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Il capoluogo e la sua provincia

Nel documento Rapporto 1999 (.pdf 792kb) (pagine 73-76)

Le analisi condotte finora sono state incentrate sulle singole Città d’Arte capoluogo dell’Emilia-Romagna, senza procedere ad un’analisi comparata con altre realtà turistiche1 presenti nel restante territorio delle rispettive province.

Analizziamo, ora, anche il flusso turistico generato dall’intera provincia comparandolo con il capoluogo al fine di valutare il ruolo di quest’ultimo rispetto alla propria provincia.

L’analisi ha preso in considerazione due elementi.

• una lettura quantitativa (espressa in valori percentuali nella tabella che segue), finalizzata alla comprensione della distribuzione dei flussi turistici tra la città capoluogo ed il restante territorio provinciale.

• una successiva elaborazione della distribuzione del movimento turistico il cui scopo è quello di verificare quanto ciascuna città sia in grado di attrarre il turista e se, di conseguenza, abbia forza trainante nel determinare grandi flussi anche verso il territorio provinciale.

Come si può notare nella tabella seguente vi è una generale preponderanza della realtà provinciale rispetto a quella cittadina. Questo fenomeno è più marcato in alcune aree e meno in altre. Si tratta, comunque, di una distribuzione dei flussi piuttosto frequente nel panorama turistico in

1 Per altre realtà turistiche si intendono tutte le località della regione che esulano dal territorio comunale della città qui in analisi. Si tratta, in sostanza, di una comparazione della distribuzione di tutto il movimento turistico intesa in termini geografici e non di interesse motivazionale del turista

genere; infatti, analisi che impostano un confronto tra comune ed intera provincia di appartenenza insegnano, se si escludono talune città caratterizzate da una forte concentrazione dei flussi, che in simili comparazioni le cifre premiano la provincia.

Distribuzione percentuale del flusso turistico fra ciascun Comune e propria Provincia di appartenenza

Italiani Stranieri Totale

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Bologna % città 34% 29% 38% 39% 36% 34%

% prov. 66% 71% 62% 61% 64% 66%

Ferrara % città 14% 3% 18% 5% 16% 4%

% prov. 86% 97% 82% 95% 84% 96%

Forlì % città 10% 3% 6% 2% 8% 2,5%

% prov. 90% 97% 94% 98% 92% 97,5%

Modena % città 33% 25% 37% 35% 35% 30%

% prov. 67% 75% 63% 65% 65% 70%

Parma % città 26% 14% 40% 34% 33% 24%

% prov. 74% 86% 60% 66% 67% 76%

Piacenza* % città

% prov.

Ravenna** % centro 28% 11% 32% 11% 30% 11%

% lidi 72% 89% 68% 89% 70% 89%

Reggio % città 30% 28% 33% 34% 31,5% 31%

Emilia % prov. 70% 72% 67% 66% 68,5% 69%

% prov. 70% 72% 67% 66% 68,5% 69%

Rimini** % entroterra 1% 1% 1% 1% 1% 1%

% costa 99% 99% 99 99% 99% 99%

Elaborazione Iscom E.R. su dati Uff. Stat.-Ass.to Turismo di ciascuna provincia.

*Non è possibile alcuna elaborazione in quanto i dati d’origine non sono reperibili.

** Per Ravenna si è ritenuto più significativo determinare la percentuale degli arrivi e delle presenze tra Ravenna centro storico e Ravenna lidi; mentre per Rimini considerare non la città e la sua provincia bensì la zona della costa e quella dell’entroterra.

Una maggiore attenzione, invece, merita la percentuale della distribuzione del movimento turistico tra città e provincia quando questa si colloca su valori particolarmente bassi per una delle due realtà in analisi e, specularmente, valori alti per l’altra. Ciò significa che la città capoluogo e/o una determinata località del territorio provinciale o la provincia tutta hanno manifestano una tale attrattiva sul turista da catalizzare su di esse i maggiori flussi.

Riprendendo l’analisi dei dati esposti in tabella si rileva che valori davvero bassi, se non minimi, li esprimono la città di Forlì e l’entroterra riminese; ma se per Forlì questo numero si traduce univocamente in termini negativi confermando lo scarso grado di turisticità dell’area, il discorso che va fatto per Rimini risente di una certa ovvietà, in quanto non si può che riaffermare la sua ormai consolidata vocazione di località balneare. Quindi, la costa che determina arrivi e presenze ed il restante territorio riminese in grado di catalizzare, per lo più, turisti escursionisti.

Nonostante Bologna capoluogo abbia proporzionalmente la più alta percentuale di arrivi e presenze italiane su tutta la regione (35% e 34%), esprime comunque un risultato che supera di poco il medesimo valore riferito ad altre città. Il che vuol dire che questa città evidenzia una mancanza di competitività nell’offerta rispetto a città come Modena, Parma e Reggio Emilia, che si attestano su valori di poco inferiori. Anche i turisti stranieri, che in generale preferiscono la città alla provincia, non aiutano a migliorare quanto appena detto, facendo registrare una percentuale di arrivi e presenze maggiore solo di poche unità nel confronto con gli italiani.

In sostanza, se Bologna ha un appeal tale da generare un notevole flusso di turisti nella realtà non sempre, specie in determinati periodi dell’anno, è in grado di offrire loro convenienti e ragionevoli motivazioni per determinarne anche il soggiorno; questo, naturalmente, agevola la distribuzione del movimento turistico indotto dal capoluogo verso altre località. Si rileva, inoltre, che la città di Bologna presenta un’offerta sicuramente ben orientata ad una clientela d’affari e legata al comparto fieristico; ciò determina una ricettività non ugualmente attenta ad altre tipologie di visitatori e turisti, orientati a scegliere (tra una molteplicità di offerte) quella che si ritiene più attinente alle proprie esigenze di permanenza e di spesa.

Di altra natura, invece, la consistenza percentuale della clientela italiana e straniera riferita a Modena, Parma e Reggio Emilia le cui province ugualmente registrano arrivi e presenze maggiori rispetto ai capoluoghi.

Modena e Reggio Emilia sono meno turistiche ma molto più città industriali e di affari; determinano un flusso che non solo è più orientato verso la città ma che (in determinati periodi dell’anno) non si trova a competere con altre tipologie di clientela presenti nell’intero territorio provinciale. Pertanto, possiamo dire che le percentuali di arrivi e presenze che queste località registrano sono una cifra “piena”; a testimonianza cioè che su un flusso totale rilevato nell’intera provincia, circa 1/3 è generato nonché permane nella città.

Parma ha un elevato numero di arrivi stranieri, mentre piuttosto basso è quello degli italiani rispetto alla sua provincia. Va tenuto presente che la vocazione turistica di questa città è certamente alta ma, rispetto alla domanda che essa genera (un po’ come per Bologna), l’offerta che propone non è sempre in grado di competere con località vicine. Di conseguenza il turista italiano riesce ad ovviare a ciò con più facilità rispetto a quello straniero che sceglie, pur indotto da diverse motivazioni, proprio la città ed lì rimane. Piuttosto, per quest’ultimo, accade la cosa inversa e cioè che scegliendo il capoluogo per trascorrervi un periodo di vacanza o costretto per motivi d’affari, possa compiere escursioni nelle vicine località turistiche della provincia.

Nel documento Rapporto 1999 (.pdf 792kb) (pagine 73-76)