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II webGIS del Progetto Mappa

Capitolo 2 I webGIS archeologici in Italia

2.2 Progetto MAPPA

2.2.5. II webGIS del Progetto Mappa

Il webGIS è stato scelto come strumento principale per la pubblicazione e la libera consultazione sul web dei dati archeologici, geologici e geomorfologici relativi all’area urbana di Pisa.

Realizzato con strumenti totalmente Open Source, prevede un’architettura informatica67 costituita da:

٠ Un web server Apache

٠ Un webGIS Application Server (MapServer)

٠ Un framework front-end (p.mapper) di MapServer.

L’interfaccia web è basata su p.mapper, una soluzione client di MapServer descritta nel Capitolo 1, che utilizza il modulo PHP/Mapscript per rendere disponibili classi e funzioni MapServer in ambiente PHP. Il geodatabase è in formato PostGIS/PostgreSQL, un database relazionale ampiamente utilizzato nell’informatica geografica.

Il webGIS è caratterizzato da elevata usabilità e semplicità di utilizzo con numerose funzionalità tipiche dei sistemi di web mapping: strumenti di navigazione, pulsanti di interrogazione puntuale o areale, gestione dei layer con possibilità di eseguire gli zoom sull’estensione complessiva di ogni livello, gestione delle trasparenze, esportazione dei risultati, possibilità di inserimento di punti di interesse, possibilità di stampa di layout in formato PDF.

Programmato con utilizzo di AJAX per evitare la necessità di refresh della pagina in seguito all’utilizzo degli strumenti di navigazione, è stato progettato per essere utilizzato in prima analisi senza necessità di particolari conoscenze informatiche e con la possibilità di accedere a tematismi “preconfezionati” ad uso di utenti non esperti del settore. La possibilità di eseguire ricerche molto articolate garantisce comunque un utilizzo efficace anche per utenti più esperti.

L’interfaccia grafica (Fig 2.4) è costituita da una barra verticale sulla sinistra, dell’elenco layer sulla destra e della mappa centrale oltre ad una barra orizzontale in cui sono presenti alcune funzioni di supporto (stampa in formato PDF, link, esportazione immagine in formato PNG o geoTIFF georeferenziato, manuale di uso, disclaimer, crediti, collaborazione attiva).

67 NOTI, 2012, pp. 87-95

37 In particolare, il comando “link” permette di memorizzare l’indirizzo per ricreare la medesima visualizzazione (layer visibili e coordinate della zona inquadrata) in modo da poterla inviare ad altri utenti.

Fig. 2.4 – Interfaccia del webGIS MAPPA

Gli strumenti “Collabora” e “Segnala” introducono nell’applicazione un importante carattere partecipativo attraverso il quale l’utente può prendere parte all’aggiornamento del webGIS. Il primo consente di segnalare errori sul layer degli interventi sia per quanto riguarda gli attributi sia per la georeferenziazione. L’utente ha infatti la possibilità di scaricare un template in formato ESRI Shapefile che permette di georeferenziare l’area dell’intervento con database strutturato da riempire. In questo modo un utente specializzato potrà inviare al gruppo di ricerca un layer GIS riempito da sottoporre prima della pubblicazione. Il pulsante “Segnala”, rivolto a cittadini non specializzati, permette attraverso un form di segnalare la presenza di scavi eseguiti senza la sorveglianza di archeologi. Le segnalazioni ricevute saranno poi inoltrate direttamente alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.

All’apertura del webGIS (Fig. 2.4) la mappa è scalata sull’area di indagine con visualizzazione immediata del limite dell’area di studio, degli interventi tematizzati in base alla precisione di posizionamento e di alcuni tematismi attuali (rete idrografica, edificato, reti di trasporti).

La barra verticale permette di utilizzare gli strumenti di navigazione (zoom, pan), di recuperare informazioni sugli oggetti dei vari layer, selezionare più oggetti attraverso selezione rettangolare, effettuare misure di area e distanza, posizionare punti di interesse e modificare le trasparenze.

38 I layer GIS presenti nella legenda sono organizzati in gruppi e possono essere resi visibili o meno attraverso checkbox, con la possibilità di zoomare sull’estensione complessiva del layer. L’utente ha inoltre la possibilità di modificare la scala di visualizzazione dall’apposita casella a discesa o inserendo un valore di scala a piacimento.

