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Il ranking enogastronomico italiano

PUNTI DI DEBOLEZZA

3.2. Il ranking enogastronomico italiano

Come detto precedentemente, l‟integrazione tra i diversi attori dell‟offerta è fondamentale per la valorizzazione dell‟enoturismo, il quale risulta essere un fenomeno molto complesso, non certamente ascrivibile alla sola visita in cantina e alla degustazione in loco, ma interessa l‟intero territorio con le sue risorse e attrazioni.

A tale proposito, l‟Osservatorio del Turismo del Vino ha condotto un‟indagine51

per comprendere quali Regioni e Province sono riuscite meglio ad integrare il sistema di offerta con le richieste della domanda, andando a creare le condizioni ideali per praticare l‟enoturismo.

Gli indicatori utilizzati nella ricerca sono:

- il numero di produttori presenti nella guida “Il Gambero Rosso”; - il numero di ristoranti presenti nella guida “La Gola”:

- la somma in valore assoluto dei prodotti IGP, DOP, dei presidi del movimento Slow Food nelle province italiane;

- gli agriturismi per 100 km2 nelle province italiane (ISTAT);

- il numero di cantine aderenti al Movimento del Turismo del vino; - i comuni presenti nelle “reti” associative legate all‟enogastronomia52

; - il rapporto tra superficie agricola in complesso e superficie in ettari delle

province italiane (ISTAT);

- il rapporto tra la superficie destinata alle coltivazioni legnose agrarie, ai prati e ai boschi sulla superficie in ettari delle province italiane (ISTAT).

Nella tabella sotto riportata, si illustra la posizione delle prime 20 province italiane (su base di un punteggio da 0 a 1000) nel settore dell‟enogastronomia, con la specifica delle dotazioni attribuite agli indicatori “ricettività”, “reti” e “territorio” (con un punteggio da 1 a 4).

51

Censis servizi (a cura di), Il posizionamento delle province italiane nell’offerta enogastronomica, in

Turismo enogastronomico 2013: la terragna concretezza di un turismo ancora in fase di sviluppo, Osservatorio sul Turismo del Vino, XI Rapporto annuale, 2013, pp. 26-43.

52 Città dell‟Olio, Città della Bufala, Città della Lenticchia, Città della Mala Annurca, Città della

Chianina, Città del Castagno, Città del Bio, Città dei Sapori, Città dei Liquori, rosoli e spiriti, Città del Riso, Città della Nocciola, Città della Ciliegia, Città del Pane, Città del Tartufo, Città del Miele, Città Slow in www.restipica.net (consultato il 17/08/2015).

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Da questa tabella emerge come le regioni del Nord siano riuscite ad organizzare e ad integrare meglio la propria offerta di turismo enogastronomico, creando un ambiente più idoneo alla pratica di questa forma di turismo. Tra le prime venti province, infatti, quattordici sono del Nord Italia, cinque del Centro e solo una del Mezzogiorno (Salerno).

Fig. 6 - Punteggio delle prima venti Province del ranking enogastronomico e le relative valutazioni a “ricettività”, “reti” e “territorio”.

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Tra tutte, con il punteggio massimo, spicca Cuneo, mentre le uniche due province che possiedono il massimo valore in tutti gli indicatori sono Siena e Perugia (presenti nella classifica al 3° e al 4° posto).

In generale, in Piemonte esistono sette Strade del vino riconosciute dalla Regione: Alto Monferrato, Astesana, Monferrato Astigiano, Colli Tortonesi, Barolo e Grandi Vini di Langa, Strada Reale dei Vini Torines, Dogliani (quest‟ultima di recente riconoscimento, è in fase di costituzione formale e operativa. Ha sede presso il comune di Dogliani).

Le Strade del vino piemontesi sono disciplinate dalla legge regionale n. 20 del 1999 “Disciplina dei distretti del vino e delle strade del vino”, successivamente abrogata e sostituita dalla L.R. 29/2008 “Distretti rurali e distretti agroalimentari di qualità” che ne ha assorbito i compiti per normare anche le Strade del vino53. Inoltre, la viticoltura piemontese possiede un patrimonio ampelografico tra i più ricchi al mondo, tra i quali i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato iscritti dall'Unesco nella lista del Patrimonio mondiale dell'umanità, che ha permesso di attivare un circolo vizioso, «i cui riscontri in termini di promozione dei territori e di produzioni agricole d‟eccellenza, assumono grande rilevanza per il Piemonte, grazie anche al concreto percorso di sviluppo, riorganizzazione e valorizzazione messo a punto dalla Regione» (Boatto e Gennari, 2011).

Un‟altra regione che si è distinta è il Veneto, con ben quattro province in classifica (Verona, Treviso, Padova e Vicenza).

