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IL PROGETTO EUROPEO SUPORTS

Nel documento ISBN 978-88-448-0562-3 (pagine 52-56)

MARCO FATICANTI, MASSIMILIANO BULTRINI, ALFREDO LEONARDI, CARLA SERAFINI

ISPRA - Settore Progetti Aree Portuali

Introduzione

In Europa si contano circa mille porti, la maggior parte dei quali sono porti di piccole dimensioni (circa 700 porti movimentano meno di un milione di tonnellate di merci per anno). Tutti i porti si trovano ad affrontare una concorrenza sempre crescente oltre ad una legislazione sempre più restrittiva soprattutto per quanto riguarda le tematiche ambientali. In particolare, la sfida più importante che i porti sono chiamati a vincere è quella di coniugare lo sviluppo delle attività portuali con la protezione ed il rispetto dell’ambiente. Tale sensibilità nei confronti dell’ambiente deve essere percepita non come un costo aggiuntivo da sostenere ma piuttosto come un investimento per migliorare la competitività e raggiungere una condizione di crescita sostenibile.

Ogni porto è unico dal punto di vista geografico, idrologico, commerciale ed in termini delle sue interazioni con la collettività, tuttavia ogni porto è chiamato a rispettare gli stessi vincoli imposti dalla legislazione nazionale, europea o internazionale. Se da un lato i grandi porti hanno già messo in atto buone pratiche per la corretta gestione di tematiche ambientali (gestione dei rifiuti, impianti di energia da fonti rinnovabili, ecc.) o hanno conseguito certificazioni ambientali riconosciute a livello internazionale, dall’altro i porti più piccoli sono in ritardo nell’implementazione di strategie di sviluppo sostenibile. Infatti, i porti di piccole dimensioni si trovano spesso ad affrontare sfide importanti e a dover soddisfare specifici requisiti per poter realizzare efficacemente i propri programmi di gestione ambientale spesso non disponendo né di risorse finanziarie adeguate né di conoscenze opportune ed esperienza.

Il settore “Progetti Aree Portuali” di ISPRA [1] è fra i partecipanti del progetto Suports (Sustanaible management for European local ports), approvato nell’ambito del Programma Europeo INTERREG IVC, che si articola nell’arco di un triennio (gennaio 2010 - dicembre 2012) durante il quale i partner partecipanti avranno il compito di scegliere le migliori pratiche ed i migliori strumenti di gestione ambientale da diffondere presso i porti di piccole dimensioni.

Oltre ad ISPRA, sono coinvolti altri nove partner firmatari del progetto: Seine-Maritime County Council (capofila del progetto),

la Fondazione EcoSLC, •

l’Autorità Portuale di Piombino, •

la Fondazione Cittalia, •

l’Associazione dei porti della Galizia, •

l’East Sussex County Council, •

il porto lituano di Klaipèda, •

l’Università “Aristotele” di Tessalonica, •

l’Autorità Portuale di Corfù. •

L’Università di Tessalonica ed il porto di Corfù hanno sostituito altri partner greci (l’ONG Medsos e l’Agenzia di Sviluppo locale di Tessalonica) che si sono ritirati dal progetto. La Fondazione EcoSLC (Eco Sustainable Logistic

Chain) è la nuova denominazione della Fondazione Ecoports che a gennaio del 2011 è stata inglobata nell’ESPO (European Sea Ports Organization).

Gli obiettivi del progetto

L’obiettivo del progetto è quello di fornire ai piccoli porti, che spesso non dispongono di sufficienti risorse economiche e di conoscenze specifiche, gli strumenti necessari per poter migliorare le proprie prestazioni ambientali, in particolare:

adattare ai porti più piccoli gli strumenti di gestione ambientale elaborati dalla Fondazione •

EcoSLC, quali ad esempio il metodo di autovalutazione ambientale Self Diagnosis Method (SDM), il sistema di gestione ambientale Port Environmental Review System (PERS) e l’uso di un sistema di indicatori ambientali per il monitoraggio delle prestazioni ambientali in aree portuali;

scambiare esperienze e metodologie per limitare l’impatto delle attività portuali sull’ambiente •

marittimo circostante (studi sulla biodiversità, qualità delle acque, erosione delle coste, ecc.);

identificare e promuovere, tramite lo scambio e la condivisione di esperienze pratiche, le •

migliori tecniche di dragaggio sia dal punto di vista ambientale che economico.

