Nofa-li
, Gasali.
Sa khan — Gedran
(19),Ko-heile el
Agiusa
eDg
erode, sono ancora generalmente stimati;ma
1’Em Arkub,
1’
Ha
indimi, elNegemel
- el -Sobah
, elMergiub,
Bent-saat-Allah,elMehsenne
,Menefi,
Hndrafi
,
e tutte le altre razze incrociatepercausadidegenerazionee delle
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— 66 —
qualiè infinitalanomenclatura, sono dive-nute dubbiedi razzae di sangue, partico-larmente se appartengono ai Beduini del nord o dell’estdella Siria,che rispettano
meno
le loro razze pure,ed alpari delle miste le incrociano di frequente fra esse, mescolandoal sangue arabo, ilpersianoedilturcomanno(20).
CAPITOLO
III.IlCavallo.
Ilcavallo araboè assil,scielet
, e
ke-disce. L'assil èilpuro sangue, ilcavallo dirazza,
mnaruf
belìi, razza conosciuta (21):loscielet èilmezzo
sangue, la raz-za dubbia;vocaboloapplicatoancoraal pro-dottod’unassilconunakedisce:ilkedisce èil cavalloordinario.Stallone o cavalla,lanobiltàèlastessa,
ma
lostallonedà, a giustotitolo, larazza al puledro, poiché egli è dallo stalloneche derivano le parti essenziali al corpo del primo(22).Abbiamo
veduto cheilcavallo tradizionale diSalomone
era uno stallone deiben
nominatie non delle ben nomi-nate: stalloni, isette sortiti dal mare,ilMascecurstallone
come
gli altri, ecome
isuoi cinque prodotti; che perla rigenera-zione infine del
Kamsat
el Ressul èun
cavallo marino, enon unacavalla che sor-te dalmare
(23).DigitizedbyGoogle
— 68 —
»
E
un erroreil credere che dall’istante della nascita di un puledro venga scritta ed appesa al suo collo in un sacchettola genealogia della madre, davanti agliScek
dellatribù. Inprimo luogo dovrebbeessere lagenealogiadelpadre,mentrepoitali sac-chetti non racchiudono che preghiere, e-sorcismi e piùspessoversi delCorano con-troilcattiv1occhio, gliinvidiosi,e contro lebrame
dei cattivi(24).L’Arabo
credeal sortilegio,e s’egli ha abbandonatoilgiuoco delle freccie(Cor. v.92) ha tuttavia fidu-cia negli amuleti che possono esercitare una influenzasui destini futuridel cavallo.Allorquando 1’animale è venduto, il certifi-catoche si rilascia, consta diuna dichiara-zionedirazza, comprovante
come
il caval-lo,il dicui mantelloedalcuni segni distin-tivi sono specificati, appartenga alla razza nobile.Segue
ilnome
della razza allevata econservatapuranella tribù(25).Tali cer-tificati non possono essere rilasciati chedaScek
autorizzati, sui quali occorre infor-marsiprima dell'acquisto, altrimenti si es-porrebbead avere certificatidinascitaedi genealogiaipiù meravigliosi perunronzino.— 69 —
AH’
Arabo
è proibito soltantodi ingannarei suoi fratelli: in questo
emerge un
poco la moralediMose,
il grande legislatored’Israello.(Deut.xxxii:20) u potrai presta-re
ad usura
allostraniero,al fratei iuogiammai
! ».La
venditadella cavallasi fa dirado. IlBeduino vede in quella,dall’annuo prodot-to,una sorgente inesauribiledi guadagno:
lavenderà bensì,einparte, apersone co-nosciute ostabilite nel paese, a condizioni molto proficue. Alla vendita della cavalla sarà dichiarato che ilcompratore, oltreil
prezzo pagato, dovrà dare unoo due dei primi prodotti, e qualche voltalametà(26).
