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Il battesimo come ingresso/permanenza nella salvezza

4. Il catecumeno è già considerato christianus:

valore del catecumenato

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1. La storia della salvezza orientata/compiuta in Cristo

- il vertice/compimento di questa storia: Cristo -l’inserimento in questa storia attraverso Cristo - allegoria: esodo/conversione; Giordano/battesimo -mistagogia: “spiegazione” dell’inserimento in Cristo

Conclusioni sull’epoca patristica

A B A’

B’

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2. Il popolo di Dio (la Chiesa) è salvato e rende partecipi della salvezza

- La Chiesa è madre: concepisce figli unendosi al Verbo - i figli unendosi al Verbo diventano a loro volta madri - catecumenato non tecnica ma esperienza vitale generante - La comunità locale è attiva

- catechisti, padrini (a nome della Chiesa-madre) - digiuno (Quaresima per tutta la comunità)

- ministro (vescovo) che “genera” alla Chiesa col battesimo - Il cammino è personale

- non massificato e anonimo - non individuale e isolato

- ma all’interno e mediante una comunità che genera Conclusioni sull’epoca patristica

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3. Il battesimo come ingresso/permanenza nella salvezza

-il battesimo introduce a apre all’alleanza (salvezza) -ingresso nella “Terra promessa” (allegoria) -primo sacramento dell’iniziazione (mistagogia) -impegna tutta la vita come permanenza nell’alleanza

- lex vivendi: caritas -“formazione permanente”

Conclusioni sull’epoca patristica

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Conclusioni sull’epoca patristica

4. Il catecumeno è già considerato christianus:

valore del catecumenato

- Il catecumeno è già visto come membro della Chiesa - Agostino, Sermo 46, 31 (christianus) - Il catecumenato non è solo un tempo pedagogico

- non è solo: sociologico, giuridico, anagrafico - ha un valore sacramentale-teologico

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Conclusioni sull’epoca patristica

«[Il catecumenato antico] è un cammino esperienziale: ha per scopo primario la conversione del cuore, mediante una profonda esperienza del Dio vivo di Gesù Cristo, l’iniziazione al mistero e l’apertura degli “occhi di fede” per scoprire e sperimentare con la comprensione dei segni il mistero celebrato»

O. Pasquato, Quale tradizione per l’iniziazione cristiana?, 104

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D A L M E D I O E V O A L X X S E C O L O

Iniziazione cristiana in decadenza: dal V-VI secolo Il motivo della decadenza del battesimo degli adulti è dato dalla diffusione del battesimo dei bambini, anche se fino al IX secolo il secondo è ancora inferiore al primo.

La notevole mortalità infantile invita al battesimo dei bambini e inoltre sempre di più senza aspettare la veglia pasquale.

In genere i genitori partecipano a una sorta di cammino catecumenale“al posto” dei bambini da battezzare.

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Iniziazione cristiana nell’Alto Medioevo Tentativo con Carlo Magno di stabilire una liturgia uniforme e “romana” attraverso la celebrazionedell’iniziazione cristiana

- Introduzione del Sacramentario Gelasiano - Inchiesta ai metropoliti

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Iniziazione cristiana nell’Alto Medioevo Sino al XII secolo sono prescritti pontificali nei quali si sottolinea l’unità della celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Tuttavia:

Si stacca la confermazione, divenendo autonoma.

Ciò è dovuto:

- scomparsa del catecumenato: cristianità diffusa.

- battesimo dei bambini per il presbitero, lasciando al vescovo la confermazione che diventava autonoma.

- Confermazione non ritenuta essenziale alla salvezza, per cui decade.

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Battesimo dei bambini si allarga (regime di cristianità) (ministro del battesimo è il sacerdote)

La cresima è differita perché prerogativa del vescovo (Lettera, del 416, di Innocenzo I al vescovo di Gubbio: DH 215)

Dalla separazione battesimo-confermazione segue una riflessione che tentò di giustificare a livello teologico questa separazione

(Omelia di Fausto di Riez,

cf. Confermazione, Parte sistematica)

La confermazione diviene autonoma (dal IX sec.) Valore del battesimo (Medioevo) Importanza laica del battesimo

- segno di appartenenza alla comunità sociale (christianitas = societas)

Poca importanza ecclesiale del battesimo - ormai universale e dato per scontato

(societas = christianitas)

- importanti continentes o almeno praedicatores

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Societas e ecclesia divise in tre ordines

- oratores - bellatores - laboratores

- continentes (monaci) - praedicatores (chierici) - coniugati (sposati)

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«La gerarchia dei differenti stati di vita poggia infatti sul postulato che la condizione carnale sia deteriore:

più ci si allontana dalla carne, identificata con la sessualità, tanto più si è perfetti. In questa prospettiva il matrimonio, pur essendo un sacramento, non ha alcun valore positivo: rappresenta unicamente un rimedio alla concupiscenza e una concessione alla debolezza umana. [...] Questa visione pessimista della condizione dei laici nonché del loro ruolo nella Chiesa non è appannaggio di qualche autore isolato o estremista. Viene condivisa anche dagli stessi fedeli, che non riescono a intravedere alcuna salvezza se non in un’unione assai intima con il mondo dei religiosi»

A. VAUCHEZ, La spiritualità dell’Occidente medievale, 52

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In realtà, convivono nell’ambito della letteratura monastica medievale due tendenze, una di rifiuto e l’altra di accoglienza verso il mondo rappresentato dal laicato, soprattutto dalla donna e dal matrimonio.

