2. Parte seconda Macroanalisi dei diritti umani: dinamiche e criticità
3.1 I minori fra diritti tutelativi e diritti emancipat
La ambivalenza della rappresentazione sociale del minorenne sopra illustrata - fra immaturità individuale e generazionale e soggettività autonoma - si riflette anche nel campo dei diritti: i pronunciamenti istituzionali internazionali che lo riguardano contemplano infatti sia diritti apertamente tesi a proteggerlo e tutelarlo, sia diritti volti a rispettarne e rafforzarne l'autonomia.
Fra i diritti tutelativi figurano quelli:
- ad “una speciale protezione” (Dichiarazione dei diritti civili del bambino, detta anche
Dichiarazione di Ginevra, Società delle Nazioni, 1924);
- a “speciali cure ed assistenza” (insieme alla maternità, art.25 della Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo, ONU,1948);
- a “particolare protezione e cure speciali” (Dichiarazione dei diritti del fanciullo, ONU, 1959);
e quelli previsti nella Convenzione sui diritti del bambino (ONU,1989) fra i quali:
- la protezione e alle cure necessarie al benessere, alla vita, alla sopravvivenza ed allo sviluppo (art.3);
- la registrazione nominativa alla nascita, alla cittadinanza, alla conoscenza dei propri genitori e alla convivenza con essi fatti salvi casi particolari (art.7 e 9);
- la preservazione della propria identità (art.8), alla protezione della legge nel caso di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza, o di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione (art.16);
- la tutela contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale (art.19);
- la protezione e ad aiuti speciali dello Stato se temporaneamente o definitivamente privato del proprio ambiente familiare, e a cure speciali se handicappato (art.23);
- il godimento del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione (art.24);
- la sicurezza sociale compresa la previdenza sociale (art.26), l'educazione (art.28), la protezione contro lo sfruttamento economico (art.32), un trattamento tale da favorire il proprio senso della dignità e del valore personale, se sospettato, accusato o riconosciuto colpevole di reato penale (art.40),
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Fra i diritti a carattere emancipativo si possono citare:
- la libera espressione di opinioni su ogni questione di proprio interesse e alla loro considerazione, nonché alla possibilità di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria o amministrativa che lo riguardi (art.12);
- la libertà di espressione comprensiva della libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo. (art.13);
- la libertà di pensiero, di coscienza e di religione e alla libertà di manifestare la propria religione o convinzioni (art.14);
- la libertà di associazione e alla libertà di riunirsi pacificamente (art.15);
- un livello di vita sufficiente per consentire il proprio sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale (art.27);
- una propria vita culturale e la pratica della propria religione o il far uso della propria lingua insieme agli altri membri del proprio gruppo (art.30);
- il riposo e il tempo libero, nonché il dedicarsi al gioco e le attività ricreative proprie dell'età, la libera partecipazione alla vita culturale ed artistica.
Vanno inoltre considerati i criteri generali che ispirano la Convenzione del 1989, individuati dal Comitato dei diritti del bambino (Committee on the Rights of the child) che contemplano:
• il principio di non discriminazione (art.2): i diritti sanciti si applicano a tutti i minori, senza alcuna distinzione o discriminazione;
• il principio del superiore interesse del minore (art.3): in tutte le decisioni l'interesse del minore deve avere una considerazione preminente;
• il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo (art.6): gli Stati hanno l’obbligo di garantire non solo la vita, ma anche le necessarie condizioni per la crescita;
• il principio del rispetto per le opinioni del minore e diritto alla partecipazione (art.12): il minore ha il diritto ad essere ascoltato, ad esprimere la propria opinione su ogni questione per lui rilevante e vederla presa in considerazione.
