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1 Il peso della produzione agricola da irrigazione

Il valore della produzione agricola ottenuta nelle regioni meridionali ricadenti nell’Obiettivo 1 ammonta, nel 1998, a 30.557 miliardi di £. Essa deriva per oltre i 3/4 dalle coltivazioni, mentre la restante parte si divide tra gli allevamenti (19%) ed i servizi annessi (5%). Naturalmente, per le fina- lità del presente studio, ossia per la valutazione del peso dell’irrigazione sul valore della produzione agricola, l’attenzione sarà limitata alla sola porzione proveniente dalle coltivazioni e pari a 23.144 miliardi di £; occorre segnalare, comunque, come in essa siano comprese anche tutte le produzioni vegetali destinate alla alimentazione degli allevamenti.

Tab. IV.1 – Produzione dell’agricoltura ai prezzi di base1per regione (mio £ correnti) - 1998

Allevamenti Coltivazioni arboree Coltivazioni erbacee servizi annessi TOTALE

mio £ % riga mio £ % riga mio £ % riga mio £ % riga mio £ % riga

Abruzzo 482.483 22 600.683 28 957.336 44 130.453 6 2.170.955 7 Basilicata 316.506 27 240.738 20 548.779 46 74.778 6 1.180.801 4 Calabria 449.582 13 2.066.816 58 881.892 25 174.667 5 3.572.957 12 Campania 1.159.187 22 1.200.400 23 2.664.768 51 220.148 4 5.244.503 17 Molise 238.166 32 80.981 11 385.223 51 47.883 6 752.253 2 Puglia 605.473 8 3.554.360 47 3.004.877 40 332.631 4 7.497.341 25 Sardegna 1.406.119 48 429.066 15 910.524 31 189.544 6 2.935.253 10 Sicilia 1.120.430 16 2.549.919 35 3.067.975 43 464.428 6 7.202.752 24 Totale Ob.1 5.777.946 19 10.722.963 35 12.421.374 41 1.634.532 5 30.556.815 100 Fonte: ISTAT

Il valore delle produzioni vegetali, che come detto mediamente rappresenta nel complesso i 3/4 della produzione agricola delle regioni meridionali, assume una importanza relativamente superiore in Puglia (87%) ed in Calabria (83%), dove assume rilievo specialmente la componente arborea, mentre è relativamente meno importante in Sardegna, dove corrisponde ad appena il 46% del valore complessivo delle produzioni agricole regionali; nelle rimanenti regioni il riparto del valore tra le diverse componenti non si discosta molto dal dato medio (tabella IV.1).

I problemi metodologici determinati dall’insufficienza delle informazioni ad oggi disponibili (si veda la sezione del Rapporto dedicata alla impostazione metodologica della ricerca) hanno impo- sto che l’analisi relativa al presente obiettivo di ricerca avvenisse attraverso l’effettuazione di stime2 che, pur non potendo condurre ad un dato assolutamente certo, permettono tuttavia di ritenere atten- dibili i valori ottenuti relativamente al peso economico dell’agricoltura irrigata nel contesto genera- le dell’agricoltura meridionale. Il percorso di lavoro ha riguardato in primo luogo la classificazione, in ciascun ambito regionale, delle colture in tre insiemi: quelle sicuramente irrigue, quelle sicura- mente asciutte, quelle in cui è possibile l’adozione dell’una o dell’altra tecnica. È stata così calcola- ta l’incidenza, per ciascuna coltivazione ed in ciascun ambito regionale, della superficie sottoposta 1 I dati sono calcolati utilizzando il nuovo concetto di prezzi di base, introdotto dalla revisione dei conti economici secondo il SEC95. Tali

valori includono i contributi sui prodotti ed escludono le imposte sugli stessi.

2 Le stime avanzate sono state elaborate sulla base delle preziose informazioni fornite dalle strutture tecniche operanti sul territorio e coin- volte a diverso titolo nella gestione dell’acqua per uso irriguo.

ad irrigazione sul totale destinato alla stessa coltura. Tale dato è stato desunto dalle indagini struttu- rali dell’ISTAT, ed ha permesso di distinguere il valore delle produzioni provenienti da quelle coltiva- zioni che possono ritenersi senza dubbio irrigate. È bene precisare che sono state considerate come ricadenti nel “regime irriguo”, le colture con un’incidenza della superficie irrigua sul totale pari ad oltre l’80%, per le quali, inoltre, la pratica colturale in asciutto non ha alcun significato economico. Tale percorso ha portato anche alla identificazione delle colture sicuramente svolte in asciutto (defini- te come “regime asciutto”), considerando quelle dove l’incidenza della superficie irrigua sul totale non superi il valore minimo del 5%. La restante porzione del valore della produzione è rappresentata, quin- di, da quelle colture per le quali esiste, sia da un punto di vista agronomico che economico, la possi- bilità di ricorrere o meno all’irrigazione (cosiddetto “regime intermedio”); per tali colture si registra una incidenza della superficie irrigata sul totale destinato alla stessa coltura, variabile tra il 6 e l’80%.

