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(Treviso, 1845 - Padova, 1920) Prefetto dellÕOrto botanico dal 1879 al 1915

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Pier Andrea Saccardo, figlio dellÕingegnere Francesco e di Elena Vidotto, trascorse lÕinfanzia nella cittˆ natale e a Selva del Montello, frazione di Volpago del Montello, in provincia di Treviso. Comp“ gli studi a Venezia, Padova e Treviso ed in quest'ultima cittˆ, durante il liceo, si dedic˜ alle ricerche sulla flora trevigiana43.

Nel 1864 si iscrisse allÕUniversitˆ di Padova, dove frequent˜ il primo biennio della facoltˆ medica (1864-1866) ed in seguito, nel 1867 si iscrisse alla facoltˆ di Filosofia, dove consegu“ la laurea col massimo dei voti e lode44.

La vocazione per lo studio delle piante sorse in lui giˆ nel 1857, durante le visite allo zio Alessandro Saccardo, che aveva piantato un frutteto le cui piante etichettate provenivano dallo stabilimento Maupoil di Dolo. Nel 1858, a soli tredici anni, cominci˜ a raccogliere le piante nei dintorni di Selva, realizzando il suo primo erbario di 130 specie. Nel 1859 realizz˜, con la tecnica della capnotipia, un erbario a fumo contenente 150 tipi di foglie. Nel 1860, invece, coltiv˜ nella sua abitazione in Selva un piccolo orto botanico con circa 300 specie di piante da lui stesso raccolte nel Montello e nella campagna vicina. Furono anni, questi, in cui Saccardo cominci˜ la sua ÒcollezioneÓ di opere botaniche, primo nucleo fondante della futura biblioteca.

Inizi˜ a dedicarsi allo studio delle piante vascolari45 e tra il 1863 e il 1864 venne pubblicata lÕopera a stampa Il Prospetto della Flora Trevigiana allÕinterno degli Atti del regio Istituto Veneto. Il Saccardo continu˜ sempre a dedicarsi alla raccolta di nuovi materiali floristici durante le vacanze a Selva e, poco prima di morire, nel 1917, volle ristampare il suo primo lavoro ampliato: Flora Tarvisina renovata, pubblicato sempre negli Atti del regio Istituto Veneto.

Il 1¡ novembre 1866, a soli 21 anni, Saccardo venne nominato assistente alla cattedra di Botanica dal professore e prefetto dellÕOrto botanico Roberto De Visiani. Insieme al suo maestro, redisse un accurato censimento dei vegetali superiori del Veneto che sarˆ edito nel 1869: Catalogo delle piante vascolari del Veneto. Nello stesso anno venne pubblicato un volume ricco di citazioni bio-bibliografiche sulla storia e letteratura della Flora Veneta. Saccardo rimase alla cattedra di Botanica in qualitˆ di assistente fino al 1872, anno in cui divenne docente titolare di Storia Naturale allÕIstituto Tecnico di Padova46.

43 A Selva ebbe le prime lezioni delle classi elementari coi maestri Bianchini e Sernagiotto; quindi pass˜ a

Venezia compiendo, nel 1855-1856, la terza elementare presso Don Giovanni Boscaro e, dal 1856 al 1861, gli studi ginnasiali nel Seminario patriarcale; cfr. TRAVERSO, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo tenuta per incarico della Societˆ Botanica Italiana, p. 40.

44 G.B. Traverso nella sua Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo tenuta per incarico della Societˆ Botanica

Italiana riporta come Saccardo facesse notare con Çintimo compiacimentoÈ che consegu“ la laurea Çpochi mesi dopo che lÕuniversitˆ era divenuta regia e italianaÈ (Ibidem).

45 Tutte le piante dotate di un sistema di vasi per condurre lÕacqua, ad eccezione di alghe, muschi ed epatiche. 46 BEGUINOT, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo letta nell'adunanza ordinaria del 25 aprile 1920 della R.