Il prezzo della cavalla può elevarsial de-cuplodi quellodiuncavallo della
medesi-ma
razza,ma
sovente ilprezzo diquest’ultimo diviene superiorealprezzodella mi-gliore cavalla, se perlesue buonequalità di stallone,
hedud
, si fece distinguere so-vra gli altri stalloni della tribù: equesto sempreincausa dello spirito di speculazio-ne innato all’Arabo.Uno
stallone perfetto diforme, pienodivigore,e sopratuttoun
pocopiùatto degli altri, porta alpadroneDigitizedbyGoogle
—
70—
ildiritto del
ruba
, ilquarto cioèsul pro-dotto dell’accopiamento,qualunque esso sia (27).Ammettendo
chelo stallone in dieci anninon diaalminimum
che ottofigli per anno,ne avrà settantaquarti tra puledrie puledre, quarti codestichesicambiano ani-male per animale, ed in allora lo stallone trovasi avere arricchito il proprietario di venti cavalli o cavalle, mentre è tuttavia nella forza dell’età,quando il colore del suomantello abbiaconceduto ad esso f ac-copiamento all’etàdi cinqueanni, dovendo-si calcolare lavita media delcavallo arabo a25
anni, e la fine del suo servizio di stallonea 15 (28).La
cavalla vive minor vita del cavallo.Il mantello lungi dall’essere vano orna-mento dato dalla natura al cavallo, indica anzi per la sua lucidezza la salute, e pel suo colore 1’etàdisviluppo completo(29).
Sembra
cheil grandenumero
disauri d’o-gni sorta che si trovano presso leTribù lequalilasciano maggiormente riavvicinareiloro cavalliallavitaselvaggia,coloreche ritorna, si direbbe quasi, senza ragione, nei prodotti distalloni ecavalle di colori
—
71—
opposti; derivi dalrossicciodella gazzella, del lupo,dello sciacallo, delleone,e debba costituire, in unadelle suetinte, ilcolore primitivo, essendosi formati glialtri colori mediante gli incrociamentieleimpressioni dell’animale.Ilmantello bianco poiedil ne-ro sono eccessivamente radi nelle razze pure,abbondano invece e sono, per così di-re,permanentinegli scielete kedisct.
Que-sto è un contrasto inesplicabile, se così vuoisi,ma
reale.Ilnero edilbianco piaccionoalBeduino:
tutti i suoi sforzi tendonoamoltiplicarlo:
ilrisultatoperò giammai corrisponde ai de-sideri.Alcunegenerazioni ancora,edil co-lore si disperde.Icolori bajo e grigio di tintapiù o
meno
cupa epiù omeno
varia-ti, adornanoi cavalli del Beduino:il nero ed ilbiancosiperdono, ilbajoedilgrigio perdurano nelle loro leggiadreed innume-revoli varietà:ilgrigioincrociato col sauro formail belmantello a tre peli,grigio po-mellato,atintemarmorizzaterosastre, chia-matodagli Arabiacqua
di rosa, edassai stimato(30).Sidirebbecheilmantellocerca ritornare
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—
72—
al colore primitivo, poiché seil nero ed il
biancosi perdono, il bajocol tempo impal-lidisce,ed il grigio si trasmuta in sauro che ben presto si fa rossiccio. Egli è di fattoche piùilcavallo si riavvicina al co-lore primitivo passandopel bajo esue sfu-mature, più rapido diviene lo sviluppodi esso.
Per
tal modo, se uncavallosauro o bajoèformatoall’etàdicinque anni,epuò daquelmomento
cominciareil suoservizio di stallone; imantelli grigi non hanno ilcompleto sviluppo enon permettono il ser-vizio di stallone che a sette anni.Il man-tello biancovaria inciò da7a5 anni,ed
il nero da 5 a 7; il primo generalmente acquista le volute condizioni a sette ed il
secondoa cinque.Deriva taledifferenza dal grado di forzadicerte emozionie da que-sto,che ilnerotorna piùpresto al rossic-cio del bianco il quale deve passare per tutte levariazioni delgrigio(31).