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Anche in ciò che riguarda la donna e il matrimonio, quali espressioni tipiche del mondo, i monaci conservano uno sguardo positivo

«né rappresenta ai loro occhi un problema insolubile, una fonte di angoscia (come accadeva, e non paradossalmente, alla coeva cultura cortese, quella che celebrava il libero amore). Al contrario, donna e sesso sono assunti a parametro della stessa esperienza religiosa».

G. CRACCO, “Prefazione” a J. LECLERCQ, I monaci e il matrimonio. Un’indagine sul XII secolo, 6

Tiziano, Amore sacro e amore profano 1515 (Galleria Borghese. Roma)

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I L C O N C I L I O V A T I C A N O I I

Gli studenti leggano attentamente tutti i testi del Vaticano II che sono segnalati.

Li collochino all’interno del contesto prossimo e remoto per una corretta ermeneutica.

La riscoperta dell’iniziazione cristiana nel Concilio Vaticano II

1. Hanno una intrinseca unità (SC 71)

2. Battesimo - cresima - eucaristia come sacramenti dell’iniziazione cristiana (AG 14; PO 2)

(cf. anche SC 64; 66; LG 11; UR 22; CD 14; OE 12)

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«Coloro che da Dio, tramite la Chiesa, hanno ricevuto il dono della fede in Cristo, siano ammessi nel corso di cerimonie liturgiche al catecumenato.

Questo, lungi dall’essere una semplice esposizione di verità dogmatiche e di norme morali, costituisce una vera scuola di formazione, debitamente estesa nel tempo, alla vita cristiana, in cui appunto i discepoli vengono in contatto con Cristo, loro maestro. Perciò i catecumeni siano convenientemente iniziati al mistero della salvezza ed alla pratica della morale evangelica, e mediante dei riti sacri, da celebrare successivamente, siano introdotti nella vita religiosa, liturgica e caritativa del

popolo di Dio». AG 14a

Dimensione esistenziale

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«In seguito, liberati grazie ai sacramenti dell’iniziazione cristiana dal potere delle tenebre (cf. Col 1,13), morti e sepolti e risorti insieme con il Cristo (cf. Rm 6,4-11; Col 2,12-13; Mc 16,16), ricevono lo Spirito di adozione a figli (cf. 1Tess 3,5-7;

At 8,14-17) e celebrano il memoriale della morte e della resurrezione del Signore con tutto il popolo di

Dio. AG 14b

È auspicabile una riforma della liturgia del tempo quaresimale e pasquale, perché sia in grado di preparare l’anima dei catecumeni alla celebrazione del mistero pasquale, durante le cui feste essi per mezzo del battesimo rinascono in Cristo». AG 14c

Dimensione ontologica

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«Questa iniziazione cristiana nel corso del catecumenato non deve essere soltanto opera dei catechisti o dei sacerdoti, ma di tutta la comunità dei fedeli, soprattutto dei padrini, in modo che i catecumeni avvertano immediatamente di appartenere al popolo di Dio. Essendo la vita della Chiesa apostolica, è necessario che essi imparino a cooperare attivamente all’evangelizzazione ed alla edificazione della Chiesa con la testimonianza della vita e con la professione della fede. AG 14d […] Essi [catecumeni] infatti sono già uniti alla Chiesa, appartengono già alla famiglia del Cristo, e non è raro che conducano già una vita ispirata alla fede, alla speranza ed alla carità». AG 14e

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«Non si tratta certo di semplici trasposizioni (archeologismi) dalla Chiesa antica a quella del 2000, ma di sapere riappropriarsi i valori che tali permangono nel tempo, facendoli interagire con situazioni storiche non poche volte, anche se non sempre, diverse. Ciò se esclude una fedeltà meccanica, richiede la coscienza secondo Ireneo, che “nella Chiesa risiede e agisce costantemente lo Spirito di Dio che ringiovanisce continuamente il deposito che le ha affidato e perfino il contesto nel quale ha inserito questo deposito”».