Negli anni, la produzione scientifica di Saccardo aument˜ sempre pi•. Nel 1867 inizi˜ con le pubblicazioni delle Crittogame vascolari (Breve illustrazione delle Crittogame vascolari

trevigiane, aggiuntavi la enumerazione di quelle fino ad oggi note nella Flora veneta).

La prima pubblicazione micologica • del 1873, Mycologiaevenetae Specimen, opera che riporta lÕelenco dei funghi fino ad allora noti in Veneto. Con il passare degli anni, la sfera dÕindagine, ristretta dapprima alla provincia di Treviso e al Veneto si allarg˜ sempre pi•, passando ai funghi provenienti da Spagna, Siberia, Alaska, Antille, Brasile, Algeria, Congo, Filippine, Tahiti47. Questo senza quasi uscire da Padova, in quanto la sua fama di specialista faceva si che un gran numero di campioni gli pervenissero da ogni parte del mondo. Sempre nel 1873 Saccardo pubblic˜ la prima serie di Fungi nuovi vel critici, alla quale se ne aggiunsero altre dodici fino al 1882.

Nel 1877 Saccardo sostitu“ alla cattedra di Botanica il maestro De Visiani e nel 1879, in seguito ad un concorso, venne nominato anche prefetto dellÕOrto botanico di Padova. Fu il primo nella storia dei prefetti ad avere una laurea in filosofia, invece che in medicina, come tutti i suoi predecessori. Quando Saccardo ebbe notizia che gli era stata conferita la cattedra di Botanica di Padova stava studiando dei funghi crescenti su foglie di Laurusnobilis ed il fungo, nuovo alla scienza, in segno di gaudio lo chiam˜ Charonectriaconsolations a ricordo di quella felice novella.

Durante i suoi trentanove anni di prefettura, leggendo dalla sua cronistoria rimasta inedita e poi pubblicata da Giuseppe Gola, Pier Andrea Saccardo fece ristrutturare lÕedificio, dando vita ad un istituto di botanica vero e proprio; fece sistemare lÕarchivio storico e quello riguardante allÕamministrazione e alla cattedra. Adatt˜ anche un locale a biblioteca, in quanto era aumentato notevolmente il numero di volumi da custodire48. Ai tempi del Saccardo si avvicendarono ben 21 assistenti tra cui Ottone Penzig49, Giacomo Bizzozero50, Augusto Napoleone Berlese51, GioBatta De Toni52, Giulio Paoletti, Adriano Fiori53, Alessandro Trotter54, Giovanni Battista Traverso55 e Achille Forti56.

47 TRAVERSO, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo tenuta per incarico della Societˆ Botanica Italiana, p. 41. 48 GOLA, L'Orto Botanico: quattro secoli di attivitˆ (1545-1945), p. 40.

49 Ottone Penzig (Samitz, Slesia prussiana, 1856 Ð Genova, 1929) dopo aver compiuto gli studi in Germania,

fu assunto come assistente allÕOrto botanico di Padova dal 1879 al 1887, fino a che non vinse la cattedra di botanica allÕUniversitˆ di Genova. I suoi studi riguardano principalmente botanica generale e applicata.

50 Giacomo Bizzozero (Marostica, Vicenza, 1852 Ð Padova, 1885), si occup˜ di crittogame.

51 Augusto Napoleone Berlese (Padova, 1864 Ð Milano, 1903) Collabor˜ strettamente con P.A. Saccardo alla

monumentale Sylloge Fungorum, elaborando i mixomiceti e, in collaborazione con G. B. De Toni, i ficomiceti.

52 Giovanni Battista De Toni (Venezia, 1864 Ð Modena, 1924), fu assistente di P.A. Saccardo dal 1885 al 1892

e suo collaboratore nella stesura della Sylloge Fungorum; professore allÕUniversitˆ di Camerino, Sassari e Modena.

