• Non ci sono risultati.

I cambiamenti del contesto comunicativo

Ilaria Moschin

3. I cambiamenti del contesto comunicativo

A partire dagli anni Novanta del secolo scorso, gli sviluppi tecno- logici dei mezzi di comunicazione, tra cui la diffusione di internet e del World Wide Web, dei canali satellitari e della telefonia mobile, hanno profondamente modificato il contesto comunicativo a livello mondiale e, parallelamente, anche il concetto di testo è andato evol- vendosi.

Il mutamento del contesto comunicativo può essere diviso orien- tativamente in tre fasi, ciascuna delle quali ha introdotto significativi cambiamenti nel concetto di testo8. La prima fase trova il suo com- pimento negli anni Ottanta ed è caratterizzata dalla nascita e dalla diffusione dei canali satellitari, soprattutto negli Stati Uniti d’Ame- rica. La presenza di canali televisivi a pagamento, con un ristretto e selezionato bacino di utenza, ha permesso lo sviluppo di una nuova forma di programmazione televisiva, la cosiddetta Quality TV9, ca- ratterizzata dalla sperimentazione di linguaggi e schemi nuovi che ha profondamente influenzato le modalità narrative contempora- nee. L’esempio più rappresentativo è il postmoderno MTV-style edi- ting emerso dai video musicali creati per il celebre canale satellitare lanciato negli Stati Uniti nel 1986 e contraddistinto dalle frequenti

8 H. Jenkins, Democracy and New Media, MIT Press, Cambridge, MA, 2003. 9 Cfr. J. McCabe, K. Akass (eds), Quality TV. Contemporary American Television and

citazioni intertestuali e dalla mescolanza di diversi codici comuni- cativi10.

La seconda fase si sviluppa negli anni Novanta e vede la mas- siccia diffusione dei personal computers e l’apertura di internet, un tempo utilizzato principalmente da enti governativi e universitari, al mondo del mercato e delle imprese e, quindi, alle utenze di massa. L’ampliamento della fruizione della rete è stato favorito dallo svi- luppo del World Wide Web – avvenuto agli inizi degli anni Novanta – che, grazie alle sue interfacce user-friendly, ha reso possibile l’ac- cesso ai dati da parte di utenti non provvisti di background tecnico. Inoltre, la struttura ipertestuale del Web ha favorito la creazione di collegamenti diretti tra i diversi siti e, quindi, tra le informazioni che possono così essere più facilmente raggiungibili. La popolarità di internet è dovuta principalmente a tre fattori: la già citata semplicità di fruizione delle interfacce; la nascita dei browsers, ovvero dei pro- grammi di navigazione, che ha permesso di visualizzare i contenuti dei siti Web formattati e arricchiti da immagini; la nascita dei motori di ricerca senza i quali l’enorme massa di informazioni disponibili sulla rete non sarebbe mai potuta essere indicizzata e, quindi, resa fruibile per gli utenti.

Secondo Eco11 la diffusione dei computers e delle reti informatiche ha prodotto un salto nella comunicazione umana paragonabile all’invenzione della stampa. Attraverso internet si è andata, infatti, modificando la struttura stessa del testo che da lineare si è fatto intertestuale. La struttura base del testo Web è composta da unità di significato coese da collegamenti ipertestuali che fungono da discourse markers: i links costituiscono una soglia linguistica, il confine con gli altri documenti e, contemporaneamente, ne esplicitano la connessione logico/semantica. I meccanismi di coesione e coerenza usati nei testi

10 Si vedano: D. Buxton, From the Avengers to Miami Vice: Form and Ideology in

Television Series, Manchester University Press, Manchester, 1990; C. Gregory, Be Seeing You… Decoding The Prisoner, University of Luton Press, Luton, 1997; A.

