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Il sostegno alle aziende piemontesi afferenti alla rIca

I l sostegno pubblIco alle azIende agrIcole pIemontes

3.4 Il sostegno alle aziende piemontesi afferenti alla rIca

Al fine di offrire uno scenario più dettagliato della composizione e della distribuzione del sostegno comunitario dal punto di vista aziendale si è proceduto a declinare l’osservazione media regionale derivante dal campione RICA 2007 per la specializzazione produttiva principale delle aziende beneficiarie. Per questa analisi si sono individuate la composizione del sostegno tra i due pilastri e l’incidenza delle componenti su un indicatore di performance economica, in questo caso il reddito netto aziendale. La lettura delle informazioni raccolte permette di individuare alcuni gruppi di orientamenti tecnico-economici relativamente omogenei fra loro (fig. 3.1).

Ad un primo gruppo afferiscono le aziende agricole per cui si osserva una incidenza parti- colarmente rilevante del sostegno comunitario sul RN. In questo raggruppamento si collocano, dunque, le aziende specializzate nella coltivazione dei seminativi, quelle miste con coltivazioni e allevamenti e le aziende specializzate nell’allevamento di erbivori (bovini e ovicaprini). Si deve osservare, tuttavia, che generalmente in Piemonte le aziende classificate “miste con coltivazioni e allevamenti” sono in realtà unità che praticano in modo quasi ugualitario le due attività e, quindi, sono una situazione intermedia tra la specializzazione a seminativi e a erbivori; si possono consi- derare tali aziende come cerealicole-zootecniche. Per questo raggruppamento, nel 2007 il livello del sostegno pubblico sul reddito netto risulta superiore alla quota del 30%.

Nel secondo gruppo si collocano tipologie aziendali con una incidenza del sostengo sul RN tra il 10% e il 30%, vale a dire i poliallevamenti, le imprese con policoltura e le aziende specializ- zate nell’allevamento di granivori (avicoli e suini).

Infine, in un terzo gruppo sono situate le aziende specializzate in coltivazioni permanenti (vite e frutta) e in ortofloricoltura, caratterizzate da una incidenza del sostegno comunitario attor- no o inferiore al 5% del reddito netto.

fig. 3.1 – Incidenza del sostengo comunitario sul reddito netto in piemonte nel 2007 e relati- vi importi, per ote

Fonte: banca dati RICA-INEA Piemonte, 2007

Come si evince dall’osservazione dei dati riportati in tabella 3.8, le aziende del primo rag- gruppamento, quello con marcata incidenza del sostegno comunitario sul reddito netto, mostrano valori nel reddito netto elevati, in particolare le aziende specializzate nei seminativi e nell’alleva- mento degli erbivori, ma esse manifestano, soprattutto, un rilevante importo degli aiuti derivanti dal “primo pilastro”.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Ortofloricoltura Permanenti Granivori Policoltura Poliallevamento Erbivori Miste Seminativi

Infatti, tali flussi variano dagli oltre 38.000 euro per le imprese a seminativi ai quasi 22.000 per gli allevamenti con erbivori. A fronte della portata del sostegno del “primo pilastro”, il sup- porto via “secondo pilastro” risulta limitato; infatti, il PSR incide sul reddito solo per pochi pun- ti percentuali (mentre gli aiuti del “primo pilastro” oscillano tra il 30% e il 55%) e ha una portata contenuta sugli importi comunitari complessivi (tra il 4% e il 10%).

Nel caso del secondo raggruppamento, la lettura appare meno omogenea: a fianco di due orientamenti sostanzialmente non specializzati si colloca quello degli allevamenti di granivori, che invece è un orientamento molto caratterizzato e sotto alcuni aspetti anche più industriale che agricolo (Velazquez, 2005).

La presenza di processi di allevamento in azienda permette, tuttavia, di fornire una schema- tizzazione di sintesi; infatti, nel caso dei poliallevamenti e dei granivori si evidenza una maggio- re capacità di performance di reddito e un ricorso molto limitato allo sviluppo rurale; diversa- mente l’importo del sostegno via “primo pilastro” risulta significativo in entrambi i casi: quasi 9.000 euro per gli allevamenti con granivori e quasi 14.000 per i poliallevamenti. Per tutti e tre gli orientamenti, comunque, l’incidenza del “primo pilastro” sul reddito risulta significativa, mentre quella dello sviluppo rurale appare molto contenuta.

