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Mario Benvenut

4. Il patrimonio audiovisivo digitalizzato dell’archivio di Mario

4.1 I Cineguf: i documentari di Benvenuti negli anni Quaranta del

Novecento

Sotto il regime fascista, le università italiane erano dotate di sezioni cinematografiche interne ai preesistenti GUF, i Gruppi Universitari Fascisti, cioè le strutture nate nel 1926 in concomitanza con l’Istituto Luce (Unione Cinematografica Educativa), statalizzato nello stesso anno. Fin dal 1920 i GUF si occupavano della formazione ideologica dei giovani universitari20.

La cinematografia sotto l’operato di Mussolini si trasformò dal 1926 in poi in un’istituzione vera e propria e in un organo di propaganda e di manipolazione dell’informazione. Il cinema era utilizzato dal regime fascista come strumento di diffusione dell’immagine di una bella Italia agli occhi degli Stati stranieri; era utilizzato come mezzo educativo al punto da inserire gli audiovisivi nei programmi ministeriali della scuola dell’obbligo, mentre le università beneficiarono di strutture dipendenti come i Cineguf, che sorsero in Italia nel 1933 su iniziativa di Galeazzo Ciano, mentre nel 1934 venne istituita la Direzione Generale della Cinematografia sotto la direzione di Luigi Freddi.

Freddi ritenne necessario intervenire in questo settore con la formazione di personale al quale affidare incarichi concernenti la propaganda, lo sviluppo di una coscienza cinematografica e del cinedilettantismo. In questo modo i giovani venivano a contatto con i problemi tecnici ed estetici della cinematografia. Fu in questo contesto che nacquero i Cineguf, i nuovi uffici tecnici dei GUF. Inizialmente, non erano molti ma poi si arrivò ad avere un Cineguf in quasi tutti i capoluoghi di provincia. Al loro interno il lavoro consisteva in un’opera di addestramento teorico e pratico; venivano inoltre organizzati corsi per operatori, attori, registi, allo scopo di realizzare film su soggetti di carattere spettacolare, tecnico e scientifico nel formato 16 mm21.

Le Università più importanti erano interessate a perseguire successi sul piano atletico mentre negli atenei dei capoluoghi di provincia si svilupparono soprattutto i Cineguf, perché il cinema era visto come impegno culturale e ideologico, come

propagandistico. Per questo fu istituito un complesso di dispositivi e canali diffusori: il regime voleva espandere la propria voce non soltanto attraverso la radio ma soprattutto attraverso il cinema, in ogni settore del quale esercitava la supervisione.

Il cinema era visto anche come il luogo privilegiato di gratificazioni intellettuali, infatti tutti si potevano occupare di cinema. In generale i giovani che giungevano al cinema non provenivano soltanto da Facoltà umanistiche, anzi i più provenivano da quelle scientifiche.

Come già accennato, i Cineguf nacquero con lo scopo di coordinare la diffusione della cultura cinematografica attraverso il rafforzamento e il controllo dell’attività cinedilettantistica. Il regime voleva dare ai giovani studenti universitari che lavoravano all’interno delle associazioni l’illusione di poter svolgere liberamente un apprendistato, sia nei contenuti, sia nelle modalità operative. Questo era solo una pura illusione, perché in realtà alla fine avrebbero dovuto uniformarsi ai criteri fascisti. Le attività che erano svolte nell’ambito dei Cineguf ricoprivano un ruolo importante, in particolare quello che animava le associazioni era il fatto che il cinema era visto come un profondo impegno culturale e ideologico22.

Nel 1934 Gioacchino Forzano acquistò dall’Ente Autonomo Tirrenia centomila metri quadri e incaricò l’architetto Antonio Valente23 di progettare la prima città del cinema italiano realizzando gli stabilimenti della Pisorno, grazie ai quali Tirrenia sarebbe diventata la “Hollywood Italiana”. Un anno dopo, nel novembre

del 1935, a Roma fu inaugurato dal ministro della Cultura Popolare Dino Alfieri il Centro Sperimentale di Cinematografia, e nel 1937 ci fu la realizzazione di Cinecittà sempre ad opera dell’architetto Valente24.

Il Centro sperimentale di Cinematografia, diretto da Luigi Chiarini, era una scuola nata come luogo di formazione professionale, teorico e pratico. Per il regime fascista si trattava di un organismo importante, di controllo e di produzione culturale.

Nel 1940 Mussolini inaugurò la sede definitiva. Inizialmente la scuola era autonoma, per quanto finanziata dal Ministero della Cultura popolare, mentre a partire dal 1941 divenne un organismo pubblico dipendente da tale Ministero25.

I centri di propaganda e di formazione erano da un lato l’Istituto Luce con i suoi cinegiornali e i suoi documentari, usati come strumento di propaganda ideologica, dall’altro il Centro Sperimentale di Cinematografia che fin dalla sua fondazione era collegato all’azione dei Cineguf. I giovani gufini venivano mandati a seguire i corsi al Centro Sperimentale, dove entravano in contatto sul piano critico con il cinema americano e sul piano pratico con quello sovietico. In un primo tempo le strutture formali del montaggio sovietico dovevano essere ricreate, anche se in maniera schematica ed elementare, per fornire un messaggio celebrativo della «rivoluzione» fascista26.

Se inizialmente il Centro Sperimentale era nato come centro di formazione e propaganda fascista, con il tempo in questo luogo confluirono intellettuali

antifascisti. In particolare un nome da ricordare è Umberto Barbaro, il quale proiettava i film degli autori sovietici e in tal modo comunicava ai suoi allievi le idee, le esigenze e le ipotesi di una poetica cinematografica diversa da quella proposta dal regime. Possiamo dire che l’antifascismo nasce proprio in quel Centro voluto dal regime, con evidenti ripercussioni anche nei Cineguf. Il Centro sperimentale si rivelò in quegli anni una scuola di antifascismo ma al tempo stesso anche una scuola di formazione morale e intellettuale per un’intera generazione, e un punto di riferimento per tutti quei giovani che vedevano nel cinema un nuovo modo di espressione e uno strumento in grado di offrire risposte a interrogativi che non erano possibili in altri ambiti artistici e intellettuali27.