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Il design del Sardex

Denaro e prestito a interesse

8. Il design del Sardex

Un primo aspetto su cui vale la pena soffermarsi guardando al design di una moneta come il Sardex è che il sistema di generazione, scambio e distruzione della moneta si differenzia in modo sostanziale dai meccanismi su cui si fonda il funzionamento delle fiat money come l’Euro o il Dollaro, o delle criptovalute come il Bitcoin o Steemit. Come anticipato alla fine del precedente paragrafo, Sardex rientra, al contrario dei precedenti, nella categoria dei sistemi monetari definiti “camere di compensazione”.

Inoltre il valore del Sardex rispetto all’Euro non è in alcun modo soggetto alle oscillazioni di mercato, essendo fissato in un rapporto di parità uno a uno non modificabile. Ciò la rende, rispetto alle criptovalute, un mezzo di pagamento più affidabile, proprio perché le imprese che accettano i Sardex possono ragionevolmente aspettarsi di poterli spendere in futuro esercitando il medesimo potere d’acquisto.

Una caratteristica essenziale per una moneta è la stabilità del potere d’acquisto. Se una moneta ambisce ad essere usata diffusamente come mezzo di pagamento, occorre che il suo valore sia relativamente stabile in termini della quantità di beni e di servizi che permette di acquistare. [...] Una moneta che sia soggetta a cambiamenti di valore violenti e imprevedibili non è una buona moneta. Producendo guadagni e perdite immediati, non costituisce un mezzo di pagamento affidabile (ibid., p.30).

Dal punto di vista della dicotomia materialità/immaterialità del mezzo di scambio, il Sardex esiste esclusivamente sotto forma di moneta virtuale, elettronica.

Per gli acquisti presso gli esercizi commerciali viene fornita agli utenti una tessera che funziona in modo simile a una carta di credito. Questa caratteristica ha il pregio di rendere tracciabile ogni singola transazione, il che rende sostanzialmente implausibile effettuare tramite questo circuito pagamenti “in nero” e costituisce, di conseguenza, anche un vantaggio per lo Stato in termini di entrate fiscali.

Degli estranei che mi chiedono di farlgi vedere il Sardex. Me lo fai vedere un Sardex?

Un Sardex non te lo posso far vedere perché non è né una moneta né una banconota. È

74 un cosa virtuale. Quella è l’unica cosa che mi fa sorridere e che però mi sento chiedere parecchie volte (S_U4).

Quello che succede è che tutto è tracciato [...] su questo software. Quindi uno [...] è più incentivato a pagare le sue tasse, perché se gli guardassero le sue date vedrebbero tutto.

Cioè, è impossibile nascondere un transato. Quindi se mi paghi in Sardex io quei Sardex li metto nel mio conto Sardex e poi c’è un corrispondente di Euro che mando in tasse al governo (S_TP2).

Il design della moneta Sardex si propone ai potenziali nuovi utenti innanzitutto come una opportunità fondata su esigenze pragmatiche, in linea con un target di tipo commerciale, costituito da piccole e medie imprese che investono i proventi del proprio lavoro.

Il circuito di credito commerciale mette a disposizione delle partite I.V.A. che ne fanno parte linee di credito senza interessi, la cui entità viene stabilita in ragione del giro d’affari che le attività imprenditoriali risultano avere a seguito di un’analisi operata su ogni singolo caso da un Communitry Trade Advisor di Sardex.net.

Questo aspetto del design della moneta Sardex risulta essere, stando ai dati raccolti sul campo, un incentivo ampiamente gradito e utilizzato, non solo per il vantaggio economico che comporta, ma anche per il fatto che consente alle aziende di non doversi appoggiare, per le loro esigenze di credito, a un’istituzione, come il sistema bancario, che spesso non è percepito come un’entità in grado di fornire un aiuto concreto alle piccole e medie imprese.

Sardex ti dà anche un piccolo fido, totalmente gratuito. Se dovessi andare in banca a prendermi un fido lo pagherei. Qua non lo pago, quindi anche se dovessi comprare con qualche percentuale in più, ci sta (S_U1).

Ormai le banche hanno preso sì i finanziamenti dalla Regione. Alle imprese non ne hanno dato, hanno chiuso i ponti e tutto. È una moneta che ci aiuta anche a campare, il Sardex, perché se vai in banca non ti danno neanche cinque lire, qualsiasi persona si presenti. Prima se avevi immobili, macchinari, materia prima, sì. Allora, adesso se ne hai immobili o non ne hai per la banca non gliene f***** un tubo. Stai registrando, se no ti dicevo pure una parolaccia (S_U3).