Le attività del progetto includono attività di formazione, la redazione di documenti tecnici, l’organizzazione di workshop, ecc.. I risultati di questi lavori saranno resi pubblici e messi a disposizione di tutti i piccoli porti europei. Per raggiungere tali obiettivi, i partecipanti al progetto hanno a disposizione un budget di più di 2 milioni di euro di cui 1,6 milioni, pari al 77,5%, sono finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

Recenti sviluppi del progetto hanno portato alla creazione di un sito web per veicolare più rapidamente le informazioni tramite un servizio di newsletter, per scaricare documenti tecnici e per seguire l’evolversi delle varie fasi del progetto stesso [2].

Il ruolo di ISPRA

Uno degli obiettivi del progetto è la diffusione di strumenti di gestione ambientale creati dalla Fondazione EcoSLC ai porti europei di piccole dimensioni. A tale scopo, sono stati organizzati dei seminari di formazione nei vari paesi europei partecipanti al progetto (Italia, Francia, Spagna, Grecia e Lituania) per creare un gruppo di esperti per ogni singola nazione che siano in grado di trasmettere e veicolare ai piccoli porti tutte le informazioni necessarie per adottare sistemi di gestione ambientale, per utilizzare indicatori di prestazione ambientali e strumenti di autodiagnosi ambientale.

In tale ottica è stato organizzato il workshopTrain The Trainer

Workshop –General Introduction”, tenutosi nella sede dell’Autorità

Portuale di Venezia il 22 febbraio 2011, e destinato sia ai partner

firmatari del progetto che a tutti i soggetti interessati. Durante

il workshop, è stata condotta una sessione in cui i partecipanti

all’incontro – tra cui i rappresentanti dell’Autorità Portuale di Venezia, dell’Associazione dei porti della Galizia, del Seine-Maritime County Council, di Cittalia e di ISPRA – hanno approfondito la predisposizione di alcune sezioni significative della versione più aggiornata del SDM e del PERS. Tale sessione è stata condotta con lo scopo sia di verificare le reali difficoltà che possono insorgere durante la diffusione degli strumenti di gestione ambientale EcoSLC, sia di favorire un momento di scambio e di condivisione

tra le diverse realtà portuali presenti all’incontro. ISPRA, che ha

già curato una versione italiana del metodo SDM[3] nonché del sistema di gestione ambientale PERS [4], ha già provveduto a tradurre e ad adattare alla realtà portuale italiana anche le nuove

versioni di tali strumenti di gestione ambientale. Inoltre, sono

derivanti dall’implementazione degli strumenti EcoSLC quali la possibilità di valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli operatori portuali non ancora organizzate in un programma di gestione ambientale, l’opportunità di strutturare il collegamento “in rete” del porto con gli altri porti europei

per favorire l’aiuto reciproco fra porti ed il libero scambio di esperienze, ecc..

Più recentemente, l’Autorità Portuale di Piombino ha ospitato due workshop (30-31 maggio 2011 e 9-11 maggio 2012) in cui ISPRA ha presentato alle Autorità Portuali ed ai rappresentanti di alcune Capitanerie di Porto, l’adattamento in italiano dell’ultima versione del metodo SDM nel

primo incontro e del PERS nel secondo. ISPRA ha curato una serie di esercitazioni pratiche per

veicolare e diffondere l’uso degli strumenti di gestione ambientale EcoSLC sottolineandone i vari

vantaggi, tra cui la realizzazione di una forma di auto-regolamentazione graduale del porto in materia ambientale, la possibilità di entrare in contatto e scambiare esperienze con altre realtà del settore portuale europeo.