Dall’osservazione della Figura IV.1 emerge che almeno il 46% dell’intero valore della produ- zione vegetale delle regioni meridionali, pari a 10.683 miliardi di £, è completamente riconducibile a colture in “regime irriguo”; in altre parole, questa è l’incidenza della produzione che è possibile ottenere solo attraverso il ricorso alla pratica irrigua. Per contro, lo stesso grafico mostra come il valore delle produzioni ottenute in regime asciutto, che quindi non presenta alcun legame con l’irri- gazione, sia limitato ad appena il 9% del dato complessivo (2.017 miliardi di £).

Il complemento a 100 di queste due frazioni, corrispondente a ben il 45% del totale - pari a 10.444 miliardi di £ - rappresenta la porzione della produzione economica ottenuta dalle coltivazioni per cui è tecnicamente ed economicamente possibile ricorrere o meno all’irrigazione. È solamente per le colture ricadenti in questa porzione che, successivamente, si è proceduto, a stimare la quota della superficie complessivamente attribuibile al regime irriguo ed a quello asciutto. Il passo successivo è stato rivolto, sulla base sia delle analisi effettuate nelle sezioni precedenti sui dati RICA che di ulterio- ri analisi, ancora sui dati RICA, alla stima della differenza di produttività, per la stessa coltura, tra la tecnica irrigua e quella in asciutto. In tal modo è stato possibile determinare, per ogni singola coltura, la quantità fisica di produzione attribuibile alla pratica irrigua e a quella asciutta; assegnando una iden- tica valutazione in termini di prezzi alle produzioni provenienti da entrambe le tecniche di coltivazio- ne, si è ottenuto, di conseguenza, il corrispondente valore della produzione ottenuta da tecniche irrigue. Le elaborazioni effettuate hanno permesso di stimare complessivamente il peso dell’agricoltu- ra irrigua con riferimento al valore della produzione; i risultati indicano che l’ulteriore quota di valo- re riconducibile all’irrigazione è pari a quasi il 40% della frazione di produzione definita in prece- denza come “intermedia” ed indicata nella figura IV.1 come intermedio-irriguo, con un ulteriore con- tributo sul totale del valore di produzione vegetale delle regioni Ob.1 del 17%, che va ad aggiunger- si alla precedente frazione derivante dal “regime irriguo”. Conseguentemente la restante parte della frazione di produzione definita intermedia (intermedio-asciutto) rappresenta il 29% del valore di pro- duzione vegetale delle regioni meridionali ed è attribuibile al regime non irriguo.

In conclusione la quota, in valore, delle produzioni vegetali ottenute nelle regioni meridionali mediante il ricorso alla pratica irrigua, è stato stimato in poco meno dei 2/3 del totale (circa il 63%), per un ammontare complessivo di 14.485 miliardi di £. Naturalmente, data la metodologia estimati- va adottata, è preferibile indicare, più che un valore unico, un intervallo di valori all’interno del quale è presumibile che ricada il reale peso della produzione vegetale irrigua sul totale delle regioni meri- dionali3. Nel caso specifico si ritiene che questo valore possa essere compreso tra il 60 ed il 65% del- l’intero valore delle produzioni vegetali ottenute nelle regioni meridionali, per una cifra variabile tra i 13.900 ed i 15.000 miliardi di £. Ciò significa che in riferimento all’intero valore della produzione

3 Il ricorso alla pratica irrigua può essere determinato anche dall’andamento stagionale, che introduce altri elementi di variabilità sulle stime avanzate.

agricola delle regioni ricadenti nell’Ob.1, comprensiva, quindi, anche dei valori della produzione ani- male e dei servizi annessi, la produzione attribuibile alla pratica dell’irrigazione rappresenti tra il 45 ed il 50% del totale.

Il valore della produzione vegetale ottenuta mediante il ricorso alla pratica irrigua si caratte- rizza per una elevata variabilità nei confronti dei diversi contesti regionali esaminati ed in funzione dei vari comparti produttivi, comportamento che sarà oggetto di analisi dei prossimi paragrafi.