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ORIGINI, PRODUZIONE E FORNITURA DEGLI

4.1 LANIFICIO SUCCESSORI REDA 1865

4.1.1 IL CICLO PRODUTTIVO DEL LA- LA-NIFICIO REDA

nello stabilimento principale di Valdilana, i tops approdano nel reparto di tintoria dove incontrano il colore: il processo avviene in un bagno acquoso nel quale vengono disciol-ti i colorandisciol-ti, gli ausiliari e i prodotdisciol-ti chimi-ci fondamentali per una corretta fissazione del colorante sulla fibra. Il materiale tessile e il bagno, vengono mantenuti in costante movimento reciproco, seguono un adeguato ciclo termico formato da una fase di riscal-damento, da una fase di mantenimento ad alta temperatura (85-98° C) e da una fase di raffreddamento. La prima fase ha lo scopo di far migrare il colorante dal bagno acquo-so alla fibra, la seconda di uniformare la di-stribuzione del colorante sulla medesima e l’ultima di rendere possibile lo scarico della merce. Le operazioni successive sono quelle di centrifugazione (solo per le rocche) neces-sarie per eliminare la maggior parte

dell’ac-qua che impregna il materiale, e di asciuga-tura, effettuata in essiccatoio ad aria calda e con apparecchi a radiofrequenza. I tops colorati passano al reparto di filatura dove pettinatrici, melangiatrici e rings, riducono il nastro a un sottile filo. In base alle specifiche esigenze produttive i processi di tintoria e di filatura risultano trasversali.

Il filo viene in seguito accoppiato e intrec-ciato con altri fili nella fase di ritorcitura, per produrre il filato. Questo viene poi disposto in modo longitudinale nel reparto di orditu-ra, per incontrare la trama nella fase di tessi-tura, dando vita al tessuto. Esso però non è ancora completo, risulta infatti ancora grez-zo, e dopo un controllo e una correzione dei difetti nella fase di rammendo, passa in finis-saggio, o nobilitazione, per subire una serie di trattamenti che ne determinano le carat-Figura 4: Tops dopo la fase di pettinatura e tintoria, https://www.reda1865.com/it/.

4. La materia prima

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teristiche finali del prodotto. In funzione del relativo utilizzo finale le operazioni possono essere le seguenti: tintoria, ripercorrendo al-cune delle fasi già illustrate: bruciapelo, con lo scopo di eliminare la peluria superficiale attraverso una rapida combustione; lavaggio e follatura, con lo scopo di eliminare tutte le impurità presenti sul tessuto attraverso un macchinario a bagno acquoso con deter-gente e di ottenere la compattazione dell’in-treccio del tessuto, cosa che viene effettuata con opportuna azione meccanica sul tessu-to umido; con l’operazione di asciugatura il tessuto viene fatto essiccare, attraverso il mantenimento del medesimo ad una peratura relativamente elevata per un tem-po prefissato; con la cimatura viene rasato il

pelo sulla superficie del tessuto a una altezza prestabilita, attraverso l’azione di tamburi e di coltelli rotanti; il decatissaggio, che può essere in autoclave o atmosferico, ha lo sco-po di fissare la struttura del tessuto attraver-so l’azione di vapore, a temperatura e tempo di trattamento adeguato; il vaporissaggio ha il fine di rilassare il tessuto e riprenderne la struttura attraverso l’azione di vapore.

A questo punto il tessuto (figura 5), con una quantità media di 1.882.000 Kg/anno, in se-guito a un controllo finale, completato il suo ciclo produttivo, viene stoccato in magazzi-no per essere pronto a soddisfare il mercato internazionale dei tessuti di lusso Made in Italy.

Figura 5: Tessuto al termine del ciclo produttivo, https://www.reda1865.com/it/.