Per
mezzo
dell’ispezione delmazzo
cen-traledei crini all’estremità della coda,si conosce, allanascita del puledro,il colore che avrà ilsuo pelo.Se
accade che si domandi al Beduino—
73—
il motivo che rese nera lasua cavalla, fi-glia di padre e
madre
sauri, risponderà semplicemente—
che nelgiorno dellapugna Azrailvolava davantiadessanellamischia—
operchè nell’atto dell’accoppiamentolo stallone ebbe un tempo disosta perla vi-sta di un serpente, o perchè in fine, du-rante la notte, lacavallafu spaventata dalGul
(32).Se
laquestione è relativa al co-lor bianco,risponderàche—
essendo gravi-da fu abbagliata gravi-dallabianchezzadellaneve sulle alte montagnelontane—
In tali poeti-che credenze si scorge una ragione positi-va:lacavallasubisce f influenza delle emo-zioni al pari della donna,e risente l’ im-pressione derivata da certi oggetti,come
le capreelepecorediLabano, dellequali ci parla laGenesi(xxx: 37...)risentirono quella delle verghe fresche di pioppo, di nocciuoloe di castagno gettate nell’ abbe-veratoio daGiacobbe.
Ilmantello non può essere considerato inrelazioneallequalitàdell’animale, senon in quanto che ilprimo èsegno di rigene-razione naturale della razzaedeveinfluire sul giudizio cui andrà sottopostoun puro
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— n —
sangue; imperocché l'animaleè certamente più perfetto, più si riavvicinapel colore e per le forme all’esser suoprimitivo, u
Se
tiraccontano, diceilBeduino, che un ca-vallo volò, nonbisogna crederlo;
ma
se ti dicono eh’essoerasauro,accecar, ciòpuò esservero.»Se
lametamorfosi progressiva del pelo insauro, derivatodal rossiccio, non induis-mirealmente sullequalitàfisiche, il Bedui-no1’avrebbe egli rimarcato e si compiace-rebbedi propagarlo col grigio, allontanan-dolodall’incrociamentodelbajo checoll’ an-dar deltemporitornafacilmentedase stesso’?Mohainmed
(Maometto) cominciacolle ar-milasuamissione divina;nel combattimen-to diBedr
egli non ha che due cavalli,Barege
etliazun, piùuna cavalla,Sei
l.Era Hiazun
eh’ eglimontata
, (33) così chiamatoasomiglianzadelcavallodell’ Ar-cangeloGabriele. (34). IKoreisciti avevano cento cavalieri: dall’una parte edall’altra circaildiecipercentosulnumero
dei com-battenti.A
Oliod i Koreisciti per tremila che sono, hanno duecento cavalieri, edil Profetache contavasolisettecento guerrieri.—
75—
non possiede chedue cavalli, uno ch’egli monta,l’altro checede ad
Abu Borda.
La
spedizione controi Benu-Koraiza ha luogo: soli trentasei cavalieri seguono lasua bandiera. 11 bottinod’
Donami
viene di-stribuitoesi dividono ventiquattro mila ca-melli;quarantamilapecore;non un
caval-lo!... 11 cavallo erarado nell’Hedgiaz(35).FinalmenteiGreci si preparanoad invade-re l’Arabia; ilProfetavuoleprevenirli: riu-nisce le sue truppe, e le
Tribù
del de-serto rinforzano l’armata. Di trenta mila uomini, diecimila sonoacavallo.Da
quel-1’epocalacavalleria aumenta nelle armate arabe,alsegno daesservi più cavalieriche fanti.
Sono
letribùnomadi
che fornisco-no questa cavalleria; esse che vanno sui loro rapidicorsieri apropagare l’islam me-diante la persuasione omediante la forza.1cavallieranoinnumerevolineideserti del-l’Arabia.Proprietà dell’agricoltore dell’Hed-giaz e delIMeged, nutriti di erba in
pasco-li relativamentegrassi;serviti, accarezzati, leloroformeacquistano contorni ripieni,il loro tipo si trasforma, il riposo li snerva e perdono lequalità della loro razza. Nel
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desertoinvece, la domesticità equivocadel cavallo lo conserva intutto il vigore della suanatura selvaggia, e resopiù valido dal-la fatica e dalle privazioni, diviene nella corsailrivale dellagazzella, dello struzzo, e sfida iventi.
Se
la fatica formailcavallo, quello delnomade
è ilprimo
in Arabia, poiché ilBeduino nellasuavita girovagalo assoget-ta di più alla fatica.
