalo: u EI

Em-semmah

« il cavallo del gran Re, doveva avere insè tali caratteriche fossero

come

dimostrazionelapiù completadelsuo

nome

istesso:ilseguitodellafrase

deiben no-minati

ci fainpari

modo

conoscere,eh’

esso apparteneva ad una razza digià esi-stente,e che con tale

nome

rappresentava tanto peressachepel cavalloidistintivi o lebuonequalità.Cosibasati sopraqualitào caratterigenerali,inomiassegnatialle raz-ze dovevano porgerne unconcetto generale.

Dio (Gen.n.19. 20) riunì glianimali al cospettodi

Adamo

per ascoltare

come

egli lichiamerebbe,edaffinchèil

nome

che

Ada-mo

imporrebbe a ciascuno di essi fosse il

suonome.Ilprimo

uomo

pernominareogni animale col

nome

proprio,cioè con quello che naturalmente spettavaad esso,doveva senza dubbio derivarlo da segni caratteri-sticidell’animalestesso (10), e senondalle sue qualità,dai servigi almeno che poteva rendere,odalgenere di vitacheera desti-nato a condurre, infine da una specialità qualunquein ciascun animale.

IlBeduino il più entusiaslo del

Re

dei

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Genj, dell’amante dellabella Balkis regina di

Saba

, delproprietario dell’anello prodi-gioso, non potrànegare che nella procrea-zione delle sette razze dalla schiuma del mare, la parte principale non fosse soste-nuta dallostallonedelRe,che,

come

si dis-se,apparteneva digiàaduna razza specia-lee piùantica. Quella nascita miracolosa, anchepelbeduino intelligente,si risolvein una metafora moltoardita afinedi rendere vieppiù pregevoliirisultatiottenutida quel

Re

saggio e possente nelle rigenerazioni dei cavalli ditutti ipaesi, riunitine’suoi haras, esotto la sua influenza immediata divenuti più belli epiù agili; sveltezza e bellezza, che trovano il loro

emblema

nella schiumadel mare.

Le

sette

razze

che la tradizionefa

ri-montarealfigliodiDavid, sonoconosciute sotto i nomi di Manaki, Edregi, Koheilan, Saklaui,Gilfi, Trefi e Iledban.

Se

essenon sono salomoniane,

come

non provenienti dalle suddivisioni diquelleintipidella raz-za cavallina, tipi che subiscono per una

medesima

razza variazioni multiple nelle differenti latitudini;cionnullamenosidevono

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-sempre considerare

come

lepiù antiche in Arabia, non potendo il Beduino assegnar loro un’ altraorigine,e torna facile il sup-porreche il perfezionamento del tipo ara-bo, o la sua generalizzazione abbia dovuto servir di base negli incrociamenti dei ca-valli di tutti i paesi soggettia Salomone, e che inallora egli fosse digià ricercato e rinomato in Oriente.(11)

Quelle razze sonosi costantemente con-servate pure;

ma

frequenti incrociamentifra essene produsseroaltre innumerevoli, con-siderate

sangue puro

,

ma razza

mista:

epperciò benchéatorto,

meno

stimate, mal-grado la bellezza dei loro prodotti, poiché egliè necessario, dicesi,dirigenerarle ogni treo quattrogenerazioni; mentre le primi-tive soltanto subirebbero, senza degenera-re,le influenze del clima, del terreno,e sovratutto dellecure dell’

uomo;

circostan-ze che concorrono aconservare, variare, eristabilire il tipo in

mezzo

al contrasto dellefasi dellasuavitanomade.

L’ osservazionedei secoli hafatto cono-scerecheilManakidivieneogni giornopiù raro, mentrechè il Koheilan si moltiplica,

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e per questo fatto essoè chiamato a rap-presentare, oltre lasua razza,icavalli

pu-ro

sangue

, o giudicati talia prima vista, finoache non siasispecificatoa quale del-lerazze nobiliessiappartengono. Mediante Fosservazione, acerti difetti ereditari, ven-gono riconosciute ben poche razze incro-ciate.

Le

nobili presenlano invariabilmente lostesso tipo unicoeperfetto nel suo as-sieme,pressolestesse tribù, nel medesimo paese,o in un grado qualunque di perfe-zione per tutte uguale, seinforzadicause naturalihasubito lapiù piccola alterazione.

Se

larazza

Manaki

dovrà estinguersi a motivodiunadelletanteevenienze natura-liproblematiche,essaavrà almeno percorsa unacarrierautileebrillante,essendo tutta-via considerata la ben

nominata

dal Be-duino, e ciòpeisegni caratteristici diessa, cosacheciricordalapretesaorigine favo-losae tradizionaledellesette razze,quale una metafora che servìunicamente adare splendoreagliincrociamenti delle razzegià esistenti, edalle quali laManaki forse a-vrebbepotuto appartenere!

E

così l’origine suanon sortirebbe effettivamente piùantica.

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ma

siperderebbenelladerivazionegenerale dei cavallidell’Arabia, conosciuti intotalità sotto nomigenerali, chenelseguito diven-neronomi dirazze speciali.

I

Manaki

o Manakiin,cavalli degli Ana-kim,

Me-Anakim,

siriavvicinano ancor me-glioallaetimologiadel loro

nome

per l’or-tografia dellaradice,in caldaico

Manak,

la stessache l’ebraica Anak.II terroreche i

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