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Un esempio di ‘testo nuovo’

Ilaria Moschin

4. Un esempio di ‘testo nuovo’

L’analisi di un testo di nuova generazione può sicuramente aiutare a comprendere meglio i mutamenti di cui abbiamo fin qui parlato. L’esempio selezionato è un testo istituzionale che fino a pochi anni fa sarebbe stato caratterizzato, come abbiamo appena detto, da un registro informativo e da fissità formale.

Si tratta di una pagina del sito Web della Casa Bianca (fig. 1), così come modificato dopo l’entrata in carica di Barack Obama, definito da molti “The Google President” per il suo uso innovativo delle nuo- ve tecnologie nel corso della campagna presidenziale 2008. Come

13 Cfr. G. Kress, T. Van Leeuwen, Multimodal Discourse, Arnold Publishers, London, 2001.

possiamo notare, siamo di fronte a un ipertesto nel quale coesistono diversi codici comunicativi: dalle icone utilizzabili dal lettore per attivare il suo ‘percorso di senso’, ai testi scritti e al video che occupa la posizione centrale del layout della pagina. La dicitura in sovrim- pressione sul video ci avverte che questo può essere fruito in versione originale oppure in lingua spagnola: indicazione non soltanto del- la consistente variazione demografico-culturale in corso negli Stati Uniti da diversi anni, ma anche dell’intrinseco plurilinguismo della web-communication favorito dalle potenzialità tecniche del ‘sistema internet’.

Figura 1. Sito web della Casa Bianca.

Il cambiamento nella struttura del testo non si limita però soltan- to (!) alla modifica del text mode hallidayano, dovuta alla coesistenza di diversi codici comunicativo/linguistici ai quali viene conferita pari dignità nella definizione semantica del testo; esso ri-struttura pro- fondamente il tenore dell’atto comunicativo. Come è noto, infatti, il discorso politico presenta un “tenor-based register”14 secondo il quale

14 Cfr. D. R. Miller, “The Electoral Speech as Register: the Discursive Construction of the Ideological Common Ground”, in P. Bayley, D. R. Miller (eds), Texts and

lo status dell’emittente è generalmente più elevato rispetto a quello della sua audience; pertanto, per facilitare la creazione del consenso, il sender spesso utilizza strumenti della cosiddetta “retorica dell’anti- retorica”15 che, simbolicamente, elevano il potere del ricevente ridu- cendo contemporaneamente quello dell’emittente, al fine di bilancia- re i rapporti di forza tra i partecipanti all’atto comunicativo.

Figura 2. Homepage del canale presidenziale su Myspace.

Per definire la comunicazione sul Web viene ormai universalmen- te utilizzata la metafora della “conversazione”, ovvero del dialogo informale e privato tra un gruppo ristretto di persone. L’utilizzo di questa cornice interpretativa influisce sul tenore del discorso poiché Contexts of the American Dream. A Social Semiotic Study of Political Language, Pitagora,

Bologna, 1993, p. 154.

15 Si veda R. M. Bollettieri Bosinelli, “Aspects of the Grammar of Political Rhetoric” in R. M. Bollettieri Bosinelli (ed.), U.S. Presidential Election 1984. An Interdisciplinary

strutturalmente rappresenta lo scambio come una comunicazione tra pari. Potremmo affermare che il discorso politico sul Web (come ha mostrato la campagna presidenziale statunitense nel 2008) of- fre numerosi esempi di “retorica dell’anti-retorica”: dal lancio della candidatura per le primarie di Hillary Clinton, definito l’inizio di una national conversation con il popolo americano, ai dialoghi tra i candidati e i loro potenziali elettori avvenuti sulle piattaforme dei diversi social networks.

Anche nell’esempio qui selezionato, il video viene definito “Your Weekly Address”, enfatizzando il ruolo del destinatario del messag- gio e ribaltando l’originario rapporto di status tipico del discorso po- litico tra emittente e ricevente. Quest’ultimo viene inoltre esortato “to stay updated/ to stay connected” leggendo il White House Blog – il ‘diario di bordo’ ufficiale – e partecipando whitmanianamente con un proprio ‘verso’ alla conversazione on line con il Presidente, che si snoda su piattaforme di scambio esterne al sito governativo (tra cui Facebook, Twitter, Flickr, LinkedIn, YouTube...).

I testi di queste conversazioni sui social networks cui partecipano attivamente membri dello staff della Casa Bianca, il Presidente stesso e i cittadini di tutto il mondo, sono testi di nuova generazione e pre- sentano diverse caratteristiche (come rappresentato, ad esempio, in figura 2). In essi troviamo messaggi verbali postati come risposte ad un input ufficiale, la cui caratteristica principale è la già citata ibrida- zione tra lingua parlata e lingua scritta16. Molto più frequentemente però questi messaggi sono multimediali e presentano una struttu- ra postmoderna di narrazione caratterizzata dalla scelta di un lessico multimodale (parole, immagini, suoni) che cita, rielabora e diffonde porzioni di testi già noti17. Gli utenti del Web, divenuti prosumers, sembrano, infatti, aver acquisito familiarità con gli schemi narrativi introdotti dalla Quality TV degli anni Ottanta, tra cui il già citato

16 M. A. K. Halliday, Spoken and Written Language, Deakin, Victoria, 1985.

17 Si vedano: I. Moschini, “Race 2.0 or the ‘Webridization’ of Electoral Discourse”, in

Il Politico 2/2010 e I. Moschini, “Music and series: the verbalizing role of soundtrack

lyrics from TV series to user-generated narrations”, in Visual Communication n. 10 (2), May 2011.

MTV-style editing, e li utilizzano per produrre i propri contenuti, che poi caricano sulla rete e condividono con il gruppo dei loro peers. Tali scambi comunicativi si situano in una liminalità di pubblico/privato poiché, come abbiamo visto, sono definiti delle “conversazioni”, ma – allo stesso tempo – portano avanti una narrazione istituzionale. Viene così a ibridarsi anche il field della comunicazione, grazie alla natura delle piattaforme utilizzate – siti governativi che si interfacciano con piattaforme private sulle quali, a loro volta, lo staff presidenziale crea dei canali ufficiali; grazie al ruolo dei partecipanti allo scambio co- municativo, da un lato il Presidente, dall’altro i cittadini che, data la natura del Web, diventano nodi della stessa rete e parte dello stesso gruppo dei pari; grazie ai linguaggi utilizzati che coniugano registri ufficiali e narrazioni tipiche del mondo dell’intrattenimento.

La liminalità pubblico/privato funziona anche in senso contrario: come la logica dei nuovi mezzi di informazione modifica la natura di aree istituzionali, così l’ufficialità sembra influenzare la natura dei testi di nuova generazione. L’esempio più famoso è dato dal recente annuncio che i messaggi scambiati su Twitter dal Presidente Obama con i suoi followers entreranno a far parte degli Archivi Nazionali che, fino a oggi, si sono occupati di conservare i testi dei discorsi ufficiali dei presidenti. Sarà così introdotta una memoria del Web e contrastata l’intrinseca caducità degli SMS.