53 Adriano Fiori (Casinalbo, Modena, 1865 - 1950), fu assistente di P.A. Saccardo dal 1892 al 1900; venne poi

nominato professore di Scienze naturali allÕIstituto forestale di Vallombrosa e presidente della Societˆ botanica italiana.

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In questi anni, Saccardo iniziava la pubblicazione di Fungi italici autographice delineati, opera iconografica costituita da 1500 tavole colorate a mano su specie fungine.

Nel 1879 si occup˜ di risolvere il problema riguardante la sessualitˆ delle Canape e nello stesso anno fece molti esperimenti sui coloranti nei fiori57. Assieme al prof. Otto Penzig, Saccardo classific˜ le raccolte micologiche fatte dallo stesso Penzig sullÕisola di Giava che andarono a costituire le tre serie di Diagnosesfungorumnovorum, consultabili grazie ad un atlante illustrato composto da 80 tavole, in cui vi sono descritte 185 nuove specie e 25 generi proposti come nuovi.

Lo scopo del lavoro ÒsaccardianoÓ si espleta attraverso la scoperta e la descrizione di entitˆ nuove, lÕincremento dellÕinventario micologico delle varie parti del mondo e il raccordo di tutte le conoscenze sistematiche sui vari gruppi di funghi secondo uno schema di classificazione che ne facilitasse la determinazione.

Stabiliti i criteri per la classificazione dei funghi, Saccardo inizi˜ a lavorare alla Sylloge

Fungorum, opera in cui diagnostic˜ e descrisse 72000 specie di miceti. Nel 1882 pubblic˜ il

primo volume, che riscosse successo e approvazione dai vari micologi, tanto da convincerlo ad andare avanti con il suo lavoro arrivando a ventidue volumi pubblicati, lÕultimo dei quali fu pubblicato nel 191358. In questÕopera, Saccardo riun“ e classific˜ tutte le specie fungine fino ad allora conosciute: in tutto oltre 70 mila specie, disposte sistematicamente e accompagnata ciascuna da una breve diagnosi in un latino elegante e scientificamente preciso59. Per compiere questo lavoro, attinse allÕintera letteratura mondiale, con il supporto del suo erbario micologico. Con questÕopera, Saccardo fu premiato con due medaglie dÕoro e la vincita del premio reale dei Lincei destinato alle opere di morfologia normale e patologica60.

La Sylloge, opera fondamentale di Saccardo per la sistematica micologica, • oggi il grande testo sul quale operano i micologi italiani e stranieri e, nelle sue varie ristampe, • 54 Alessandro Trotter (Udine, 1874 Ð Vittorio Veneto, 1967), fu professore di patologia vegetale allÕUniversitˆ

di Napoli (1920-1944).

55 Giovan Battista Traverso (Pavia, 1878 - 1955), assistente di P.A. Saccardo dal 1902 al 1914, vinse la cattedra

di patologia vegetale allÕUniversitˆ di Milano. La sua produzione scientifica riguarda prevalentemente la micologia e la patologia vegetale; tuttavia durante il periodo padovano assieme al Saccardo scrisse la Flora delle Vette di Feltre (1905).

56 Achille Forti (Verona, 1878 - 1937), algolo di fama mondiale, si laure˜ in Scienze naturali allÕUniversitˆ di

Padova. Divenne socio di importanti accademie, come l'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti.

57 DE TONI, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo, p. 90.

58ÇIn questÕopera il Saccardo ebbe parecchi collaboratori: il Cuboni, il Mancini, il Fischer, il Berlese, il De

Toni, il Paoletti, il Trevisan, il Meschinelli, il Sydow, il Mussat, il figlio Domenico, il Trotter e chi ha lÕonore di parlarviÈ (TRAVERSO, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo tenuta per incarico della Societˆ Botanica Italiana, p. 47).

59 BEGUINOT, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo letta nell'adunanza ordinaria del 25 aprile 1920 della R.

Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, pp.8-9.

patrimonio di un gran numero di biblioteche botaniche a livello mondiale61. Per la sua stesura, il Saccardo si avvalse di una documentazione erbariale e bibliografica vastissima, da lui personalmente raccolta con scambi, omaggi ed acquisti62. La Biblioteca e lÕErbario micologico di Saccardo, acquistati nel 1922 dagli eredi per interessamento dei successori A. BŽguinot e G. Gola, ordinati e catalogati, fanno ora parte del patrimonio dellÕUniversitˆ di Padova.

UnÕaltra importante opera di Saccardo fu Chromotaxia, nella quale l'autore cerc˜ di arrivare ad una nomenclatura uniforme dei colori nella descrizione delle spore fungine, redigendola con pochissimo testo e due tavole in cui sono riportati 50 colori con i nomi delle stesse in latino e in altre lingue63.

Oltre al campo dei funghi, Saccardo si applic˜ con devozione anche alla Storia della Botanica. Da sempre, infatti, aveva sentito il bisogno di raccogliere notizie di tutto ci˜ che gli altri botanici avevano fatto prima di lui, cercando di ricorrere, quando era possibile, alle fonti originarie. Grazie ai suoi studi umanistici e alla conoscenza delle lingue classiche e moderne, pubblic˜ unÕopera enciclopedica costituita da dati bio-bibliografici e storici di studiosi italiani e stranieri, La Botanica in Italia, e la Cronologia della flora italiana (1899) in cui elenca gli autori e le date delle prime segnalazioni di tutte le specie di piante superiori della flora italiana.

Molto importante fu anche il discorso, Il primato degli italiani nella Botanica, che Saccardo fece nellÕUniversitˆ di Padova il 5 novembre 1893 in cui manifestava come lÕItalia avesse per lungo tempo ricoperto un ruolo di primo piano negli studi botanici64.

Altri scritti di studi storici furono, ad esempio, quelli riguardanti lÕInvenzione del

microscopio composto (1891), in cui attribu“ a Galileo Galilei il primo tentativo o quello sulla

fondazione dellÕOrto botanico di Padova, Della prima istituzione degli Orti botanici e delle

Cattedre dei Semplici in Italia (1891), nel quale voleva dare ragguagli sullÕepoca della sua

fondazione e sulle piante pi• interessanti in esso coltivate. Non meno importante • lÕIconothecabotanicorum, collezione di circa 2000 ritratti di botanici e botanofili di tutti i tempi, la pi• ricca in Italia e una delle pi• complete al mondo per la quale fece costruire unÕapposita Galleria coperta65.

Tra gli altri rami della botanica coltivati dal Saccardo ci fu anche quello della Patologia vegetale, della Biologia e della Fisiologia generale con altrettante pubblicazioni.

61 CAPPELLETTI, Nel cinquantenario della morte di Pier Andrea Saccardo, p. 8.

62 MATTIROLO, Pietro Andrea Saccardo: Treviso, 23 Aprile 1845-Padova, 12 Febbraio 1920: commemorazione, p.

469.

63 TRAVERSO, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo tenuta per incarico della Societˆ Botanica Italiana,

Sancasciano Val di Pesa, 1920, p. 50.

64 Ivi, p. 52.

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Saccardo scrisse e pubblic˜ varie commemorazioni di botanici. Collabor˜ inoltre con Giovanni Canestrini66alla traduzione delle opere di Darwin relative alle piante insettivore, quelle rampicanti e gli effetti della fecondazione incrociata67.

Il 1¡ novembre 1915, a settantÕanni, Saccardo si ritir˜ dallÕinsegnamento. Dalla sua cattedra uscirono botanici di chiara fama come Ottone Penzig, Carlo Spegazzini, Giovanni Battista De Toni, Augusto Napoleone Berlese, Adriano Fiori, Alessandro Trotter e Augusto BŽguinot. LÕimpegno di Saccardo come docente universitario • documentato da cinque lezioni del Sommario di un corso di botanica giˆ tenuto nella R. Universitˆ di Padova (1871, 1874, 1880, 1898, 1912), ossia il libro di testo per gli studenti di medicina, farmacia e scienze naturali che frequentavano i suoi corsi.