O. PASQUATO, Quale tradizione per l’iniziazione cristiana?, 105

I libri liturgici della riforma conciliare

Rito della iniziazione cristiana degli adulti (RICA) - 1978 Ristampa 1984 Traduzione italiana

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Ordo initiationis christianae adultorum (OICA) -1972

Reimpressio emendata 1974 Ordo baptismi parvulorum (OBP) - 1969 Seconda edizione 1973

Rito del battesimo dei bambini (RBB) - 1970 Ristampa 1985 Traduzione italiana

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I libri liturgici della riforma conciliare

Ordo confirmationis (OC) - 1971

Rito della confermazione (RC) - 1972

Traduzione italiana

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I libri liturgici della riforma conciliare

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«Per mezzo dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, gli uomini, uniti con Cristo nella sua morte, nella sua sepoltura e risurrezione, vengono liberati dal potere delle tenebre, ricevono lo Spirito di adozione a figli e celebrano, con tutto il popolo di Dio, il memoriale della morte e risurrezione del Signore».

RICA, Praenotanda generalia, 1 (cf. AG 14b) Configurazione (ontologica) a Cristo

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Configurazione (ontologico-sacramentale) a Cristo

«l’iniziazione cristiana non è altro che la

prima partecipazione sacramentale alla morte e risurrezione di Cristo»

RICA, Praenotanda, 8

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«poichél’iniziazione cristiana non è altro che la prima partecipazione sacramentale alla morte e risurrezione di Cristo, e poiché il tempo della purificazione e dell’illuminazione coincide di norma con il tempo della Quaresima, e la

“mistagogia” con il tempo pasquale, tutta l’iniziazione deve rivelare chiaramente il suo carattere pasquale»

RICA, Praenotanda, 8

Configurazione (ontologico-sacramentale) a Cristo (orizzonte liturgico)

151

«L’iniziazione dei catecumeni si fa con una certa gradualità in seno alla comunità dei fedeli i quali, meditando insieme con i catecumeni sull’importanza del mistero pasquale e rinnovando la propria conversione, li incoraggiano col loro esempio a corrispondere più generosamente alla grazia dello Spirito Santo».

RICA, Praenotanda, 4

Conformazione (esistenziale) a Cristo

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Conformazione (esistenziale) a Cristo

«È importante quindi

richiamarel’attenzione sul fatto che l’itinerario, graduale e progressivo, di evangelizzazione,

iniziazione, catechesi e mistagogia

è presentatodall’“Ordo” con valore di forma tipica per la formazione cristiana»

CEI, Premesse al RICA, 1

153

«Se davvero l’Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa, ne consegue innanzitutto che il cammino di iniziazione cristiana ha come suo punto di riferimento la possibilità di accedere a tale sacramento. […] dobbiamo chiederci se nelle nostre comunità cristiane sia sufficientemente percepito lo stretto legame tra Battesimo, Confermazione ed Eucaristia. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che veniamo battezzati e cresimati in ordine all’Eucaristia.

Tale dato implica l’impegno di favorire nella prassi pastorale una comprensione più unitaria del percorso di iniziazione cristiana».

BENEDETTOXVI, Sacramentum caritatis, 17

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«Il sacramento del Battesimo, con il quale siamo resi conformi a Cristo, incorporati nella Chiesa e resi figli di Dio, costituisce la porta di accesso a tutti i Sacramenti. Con esso veniamo inseriti nell’unico Corpo di Cristo (cf. 1Cor 12, 13), popolo sacerdotale.

Tuttavia è la partecipazione al Sacrificio eucaristico a perfezionare in noi quanto ci è donato nel Battesimo.

Anche i doni dello Spirito sono dati perl’edificazione del Corpo di Cristo (1Cor 12) e per la maggiore testimonianza evangelica nel mondo. Pertanto la santissima Eucaristia porta a pienezzal’iniziazione cristiana e si pone come centro e fine di tutta la vita sacramentale».

BENEDETTOXVI, Sacramentum caritatis, 17

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ASPETTI

- La natura dell’iniziazione cristiana - Prospettiva cronologica o teologica?

Natura dell’iniziazione cristiana

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«Occorre rilevare che quando ci si è riferiti e ci si riferisceall’iniziazione cristiana non sono mancate e non mancano ambiguità e riduzionismi, identificandola con il solo momento catecumenale di portata pedagogica. In realtà, nell’iniziazione cristiana si tratta essenzialmente della valenza teologico-sacramentale colta in chiave cristologico-pasquale e in una prospettiva soteriologica, pneumatologico-trinitaria, ecclesiologica ed eucaristica, come gli stessi Praenotanda generalia al Rito rilevano sin dal primo numero»

R. NARDIN, Professare, celebrare, pregare la fede

Natura dell’iniziazione cristiana (cosa non è)