Ma
bisogna cercarlo ne\\Arabia
deserta,
allefrontieredelINeged e delfHedgiaz, nongiànelfHedgiaz e nel
Neged
medesimi. Là, la suarazzaèpura, la degenerazione, per così dire, impossibi-le,edilcavallovisi trova nella perfezione del tipoe delle qualità che lo distinguono dallageneralità dei cavalli.11desertonon èdi accessotanto diffici-lequanto si crede, per 1’
uomo
che parlal’arabo,deciso a viaggiareevivere in quello alla guisa del Beduino.
Là,
nelleimmense
pianure il cavallo si slanciacome
la locu-sta,(Giob. \x\i\:23) offrendosiallostudio dell’osservatore paziente ed alieno dal giu-dicarlocon prevenzione.1segni caratteristicidelpurotipoarabo,
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77—
fannosoliconoscerelapurezzadellarazza;
poiché le
marche
di fuoco, del resto pro-digate,non sono maidistintividirazza(36).Kd
all’infuoridi due punti, uno alcalca-neum
, f altro alla tibiain vicinanza delle ossa del tarso, ove si scorgono segnidi fuoco datoper assicurareilvigoreela for-za al garretto; isegni stessi indicano che leparti ove hanno sede furono soggette a malattie,difetti,ferite,adesostosi, capellet-ti,ovveroarilasciamentoditendiniche do-vettero subireunatensione forzata per com-pensarecertipartidiconformazioneviziosa.La
parola elmausemet
cheKasiinirski tra-duce nelCorano(in:12)portantimarche impresse
, cioècavalliscelti segnatida ci-fra propria, si ritrovanelmedesimo
Capi-ton. 121;ma
allora siparla degli angeli, e gliangeli non possono essere marcatio portare una improntacome
icavalli.Perciò egli volta la frase. Scrivendo cavalli di-stinti,
avrebbe dato più forzaallasuaidea, cheera cioèdi cavalliscelti cheil Profeta intendeva parlare,e che si facevano rico-noscere dal
comune
dei cavalli,come
agli angeli,i quali dovevanomischiarsialcom-DigitizedbyGoogle
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78—
battimento degliuomini, era d'uopo essere riconosciuti ai segnio distintivi della loro natura. LT angelodiDio pone un segno ai giustich’eglivuol salvare,(Apoc.vii: 4)li fariconoscere.
Et
audivinumerimi
sigila-torum,
mausumjiv,e Dio stesso(Genes. iv:15) posuitque sigilli
m
a Caino: ina non erailtau, nè eranole corna,nè il color nero
,
inasecondo S. Girolamo, S. Agosti-noe Teodoreto,un tremolio nelle
membra
che lo forzava a continuo lamento, alla agi-tazione del volto, ciò che deve farlo rico-noscerecome
maledetto,in seguito delle stesseparoledellamaledizionenel testo dei Settanta,gemeits et tremens. Ordine di ideeaccolto inparte dai Talmudisti iquali assicuranochenellesue peregrinazioni sul-laterra, venivasempreseguitodaun cane, equestoessere il segnodella maledizione, o ciòche lorendevamau
suiti(37).Più puroè iltipo, piùaltoè ilcavallo:
il puro sangue razza pura deve avereda metr. 1,
46
ad 1, 52dalla punta del gar-reseal suolo: la sua media è 1, 49. Alcu-ni stalloni arrivanoad1,54; ma
di rado ciòsiosserva(38).Nondimeno
pressocerte— 79 —
tribùil
minimum
già citatodi1,46 divie-nelainedia, incausa diun servizio trop-poattivo voluto da puledri troppo giovani, edamotivo del nutrimentoinsufficiente al-lorchéquesti sonoformati.L'organismo ne soffre, e losviluppo naturale rimane para-lizzatoin ciascunadelle sue proporzioni.Allorché ilcavalloè giuntoal suo com-pletosviluppo, per venire considerato per-fetto,è necessarioche dallapuntadel gui-dalesco al suolo, la misura sia la stessa chedallapuntadell’
omero
all’estremità del-lenatiche: egualedal centrodel ginocchio alla punta dell’omero,edegualedal centro nominato al punto saliente del guidalesco (39):chequattro volteladistanzadalla co-ronaalcentro del ginocchiopreso dilato, siaeguale a quella dalgarrese alla corona, eche ildoppio giro dal garetto (rilevato amezzo