Anche i numerosi atti ufficiali di commento, indirizzo, precisazione successivi alle dichiarazioni, prodotti da istituzioni ed agenzie internazionali28 - mostrano sia l'intenzione
28 Fra questi:
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istituzionale a tutelare la condizione minorile sia l'attenzione nel volerne promuovere un ruolo attivo. Ne è testimonianza la nota articolazione delle '3P'29 dei diritti dei minori:
Protection, che comprende varie disposizioni di tutela nei setting della loro vita; Provision,
che riguarda l'erogazione di beni e servizi di welfare per il loro benessere e crescita;
- UN Committee on the Rights of the Child: Report of the United Nations High Commissioner for Human rights on the right of the child to the enjoyment of the highest attainable standard of health (OHCHR, 2012), che contiene una analisi degli obblighi degli Stati e degli altri soggetti portatori di doveri, con particolare riguardo al diritto dei bambini alla salute, e raccomandazioni per garantire l’applicazione di questo diritto;
- Report on Women's and children's health: evidence of impact of human rights (WHO, 2013), che fornisce una plausibile evidence sul fatto che un approccio basato sui diritti contribuisca a migliorare la salute di donne e bambini;
- European Report on Preventing Child Maltreatment (WHO, 2013), che fornisce ai policy makers un approccio basato sulle evidenze ed una esperienza condivisa di supporto nell’affrontare il tema del maltrattamento del bambino;
- Building a future for women and children: Report 2012 (Unicef), che evidenzia i progressi dei Paesi e gli ostacoli al raggiungimento degli obiettivi 4 e 5 previsti nei Millennium Development Goals per la riduzione della mortalità infantile e per migliorare la salute materna;
- An Overview od child well-being in rich countries (Unicef, 2007), che fornisce una valutazione generale del benessere dei bambini in 21 nazioni del mondo industrializzato, fra le quali molte sono europee;
- Strategy for the Child rights 2012-2015 (Council of Europe), che mette a fuoco quattro obiettivi strategici: 1. Promuovere servizi e sistemi Child-friendly; 2. Eliminare tutte le forme di violenza sui bambini; 3. Garantire i diritti dei bambini in situazioni vulnerabili; 4. Promuovere la partecipazione del bambino;
- National Action to Address Child Intentional Injury report (ECSA, European Child Safety Alliance, 2014), che esamina le misure di protezione del bambino descrivendo l’adozione, implementazione e rafforzamento di politiche nazionali dirette alla prevenzione di maltrattamenti intenzionali nei 25 Stati Membri;
- Accountability for Children’s Rights (Unicef, 2015), che mette in evidenza l’importanza di meccanismi di garanzia dei diritti e di responsabilizzazione delle Istituzioni;
- Equità per i bambini. Una classifica della disuguaglianza nel benessere dei bambini nei paesi ricchi (Unicef), che presenta una panoramica delle disuguaglianze nel benessere dei 15 bambini in 41 paesi dell'Unione Europea (UE) e dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE);
- Global Strategy for Women’s, Children’s and Adolescents’ Health (Nazioni Unite, 2016- 2030), che pone tra i propri obiettivi la trasformazione delle società in modo tale che donne, bambini ed adolescenti in ogni parte del mondo realizzino il loro diritto alla salute ed al benessere;
- Handbook on European law relating to the rights of the child (Fundamental Rights Agency – EU, 2016), che si pone come obiettivo l’aumento della consapevolezza e il miglioramento della conoscenza sugli standards legali che proteggono e promuovono i diritti del bambino in Europa.
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Participation, che promuove forme di coinvolgimento individuale e collettivo. Il principio
della partecipazione attiva dei bambini e degli adolescenti ispira da tempo l'azione di Agenzie istituzionali internazionali e nazionali, di ONG e di varie associazioni che non si limitano a erogare interventi assistenziali ma anzi tendono a promuovere l'autodeterminazione dei minori, seguendo il cosiddetto Child Rights-based Approach - che pone al centro dell'attenzione il minore ed il suo ruolo sociale costruttivo: un coerente ed organico quadro di riferimento etico, concettuale ed operativo di riferimento internazionale per lo sviluppo di politiche nei diversi settori socio-economico, scolastico, assistenziale, ecologico e sanitario.