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Realizzazione dell’interfaccia di consultazione webGIS

Capitolo 4 Il webGIS archeologico di Siracusa

4.6 Realizzazione dell’interfaccia di consultazione webGIS

Il webGIS della città di Siracusa è stato realizzato su una piattaforma tecnologica totalmente Open Source caratterizzata da software ampiamente utilizzati e collaudati in questo ambito. In particolare, l’architettura generale, descritta nel Capitolo 2 e basata sulle precedenti esperienze del Progetto MAPPA e di OpenCiTy prevede la seguente configurazione:

- Apache come web server

- MapServer come webGIS Application Server - p.mapper come front end frameword di MapServer - PostgreSQL/PostGIS come Database Server

- pgAdmin per la gestione del database PostgreSQL/PostGIS

E’ stata innanzitutto creata una macchina virtuale con Sistema Operativo Ubuntu Server 14 LTS. La virtualizzazione è stata gestita dal software WMWare Workstation di WMWare.

La scelta dell’utilizzo di una macchina virtuale è motivata dai numerosi vantaggi derivanti da questa tecnologia in termini di portabilità, ottimizzazione e manutenzione dell’applicazione.

Fig. 4.12 – Tabella GIS delle Unità Topografiche dopo il join con le tabelle di thesaurus che decodificano le informazioni di Categoria, Definizione e Tipologia delle UT.

100 Successivamente sono stati installati il motore PHP 5, il linguaggio di programmazione server sul quale è basato il webGIS, e Apache 2, applicazione web server necessaria per gestire i collegamenti alla macchina virtuale.

Dopo la preparazione di base della macchina virtuale, ho proceduto all’installazione del Database Server PostgreSQL 9 con estensione spaziale PostGIS 2. L’installazione di queste componenti ha reso necessaria l’apertura sulla macchina della porta TCP 5432.

Infine, sono stati installati MapServer 6, il motore di rendering cartografico per la pubblicazione di dati spaziali e p.mapper 4 un front end framework di MapServer che permette di gestire funzioni e classi di quest’ultimo in ambiente PHP.

E’ stata infine necessaria l’installazione di alcune librerie aggiuntive per migliorare le performance e la compatibilità dell’applicazione con alcuni formati dati (es. libPNG, libecw, ecc..). Tutti i pacchetti sono stati compilati manualmente con compilatore GCC (GNU Compiler Collection).

La macchina così generata è stata testata e configurata in modo da essere raggiungibile da client esterni attraverso browser web compatibile W3C (World Wide Web Consortium).

Il database “Siracusa” precedentemente creato è stato quindi importato con script SQL nell’ambiente PostgreSQL/PostGIS. Le procedure di importazione e verifica dei dati sono state eseguite all’interno dell’interfaccia grafica di gestione pgAdmin.

Le attività sopra descritte hanno quindi permesso di preparare l’ambiente di lavoro necessario per la vera e propria configurazione del motore webGIS. Quest’ultima è consistita nelle seguenti fasi di lavoro:

- Generazione di un progetto p.mapper - Creazione del mapfile

- Creazione dell’interfaccia dell’applicazione

Il mapfile (Fig. 4.13) è un file di configurazione di MapServer con sintassi strutturata che permette di definire i layer collegati al webGIS fornendo numerose possibilità di stilizzazione, etichettatura e filtraggio dei dati. All’interno del mapfile sono stati inseriti i collegamenti ai layer da visualizzare dal database PostGIS o tramite WMS con i relativi stili e scale di visualizzazione.

101 Dopo la preparazione del mapfile è stato configurato il framework p.mapper che rappresenta di fatto un’interfaccia grafica e funzionale del motore MapServer aderente agli standard OGC (Open Geospatial Consortium) e caratterizzato da notevole usabilità e facilità di utilizzo. p.mapper è inoltre fortemente personalizzabile nelle sue funzionalità attraverso la modifica di file XML o direttamente dei file Javascript o PHP che lo compongono.

L’interfaccia grafica utilizzata (Fig. 4.14), sostanzialmente simile a quella realizzata per le applicazioni del Progetto MAPPA e di OpenCiTy, presenta numerose funzionalità tipiche dei sistemi di web mapping: gli utenti possono visualizzare i dati con i classici strumenti di navigazione (zoom e pan), estrarre informazioni con query puntuali o areali, esportare i risultati ed eseguire ricerche161.

Altre funzionalità dell’applicazione sono la possibilità di eseguire zoom sui singoli layer, modificare la trasparenza dei singoli strati informativi, inserire punti di interesse personalizzati ed eseguire ricerche per coordinate. Infine, l’applicazione consente di stampare in formato PDF impostando scala e formato della pagina.

161 NOTI 2012

102 I layer inseriti sono gestiti da un apposito file di configurazione di p.mapper (layers.ini) e possono essere resi visibili o non visibili dall’utente attraverso checkbox.

La struttura dati gestita ha permesso inoltre l’implementazione di alcune funzionalità di interrogazione dei dati (Figg 4.15 e 4.16) che permettono di definire diversi parametri di ricerca all’interno dei layer geografici. In particolare, sono state realizzare le seguenti interrogazioni:

- Ricerca dell’Unità Topografica per Codice - Ricerca delle Unità Topografiche per datazione - Ricerca delle Evidenze Archeologiche per tipologia - Ricerca delle Evidenze Archeologiche per categoria - Ricerca delle Evidenze Archeologiche per definizione

Per ogni interrogazione eseguita, l’interfaccia webGIS restituisce un output tabellare dei risultati ottenuti ed effettua uno zoom sulle coordinate di ingombro massime dell’area geografica di interesse (Fig. 4.16).