Nell’ambito dei lavori dedicati alla condivisione ed allo studio della biodiversità in ambito portuale, ISPRA ha partecipato al workshop organizzato a Lewes dall’East Sussex County Council (11-12 luglio 2011). Il tema centrale ha riguardato gli aspetti più tecnico-scientifici legati alla presenza di habitat e specie animali e vegetali di interesse conservazionistico e alle politiche attuate per la loro conservazione e tutela nell’ambito dei progetti di sviluppo delle aree portuali. Queste ultime, infatti, si trovano spesso adiacenti o comprese all’interno di siti di importanza comunitaria, appartenenti alla Rete Natura 2000, e quindi habitat di alto valore naturalistico protetti da specifiche norme comunitarie, nazionali o locali. Sono state illustrate le esperienze del porto di Newhaven, che ospita rari habitat costieri e protetti secondo la Direttiva Habitat, e del porto di Rye che si trova in prossimità di una Riserva naturale di 326 ettari protetta e gestita attraverso attente misure di conservazione e fruita ogni anno da migliaia di visitatori. L’ISPRA ha illustrato la grande biodiversità (stagni, saline e lagune) presente nei porti di Cagliari e Venezia; seppur entrambe caratterizzate da forti pressioni ambientali (traffico commerciale, poli industriali, turismo, ecc.), le due aree portuali sono inserite in un ricco patrimonio di habitat e specie protette ai sensi di normative internazionali, comunitarie e nazionali, che devono essere salvaguardate implementando attente politiche di gestione ambientale e di conservazione della natura. Questo incontro ha dato l’opportunità agli esperti presenti di approfondire in modo proficuo il tema della necessità di coniugare la protezione della biodiversità con le attività economiche dei porti sempre più in rapida espansione. In particolare, è stata sottolineato l’urgenza e la necessità di creare le condizioni per coinvolgere maggiormente i vari soggetti interessati (il settore della pesca ed i rappresentati delle comunità e delle associazioni locali) nel processo decisionale che riguarda la protezione della biodiversità.

Altre tappe del progetto

Durante i lavori del primo incontro tenutosi a Klaipèda, in Lituania, dal 6 all’8 dicembre 2010,

è stata organizzata una sessione “Maritime English Training” dedicata alla formazione dei

partecipanti sulla terminologia tecnica comunemente in uso nel settore marittimo e portuale. La conferenza annuale tenutasi a Santiago de Compostela ha visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali in materia di sviluppo sostenibile, esponenti del settore portuale provenienti da Francia, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi e Lituania oltre che di numerose personalità politiche, tra cui il ministro del mare della Comunità Autonoma della Galizia. La conferenza è stata l’occasione per valutare il lavoro svolto dai partecipanti durante i primi due anni del progetto nell’ambito del quale alcuni strumenti di gestione ambientale elaborati dalla Fondazione EcoSLC sono stati adatti alla realtà dei porti locali per dare il giusto collocamento alle esigenze dei porti di piccole e medie dimensioni in Europa. Inoltre, le due giornate di lavoro hanno anche fornito l’opportunità per scambiare conoscenze e diverse pratiche innovative in materia di gestione ambientale mediante la condivisione di casi di studio ed esempi di buone pratiche ambientali. In particolare, gli interventi proposti hanno spaziato tra diverse tematiche di carattere ambientale

tra cui l’inquinamento di piccola scala in area portuale, il concetto di ecologia industriale nei porti, il risparmio energetico nei porti, la gestione dei rifiuti in area portuale, nonché l’implementazione di una banca dati marini e costieri in Galizia. Infine, svariate presentazioni hanno avuto per oggetto le innovazioni di carattere tecnologico per lo svolgimento delle attività nelle aree portuali. Come risultato delle due giornate di lavoro, i partecipanti al progetto hanno preso la decisione di raccogliere in una pubblicazione tutte le buone pratiche ambientali inerenti le attività portuali presentate nel corso della conferenza o identificate nel prosieguo delle attività progettuali. Al termine dei lavori, è stata organizzata una visita alle installazioni portuali di A Pobra do Caramiñal, il primo porto a carattere regionale in Europa che ha adottato un sistema di gestione ambientale certificato EMAS. Bibliografia e sitografia [1] http://www.isprambiente.it/it/temi/impatti-e-gestione-ambientale-nei-porti/cosa-fa-il-settore-progetti-aree-portuali [2] http://www.seinemaritime.net/suports [3] http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-guida/metodo-di-autodiagnosi-ambientale-in-aree-portuali [4] http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-linee-guida/port-environmental-review-system-pers

IL RUOLO DI PORTI E AEROPORTI

Nel documento ISBN 978-88-448-0562-3 (pagine 52-56)