Secondo me qui è andato tanto avanti per quello, perché non essendo un’economia troppo forte, deve avere un’altra forma quasi di credito fra una persona e l’altra. In realtà il credito lo fa questa società. Ti permette, comunque, se hai poca possibilità finanziaria, di spendere [...] in un altro modo (S_U5).

Se tu chiedi un fido in banca... eh... te le suonano bene! Ci sono molti interessi. Io ho visto molte aziende che riescono a spendere questo fido per cose che magari non

75 sarebbero mai riuscite a fare, capito? Rimodernare magari un po' l'azienda, fare questi lavoretti che purtroppo con la crisi che c'è spesso e volentieri si lasciano un po' indietro (S_U9).

Io sono tra quelli che ha detto: “ah non c’è una banca di mezzo, che bello!” [...] Noi siamo i clienti delle banche, ma non siamo trattati dalle banche come dei clienti. Siamo anzi trattati in tutt’altra maniera. [...] Da una banca, io [...] cosa prendo? Soldi? Li ho qua. [...]. Io ho un fido da loro [...] calcolato in base al mio fatturato annuo. [...] Il costo di un conto corrente [...] dai cento Euro che ti dicono [...] vai a spendere minimo mille.

[...] Loro [di Sardex S.P.A.] ti dicono: “noi ti facciamo spendere a seconda della grandezza del tuo volume d’affari, tot.” Io personalmente spendo all’incirca cinquecento-seicento Sardex all’anno. E non ho altre spese (S_U10).

I beni o servizi che un’attività aderente è in grado di fornire al circuito in un anno funge virtualmente da copertura posta a garanzia fiduciaria per il prestito che le viene erogato in moneta Sardex. I beni e servizi in questione non sono soggetti ad alcuna ipoteca, ma entrando a far parte delle merci messe a disposizione nel circuito, ci si aspetta ragionevolmente che vengano acquistate, consentendo alle imprese di rientrare dal proprio debito. L’analisi del giro d’affari serve anche ai brokers per capire come, ed eventualmente presso quali fornitori appartenenti al circuito, l’azienda in questione sarà poi in grado di spendere i propri crediti:

quando uno si iscrive al circuito Sardex, o agli altri circuiti di credito commerciale, in contratto mette una disponibilità commerciale [che] corrisponde ai beni o ai servizi che tu produci, e metti a disposizione all’interno del circuito per tutti gli altri iscritti, ok?

Come la quantifichi questa disponibilità commerciale? A monte viene fatta una [valutazione] dal commerciale che va a incontrare l’azienda, il CTA, il Communitry Trade Advisor [...]. Fanno un’analisi, ok? Cosa vende? Qual è il suo bene, il suo servizio? Quali sono le [s]ue spese? Fai un’analisi delle spese dell’azienda. Cioè vai a studiarti il suo bilancio, ok? Una volta che tu ti studi il bilancio dell’azienda, sai in cosa può spendere e in cosa non può spendere quell’azienda dentro al circuito (S_TP6).

Le attività che sono parte del circuito possono dunque beneficiare di un fido a interesse zero che non comporta costi aggiuntivi. Nell’eventualità che non riuscissero a restituire il debito contratto in Sardex entro un anno, la linea di credito può essere rinnovata. In caso di uscita dal circuito il debito dovrà essere rifondato in Euro alla Sardex S.P.A., che nell’evenienza di una mancata restituzione può legittimamente fare causa all’inadempiente.

D’altra parte nessun interesse viene corrisposto nemmeno a chi accumula crediti in Sardex, cosicché risulta svantaggioso per chiunque accumulare crediti eccessivi in questo tipo di moneta complementare. Chi è in attivo nel proprio conto

76 in Sardex non può trarre dunque nessun vantaggio dalla tesaurizzazione dei crediti, ma è, al contrario, incentivato a trovare il modo di spenderli. Questo meccanismo accelera la circolazione della moneta e, di conseguenza, facilita anche chi usufruisce delle linee di credito nel rientrare dal proprio debito.

Inoltre, in settori nei quali il giro d’affari è sensibilmente condizionato da fluttuazioni determinate dai flussi stagionali, il fido concesso da Sardex S.P.A. può consentire di posticipare alcuni esborsi in Euro durante la bassa stagione, come afferma Stefano, ristoratore:

La mia idea era di... Praticamente nel momento d’inverno, che è un momento di magra, cercare di sfruttare i Sardex per non toccare la liquidità per pagare le tasse, per pagare i dipendenti. [...]

Io sto vedendo che [in] quel supermercato [...], mentre prima mi uscivano diecimila Euro, perché tra casa mia, il locale, e cose, alla fine forse è anche più di diecimila Euro che spendo. [...] In un anno. E perciò quelli non li ho toccati. [...] E d’inverno mi ha aiutato (S_U12).