tab. 3.8 – reddito netto e importi del sostegno comunitario per le aziende beneficiarie in piemonte nel 2007, per ote

orientamento aziende reddito netto Importo aiuti Importo aiuti totale

tecnico economico beneficiarie aziendale I pilastro II pilastro importo aiuti

n. euro euro euro euro

Seminativi 360 65.861 36.860 1.713 38.573 Miste (colt. – allevamento) 128 52.888 21.494 1.533 23.027 Erbivori 259 63.960 19.710 2.271 21.982 Poliallevamento 18 56.112 13.900 292 14.192 Policoltura 87 36.833 7.256 1.735 8.991 Granivori 50 55.692 8.970 7 8.978 Permanenti 411 49.290 923 1.638 2.561 Ortofloricoltura 42 35.111 875 610 1.485

orientamento aziende totale importo Importo aiuti Importo aiuti Importo aiuti

tecnico economico beneficiarie aiuti / rn I pilastro / rn II pilastro / rn I pil./ totale aiuti

n. % % % %

Seminativi 360 58,6 56,0 2,6 95,6 Miste (colt. – allevamento) 128 43,5 40,6 2,9 93,3 Erbivori 259 34,4 30,8 3,6 89,7 Poliallevamento 18 25,3 24,8 0,5 97,9 Policoltura 87 24,4 19,7 4,7 80,7 Granivori 50 16,1 16,1 0,0 99,9 Permanenti 411 5,2 1,9 3,3 36,1 Ortofloricoltura 42 4,2 2,5 1,7 58,9

Fonte: banca dati RICA-INEA Piemonte, 2007

Per quanto concerne il terzo raggruppamento, dove il peso del sostegno comunitario è limi- tato come incidenza sul reddito, si osserva una situazione molto diversa rispetto agli altri due gruppi. Infatti, per gli orientamenti specializzati in colture permanenti e in ortoflorovivaismo l’importanza del “primo pilastro” risulta limitata (attorno ai 900 euro in valore assoluto e con una

incidenza sul reddito netto attorno al 2%), ma anche lo sviluppo rurale mostra una portata conte- nuta: 1.600 euro per le permanenti con un peso relativo del 3% sul RN; 600 euro per le ortoflori- cole con un peso inferiore al 2%. Relativamente alla composizione tra “primo” e “secondo pila- stro”, tuttavia, il ruolo dello sviluppo rurale risulta più marcato.

fig. 3.2 - collocazione degli ote per peso del supporto ue sul reddito netto e incidenza del regime di pagamento unico sul sostegno

Fonte: banca dati RICA-INEA Piemonte, 2007

Le indicazioni derivanti dai capitoli e dai paragrafi precedenti pongono in evidenza una caratteristica rilevante nella distribuzione del sostegno comunitario, sia a livello regionale sia nel- la declinazione per orientamento produttivo. Tale carattere indica sostanzialmente una forte con- centrazione degli aiuti e sembra interessare sia il sostegno comunitario complessivo, sia più spe- cificatamente gli interventi del “primo pilastro”.

Per fornire una stima di questo fenomeno, è stato calcolato un indice dei caratteri di distri- buzione relativi al contributo comunitario di matrice OCM. Tuttavia, come segnalato in prece- denza, si è anche volto tenere conto della recente riforma dei meccanismi del “primo pilastro”, al fine di osservare se l’introduzione del regime di pagamento unico ha modificato la distribuzione delle erogazioni verso una situazione di minore concentrazione e di conseguenza verso una mag- gior equidistribuzione.

A questo fine sono stati impiegati indici abitualmente utilizzati nell’ambito della statistica economica e sociale per analizzare la distribuzione di beni condivisibili, come la ricchezza o il patrimonio, all’interno di una popolazione: l’indice di concentrazione di Gini e la curva di Lorenz. I due metodi sono stati applicati su un campione costante di imprese che avessero benefi- ciato del primo pilastro sia nel 2004, prima della riforma RPU, sia nel 2007.

L’indice di Gini è il sistema più comunemente utilizzato per misurare la disequità socio- economica all’interno di una comunità. Esso varia da zero, assenza di diseguaglianza, a 1, dise- quità assoluta. Il meccanismo di calcolo si basa, sostanzialmente, sul confronto tra la percentuale cumulata dei soggetti osservati (P), vale a dire le aziende beneficiarie, e la percentuale cumulata del fenomeno osservato (Q), cioè i flussi di sostegno comunitario (cfr. Appendice metodologica al presente capitolo e INEA, 2006).

30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% Ue / RN

I° pilastro/ totale Ue

Seminativi Miste Erbivori Poliallevamento

I valori calcolati sono, di norma, rappresentati graficamente attraverso la curva di Lorenz, descritta in un piano cartesiano, dove sono riportati in ascissa i valori di P e in ordinata quelli di Q; nel piano è disegnata anche la retta a 45°, che rappresenta la retta di equidistribuzione. La zona tra le curve indica l’area di concentrazione. Al crescere dell’area, cresce la concentrazione del fenomeno. Il coefficiente di Gini, in questo senso, risulta come rapporto tra la reale distribu- zione, cioè la curva di Lorenz, e la linea di equidistribuzione.

