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L’ESEMPIO DELL’ AEROPORTO DI

Nel documento ISBN 978-88-448-0562-3 (pagine 164-168)

NAPOLI-CAPODICHINO

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LUCILLA FUSCO E SALVATORE VIGLIETTI

ARPA Campania

Introduzione

Gli ambienti antropizzati sono il risultato dell’interazione tra le attività umane e il preesistente ambiente naturale: le comunità di uccelli sono effetto della tipologia di queste due componenti e del sistema risultante tra la correlazione stabilita dalle stesse. Tra gli ambienti antropizzati, gli scali aeroportuali, sono ambienti caratteristici in quanto le specie di uccelli possono essere messe in relazione alla vegetazione pratense organizzata in ampi spazi.

L’aeroporto di Napoli - Capodichino è a rilevanza internazionale ed è il secondo del Sud Italia per numero di passeggeri complessivi e per grandezza. È situato a ridosso di una zona densamente abitata. Capodichino è raggiungibile grazie all’uscita della tangenziale di Napoli che collega i principali quartieri, da tutta la città e dal resto della provincia e della regione grazie alla connessione diretta con le 4 autostrade che confluiscono a Napoli e alla circonvallazione esterna di Napoli e l’Asse Mediano che collegano i principali comuni del Napoletano (Fig.1).

Figura 1 – L’ area aeroportuale di Capodichino (cerchiata in rosso)

Fonte: Google Maps

Le caratteristiche ambientali e di uso hanno eletto l’area aeroportuale napoletana ad uno studio faunistico commissionato dalla Ge.S.A.C. S.p.a. (Gestione Servizi Aeroporti Campani) al Dipartimento di Zoologia dell’Università di Napoli “Federico II” per l’elaborazione di un modello previsionale del rischio di impatto tra aeromobili ed uccelli.

La mobilità degli uccelli migratori e la tendenza alla concentrazione di individui nei quartieri di nidificazione e di svernamento o nei punti di stop over, può determinare problematiche sulla sicurezza degli aeromobili e sulla salute pubblica.

Presentazione del progetto e analisi dei dati

Lo studio ambientale si è svolto attraverso censimenti sulla componente avifaunistica utilizzando il metodo dei punti di ascolto (durata 15 minuti) in 8 stazioni scelte. L’area di studio è caratterizzata da habitat con vegetazione tipica di queste strutture, dove si ritrova la prateria organizzata in ampi spazi, circondati da strutture edili, aree a giardino etc.. La frequenza dei censimenti è stata bisettimanale durante l’intero anno solare da Agosto 2002 a Luglio 2003. Sono stati elaborati i principali indici sintetici descrittivi di comunità. È stato registrato un elevato numero di specie (S=59); la variazione mensile della ricchezza di specie (Fig.2) ha fatto registrare un sensibile incremento nei periodi di passo primaverile ed autunnale, che ha rimarcato l’importanza del sito per le specie migratrici. Tra le specie censite alcune sono comprese nella Lista Rossa dei Vertebrati Terrestri e Dulciacquicoli della Campania (Fraissinet et al., 2012) come il falco di palude (Circus aeruginosus) che risulta estinto come nidificante in Campania, o come la calandrella (Calandrella brachydactyla) e lo stiaccino (Saxicola rubetra) di cui a tutt’oggi non ci sono dati sufficienti per definirne con certezza lo status di conservazione in Campania. Il tarabusino (Ixobrychus minutus) risulta specie “Vulnerabile” in Campania dove prevalgono i fattori di minaccia derivanti dalla esiguità dell’estensione e dalla frammentazione dell’areale, nonché dalle ridotte dimensioni delle popolazioni. Dall’analisi degli impatti, considerando il periodo compreso tra Agosto 2002 e Febbraio 2003, sono stati registrati 48 birdstrike dove il Gheppio risulta la specie più coinvolta dalle attività aeromobili; i gabbiani costituiscono la maggior parte degli individui morti. Interessante è stato notare la scarsa presenza di colombi negli eventi di strike, malgrado la loro presenza massiccia in aeroporto, fino a 100 individui contemporaneamente.

