Un quadro di sintesi sulla diversità dei risultati economici dei processi produttivi condotti in irriguo rispetto a quelli in asciutto viene fornito dall’osservazione della Figura III.1, nella quale per i primi due raggruppamenti colturali presi in esame (colture praticate in asciutto – frumento duro, fava e favetta, girasole2e orzo - e colture irrigue – mais ibrido, mais da foraggio, melone, tabacco3, arancio e limone) sono stati riportati i livelli di produzione lorda, delle spese specifiche sostenute e del margine di contribuzione della coltura, ottenuto quale differenza tra le due precedenti voci.
Dalla sua osservazione appare subito evidente come i migliori risultati economici, espressi in termini di valore della produzione e di reddito conseguito (ML), vengano raggiunti dalle coltivazio- ni irrigate. Il ML più alto registrato nell’ambito delle colture svolte in asciutto, che appartiene al fru- mento duro ed è pari a 1,267 milioni di £/ha, risulta essere, infatti, ampiamente inferiore al più basso ML rilevato nell’ambito delle colture irrigate: 2,129 milioni £/ha del mais ibrido.
Le colture svolte in asciutto, praticate per lo più in sistemi produttivi estensivi, si caratterizza- no nel loro insieme dall’essere colture poco remunerative (tabella III.1). In esse il valore del ML si attesta intorno al milione di £/ha, con una variabilità che rimane piuttosto contenuta e compresa tra il valore più alto del frumento duro, e quello minimo fatto registrare dall’orzo (667 mila £/ha). La redditività di queste colture rappresenta grosso modo i 3/4 del valore della produzione e pertanto, le sole spese specifiche considerate, dalle quali ricordiamo sono peraltro escluse le spese per manodo- pera e meccanizzazione, costituiscono all’incirca il 25% della PL; una incidenza maggiore delle spese specifiche si registra per l’orzo, che si caratterizza anche per il reimpiego in azienda di una quota significativa della produzione (46%). La pratica dell’irrigazione difficilmente trova giustifica- zione economica per colture “povere” come quelle comprese in questo gruppo, e si ricorre ad essa solamente in casi eccezionali (irrigazione di soccorso), quando l’andamento climatico stagionale avverso rischia di comprometterne la riuscita non solo agronomica ma soprattutto economica; molto più frequentemente si destina questa risorsa, peraltro limitata nel contesto meridionale, a colture più redditizie.
2 L’inserimento di quest’ultima coltura nel gruppo delle coltivazioni condotte in asciutto può ricondursi alla sua capacità di utilizzare in modo intensivo le disponibilità idriche del suolo, grazie alla forte capacità di esplorazione delle radici, che conferisce alla coltura un ele- vato indice di resistenza alla siccità. A tale caratteristica si aggiunge il carattere speculativo con il quale vengono attuate le misure di poli- tica agraria, che interessano anche i semi oleosi di cui il girasole fa parte, con il risultato che in alcune aree tale coltura viene praticata essenzialmente per la riscossione del contributo comunitario. Ne deriva che, in generale, la pratica dell’irrigazione sia per il girasole una eccezione.
3 Il tabacco analizzato è localizzato prevalentemente in Campania ed appartiene alle varietà Sun-Curied, ovvero le varietà orientali, parti- colarmente ricercate sul mercato.
Tab. III.1 - I risultati produttivi delle colture condotte in asciutto
Frumento duro Orzo Fava e favetta Girasole
Variabili % % % %
Numero aziende 4.773 1.801 273 598 Superficie colturale totale 49.828 4.963 658 1.170 Superficie aziendale media 28,1 31,3 22,5 32,4 Resa (q.li/ha) 24,2 23,6 19,9 14,7 Prezzo (p.p.) 33.934 35.883 50.537 30.347
Produzione Lorda (000 £/ha) 1.703 100 1.039 100 1.256 100 1.320 100 di cui: reimpieghi (000 £/ha) 39 2 477 46 198 16 1 0 Premi (000 £/ha) 880 52 193 19 288 23 872 66
Fertilizzanti (000 £/ha) 141 8 113 11 68 5 83 6 Antiparassitari (000 £/ha) 41 2 9 1 24 2 19 1 Canone di irrigazione (000 £/ha) 0 0 0 0 0 0 0 0 Altre spese specifiche (000 £/ha) 255 15 249 24 238 19 233 18
Spese specifiche totali (000 £/ha) 436 26 371 36 330 26 335 25
Margine Lordo (000 £/ha) 1.267 74 667 64 926 74 985 75
Fonte: Elaborazione INEA su Banca Dati RICA
Un ulteriore significativo elemento caratterizzante le colture condotte in asciutto, assoluta- mente non secondario, è rappresentato dalla forte dipendenza di queste coltivazioni dal sostegno pubblico. Il reddito ottenuto, infatti, deriva in misura rilevante dalle sovvenzioni previste nell’ambi- to delle politiche agricole. Ciò è vero in particolare per il frumento duro ed ancor più per il girasole, in cui i premi comunitari percepiti rappresentano rispettivamente la metà ed i 2/3 del valore della pro- duzione; la situazione diventa ancora più eclatante in funzione alla redditività della coltura (ML), che nel caso del girasole è garantita per la quasi totalità dall’aiuto compensativo. In definitiva questo elemento di dipendenza del risultato economico dal sostegno pubblico rende particolarmente vulne- rabile la coltivazione di tali colture, in alcuni casi legata a veri e propri fenomeni speculativi finaliz- zati solo al percepimento del premio, senza seguire alcun criterio di convenienza economica.
