• Non ci sono risultati.

Gli Investimenti Diretti Ester

6.3. Gli IDE, le determinati istituzionali ed economiche e il confronto con l’UE

In numerosi studi è stato analizzato il nesso tra una buona struttura socio- economica e l'andamento dei IDE nei paesi in via di sviluppo, partendo dalla consapevolezza che la qualità delle istituzioni dovrebbe avere un'influenza positiva per la promozione degli investimenti e degli IDE in particolare7.

Alcune indagini hanno analizzato l'influenza della libertà economica nelle prestazioni IDE nei paesi in via di sviluppo, principalmente per quanto concerne eventuali problematiche del paese, politiche commerciale, bancaria, finanziaria e dei servizi e la protezione dei diritti di proprietà8. Confrontando i flussi IDE nell’area MENA e nell’UE è evidente come i flussi nei paesi in via di sviluppo

7

Il forte legame presente tra IDE e una buona struttura istituzionale è confermata anche dal fatto che gli investimenti, richiedendo elevati costi, possono talvolta diventare molto sensibili e, pertanto, richiedono un elevato livello di fiducia, spesso strettamente correlato all'efficacia del sistema giuridico e alla struttura economico-istituzionale di un paese. J. Caetano, A. Galego, FDI in the European Union and Mena Countries: Institutional and Economic Determinants, CEFAGE-UE, Universidade de Évora, Working Paper 09 (2009), p. 3.

8

Globerman, S. and D. Shapiro, Global Foreign Direct Investment Flows: The Role of Governance Infrastructure, World Development, 30, 11, 2002, pp. 1899–919.

105

siano stati molto scarsi e, pertanto, è importante comprendere quali siano le cause legate alle istituzioni nazionali che possano influire con questi risultati9.

Alcune peculiarità dei paesi nordafricani potrebbero implicare un delicato vincolo al percorso di perfezionamento di attrazione degli IDE. Infatti, questa regione oltre ad essere fortemente ancorata al petrolio, con base economica decisamente debole, ha un alto tasso di crescita demografica, un elevato tasso di disoccupazione e ha sviluppato una fragile integrazione regionale. Considerando tale situazione, è facilmente deducibile come il capitale e i mercati finanziari siano rimasti finora poco sviluppati. Inoltre, nonostante le privatizzazioni negli ultimi anni, la longa manus della macchina statale nell'economia è ancora ben radicata e la struttura economica di questi paesi è caratterizzata ancora dalla mancanza di trasparenza e democrazia, dal sottosviluppo delle infrastrutture fisiche e, di conseguenza, dal basso tasso di ritorno sul capitale umano e fisico. L'analisi dei sistemi istituzionali dell'area MENA appare particolarmente interessante poiché un numero significativo di questi paesi ha attuato, come visto nei capitoli 4 e 5, un processo di riformazione della struttura economica. Inoltre, gli accordi di associazione euro-mediterranea sviluppati verso una progressiva eliminazione degli ostacoli agli scambi commerciali, hanno spinto alcuni paesi a riformare il quadro normativo legato agli investimenti, creando speciali regimi per gli IDE e per la liberalizzazione dei flussi nel mercato finanziario. Le suddette riforme hanno coinvolto tasse e dazi doganali, implementando processi di privatizzazione e programmi di riforma dei mercati dei capitali10.

A tal proposito, si sono confrontate diverse teorie e relative correnti di pensiero, ricercando il perno tra qualità delle istituzioni e gli IDE in entrata. Coinvolgendo un'ampia gamma di variabili legate alle istituzioni, si è finalmente dimostrato che

9 Hisarciklilar, M., Locational Drivers of FDI in MENA Countries: A Spatial Attempt, MPRA paper n. 2085. Retrieved from http://mpra.ub.uni-muenchen.de/2085, 2006.

10 UNCTAD (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e sullo sviluppo), World Investment Report - The shift towards services, Nazioni Unite, Ginevra, 2004.

106

la direzione del flusso di IDE viene significativamente influenzata dalla qualità delle istituzioni11. I molteplici studi empirici introdotti hanno enfatizzato la rilevanza di alcune variabili istituzionali portando avanti l'idea che un efficace quadro giuridico e sociale sia indirettamente proporzionale alle incertezze economiche, e a tal proposito, le possa ridurre. Così, una sostenuta parte di questi studi viene indirizzata nel sostenere che l'esistenza di leggi chiare e applicabili a garanzia dei diritti di proprietà, della lotta alla corruzione, possa influire sui flussi di IDE e sulla crescita economica. Infatti, se tali condizioni non sussistono nei paesi ospitanti, gli investitori stranieri con molta probabilità non rischieranno di affrontare costi particolarmente elevati.

La Figura seguente illustra l'evoluzione media dell'indice di prestazione per l’UE e l’area MENA nel lungo periodo. È chiaro che l'UE ha una maggiore attrazione IDE rispetto alla regione MENA, nonché una maggiore stabilità nell'indice medio. È altrettanto visibile un rafforzamento dell'attrazione IDE negli ultimi anni nella regione MENA. In effetti, in questa regione i valori medi dell'indice sono state sempre crescenti dopo il 2000/2002, avvicinandosi anche leggermente alla media UE.

11 Il primo tentativo di analisi del problema risale al 1992, impiegando tredici fattori di rischio (tra cui la burocrazia, instabilità politica, la corruzione e il sistema giuridico qualità), ma senza trovare tuttavia un rapporto si causalità tra la bontà delle istituzioni e l'impatto sugli investimenti dall'estero. Successivi studi hanno individuato tra i principali fattori determinanti del livello IDE il profilo di investimento, i conflitti, sia interni che esterni, le tensioni etniche e il controllo democratico. Uno studio recente (fornito da Dumludag nel 2007) ha esaminato il rapporto tra flussi di IDE e le istituzioni in diversi mercati emergenti, impiegando un database dal 1992 al 2004. Si evince dai risultati del lavoro che le variabili maggiormente influenti nell'attrazione di investitori esteri sono la corruzione, il profilo d'investimento e la stabilità governativa. Wheeler, D. and A. Mod, International Investment Location Decisions. The Case of U.S. Firms, in “Journal of International Economics”, 33 (1992), pp. 1–2, 57–76; Busse, M. and Carsten H. (2005), Political Risk, Institutions and Foreign Direct Investment, in HWWA Discussion Paper 315, 2005; Dumludag. D., Determinants of Foreign Direct Investment: An Institutionalist Approach, Seventh Conference of the European Historical Economics Society, Lund University, June 2007.

107