Figura 2 - Andamento mensile della ricchezza di specie (S) nell’anno solare Agosto 2002-Luglio 2003

Lo studio ha messo in evidenza la possibilità di adottare piani di gestione mirati all’abbattimento dei fattori di attrazione, considerando una strategia efficace a lungo termine attraverso alcune azioni di gestione dell’ambiente, quali:

40 35 30 25 20 15 10 5 0

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

gestione della vegetazione e regimi di sfalcio del manto erboso; •

reti interrate come deterrenti per i micromammiferi fossori; •

eliminazione di fonti d’acqua; •

rimozione di rifiuti e carcasse di animali morti; •

eliminazione delle fonti d’acqua. •

Gli interventi si annoverano in piani di dissuasione, nell’uso di deterrenti visivi (palloni terror eyes, sagome di rapaci) e acustici (distress call, cannoncini a propano) e soprattutto nel controllo costante dell’efficacia, il turnover e la diversificazione periodica dei deterrenti per evitare l’assuefazione. Altro obiettivo dello studio è stato l’addestramento teorico e pratico del personale in servizio a terra. Nei monitoraggi successivi, con l’adozione dei deterrenti acustici e visivi si è riscontrato un calo della ricchezza di specie.

L’esperienza svolta all’aeroporto di Capodichino ha dimostrato come possano essere raggiunti buoni risultati coniugando l’esigenza della sicurezza dei voli con quella della conservazione delle specie migratrici.

Conclusioni

La dissuasione alla sosta in aree aeroportuali ha lo scopo di deviare l’interesse degli uccelli di transito verso altre aree idonee, presenti nel territorio circostante. In Italia, negli ultimi anni si è notato un significativo interesse al problema del birdstrike da parte degli Enti competenti. Diverse sono le norme e i regolamenti che affrontano la questione. La stesura delle Linee guida relative alla valutazione delle fonti attrattive di fauna selvatica in zone limitrofe agli aeroporti è uno strumento di grande utilità per le corrette scelte di gestione territoriale. Alla luce di quanto discusso emerge che le indagini di campagna sulle componenti ambientali diventano uno step indispensabile e di ausilio nella pianificazione territoriale.

Bibliografia

Caccamise D.F., Reed l.M., DeLay L., Bennett K.A. & Dosch J.J.,1996. The avian communities of a suburban grassland refugium: population studies at an airport in Northeastern United States. Acta ornithologica Vol.31, n.1

Carpino F. e Valore M. 2005. Tutela degli uccelli migratori e sicurezza dei voli aerei negli aeroporti: l’esempio di Capodichino. In: de Filippo G., Fulgione d. 2005 Atti Convegno Gestione della fauna selvatica e conservazione della biodiversità esperienze pp 211-215.

Carpino F., Fulgione D., Rippa D., Guglielmi S., Valore M., Piano L., Guglielmi R., Caliendo MF., de Filippo G., Milone M., 2003. Le comunità di uccelli dell’ambiente aeroportuale di Napoli. AVOCETTA 27:62

Piano L., Guglielmi, R., Guglielmi S., Valore M., Caliendo MF, Carpino F., de Filippo G., Fulgione D., Rippa D., Milone M., 2003. Impatto tra gli uccelli ed aeromobili all’Aeroporto di Capodichino - Napoli. AVOCETTA 27:72

AA.VV. ,2012. Lista Rossa dei Vertebrati Terrestri e Dulciacquicoli della Campania. A cura di Fraissinet M., Russo D.

Godin, A.J.,1994. Bird at airport. U.S. Department of Agriculture.

Sitografia

http://www.birdstrike.it (dove è possibile trovare un elenco di normative inerenti la tematica del birdstrike)

AEROPORTI E VALUTAZIONE

Nel documento ISBN 978-88-448-0562-3 (pagine 164-168)