PERLUSTRAZIONE E PETTINATURA Sottoprodotti

37% materia prima

RITORCITURA

Filato in rocca

ORDITURA

TESSITURA

Tessuto

ISPEZIONE RAMMENDO

NOBILITAZIONE FINISSAGGIO

CONTROLLO FINALE

STOCCAGGIO IN MAGAZZINO Riscaldamento

bagno di tinta

Tintoria Asciugatura Mantenimento

Lavaggio Raffreddamento

Lavaggio Follatura Centrifugazione

Bruciapelo Asciugatura

Cimatura

Decatissaggio

Vaporissaggio FILATURA

TINTORIA

Tops

Materia prima: Lana 4.191.000 kg/anno

Scarti: fibre lunghe

Cimosse e polveri

Scampoli

Produzione 1.882.000 Kg/anno Sottoprodotti

257.000 Kg/anno

Vendita 2/5 €/Kg

Vendita

Scarti: fibre corte e polveri 5000 kg/anno Smaltimento in

discarica:

1000 €/anno

Figura 6: Flow chart, ciclo produttivo Lanificio Successori Reda 1865.

4. La materia prima

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Come illustrato nel primo capitolo, l’indu-stria del tessile produce una vasta quantità di scarti aziendali, variabile a seconda dei processi, dei macchinari e dalla materia pri-ma utilizzata. Anche il Lanificio Reda, produ-ce quantità di scarti industriali non indiffe-renti, poiché risulta essere un’industria con l’intero ciclo produttivo e quindi necessita di numerose operazioni. Tuttavia l’azienda, come emerge nell’introduzione, si adope-ra da sempre nella sostenibilità e crede nei principi dell’economia circolare. A testimo-nianza di questo, negli ultimi anni, di tutti gli scarti prodotti, solo lo 0,5% viene smaltito come rifiuto, mentre la restante parte viene valorizzata e venduta come sottoprodotto.

Ripercorrendo il processo produttivo verran-no ora considerati e analizzati gli scarti pro-dotti, come illustrato nella figura 6.

Dalla Pettinatura di Romagnano, dove giun-ge la lana grezza, si ha una prima importan-te fonimportan-te di scarto, infatti dei 4.191.000 Kg/

anno circa il 37% viene scartato, dato che si traduce in circa 1.550.600 Kg/anno. Questo scarto viene venduto come sottoprodotto per produrre il “pudding”, che attraverso una pressatura del materiale viene impiegato nei riempimenti di abbigliamento tecnico inver-nale. La parte restante viene poi processata nello stabilimento principale. Una seconda importante fonte di scarto, non per

quanti-tà ma per tipologia, deriva dalla tintoria dei tops e dalla filatura, dove vengono prodotti scarti di fibre lunghe, fibre corte e polveri.

Questi scarti, uniti a quelli generati nei pro-cessi di tintura e di cimatura nel reparto di finissaggio, sono quantificabili in 5.000 Kg/

anno; tali prodotti per via della loro tipolo-gia e la loro composizione sono gli unici che non vengono venduti come sottoprodotti:

risultano quindi rifiuti e vengono smaltiti in discarica con un costo per l’azienda di circa 1.000 €/anno (figure 8 e 9).

Altri scarti rilevanti si ottengono dalle varie fasi di produzione, in particolare in tessitu-ra dove vengono prodotte cimosse, polveri e fibre corte e in finissaggio dove vengono prodotti scampoli. Questi vengono rivendu-ti completamente come sottoprodotrivendu-ti, a un prezzo variabile dai 2 ai 5 €/kg, i quali verran-no sfilacciati e filati in altre filiere. La quanti-tà di questi scarti è di circa 257.000 Kg/anno, identificabile come il 10% della materia pri-ma che arriva nello stabilimento (figura7).

Il risultato di tale analisi, se confrontato con altre realtà tessili del territorio, è piuttosto anomalo, e dimostra come Reda costituisca una rarità per quanto riguarda il suo approc-cio sostenibile nella gestione degli scarti.

Dall’analisi effettuata su 13 aziende tessili biellesi (paragrafo 1.4) si ricorda infatti come

4.1.2 GLI SCARTI INDUSTRIALI DEL