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«[…] l’iniziazione cristiana non è da considerarsi come semplice fatto educativo che tende a sviluppare e a dare corpo ed elementi e valori insiti nella coscienza umana, né un itinerario didattico o scolare inteso a proporre nozioni o tipi di comportamento personale e sociale religioso; né tantomeno un atto giuridico o anagrafico richiesto dalla situazione sociologica cristiana, un semplice rituale di appartenenza giuridico-religiosa ad una comunità con ovvi impegni di rapporti determinati; né un sistema moralistico per far apprendere determinate norme di condotta cristiana»

R. FALSINI, L’iniziazione cristiana e i suoi sacramenti, 13

Natura dell’iniziazione cristiana (cosa è)

158

«L’iniziazione cristiana esprime invece il mistero e la profonda realtà che introduce l’uomo nella vita nuova: sia trasformandolo nel suo essere (partecipe della natura divina in Cristo); sia impegnandolo personalmente ad una scelta di fede per vivere come figlio di Dio (fede personale); sia integrandolo nella comunità che lo accoglie come suo membro (battesimo), gli dona lo Spirito per agire (cresima), lo ammette alla mensa della parola e del pane (eucaristia). L’uomo raggiunge la sua identità cristiana, che poi dovrà sviluppare lungo tutta l’esistenza per giungere alla pienezza finale»

R. FALSINI, L’iniziazione cristiana e i suoi sacramenti, 13

Natura dell’iniziazione cristiana (cosa è)

159

«La realtà o contenuto dell’iniziazione è una sola: il mistero pasquale di Cristo che muore e risorge, applicato al discepolo che simbolicamente muore alla vita precedente (peccato) per vivere la vita nuova di risorto allo stesso modo che Cristo è morto e riscuscitato. È una dinamica di morte e vita. La medesima realtà viene significata e comunicata mediante i tre riti sacramentali, con modalità e finalità diverse: […].[1]Conformato a Cristo morto e risorto, [2] unto di Spirito, che [3] offre la sua vita come culto al Padre»

R. FALSINI, L’iniziazione cristiana e i suoi sacramenti, 13

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Iniziazione cristiana: pedagogico-catecumenale

«[Nella prima fase] la modalità cristologica formativa è data dalla sequela Christi in cui il soggetto ha quale cifra antropologica esistenziale la conversio. […] Sempre nella fase catecumenale la fede celebrata si presenta con una dimensione parziale in quanto il soggetto non può partecipare alla celebratio perché non è ancora membro a pieno titolo della ecclesia. La preghiera che ne deriva sarà

“soggettiva” e del cuore, ispirata dalla professio fidei, soprattutto biblica, e orientata verso la celebratio fidei quale culmen».

R. NARDIN, Professare, celebrare, pregare la fede

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Iniziazione cristiana: ontologico-mistagogica

«[Nella seconda fase] la modalità cristologica formativa è data dalla configuratio Christi in cui il soggetto ha quale cifra antropologica esistenziale la conversatio ossia una disposizione permanente, un habitus, una connaturalità alla conversione come status et modus vivendi. La conversio, invece, si pone sul piano fattuale e contingente […]. La conversatio è una permanenza a-priori nel soggetto, la conversio è una realizzazione a-posteriori del soggetto. In questa fase in cui la celebratio fidei è l’a-priori costitutivo, anche la fede pregata dipende e si invera dalla e nella celebratio fidei».

R. NARDIN, Professare, celebrare, pregare la fede

Si è iniziati ai sacramenti

Catechesi liturgia

Tempo pedagogico:

catecumenato?

Prospettiva di successione cronologica

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Si è iniziati verso i non ai sacramenti

Si è iniziati dai sacramenti

Catechesi vita cristiana

Liturgia catechesi

Tempo pedagogico:

catecumenato

Tempo teologico:

mistagogia Prospettiva teologica

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lex credendi, lex nuntiandi, lex orandi, Vita cristiana

Battesimo Confermazione Eucaristia Liturgia come culmen

Catechesi = catecumenato Credere

Battesimo Confermazione Eucaristia

Credere Vita cristiana

Liturgia come fons Catechesi = mistagogia lex orandi, lex credendi, lex nuntiandi

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«Alla cena dell’Agnello / avvolti in bianche vesti, attraversato il Mar Rosso / cantiamo a Cristo Signore.

Il suo corpo arso d’amore / sulla mensa è pane vivo;

il suo sangue sull’altare / calice del nuovo patto.

In questo vespro mirabile / tornan gli antichi prodigi:

un braccio potente ci salva / dall’angelo distruttore.

Mite agnello immolato / Cristo è la nostra Pasqua;

il suo corpo adorabile / è il vero pane azzimo».

Irradia sulla tua Chiesa / la gioia pasquale, o Signore;

unisci alla tua vittoria / i rinati nel battesimo.

Inno Vespri Tempo di Pasqua, fino all’Ascensione

I L B A T T E S I M O

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I L F O N D A M E N T O B I B L I C O D E L B A T T E S I M O

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