McRobbie, Postmodernism and Popular Culture, Routledge, London, 1994; M. O’Day, “Postmodernism and Television” in S. Sim (ed.), The Routledge Companion to

Postmodernism, Routledge, London, 2001, pp. 112-120.

lineari a stampa vengono, quindi, modificati nei testi elettronici proprio attraverso la proliferazione delle scelte rappresentate dai pulsanti ipertestuali che il lettore ‘attiva’, selezionando le opzioni proposte.

Negli stessi anni Novanta si assiste alla diffusione della telefonia cellulare e dello Short Message Service, che ha permesso l’invio di bre- vi testi scritti attraverso i telefonini. Gli SMS e i messaggi di posta elettronica, come è noto, hanno ampiamente favorito l’accelerazione della comunicazione e hanno indotto a pensare a una “nuova forma di oralità”12. La lingua scritta utilizzata in queste nuove comunica- zioni telematiche, infatti, ha progressivamente fatto proprie le ca- ratteristiche della lingua parlata fra le quali, in particolare, la brevità e l’immediatezza dei testi, un lessico più colloquiale e una minore correttezza formale. Perfino le caratteristiche ‘prosodiche’ di un dia- logo sono state assorbite da questo linguaggio ibrido attraverso l’uti- lizzo degli emoticons – letteralmente, segni iconici che esprimono le emozioni.

Tornando ai mutamenti del contesto comunicativo globale, l’ul- tima fase che possiamo identificare è relativamente recente e trae origine dalla nascita del Web di seconda generazione, avvenuta nel 2004, che ha amplificato i mutamenti introdotti dal Web 1.0. La principale innovazione del Web 2.0 è la possibilità data agli utenti di poter facilmente creare contenuti multimediali, caricare gli stessi sul Web e condividerli con altri utenti. Tutto ciò è frutto dello sviluppo dei Web Services, ovvero di software progettati per favorire il dialogo tra i diversi computers attraverso la rete. Senza approfondire ulterior- mente i dettagli tecnici, possiamo dire che i Web Services hanno am- plificato la dinamicità dei suddetti ipertesti ma, soprattutto, hanno esponenzialmente aumentato la multimodalità dei testi, ovvero, la

12 Si vedano: S. Goodman, D. Graddol, Redesigning English: New Texts, New Identities, Routledge, Open University, London-New York, 1996; M. Tuman, “Literacy Online” in Annual Review of Applied Linguistics, 16, 1996; F. Zanettin, “Testi elettronici e tra-F. Zanettin, “Testi elettronici e tra- duzione: orizzonti e risorse per la traduzione in rete”, in R. M. Bollettieri Bosinelli, C. Heiss, M. Soffritti, S. Bernardini (a cura di), Multimedia Translation: which tran-

presenza di diversi codici comunicativi all’interno dello stesso testo (immagini, suoni, video).

Il potenziamento della rete e la facilità di utilizzo di programmi content-manager hanno poi favorito la massiccia diffusione di User Generated Contents (UGCs), i quali hanno trasformato il ruolo del fruitore da ‘utente navigatore’ a ‘utente autore’, figura comunemente chiamata ‘prosumer’, neologismo derivante dall’unione di produt- tore e consumatore. La condivisione degli UGCs avviene inoltre su piattaforme sociali, gli ormai celebri social networks (ad es. Facebook, YouTube, MySpace...) che stanno profondamente modificando i flus- si comunicativi mondiali anche grazie alla loro integrazione nelle piattaforme di telefonia mobile.

Con la diffusione del Web, quindi, il predominio della monomo- dalità si è definitivamente incrinato a favore di una crescente multi- modalità. Questi cambiamenti non sono relativi soltanto ad aree che possiamo definire d’intrattenimento (film, televisione, letteratura), ma stanno progressivamente influenzando aree generalmente carat- terizzate da istituzionalità e fissità, quali il settore accademico oppu- re il settore politico che, fino a pochi anni fa, tendevano a utilizzare linguaggi più formali e burocratizzati13.