di unafunicella) dall’alto delcalca-neum
alpuntocentrale delle ossa irregola-ri,e misurato due volte sull’animale, dia Taltezza dal suolo algarrese.Lo
sviluppo dellacavalla segue il mede-simo progresso,secondoil mantello e l’età citati in precedenza per lo stallone;ma
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— 80 —
quello è più proporzionale,e perciò la ca-valla puòvenirsottoposta all' accoppiamen-tosui4, o6anni;cioèun anno prima del-Fetàche permette al cavalloil serviziodi stallone;equandoessanonentraincalore naturalmente, tuttii mezzi attia provocar-la vengono con grande cura messi da par-te, essendocchèlacavallasirisente
sempre
degli artifizi direttia forzarelasua natura.Un
solo stallone lamonta ad una o più ri-prese;cosìsiriesce adevitare lariunione digermi spesso eterogenei,e causedi al-terazioni organiche perilprodotto del con-cepimento. Tutte le tinte di pelo sbiadite derivateda color cupo,elepicchiettale de-rivate dacolore chiaro, provengono gene-ralmente da cavalle accoppiate a parecchi stalloni.Ilpuledroseguita apoppare per cento e ungiorno, lapuledra per settantacinque:se inquesto lassoditempo lacavallaentradi nuovoincalore, caso assairado,non sidà luogo ad una secondamontapoiché l’ allat-tamentovi scapita;
ma
se il prodotto del partomuore,siaspettaildecorsodiventun giorni,contando daquelloincui lacavalla—
81—
si sgravò,quindisiaccoppiadi nuovo(40).
li trasgredire tal regoladi tempo, può ca-gionare ilcarbonchio, sturagin
,nel puledro generatocosì, giunto che sia ad età più o
meno
avanzata: cosache compromettela vi-ta di tutti glianimali della tribù, ameno
che il carbonchio non venga immediatamen-te inoculato sul collo delpuledro istesso;operazione che consiste nelfar penetrare il
pus con otto fino adodici punture distanti due otre pollici, ed impedirne la espansio^
ne mediante il fuoco applicato in forma di piccoliquadrati ad egualdistanza, all'intor-nodelleincisioni dell'inoculazione.
Allorquando la cavalla, tuttavia forte
ma
sul declinare,arrivaall’etàdi15anni,non potendo più promettere buonie bei prodot-ti,ègeneralmenteallontanata dallostallone;eccettuato il caso che trovandosi essa in calore vengaa deperire: allorasi accoppia non tantoper fecondarla, (pianto per rimet-terla in salute.
Fin doveè possibile,ilpuledro nel giun-gere all’età di due anni e
mezzo
, trova nellavitadomestical’approssimazionedella selvaggia, resameno
dura dalla facilità di11
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— 82 —
provvedersi il nutrimento, varialo dal latte dicamelia, erba,grano bagnato,pagliaed orzo,aidatteri edalla carnecruda seccala al sole (41).
A
due anni emezzo
viene esercitato ad un passoregolare, esi trova già domato dai fanciulli;di seiin sei mesi esso,èmano mano
abituato ad andaturedi più in più rapide,come
ad unavitadi me-noinmeno
libera, finoall'etàdello svilup-pocompletoe del servizio attivo (42). In quest’epoca, se purevi ha possibilità, sono messi al puledro i ferri ai piedi anteriori, ed ormaiè obbligatoapassarela notte col-le pastoie, formate(piando di corda di pelo di camello, (piandodi ferro,edattaccatoad un piolo della tenda che lo vide nascere:così
dorme
orain piedi, ora sdraialo,ma
sempre sulnudo suolo(43). 11 suonome
ènome
dicapriccio: Giohar,Sakran,Mnhruk, Nemer,
Daliis,Barege,Yassun,El-Ascecar...Le
puledrericevono nomicome
Seil,Semka,
Ilaminameli,Gialva,el Kadra,eSada.Ora, siccome non è solamente il capriccio
ma
sono eziandioalcunecircostanze chedannoil
nome
all'animale;così si trovano soven-te cavalle e cavalli nella forza dell’età,
*—
83 —
solamenteconosciuti sotto il