Il webGIS è costituito dai seguenti livelli informativi archiviati, per la parte vettoriale, in formato PostGIS:

• Carta di Potenziale o Gradi potenziale o Potenziale Totale

• Interventi Archeologici (archeologia del sepolto) o Interventi o Ritrovamenti o Elementi archeologici o Sepolture o Area di studio • Tracce aerofotografiche • Analisi degli elevati

o Unità di riferimento

o Unità di riferimento per cronologia o Fasi edilizie

o Unità con foto periodizzate • Cartografia storica

o Vari layer di cartografia dal 1544 al 1817 • Geomorfologia o Carotaggi e georadar o Carta geomorfologica • Paleogeografiche o Vari DTM di periodo • Vincolo Archeologico

• Modello Digitale del Terreno

o DTM e shaded relief attuali derivati da rilievo LIDAR 2008 con risoluzione 1 m

39 • Cartografia di base o CTR 1:10.000 e 2.000, idrografia • Cartografia catastale • Ortofoto 1:10.000 (1954 e 2013) • Limiti comunali • Edificato attuale • Rete dei trasporti

Per quanto riguarda le basemap, è stata utilizzata la Cartografia Tecnica della Regione Toscana (CTR) in scala 1:2.000 e 1:10.000. Sono inoltre presenti le ortofotocarte in scala 1:10.000 degli anni 1954 (bianco e nero) e 2013 (colori) inserite come servizio WMS e reperite dal geoportale di Regione Toscana “Geoscopio”68.

Il webGIS è stato progettato in conformità con gli standard dell’OGC (Open

Geospatial Consortium) in merito ai requisiti di interoperabilità con le specifiche

della direttiva INSPIRE del Parlamento Europeo69 e con le indicazioni sul

Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali del DigitPA ex CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione).

Per la maggior parte dei layer, gli attributi degli oggetti sono richiamabili attraverso i pulsanti di query puntuale o areale che permettono di visualizzare una finestra con alcuni dati di sintesi da cui, attraverso Hyperlink, è possibile aprire una scheda informativa di dettaglio. In Figura 2.5 è visualizzata un esempio di interrogazione effettuata sul layer degli interventi con apertura della relativa scheda di dettaglio stampabile (Fig. 2.6) contenente la categorizzazione dei ritrovamenti in collegamento uno a molti.

68 http://www.regione.toscana.it/-/geoscopio 69 INSPIRE, 2007 http://inspire.ec.europa.eu/

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Fig. 2.5 – Consultazione degli attributi di intervento archeologico con apertura della scheda di dettaglio.

41 La scheda (Fig. 2.6) è suddivida in una sezione anagrafica (identificativo, ubicazione, posizionamento, profondità raggiunta, Direzione scientifica, esecutore), una riguardante le fonti utilizzate (fonte di archivio o edita, n. di protocollo, tipologia del documento, funzionario, bibliografia) ed un’ultima comprendente i riferimenti alla documentazione grafica, fotografica, compilativa eventualmente presenti nell’archivio.

Il webGIS consente inoltre importanti possibilità di interrogazione sui vari layer a partire dal pulsante “Cerca per…” posto a sinistra della barra degli strumenti. Allo stato attuale questa funzionalità permette di effettuare ricerche di varia tipologia sui livelli degli interventi, ritrovamenti, sepolture, elementi archeologici, elevati, tracce di volo e rete stradale.

A titolo di esempio elenchiamo le numerose possibilità di interrogazione sul layer degli interventi: • Identificativo dell’intervento • ubicazione, • indirizzo • tipologia • anno • intervallo anno • cronologia • n. protocollo • Funzionario

Le ricerche per protocollo e nome del funzionario, in particolare, permettono di recuperare la posizione di un intervento basandosi sulle informazioni presenti nella documentazione archiviata.

Il risultato di ogni ricerca è immediatamente visualizzato sulla mappa con evidenziazione degli oggetti interessati e con l’apertura di una scheda (esportabile in formato .csv o .pdf) che riassume le informazioni principali richiamate dal database. Per ogni record individuato è inoltre possibile utilizzare il pulsante di zoom singolo e aprire una scheda di dettaglio stampabile che visualizza tutte le informazioni contenute nella banca dati (Fig. 2.7).

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Fig. 2.7 – Gli interventi contenenti ritrovamenti di età etrusca o romana evidenziati sulla mappa del webGIS

Citiamo, infine, la presenza di una ricerca avanzata per ritrovamenti costituita da tre livelli ontologici con dettaglio progressivo in combinazione con i parametri relativi alla datazione assoluta iniziale e/o finale (Fig. 2.8).

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