Il sistema messo in atto da Sardex.net funziona bene quando la percentuale di conti con un attivo consistente è minima. A questo proposito l’area brokers effettua un continuo monitoraggio sui saldi attivi e passivi e interviene sui casi che più si allontanano dalla parità: chi ha grossi crediti viene contattato e guidato nella ricerca di fornitori presso cui spenderli, chi è in debito nella ricerca di nuovi clienti all’interno del circuito.

L’Italia è considerata storicamente un paese di risparmiatori, come ricorda Paolo Dini:

In Italia e in Giappone c’é anche il problema della tesaurizzazione: siamo popoli che mettono da parte i risparmi e poi non li spendono (S_TP5_Paolo).

Far comprendere il funzionamento di un mezzo di scambio che è pensato per circolare, e non per essere accumulato, è una delle principali difficoltà che incontra chi prova a convincere un imprenditore dell’utilità di far parte di un circuito di moneta complementare, come rileva Nico, assistente alla Direzione Generale di Sardex S.P.A.:

Secondo me non è più tanto l’aspetto finanziario che lo rende complesso, sono i tabù, le barriere, che sono più di natura sociologica o, come vuoi, attitudini che tu vai a

77 contrastare, che nascono dal concetto di tasso d’interesse, di non avere o di avere una moneta che sia un’unità di scambio. Farlo capire all’utente e dimostrare che questo sistema funziona, che tu non devi tenerti i soldi ma devi usarli per scambiare. Nel mondo dell’economia non è logico, tra virgolette, cioè, nel normale agire delle persone devi metterle davanti al fatto che questa cosa funziona e per cosa devi usarlo. Quindi c’è anche, veramente, un fattore quasi educativo verso l’utente, che deve capire come usare lo strumento, e se non lo capisce abbiamo sbagliato noi, perché poi non rimane nella rete (S_TP3_Nico).

L’attitudine frequente in Italia di pensare alla moneta come risorsa da tesaurizzare, è condivisa anche da Nico:

Partiamo dal presupposto che di finanza, del mondo finanziario, in Italia si sa poco, molto meno [che] in mondi anglosassoni, è cultura, quella. Tutto il mondo anglosassone si basa su una cultura del rischio, una percezione del rischio molto più alta rispetto alla nostra. [...] Se tu guardi perché in Italia la gente si compra le case, è lo stesso principio:

la tesaurizzazione della ricchezza (ibid).

Nel mondo delle piccole e medie imprese di Sardex.net conviene a tutti che la propensione a considerare la moneta come riserva di valore sia orientata, in definitiva, non verso i Sardex ma verso gli Euro. Con gli Euro è infatti possibile pagare i tributi e acquistare su un mercato non limitato geograficamente e che offre indubbiamente una varietà maggiore di beni e servizi. Per questa ragione, ogni qualvolta sia possibile, gli aderenti al circuito preferiscono spendere Sardex invece che Euro.

Questo aspetto ci fa comprendere meglio il senso dell’esistenza di una moneta complementare, che può funzionare bene proprio perché coesiste con la moneta ufficiale, ma ha delle caratteristiche diverse che la rendono più performativa nello svolgere alcune funzioni, in questo caso quella di mezzo di scambio.

Stando ai dati raccolti sul campo la moneta Sardex è effettivamente percepita da chi la utilizza come una moneta “leggera”, che si è molto più propensi a spendere rispetto all’Euro:

Non li vedo allo stesso modo. Però non riesco a spiegarti il perché. Cioè cerco di spenderli [...]. Adesso abbiamo fatto un piccolo gruzzoletto e cerchiamo i modi per spenderli. Noi cerchiamo comunque di investirli per l'azienda, no? Però che ne so, se magari prima ci privavamo di fare una cenetta fuori adesso dico: “vabbé, dai, tanto abbiamo i Sardex, andiamo a fare una cena fuori, no?” Magari mi voglio prendere due piantine per il ristorante o anche una piantina, una cosa per casa e dico: “me la prendo perché c'ho i Sardex” (S_U9).

78 [Nella] percezione dalla stragrande maggioranza delle persone, [la moneta Sardex] è vista in maniera molto più leggera. [...] Ora come ora l’Euro è visto come una moneta pesante, che ti soffoca, quindi psicologicamente sei poco portato a spenderlo. [...] Il Sardex è visto come una moneta leggera [...] [che] sei portato a spendere, [...] Se io nel mio budget familiare [...] questo mese c’ho da pagarmi la bolletta, le tasse, i vari balzelli che lo Stato mi mette, quelli [...] devo farli con gli Euro. [...] Quello che è Sardex esula da tutte queste cose qui, quindi l’importo in Sardex io lo spendo come voglio (S_U10).