Con la legge regionale 7 settembre 2000, n. 17 “Istituzione delle Strade del vino e di altri prodotti tipici del Veneto”, la Regione Veneto, allo scopo di valorizzare i territori ad alta vocazione vinicola e per le produzioni tipiche, ha promosso e disciplinato la realizzazione di 16 Strade del vino e/o dei prodotti tipici54. La Regione Veneto persegue da tempo le strategie di valorizzazione

53

http://www.regione.piemonte.it/agri/politiche_agricole/promozione_valorizzazione/stradeVino.htm (consultato il 17/08/2015).

54

Strada dei Vini DOC Lison-Pramaggiore, Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano- Valdobbiadene, Strada dei Vini Colli Euganei, Stradon del Vin Friularo,Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze, Strada dei Vini dei Colli Berici, Strada del Recioto e dei vini di Gambellara DOC, Strada del Vino Soave, Strada del Vino Lessini Durello, Strada del Vino Valpolicella, Strada del Vino Bardolino, Strada del Vino Bianco di Custoza, Strada del vino e dei prodotti tipici Terradeiforti, Strada del Vino Arcole, Strada del Vino del Piave, Strada del vino del Montello e dei Colli Asolani.

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dei prodotti tipici basate su percorsi enogastronomici, che oggi costituiscono una delle più importanti forme di "turismo emergente”. All'interno di tali percorsi il prodotto tipico diventa un vero e proprio "marker", capace di comunicare al turista-cliente-consumatore tutti i valori produttivi, culturali ed emozionali del territorio55.

La Toscana è, invece, presente con tre province nella classifica delle prime venti (Siena, Grosseto e Lucca).

In Toscana sono presenti ben 14 Strade del vino56, caratterizzati da percorsi in territori ad alta vocazione vitivinicola, punteggiati da vigneti e cantine di aziende agricole, da attrattive naturalistiche, culturali e storiche particolarmente significative ai fini di un'offerta enoturistica integrata. Inoltre, le Strade del Vino costituiscono uno strumento di promozione dello sviluppo rurale e del suo territorio e intendono favorire e promuovere l'enoturismo, quale movimento inteso a valorizzare la produzione vitivinicola nell'ambito di un contesto culturale, ambientale, storico e sociale57

.

È presente in questa classifica anche la Lombardia con le province di Brescia, Bergamo e Pavia. Le Strade dei Vini e dei Sapori della Lombardia sono 12 percorsi enogastronomici58 che si snodano attraverso l‟intero territorio lombardo e guidano il visitatore alla scoperta di prodotti di eccellenza, paesaggi naturali e bellezze artistiche ed architettoniche. Negli ultimi anni la Regione ha investito molto in questo settore, sia in strutture ricettive che in cartellonistica e segnaletica. Particolare rilievo assume la Strada del Franciacorta in Provincia di Brescia e il Festival del Francia Corta

55

http://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/turismo-enogastronomico (consultato il

17/08/2015).

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Strada del Vino Chianti Colli Fiorentini, Strada del Vino Colline Lucchesi e Montecarlo, Strada dei Vini Chianti Rufina e Pomino, Strada del Vino Monteregio di Massa Marittima, Strada del Vino Costa degli Etruschi, Strada del Vino Colli di Candia e Lunigiana, Strada del Vino delle Colline Pisane, Strada Medicea dei vini di Carmignano, Strada del Vino Vernaccia di San Gimignano, Strada del Vino Colli di Maremma, Strada del Vino Nobile di Montepulciano, Strada del Vino Chianti di Montespertoli, Strada del Vino Terre di Arezzo, Strada del Vino di Montecucco.

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http://www.terreditoscana.regione.toscana.it/stradedelvino/ita/index-ita.html (consultato il 17/8/2015).

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Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina, Strada dei Sapori delle Valli Varesine, Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio, Strada del Vino Franciacorta, Strada del Vino Colli dei Longobardi, Strada del Vini e dei Sapori del Garda, Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, Strada del Riso e dei Risotti Mantovani, Strada del Tartufo Mantovano, Strada del Gusto Cremonese nella Terra di Stradivari, Strada del Vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani, Strada del Vino e dei Sapori dell‟Oltrepò Pavese.

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che ogni anno, a settembre, attira decina di migliaia di persone alle visite alle cantine ed ai wine-tasting59.

Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige, la provincia di Bolzano si colloca al sesto posto con 521 punti. Bolzano ospita la storica Strada del Vino dell‟Alto-Adige, istituita nel 1965 tra Termeno e Caldaro60

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La Provincia di Trento, invece, si trova al settimo posto con 517 punti, ricevendo il massimo dei punteggi per gli attributi “reti” e “territorio” e tre punti su quattro per quanto riguarda la “ricettività”. Con il fine di valorizzare il proprio territorio, ricco di risorse enogastronomiche, culturali e naturali, la regione Trentino ha costituito, a partire dal 2003, sette Strade del vino e dei Sapori61. Di queste, cinque Strade si sono unificate, dando vita alla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino che, assieme alla Strada della Mela e Sapori delle Valli di Non e di Sole e alla Strada dei Formaggi delle Dolomiti, opera per la promozione e valorizzazione delle tipicità agroalimentari e gastronomiche trentine62.