Per fornire una valutazione di una eventuale differenza nella concentrazione dei contribu- ti all’introduzione del RPU, si sono determinati due differenti indici di Gini per il 2004 e per il 2007 e rappresentati attraverso la curva di Lorenz nella figura 3.3.

Per quanto concerne la distribuzione stimata sul campione nel 2004, l’indice di Gini è cal- colato pari a 0,80, mentre il valore dell’indice per il 2007 è stimato pari 0,78. In entrambi i casi, quindi, si evidenzia una situazione di significativa concentrazione del sostegno e non si può osservare una reale differenza nella distribuzione a seguito dell’introduzione, nei meccanismi di erogazione, del Regime di Pagamento Unico.

fig. 3.3 - curva di lorenz stimata per la distribuzione degli aiuti via “primo pilastro” nel 2004 e nel 2007

Fonte: banca dati RICA-INEA Piemonte

3.5

alcune indicazioni di sintesi

L’applicazione degli interventi comunitari di sostegno all’agricoltura e alle aree rurali pie- montesi nel 2007 si conferma rilevante. In particolare il ruolo del “primo pilastro”, anche dopo le diverse riforme a cui è stato soggetto, risulta rimanere principale, con una erogazione di quasi 335 Meuro, a fronte dei poco meno di 55 Meuro dello sviluppo rurale. Si deve però tenere conto anche del fatto che il 2007 rappresenta un anno particolare, in quanto il PSR 2007-13 sostanzial- mente non era giunto a regime, ma si componeva di trascinamenti derivanti dal precedente perio- do di programmazione.

All’interno delle erogazioni via “primo pilastro”, l’incidenza dei diritti storici resta predo- minante (80%). In relazione agli altri meccanismi di azione (art. 69 e titolo IV) si evidenzia, e si conferma (Cagliero, Henke 2007), una forma di relazione sia con gli indirizzi produttivi, quelli di

0 2004 2007 Equidistr. 0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 10.000.000 12.000.000 14.000.000

tipo più continentale come i seminativi e la zootecnia, sia con alcune aree specifiche, quali le pro- vince di Cuneo e di Torino, dove, per altro, si concentrano proprio tali produzioni. Una eccezione è data dal premio accoppiato al riso, oltre 47 Meuro nel 2007, che interessa, ovviamente, le zone più vocate come il vercellese e il novarese.

Un ulteriore aspetto da evidenziare è come la riforma del “primo pilastro”, con l’introdu- zione dei diritti storici e del premio unico, non ha modificato in modo significativo la distribuzio- ne del sostegno e questo risulta sempre molto concentrato. Del resto, il meccanismo dei premi storici aveva proprio la caratteristica di mantenere una sorta di status quo, e in questo si potrebbe dire che ha raggiunto l’obiettivo, anche con l’utilizzo delle possibilità di premi ancora accoppiati e di gestione dell’art. 69.

Il “secondo pilastro”, come detto, risulta avere un peso più limitato. Più in particolare gli interventi maggiormente presenti sono le misure agroambientali, che hanno il carattere di una continuità di contratto (quinquennale) dalla fine del vecchio PSR 2000-06. In termini di relazioni con gli orientamenti produttivi, non si rilevano particolari fenomeni rispetto alle analisi condotte in altri lavori e nelle valutazioni del PSR 2000-06 (Cagliero, Henke 2007 e Ires Piemonte e IPLA spa 2009); trovano conferma le indicazioni di una particolare attinenza tra il “secondo pilastro” e le coltivazioni permanenti e le aziende policolturali, oltre che agli allevamenti erbivori, special- mente in zona svantaggiata e beneficiari della specifica indennità.

L’analisi delle informazioni a livello aziendale attraverso la RICA evidenzia i fenomeni appena descritti.

Le imprese dove l’incidenza del sostengo comunitario sul reddito netto appare più rilevan- te sono proprio quelle specializzate nelle produzioni più continentali (seminativi, zootecnia bovi- na e miste tra le due specializzazioni); in questi casi il peso relativo del sostegno arriva al 58%, 43% e 34% del reddito netto aziendale e il peso del “primo pilastro” sul totale del sostegno comu- nitario è attorno o oltre il 90%. Diversamente, le aziende specializzate in coltivazioni permanen- ti o in ortoflorovivaismo mostrano una incidenza più contenuta, pari a pochi punti percentuali, del sostegno Ue sul reddito e un ruolo più circoscritto del “primo pilastro” sul supporto totale. In una situazione intermedia sono le imprese con policoltura o poliallevamento.