È un lusso, un lusso in più, sì, perché tante cose che in Euro non avrei fatto, in Sardex le faccio. [...] Tutto quello che tu puoi fare in Sardex, è più produttivo per te che tu lo faccia. Qualsiasi cosa. Prima di cercarla in Euro cercala in Sardex. [...] Non tocco gli Euro, riesco a tenere qualcosa in più magari per le altre spese e diciamo che è un risparmio. (S_U11).

Come accade negli altri sistemi economici, anche nel caso delle monete complementari è il debito che, creando circolazione di moneta, mette in moto gli scambi. La differenza, di non poco conto, è che qui non si ha a che fare con il problema degli interessi, perciò la relazione che si instaura tra debitore e creditore recupera una dimensione collaborativa, orientata verso le stesse finalità e che li lega in un rapporto solidale nel quale gli aspetti giuridici e coercitivi sfumano in secondo piano.

Nel caso di Sardex la “copertura” della moneta generata sotto forma di credito è costituita, come detto, dalle merci che potrebbero essere immesse nel circuito, perciò si può dire che siano gli stessi aderenti al circuito, nel loro complesso, a garantire la base materiale sulla quale può fondarsi l’apertura di credito che viene loro accordata.

Questi aspetti di carattere pragmatico, che rendono appetibile per gli utenti una moneta con questo tipo di design, non contrastano in alcun modo con le istanze valoriali che stanno al fondo del progetto, ma al contrario, le sostengono. Non va dimenticato che l’esperienza di Sardex è concepita prima di tutto come una sfida di carattere culturale e solo secondariamente come una facilitazione economica, come evidenzia il cofondatore Carlo Mancosu:

Sardex dal mio punto di vista è più un’impresa culturale che un’impresa economica.

Facciamo anche economia ma è un effetto collaterale. Ciò che le persone devono capire è che non si può vivere [...] in questa sorta di regime di dissociazione mentale, no? Di psicopatia. Dove tu sei un produttore locale ma sei un consumatore globale sempre e comunque. Di per sé non puoi lamentarti che nessuno compra il tuo prodotto quando tu non compri quello degli altri attorno a te (S_TP1).

79 L’analisi del funzionamento della moneta complementare attraverso la quale vengono effettuati gli scambi nel caso oggetto di studio è servita a far luce su una questione sociologica di non poco conto: l’uso della moneta è una pratica sociale e le caratteristiche del mezzo attraverso cui viene esercitata non sono neutrali rispetto agli effetti che essa ha sulle relazioni interpersonali e sul rapporto tra gli attori sociali e l’ambiente in cui vivono.

Il denaro, concepito nel modo in cui ci viene da decenni proposto dal sistema capitalistico, tende ad apparire come un fatto scontato, sostanzialmente privo di valide alternative. La crescita del suo potere pervasivo, che agisce semplificando le relazioni di scambio su una base di valore di carattere quantitativo e contemporaneamente le disgrega nei loro aspetti qualitativi, fatica ad essere considerata qualcosa di diverso da un naturale sviluppo interno all’evoluzione dei rapporti sociali.

Il progetto su cui si fonda il circuito Sardex, invece, si pone come un tentativo volto a scardinare la tendenza assolutizzante di un tale potere, mostrando che esistono delle possibilità differenti e concretamente attualizzabili nel modo di concepire una moneta e di costruire, tramite essa, delle relazioni di scambio più sostenibili e meno impersonali. Per questa ragione chi ha deciso di dare vita a questa esperienza la ritiene innanzitutto un tentativo che ha un obiettivo di carattere culturale, quasi pedagogico.

La vision che sostiene questo progetto nasce dall’esigenza di ripensare l’economia, di restituirle un aspetto umano, di ricondurla nell’alveo di una disciplina il cui scopo è quello di dare un ordine armonioso e sostenibile all’interazione tra gli individui. Nella prospettiva di chi ha dato vita e si impegna a portare avanti questa esperienza è necessario accrescere la consapevolezza da parte degli attori sociali riguardo a che cos’è l’economia, a come è strutturata e a come può essere immaginata diversamente, innanzitutto riappropriandosi della definizione degli strumenti che ne regolano il funzionamento.

Nel capitolo seguente la riflessione si focalizzerà sulla varietà di capitali che entrano in gioco nelle relazioni di scambio tra gli individui. L’analisi sul campo e l’interpretazione teorica del caso di studio ha infatti fatto emergere la presenza di

80 diversi generi di capitale che, oltre a quello economico, sono oggetto di transazione nelle interazioni mediate dal denaro.

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