103 Fig. 4.15 – Menù di ricerca

Fig. 4.15 – Menù di ricerca

104

Conclusioni

Questo lavoro di tesi rientra nel progetto “OPENSiracusa” dell’Istituto dei Beni Archeologici e Monumentali del CNR di Catania (CNR IBAM) ed ha avuto come obiettivo principale quello di realizzare una piattaforma webGIS dedicata all’archiviazione, gestione e fruizione del patrimonio culturale e archeologico della città di Siracusa.

In prima analisi sono state analizzate le varie tecnologie che stanno alla base dell’architettura generale di questi sistemi, con particolare attenzione alle principali piattaforme Open Source, illustrando gli innegabili benefici dei sistemi a codice aperto.

Successivamente è stata condotta un’approfondita indagine sulle tre principali esperienze italiane di realizzazione di webGIS archeologici strutturati: Progetto MAPPA (Pisa), OpenCiTy (Catania), SITAR (Roma). Questi ultimi, pur caratterizzati da differenti modalità di approccio alla problematica, hanno certamente rappresentato un elemento di novità nel panorama dell’archeologia urbana utilizzando il “mezzo” webGIS come strumento di diffusione della conoscenza e di salvaguardia del patrimonio archeologico. Inoltre, le tre esperienze citate sono state fortemente caratterizzate dall’integrazione di conoscenze specialistiche diverse, creando di fatto dei modelli metodologici e operativi ripetibili per altri centri urbani.

Il passo successivo è stato l’analisi del caso-studio della città di Siracusa, descrivendo innanzitutto l’inquadramento storico generale, la storia della ricerca archeologica e infine lo sviluppo topografico urbano. Quello che è emerso con maggiore evidenza è certamente la complessità di un contesto con una lunga storia insediativa e con un’ingente quantità di evidenze storico-archeologiche diffuse e inglobate all’interno del territorio della città moderna.

Infine, sono state descritte le attività che hanno portato alla realizzazione di un prototipo di webGIS archeologico di Siracusa.

L’interfaccia e il motore webGIS implementati, sostanzialmente derivati da quelli del Progetto MAPPA dell’Università di Pisa, si sono rivelati particolarmente efficaci sia dal punto di vista dell’accessibilità, sia per quanto riguarda la flessibilità e le possibilità di personalizzazione e aggiornamento da parte di personale non programmatore, quale la scrivente.

105 La struttura di database utilizzata, ereditata da quella del progetto OpenCiTy di Catania, ha dimostrato una notevole solidità e coerenza logica. In particolare, ho potuto rilevare una sostanziale adeguatezza sia nell’archiviazione di dati altamente frammentati e spesso frutto di indagini non sistematiche, quali quelli relativi al patrimonio archeologico di Siracusa, sia nella realizzazione di interrogazioni anche complesse sui dati stessi.

Le scelte tecnologiche effettuate e l’utilizzo delle procedure e degli schemi progettuali delle esperienze di Pisa e Catania sono risultate quindi, a mio avviso, coerenti con la struttura dei dati forniti e con gli obiettivi prefissati.

Il lavoro effettuato rappresenta certamente una prima fase di un percorso che mi auguro possa avere un ulteriore sviluppo con l’acquisizione di nuovi dati, anche inediti, e che porti alla realizzazione di uno strumento di supporto e di conoscenza per molteplici attori (ricercatori, enti preposti alla tutela e alla pianificazione, professionisti, cittadini) per una più consapevole gestione della città di Siracusa e del suo prezioso patrimonio millenario.

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Ringraziamenti

Giunta alla conclusione di questo lavoro, colgo l'occasione di ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine nel raggiungimento di questo traguardo e spero vivamente di non dimenticare nessuno.

Desidero ringraziare la Prof.ssa Gualandi e il Dott. Gattiglia, in qualità rispettivamente di relatrice e correlatore della mia tesi, per la grande disponibilità e cortesia dimostratemi durante la lunghissima stesura di questo lavoro.

Ringrazio il CNR IBAM di Catania nella figura del suo direttore Daniele Malfitana, che mi ha dato la possibilità di partecipare al progetto OpenSiracusa e al suo staff in particolare il Dott. Antonino Mazzaglia e la Dott.ssa Maria Luisa Scrofani per il supporto e la fornitura dei dataset indispensabili per lo sviluppo della piattaforma e per la realizzazione della tesi.

Un ringraziamento speciale va a TerreLogiche, l’azienda nella quale lavoro, ai miei cari colleghi che mi “sopportano” quotidianamente e a Valerio Noti, il “Grande Capo” per aver sempre creduto in me e nelle mie capacità, per essere stato un grande motivatore nei momenti di crisi da foglio bianco e soprattutto per avermi insegnato tutto quello che so sul mio lavoro.

Ringrazio tutti gli amici e le amiche di sempre, avete fatto il tifo per me e ve ne sono grata. Pur sapendo che le scelte di vita ci porteranno probabilmente a naufragare in diverse parti del mondo sono sicura che le nostre strade sono destinate ad incrociarsi ancora a lungo.

Ringrazio Roberta, per le interminabili telefonate, per essere la spalla su cui piango e la complice con cui rido, per le esperienze di vita già condivise e per tutte quelle che ancora condivideremo.

Per ultimi, ma di certo non per importanza, ringrazio la mia grande famiglia ma soprattutto i miei genitori e i miei fratelli per essermi stati vicini sempre, per avermi incoraggiato e sostenuto anche nei momenti più difficili di questo lungo viaggio. Vi voglio bene.

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