LÕamore di Saccardo per lÕOrto botanico di Padova fu sempre molto forte. Per questo, don˜ all'Orto la sua ricca biblioteca di botanica generale, il suo erbario fanerogamico e quello crittogamico generale, tenendo per i suoi studi solamente lÕerbario micologico e le opere di micologia68.

Negli ultimi anni di vita, dopo la collocazione a riposo, trascorse gli anni della Grande guerra ad Avellino, ospite della figlia Maria e del genero Trotter, seguendo con ansia le vicende belliche sia come padre, in quanto il figlio Domenico si era arruolato volontario, sia come italiano. Dopo la guerra, tornato a Padova, continu˜ a occuparsi degli studi sui funghi sino alla morte, avvenuta lÕ11 febbraio 1920.

Dopo la sua scomparsa, lÕUniversitˆ di Padova si preoccup˜ di conservare il suo patrimonio ÒmusealeÓ, le sue collezioni e la sua biblioteca.

Saccardo visse sempre per la famiglia ed in mezzo ai suoi libri, conducendo una vita austera e modesta. Non amb“ e non volle cariche pubbliche, sia per una sua innata timidezza, sia perchŽ sentiva di non potersi dedicare seriamente ad altre occupazioni senza trascurare i suoi studi69.

A Saccardo furono dedicati numerosi generi di funghi, tra cui Saccardo Cooke,

SaccardoaTrev., SaccardoellaSpeg., SaccardoeaCavara, SaccardinulaSpeg.

Il Comune di Padova e quello di Treviso, sua cittˆ natale, gli hanno dedicato una via, a perenne ricordo del suo illustre operato.

66 Giovanni Canestrini (Rev˜, Trento, 1835 - Padova 1900). Naturalista. Fu professore di storia naturale

a Modena e professore di zoologia, anatomia e fisiologia comparata a Padova.

67 TRAVERSO, Commemorazione del prof. Pier Andrea Saccardo tenuta per incarico della Societˆ Botanica Italiana, p. 53. 68 Ivi, p. 55.

A supporto della fama mondiale raggiunta da questo prefetto, • stata elaborata unÕinfografica, [riportata nella pagina successiva] in cui viene evidenziata la sua fitta corrispondenza con i botanici di vari Paesi del mondo70, conservata nellÕarchivio dellÕOrto

botanico di Padova.

A questo riguardo, anche il prefetto BŽguinot scriveva:

ÇSino al 1897 egli aveva ricevuto lettere da 810 botanici e corrispondenti diversi, ma altre ne aggiunse non elencate sino attorno al 1900 [É].

[É] non posso per˜ non fare rilevare lÕeccezionale importanza della raccolta nella quale si conservano, non solo gli autografi di eminenti personalitˆ specialmente tra i cultori di Micologia, ma anche la loro opinione su punti controversi ed i molteplici quesiti che al Saccardo erano sottoposti ed ai quali questi, esperto conoscitore della sistematica dei funghi, rispondeva [É]. LÕepistolario Saccardiano • e sarˆ il fedele depositario di un cinquantennio di ricerche micologiche alle quali, or consenzienti ed or discordanti, presero parte botanici di ogni parte del mondo e dimostra lÕalta fama e notorietˆ che il Saccardo aveva raggiunto in questo campo di studioÈ71.

70 I dati inerenti alla mappa sono stati ricavati dalla corrispondenza domestica catalogata dalla bibliotecaria

Paola Mario.

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NQUADRAMENTO

STORICO

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CAPITOLO 3

La biblioteca dellÕOrto botanico