Una situazione sensibilmente diversa si riscontra nel raggruppamento irriguo, in cui si ritrova- no insieme colture estensive (mais, ibrido e da foraggio) e colture più intensive, quali il tabacco, le orticole (melone) e le frutticole (arancio e limone). Tutte quante sono accomunate dal fatto che l’ac- qua rappresenta il principale fattore limitante la loro coltivazione in Italia, in quanto le piogge sono quasi dappertutto, ed in special modo nelle regioni meridionali, insufficienti per quantità e/o per rego- larità a soddisfare le esigenze delle colture durante tutto il loro ciclo: l’irrigazione, pertanto, diventa indispensabile per garantire livelli produttivi accettabili.
La redditività di queste coltivazioni è sensibilmente più elevata rispetto a quanto rilevato per le colture in asciutto (tabella III.2). Anche solo limitando il confronto a quelle colture erbacee che più possono assimilarsi alle colture in asciutto (mais, ibrido e da foraggio) si registra una netta superio- rità dei loro risultati economici: pur risultando entrambi i mais le colture che nel gruppo irriguo otten- gono i valori più bassi del ML, si verifica che il ML del mais ibrido è del 70% più elevato di quello del grano duro (che, viceversa, consegue il margine di reddito maggiore nell’ambito delle colture in asciutto), e nel caso del mais da foraggio quasi il 130% in più. Ampliando l’osservazione anche alle colture orticole, al tabacco ed a quelle arboree il divario diventa ancora più ampio, dato che il ML assume valori di poco inferiori ai 7 milioni £/ha del melone e dell’arancio, di quasi 8 milioni £/ha del limone, fino a giungere agli oltre 13 milioni £ del tabacco.
In corrispondenza delle sole colture erbacee irrigate, le spese specifiche assumono una consi- stenza maggiore a quella osservata per le colture in asciutto, variando tra poco più di un milione £/ha dei mais ad oltre 2,6 milioni £/ha per il melone fino a raggiungere i 3,4 milioni per il tabacco, men- tre nelle colture in asciutto tali spese raggiungono al massimo le 436 mila £/ha del frumento duro.
Nella composizione delle spese specifiche un ruolo significativo è assunto dalle spese per l’irriga- zione (canone di irrigazione) il cui ammontare è compreso tra le 237 mila £/ha del mais da foraggio alle 564 mila £/ha del limone. Nel caso del mais ibrido, il canone di irrigazione supera abbondante- mente la somma delle spese sostenute per la fertilizzazione e per la difesa della coltura; per le altre colture queste ultime componenti di spesa risultano viceversa più rilevanti.
Tab. III.2 - I risultati produttivi delle colture condotte in irriguo
Mais ibrido Mais foraggio Melone Tabacco Arancio Limone Variabili
Numero aziende 153 190 112 271 1.218 184
Superficie colturale totale 387 998 173 525 3.467 374
Superficie aziendale media 19,4 19,6 15,2 1,9 10,4 6,3
Resa (q.li/ha) 73,1 473,0 188,5 33,9 186,4 206,5
Prezzo (p.p.) 38.308 6.103 50.590 47.654 42.281 45.830
Produzione Lorda (000 £/ha) 3.188 100 3.895 100 9.620 100 16.610 100 8.024 100 9.646 100 di cui: reimpieghi (000 £/ha) 656 21 1.886 48 0 0 0 0 1 0 0 0 premi (000 £/ha) 348 11 418 11 27 0 15.042 91 142 2 178 2
Fertilizzanti (000 £/ha) 183 6 293 8 432 4 563 3 460 6 628 7
Antiparassitari (000 £/ha) 63 2 53 1 281 3 362 1 188 2 236 2
Canone di irrigazione (000 £/ha) 346 11 237 6 397 4 407 2 384 5 564 6 Altre spese specifiche (000 £/ha) 468 15 440 11 1.543 16 2.138 6 251 3 224 2 Spese specifiche totali (000 £/ha) 1.059 33 1.023 26 2.653 28 3.469 12 1.283 16 1.652 17 Margine Lordo (000 £/ha) 2.129 67 2.871 74 6.966 72 13.141 88 6.740 84 7.994 83 Fonte: Elaborazione INEA su Banca Dati RICA
Conseguentemente, ed in termini generali, il ML assume una incidenza sul valore della pro- duzione leggermente inferiore a quanto visto per le colture in asciutto: essa risulta infatti compresa tra il 67% del mais ibrido ed il 74% di quello da foraggio, passando per il 72% del melone. Per le colture arboree, nella fattispecie agrumi, il ML rappresenta oltre l’80% del valore della produzione (84 e 83% rispettivamente per l’arancio e per il limone); nel caso del tabacco si registra una incidenza delle spese specifiche sul valore del prodotto o se si vuole una incidenza del risultato reddituale, intermedia e pari al 79% della PLV. Purtroppo, a causa della esclusione delle spese per la manodo- pera e la meccanizzazione, le analisi svolte mostrano un qualche limite soprattutto nell’approfondi- mento di quelle colture intensive, come le orticole, il tabacco e le frutticole, per le quali tali spese rivestono particolare importanza.
Al contrario di quanto osservato per le colture in asciutto, le colture irrigue esaminate appaio- no scarsamente interessate dal sostegno pubblico. Il peso relativo assunto dagli aiuti comunitari rive- ste un qualche rilievo solo per il mais, sia ibrido che da foraggio, dove tuttavia esso rimane molto contenuto, essendo pari all’11% del valore della produzione; per le restanti colture la dipendenza dagli aiuti è pressoché nulla. Naturalmente, fa eccezione il tabacco il cui regime di sostegno del mer- cato prevede che il prezzo del prodotto sia fortemente sostenuto dall’intervento pubblico.